![Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020]()
![Il titolo Inwit a Piazza Affari]()
Il titolo Inwit a Piazza Affari
Tim cederà il 14,8% di Inwit al consorzio di investitori guidato da Ardian Infrastructure e Canson Capital Partners che lo scorso maggio aveva spuntato l’esclusiva per una quota di minoranza della società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Tim, che a fine marzo si è fusa con Vodafone Towers srl, la società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Vodafone (si veda altro articolo di BeBeez).
L’annuncio è stato dato ieri sera, precisando che l’operazione si basa su una valorizzazione dell’azione Inwit pari a 9,47 euro (ex dividendo), e corrisponde a un
![Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020]()
Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020
incasso per Tim di 1,6 miliardi. Ieri il titolo Inwit s Piazza Affari ha chiuso a 8,915 euro, in calo del 4,6%, corrispondente a una capitalizzazione di 8,95 miliardi.
L’investimento del consorzio sarà condotto in una nuova holding (Tim Towers Holco) dove sarà fatta confluire una quota del 30,2% del capitale di Inwit e della quale Guernsey, veicolo gestito e assistito da Canson Capital Partners, guidato dal co-fondatore Matteo Canonaco, si è impegnato a sottoscrivere una quota corrispondente fino al 3% del capitale sociale di Inwit (si veda qui il comunicato stampa di Tim e Ardian). Al capitale di Guersney parteciperanno anche il veicolo di diritto lussemburghese Azimut Private Equity I SCSp, e Marco Patuano, ex amministratore delegato di Edizione Holding e prima di Tim e oggi senior advisor di Nomura, l’investment bank che ha affiancato Ardian e i suoi coinvestitori nell’operazione Inwit (si veda qui il comunicato stampa di Azimut). Il target di raccolta capitali per l’operazione Azimut PE I è fino a 110 milioni di euro e sarà raggiunto attraverso il coinvolgimento di investitori qualificati italiani ed europei e con ricorso a leva finanziaria.
A completamento dell’intera operazione, il consorzio deterrà una partecipazione del 49% del capitale della holding (e quindi il 14,8% del capitale di Inwit), mentre Tim manterrà il 51%, mantenendo quindi il controllo congiunto su Inwit insieme a Vodafone Europe BV, così come riassunto anche lo scorso maggio in occasione della presentazione dei dati trimestrali di Tim.
Il 23 aprile scorso Tim aveva annunciato la vendita del 4,3% di Inwit a 9,6 euro per azione, scendendo così al 33,2% della società e incassando 400 milioni di euro. La stessa quota era stata venduta da Vodafone, con un aumento del flottante di Inwit dal 25% al 33%. Vodafone e Tim avevano poi assunto un impegno di lock-up sulle azioni residue direttamente e indirettamente in Inwit per un periodo di 90 giorni dalla data di regolamento dell’operazione (si veda altro articolo di BeBeez).
Il completamento dell’operazione annunciata ieri è soggetto all’avveramento di talune condizioni sospensive entro il 30 settembre 2020, tra le quali l’autorizzazione ai sensi della disciplina del golden power e la conferma da parte della Consob dell’insussistenza di obblighi di offerta pubblica di acquisto.
Ardian e Canson Tim e Vodafone avevano annunciato inizialmente che, a valle dell’integrazione delle loro infrastrutture passive di rete, che ha dato vita alla seconda più grande towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22 mila torri, sarebbero scese al 50,1% della nuova Inwit, cioé a circa il 25% ciascuno del capitale. Per quanto riguarda Tim, era stato spiegato in conference call lo scorso marzo che avrebbe poi ceduto poco meno della metà della sua quota residua in Inwit (cioé il 12,4%) per circa un miliardo di euro. I teaser erano partiti a fine gennaio, quando i primi nomi di fondi interessati che circolavano era quelli di Ardian Infrastructure (allora in cordata con Credit Agricole Assurances e Canson Capital Partners) e F2i (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente si era parlato anche di KKR come uno dei fondi interessati.
Ma poi a sorpresa c’era stata la cessione sul mercato del 4,3% di Inwit, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding. Nel maggio scorso erano tornati i rumor a proposito della vendita di un ulteriore 8% da parte di Tim. Tra i nomi che si facevano c’era sempre quello di Ardian, ma anche quello di Advent International.
Matteo Canonaco, cofondatore nel 2017 insieme al suo ex collega di HSBC James Simpson di Canson Capital Partners, boutique di m&a advisory ma anche investitore a sua volta, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con Azimut e Ardian in questa transazione storica, la terza corporate partnership multimiliardaria che abbiamo contribuito a creare in altrettanti anni dalla fondazione di Canson. Questa operazione, assieme al nostro ruolo merchant banking di spicco nei carve-out di Refinitiv e Kantar, rappresenta un’ulteriore pietra miliare per il rafforzamento del nostro track record”. Proprio grazie alla partecipazione a questi due mega-deal, Canonaco è stato l’unico italiano a essere citato ai vertici della classifica dei top banker advisor dei fondi di private equity su deal in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) stilata da MergerLinks a inizio 2020, un provider di dati e servizi al settore (si veda qui il Beez Peak del 27 gennaio).
Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding, ha commentato: “Ancora una volta, Azimut dimostra capacità di innovare e di creare soluzioni mai presentate prima sul mercato. Partecipare a questa transazione insieme a Matteo (Canonanco, ndr) e Marco (Patuano, ndr), industry specialist di primo livello, è una dimostrazione delle opportunità di investimento che possiamo offrire in esclusiva ai nostri clienti e ci attendiamo per loro ritorni annui a due cifre. Partecipiamo attraverso un operatore leader nello sviluppo dell’infrastruttura di telecomunicazioni alla ripresa del ciclo economico, facendo incontrare il risparmio degli italiani con investimenti in economia reale”.
Marco Patuano ha commentato: “Lo sviluppo delle infrastrutture digitali e, in particolare, di quelle correlate ai servizi mobili rimarrà per molti anni un elemento centrale per l’evoluzione sociale e per la crescita di qualunque Paese del mondo. L’importanza di queste infrastrutture è stata dimostrata ancora una volta dall’emergenza Covid19, dove le soluzioni digitali hanno permesso ai cittadini e alle imprese di superare il difficile momento del lock down. La solidità industriale di Inwit derivante dai rapporti di lungo termine con Tim e Vodafone, e gli attesi sviluppi delle tecnologie 5G e FWA in Europa rendono questo investimento un’opportunità unica nel panorama internazionale”.