Quantcast
Channel: BeBeez
Viewing all 28123 articles
Browse latest View live

L’inglese Signature Flight Support UK Regions sale al 100% dell’italiana Signature Flight Support Italy

$
0
0
SFS

SFSL’inglese Signature Flight Support (SFS) UK Regions è salita dal 60% al 100% dell’italiana Signature Flight Support (SFS) Italy (si vedano qui la nota di SFSqui il comunicato stampa dei consulenti). A vendere è stata SEA Prime, società del Gruppo SEA, che tramite il brand Milano Prime è la società leader in Italia nella Business&General Aviation ed è il gestore dei terminal Milano Prime a Linate e Malpensa. SEA Prime nell’operazione è stata assistita da EY. Signature Flight Support UK Regions è stata seguita dai legali di Ughi e Nunziante.

SFS UK Regions possedeva il 60% di SFS Italy dal 2016. Dall’inizio della partnership con SEA Prime, risalente ad allora, SFS Italy ha sviluppato ulteriormente il proprio network, aggiungendo altri scali italiani a Milano Linate Prime, incluso il nuovo terminal recentemente inaugurato da Milano Prime a Malpensa.

“Siamo lieti di annunciare questa operazione con Signature Flight Support, che vediamo come sviluppo naturale di una partnership durata quattro anni. SFS Italy continuerà ad operare presso i Terminal di Milano Prime, offrendo servizi di qualità a clienti ed operatori”, ha commentato Chiara Dorigotti, ad di SEA Prime. Mark Johnstone, amministratore delegato di Signature Aviation plc, ha dichiarato: “Questa acquisizione continua a dimostrare il nostro impegno a far crescere il nostro business in Italia e in altri mercati chiave in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di incorporare completamente l’attività italiana nella famiglia Signature e di offrire ai nostri clienti una scelta di prim’ordine per i servizi di assistenza di volo in tutto il Paese.”.

Signature Flight Support è parte di Signature Aviation plc, quotata alla Borsa di Londra che gestisce il più ampio network di terminal di aviazione generale al mondo. In Italia, la società offre servizi per l’aviazione generale con basi negli aeroporti di Malpensa, Linate, Ciampino e Venezia e servizi di supporto in altri scali tra cui Napoli, Bergamo, Palermo, Catania Pisa e Firenze.



E’ online il video del Caffé di BeBeez in aroma web su private capital e assicurazioni

$
0
0
Featured Video Play Icon

E’ disponibile il video del Caffé di BeBeez in aroma web
di martedì 23 giugno 2020dedicato a

Assicurazioni e private capital,
focus su private debt e invoice financing

Il Caffé è stato offerto da
Schermata 2020-06-04 alle 17.16.17

Sono intervenuti in tavola rotonda:

Silvana Chilelli, managing director Eurizon Capital Real Asset sgr
Massimo Di Tria, chief investment officer Cattolica Assicurazioni
Andrea Milanesi, group chief investment officer  ITAS Assicurazioni
Emilio Pastore, head finance and treasury di HDI Assicurazioni (Talanx Group)
Alberico Potenza, managing director  Groupama am sgr
Simona Zenobi
, responsabile investimenti Groupama Assicurazioni

Ha moderato Stefania Peveraro, direttore BeBeez


La Bei investirà sino a 40 mln euro nel nuovo fondo di private debt di ACP sgr per le infrastrutture energetiche green

$
0
0
I cofondatori di Acp sgr: Evarist Granata ed Emanule Ottina
I cofondatori di Acp sgr: Evarist Granata ed Emanule Ottina

Da sin, Evarist Granata ed Emanuele Ottina

Alternative Capital Partners sgr (Acp sgr), il primo gestore di investimenti alternativi illiquidi tematici che applica i criteri cosiddetti ESG (acronimo per environmental, social and governance) nel processo di costruzione del suo portafoglio di private asset, ha annunciato ieri che il Sustainable Securities Fund ha incassato l’impegno della Banca Europea degli Investimenti (BEI) a investire fino a 40 milioni di euro con il supporto del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS), che per la prima volta ha concesso in Italia la propria garanzia su un fondo di private debt tematico (si veda comunicato stampa).

La garanzia del FEIS è concessa solo quando i prodotti vengono considerati dal FEIS a impatto sociale e di rilevanza sistemica per lo sviluppo economico e sociale del Paese. All’impegno della BEI si è già aggiunto quello di primarie banche e casse previdenziali italiane, mentre hanno avviato la loro due diligence sul fondo altri 16 investitori istituzionali tra banche commerciali, assicurazioni, fondi pensione, fondazioni bancarie e casse di previdenza. Un primo closing della raccolta è atteso già entro il terzo trimestre dell’anno con un target complessivo a 200 milioni di euro. Il lancio del fondo era stato anticipato lo scorso novembre da BeBeez, quando la Bei lo aveva inserito tra i possibili investimenti al vaglio (si veda altro articolo di BeBeez),

Il fondo finanzia infrastrutture energetiche green attraverso un approccio multi-strategy altamente diversificato per strumenti finanziari di avanzata dotazione di tecnologie digitali, offrendo ritorni finanziari decorrelati, anticiclici, con ridotta volatilità e flussi di cassa ad elevata resilienza, in linea con le attuali prudenti esigenze degli investitori istituzionali.

ssfIl nuovo fondo di ACP sgr finanzierà progetti italiani di piccola e di media-grande dimensione, aventi come principale controparte il segmento delle pmi, per le quali l’accesso ai canali di finanziamento tradizionali a medio-lungo termine potrebbe essere più difficoltoso, in virtù di un quadro macro-economico più incerto. Grazie a questa strategia di investimento, il fondo offrirà una concreta opportunità di rilancio dell’economia reale Italiana sostenendo finanziariamente progetti green con forte impatto su ambiente e salute delle persone. In particolare, il veicolo investirà in: efficienza energetica, generazione distribuita e mobilità sostenibile, economia circolare e rinnovabili utility scale. Per ognuno di questi comparti sono già stati stretti accordi di partnership con primari operatori disponendo di un primo portafoglio di 25-30 progetti in pipeline da finanziare, per un controvalore superiore a 200 milioni di euro.

Evarist Granata, amministratore delegato e responsabile della divisione private capital di ACP sgr, ha affermato: “Il Sustainable Securities Fund (SSF) rappresenta la risposta concreta per il post Covid-19, fornendo a un numero crescente di investitori professionali e a fondi di fondi Pir Alternativi (come da DL Rilancio) l’opportunità di supportare in modo più sostenibile l’economia reale italiana con investimenti infrastrutturali 100% green secondo la tassonomia EU e con minori assorbimenti di capitale per assicurazioni e banche. SSF si pone come strumento complementare al sistema bancario per finanziare, con ampio mix di strumenti quali debito mezzanino, uni-tranche ed equity, le numerose opportunità di investimento su efficienza energetica (incluso ecobonus), rinnovabili, mobilità sostenibile ed economia circolare, diversificando in modo prudente la propria allocazione su asset class alternative illiquide ad impatto in un momento storico di tassi ridotti ed elevata volatilità. Pressoché da pionieri in Italia, abbiamo deciso di coprire questa nicchia ancora inesplorata dei mercati privati di debito green per favorire la transizione energetica e mitigare possibilmente i rischi e gli effetti derivanti dai cambiamenti climatici; grazie ad una solida specializzazione settoriale del nostro team di investimento (composto da 5 persone senior) abbiamo sviluppato un approccio altamente innovativo alla gestione ed allocazione dei rischi finanziari e non finanziari (ESG) tramite una piattaforma proprietaria fintech di asset management”.

Per valutare, gestire e monitorare gli investimento, la sgr utilizzerà Fintech Alternative Investment Platform – Faip, una piattaforma fintech esclusiva e proprietaria per gestire gli asset alternativi illiquidi, lanciata nel dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Ciò garantirà un grado elevato di diversificazione e ottimizzazione del portafoglio investito, consentendo di operare efficientemente anche tramite cartolarizzazione di crediti di qualsiasi natura e taglia legati interventi energetici. La piattaforma fintech è il frutto di tre partnership strategiche in esclusiva con: Modefinance, la prima agenzia di rating fintech in Europa, partecipata da Corvallis; Whit-e /Factor@Work, società del gruppo TeamSystem spa, specializzate rispettivamente nello sviluppo di soluzioni integrate di digital automation e di risk management per primari operatori finanziari; FinScience, startup innovativa fondata nel 2017, parte del gruppo Datrix, che ha sviluppato modelli di analisi dei cosiddetti big data, creando indicatori di sintesi digitali a fini di analisi finanziaria, derivati dai dati reperibili su social network, blog, piattaforme di ecommerce e app di geolocalizzazione.

Acp sgr è controllata dai partner Emanuele Ottina ed Evarist Granata, che possiedono insieme i 60%, mentre il resto del capitale fa capo a vari soci industriali di primario standing, sinergici al progetto e alle asset class target di investimento dei fondi in pipeline. Tra questi figurano le famiglie Cardano/Di Vincenzo, Ielo, Ginena, Griffo, Cabassi e Ferragamo, che possono vantare storie di successo nei settori infrastrutture, energia e immobiliare.

Nel settembre 2019 l’sgr ha lanciato anche l’Infrastructure Real Estate Recovery Fund, il primo fondo che investe con approccio ESG in format immobiliari innovativi (si veda altro articolo di BeBeez), con focus su immobili anche di origine problematica, con destinazione d’uso prevalentemente direzionale, ricettiva e residenziale, suscettibili di essere riconvertiti attraverso interventi di light capex di rigenerazione urbana in infrastrutture immobiliari sociali e/o già valorizzati in tale chiave, attraverso format innovativi di gestione anche misti quali lo smart/coworking, lo student housing, l’hostelling ed il co-living/shared housing.


Cdp Venture Capital presenta i suoi 7 fondi per potenziare il venture capital in Italia, con una potenza di fuoco di un mld di euro

$
0
0
piano cdp

piano cdpCdp Venture Capital sgr (la ex Invitalia Ventures sgr) ha presentato ieri l’atteso piano industriale 2020-2022 e i suoi  7 fondi, che arriveranno a una dotazione complessiva di circa un miliardo di euro (di cui circa 800 milioni di euro già sottoscritti), grazie alle risorse allocate pariteticamente dal Governo, in particolare dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity).

L’sgr ha inoltre annunciato che da gennaio a oggi ha deliberato investimenti per 100 milioni,
Schermata 2020-06-24 alle 07.40.17Il piano industriale, intitolato “Dall’Italia per innovare l’Italia”, è stato presentato ieri in conferenza stampa dal Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, dall’amministratore delegato di Cdp Fabrizio Palermo, dalla presidente di Cdp Venture Capital sgr Francesca Bria e dall’ad dell’sgr Enrico Resmini (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione).

Dei circa 800 milioni di euro di sottoscrizioni già chiuse, 260 milioni di euro provengono dal Fondo di co-investimento Mise (dotazione target pari a 310 milioni di euro), che co-investirà sistematicamente con i fondi gestiti da Cdp Venture Capital. Il lancio dei nuovi fondi era già stato in parte anticipato nei mesi scorsi (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, i 7 fondi gestiti da Cdp Venture Capital sgr, tra quelli già operativi e quelli in fase di lancio, sono:

    1. Fondo Italia Venture I: operativo dal 2015, investe in start up e pmi innovative in Italia. Opera principalmente nei settori digitale, biotech, medicale e hightech. Ha una dotazione pari a 80 milioni di euro e attualmente gestisce un portafoglio di 20 aziende in fase growth;
    2. Fondo Italia Venture II – Fondo Imprese Sud: il fondo, lanciato nell’agosto 2019, ha l’obiettivo di accelerare la competitività e lo sviluppo di startup e pmi innovative nel Mezzogiorno. Investe in tutte le fasi del ciclo di vita di un’impresa . dispone di una dotazione di 150 milioni di euro;
    3. Fondo di Fondi VenturItaly: investe in fondi di venture capital, inclusi first time team/first time fund, allo scopo di generare nuovi operatori sul mercato e nuovi team all’interno di gestori già attivi sul mercato, nonché supportare i fondi successivi di gestori esistenti. Ha una dotazione di 300 milioni di euro (sottoscritti da Cdp Equity e dal fondo di co-investimento del Mise);
    4. Fondo Acceleratori: il fondo, diventato operativo da fine maggio 2020, ha lo scopo di aiutare la creazione e/o lo sviluppo di programmi di accelerazione verticali su settori strategici, investendo nelle start up che partecipano ai programmi supportati dal fondo. Il fondo interverrà, in modo diretto e indiretto, per dare sostegno finanziario e/o manageriale a favore di acceleratori di impresa e di startup innovative ad alto contenuto tecnologico, operanti in settori ad elevato potenziale di crescita. Il fondo ha una dotazione iniziale di 125 milioni di euro (sottoscritti da Cdp Equity e attraverso le risorse del fondo di co-investimento del Mise);
    5. Fondo Corporate Venture Capital: coinvolgerà direttamente alcune tra le principali aziende partecipate dal Gruppo Cdp e che investirà direttamente in startup focalizzate su alcuni degli ambiti strategici del Paese. Il fondo avrà una dotazione iniziale di 150 milioni di euro e sarà lanciato entro il terzo trimestre 2020;
    6. Fondo Tech Transfer: ha l’obiettivo di supportare la filiera del trasferimento tecnologico mediante il co-investimento selettivo nelle start up più promettenti e l’investimento in fondi verticali specializzati. Il veicolo avrà una dotazione iniziale di 150 milioni di euro e sarà lanciato entro il terzo trimestre 2020;
    7. Fondo Late Stage: sarà lanciato a inizio 2021 e avrà una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, con lo scopo di sostenere direttamente le startup già in fase matura che necessitino di capitali per ulteriore consolidamento ed espansione sui mercati internazionali, contribuendo così allo sviluppo di aziende ad alto contenuto tecnologico, con potenziale prospettico anche per la grande industria.

startup italiaL’ad di Cdp Fabrizio Palermo ha spiegato: “E’ una iniziativa fortemente voluta da Cdp, che vede la luce grazie alla collaborazione del Ministero dello Sviluppo economico, Ministero dell’Economia e di Invitalia. Il Fondo Nazionale Innovazione (FNI) è un altro tassello del piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti, che ha previsto per l’innovazione oltre 20 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2019-2021. Il piano industriale di Cdp punta a mobilitare 100 miliardi direttamente e altri 90 miliardi di terzi. Entro il 2022 puntiamo a investire in oltre 1.000 startup, sviluppare più di 15 acceleratori di nuova generazione, formare più di 20 nuovi team di gestori“.

La presidente della sgr Francesca Bria ha aggiunto: “Il FNI punta a spendere in modo rapido ed efficace le sue risorse, ad allargare il mercato  e a sviluppare un tessuto di startup, scaleup e acceleratori, in modo da strutturare l’ecosistema italiano del venture capital”. L’ad della sgr Resmini ha ricordato che “le oltre 11 mila startup italiane hanno un tasso di mortalità medio del 3,4%, sono piccole e poco profittevoli. Abbiamo 197 tra acceleratori e incubatori ma meno del 20% delle startup è transitata da essi. In generale, in Italia ci sono pochi attori professionalizzati, una cultura del vendute capital poco radicata e un basso utilizzo del corporate venture capital da parte delle grandi aziende”. Il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha chiosato: “Più seminiamo, più probabilità di successo avremo. Semineremo tramite il Fondo Nazionale Innovazione (FNI), che investirà in venture capital. Inoltre, abbiamo stanziato altri 500 milioni di euro, che saranno gestiti da una fondazione dedicata al trasferimento tecnologico”.

deal flow CdpCdp Venture Capital sgr attualmente sta valutando una pipeline di oltre 200 opportunità e conta di deliberare, complessivamente, investimenti per oltre 250 milioni di euro entro la fine del 2020.

Come già detto più sopra, dal gennaio 2020 a oggi Cdp Venture Capital ha deliberato investimenti per 100 milioni, con impatto su 160 startup, tra cui quello nel fondo Primo Space di Primoglio sgr, nelle startup Sweetguest (in difficoltà a causa del coronavirus come tutto il settore turistico italiano, ma con solidi fondamentali), Sardex, Echolight e nel gestore di fondi alternativi Claris Ventures sgr. Infine, alla luce dell’emergenza coronavirus, la sgr ha lanciato 3 iniziative per sostenere le startup:

  1. AccelerORA: intende finanziare, entro settembre 2020, prevalentemente start up in fase seed/pre-seed con interventi fino ad un massimo di 300 mila euro tramite il Fondo Acceleratori, per un ammontare complessivo fino a circa 9 milioni di euro;
  2. Seed al Sud: mira a finanziare, sempre entro settembre 2020, startup basate al Sud Italia in fase seed/pre-seed con interventi fino ad un massimo di 300 mila euro tramite il Fondo Italia Venture II, per un ammontare complessivo fino a 6 milioni di euro; 
  3. ItaliaXStartup: web-series settimanali per favorire la condivisione di esperienze di startup che stanno affrontando la fase Covid-19 e per creare opportunità di business/investimento su specifiche filiere.

 


Dalla fusione di Banca Imi in Intesa Sanpaolo nasce la nuova divisione Imi Corporate & Investment Banking

$
0
0
Da sin, Gaetano Miccichè, Mauro Micillo e Massimo Mocio
Da sin, Gaetano Miccichè, Mauro Micillo e Massimo Mocio

Da sin, Gaetano Miccichè, Mauro Micillo e Massimo Mocio

Si chiamerà Imi Corporate & Investment Banking la nuova divisione che nascerà dalla fusione per incorporazione di Banca Imi in Intesa Sanpaolo prevista a luglio. Lo ha annunciato ieri il gruppo Intesa Sanpaolo (si veda qui il comunicato stampa).

L’integrazione di Banca Imi nella capogruppo si inserisce nel contesto del Piano di Impresa 2018-21 di Intesa Sanpaolo. L’operazione, che si realizzerà in completa continuità di business, rappresenta un passo fondamentale per la creazione della nuova Divisione Imi Corporate & Investment Banking, che manterrà il suo focus sui prodotti di capital markets, investment banking e finanza strutturata.

“Centralità della relazione con la clientela, copertura a livello settoriale, ulteriore espansione della presenza internazionale, saranno i capisaldi della nuova struttura che intende sostenere e supportare in maniera ancora più efficace la ripresa del nostro sistema economico e produttivo, affiancando la clientela corporate, la pubblica amministrazione e le istituzioni finanziarie in un momento delicato come quello attuale”, ha detto il responsabile della nuova divisione, Mauro Micillo, durante la conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Gaetano Miccichè e Massimo Mocio che saranno rispettivamente presidente e responsabile di Global Markets & Investment Banking.

Massimo Mocio, sinora direttore Generale di Banca Imi, ha ricordato che: “Banca Imi si presenta all’appuntamento da tempo fissato per l’integrazione in Intesa Sanpaolo, dopo aver conseguito il miglior risultato netto consolidato mai realizzato nella sua storia: oltre 1,4 miliardi di euro, in aumento del 76% rispetto all’anno precedente. Una crescita importantissima, che ha visto un’ulteriore conferma nel risultato netto consolidato registrato al 31 marzo di quest’anno, pari a 411 milioni di euro, in aumento del 71,1% rispetto allo stesso periodo del 2019″ (si veda qui il bilancio consolidato 2019).

Nell’ambito dell’attività di m&a advisory, lo scorso anno Banca Imi ha supportato i protagonisti di varie operazioni di private equity. Nel settore infrastrutture ha affiancato F2i nell’acquisizione della quota del 55% in Aeroporto Friuli-Venezia Giulia; e ENAV nell’acquisizione da Ingegneria dei Sistemi (IDS) del 100% della divisione Air Navigation, attiva nello sviluppo di soluzioni software nei settori della gestione delle informazioni aeronautiche e gestione del traffico aereo. Nel settore consumer & retail, ha affiancato un consorzio di investitori composto da Progressio sgr, Consilium sgr e Massimo Menna, nell’ambito dell’acquisizione di Gelit, società attiva nella produzione di prodotti alimentari surgelati e piatti pronti. Nel settore Industrial, ha assistito la famiglia Mastrotto, nell’ambito della cessione al fondo NB Renaissance del 70% del capitale di Rino Mastrotto Group, gruppo specializzato nella lavorazione delle pelli a uso industrial. Nel settore energy ha assistito il fondo Macquarie, nell’ambito della cessione ad Engie di Renvico, società che possiede un portafoglio di impianti eolici in Italia ed in Francia per una capacità installata complessiva pari a 329 MW. Infine, nel settore TMT, Banca Imi ha affiancato TIM, nell’ambito dell’accordo di partnership con Vodafone che prevede l’integrazione dell’infrastruttura passiva di rete posseduta da Vodafone Italia in InWit, società quotata e controllata al 60% da TIM.

Nel settore Leveraged & Acquisition Finance Banca Imi lo scorso anno ha contribuito alla strutturazione di linee di credito inn euro e altre valute per un totale complessivo equivalente a oltre 15 miliardi di euro. Tra le principali si segnalano:

(Articolo modificato alle re 9.50 del 24 giugno 2020 – si aggiungono le operazioni di m&a advisory e leveraged finance Banca Imi del 2019)


Friulia investe 200 mila euro nel rilancio degli stampi di alluminio Self Group

$
0
0
self

selfFriulia, la finanziaria della Regione Friuli Venezia Giulia, ha investito 200 mila euro nel piano di rilancio della newco Self Group, azienda di Rivignano Teor (Udine) attiva nella progettazione e produzione di stampi di alluminio e attrezzature per lo stampaggio di materie plastiche e compositi (si veda qui il comunicato stampa).

Self Group è la newco costituita nel febbraio 2020 per rilevare l’attività della Self dopo che la stessa ha presentato l’istanza di concordato preventivo in continuità, cui il tribunale di Udine l’ha poi ammessa a marzo (si veda qui il decreto deli tribunale). Self ha chiuso il 2018 con ricavi per 4,54 milioni di euro, un ebitda di 353 mila euro e una posizione finanziaria netta di 957 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha commentato: “La Regione, attraverso l’attività di finanziamento e di supporto di Friulia ha scelto di dare fiducia a Self che, attraverso la newco Self Group e al rinnovato management, ha l’obiettivo di rilanciare la produzione senza disperdere il capitale di esperienza che ha reso una piccola fonderia artigianale un vero e proprio centro di ingegneria avanzata competitiva sui mercati esteri. Con l’auspicio che i livelli occupazionali restino costanti e anzi incrementino, dando stabilità economica ai lavoratori, è più che mai importante che le istituzioni supportino ora il tessuto imprenditoriale colpito anche dall’emergenza sanitaria con soluzioni finanziarie e fiscali utili per superare le difficoltà di breve e medio termine”.

Federica Seganti, presidente di Friulia, ha dichiarato: “Crediamo fortemente nel piano di rilancio di Self Group, azienda friulana che nel corso degli oltre 50 anni di storia ha saputo rinnovarsi unendo l’originaria, e ancora intatta, passione artigianale alla moderna ingegneria. Sono sicura che grazie al nostro intervento, che non escludiamo di prorogare anche in futuro, e grazie al nuovo management che viene da importanti esperienze industriali, Self Group potrà consolidare e migliorare la propria posizione quale soggetto primario del settore aumentando il proprio portfolio clienti a livello internazionale”.

La newco Self Group ha stipulato un contratto di affitto di azienda con la Self, rilevando tutti i suoi 27 dipendenti con l’obiettivo di rilanciare la produzione, acquisire nuovi clienti e potenziare i progetti esistenti. Per raggiungere questi risultati è stato rinnovato il management, che oggi è guidato dal nuovo amministratore delegato Andrea Zonta. Obiettivo di Self Group è quello di valorizzare l’esperienza acquisita negli oltre 50 anni di attività che hanno visto l’azienda trasformarsi, da piccola modelleria artigianale, a vero e proprio centro di ingegneria avanzata con una visione improntata all’export. Operando sul mercato internazionale, Self Group conta oltre 70 clienti. L’azienda si occupa di tutto il processo produttivo, dal disegno iniziale del modello fino alla produzione finale. Ogni anno conclude più di 500 progetti e consegna più di 10mila prodotti ai clienti di tutto il mondo, mantenendo le sue radici nel territorio di appartenenza. Il quartier generale di Self Group si trova infatti Rivignano Teor, dove ha sede lo stabilimento da 4.500 mq complessivi, di cui 3.500 mq relativi soltanto alla fabbrica. Attualmente, nonostante l’emergenza coronavirus che ha rallentato tutta l’economia nazionale e friulana, Self Group è pienamente operativa e sta perseguendo gli obiettivi originari di piano industriale.

Friulia ha investito oltre 18 milioni di euro in 12 imprese nel secondo semestre 2019 e ha stanziato altri 29 milioni per le prossime 11 operazioni (si veda altro articolo di BeBeez). Tra le partecipate di Friulia rientrano: Pugnale & Nyleve, società che disegna, produce e commercializza occhiali nel segmento lusso, sia per conto proprio sia in qualità di licenziataria di terze parti (si veda altro articolo di BeBeez); Biolab, azienda di Gorizia che produce e commercializza prodotti biologici (si veda altro articolo di BeBeez); Venchiaredo, società della provincia di Pordenone specializzata nella produzione di stracchino (si veda altro articolo di BeBeez); Videe, tra i leader in Italia nei servizi legati alla produzione e al broadcasting televisivo (si veda altro articolo di BeBeez); Bio4dreams, il primo incubatore italiano dedicato alle scienze della vita, in coinvestimento con Isa (si veda altro articolo di BeBeez); Friulchem, società farmaceutica quotata all’Aim Italia che nel marzo scorso ha acquisito in aumento di capitale riservato il 13% del produttore americano di farmaci veterinari Pharmabbie Inc, sottoscrivendo 781.250 azioni per 1,5 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez); Econviene, e-commerce italiano di prodotti per la salute e la bellezza a “zero spreco” che ha condotto una campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe (si veda altro articolo di BeBeez).


Ardian, Canson e Azimut siglano l’accordo per comprare per 1,6 mld euro il 14,8% di Inwit, custodito in una nuova holding che avrà il 30,2%

$
0
0
Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020
Il titolo Inwit a Piazza Affari

Il titolo Inwit a Piazza Affari

Tim cederà il 14,8% di Inwit al consorzio di investitori guidato da Ardian Infrastructure e  Canson Capital Partners che lo scorso maggio aveva spuntato l’esclusiva per una quota di minoranza della società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Tim, che a fine marzo si è fusa con Vodafone Towers srl, la società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Vodafone (si veda altro articolo di BeBeez).

L’annuncio è stato dato ieri sera, precisando che l’operazione si basa su una valorizzazione dell’azione Inwit pari a 9,47 euro (ex dividendo), e corrisponde a un

Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020

Fonte: Presentazione agli analisti dei conti Tim Q1 2020

incasso per Tim di 1,6 miliardi. Ieri il titolo Inwit s Piazza Affari ha chiuso a 8,915 euro, in calo del 4,6%, corrispondente a una capitalizzazione di 8,95 miliardi.

L’investimento del consorzio sarà condotto in una nuova holding (Tim Towers Holco) dove sarà fatta confluire una quota del 30,2% del capitale di Inwit e della quale Guernsey, veicolo gestito e assistito da Canson Capital Partners, guidato dal co-fondatore Matteo Canonaco, si è impegnato a sottoscrivere una quota corrispondente fino al 3% del capitale sociale di Inwit (si veda qui il comunicato stampa di Tim e Ardian).  Al capitale di Guersney parteciperanno anche il veicolo di diritto lussemburghese Azimut Private Equity I SCSp,  e Marco Patuano, ex amministratore delegato di Edizione Holding e prima di Tim e oggi senior advisor di Nomura, l’investment bank che ha affiancato Ardian e i suoi coinvestitori nell’operazione Inwit (si veda qui il comunicato stampa di Azimut). Il target di raccolta capitali per l’operazione Azimut PE I è fino a 110 milioni di euro e sarà raggiunto attraverso il coinvolgimento di investitori qualificati italiani ed europei e con ricorso a leva finanziaria.

A completamento dell’intera operazione, il consorzio deterrà una partecipazione del 49% del capitale della holding (e quindi il 14,8% del capitale di Inwit), mentre Tim manterrà il 51%, mantenendo quindi il controllo congiunto su Inwit insieme a Vodafone Europe BV, così come riassunto anche lo scorso maggio in occasione della presentazione dei dati trimestrali di Tim.

Il 23 aprile scorso Tim aveva annunciato la vendita del 4,3% di Inwit a 9,6 euro per azione, scendendo così al 33,2% della società e incassando 400 milioni di euro. La stessa quota era stata venduta da Vodafone, con un aumento del flottante di Inwit dal 25% al 33%.  Vodafone e Tim avevano poi assunto un impegno di lock-up sulle azioni residue direttamente e indirettamente in Inwit per un periodo di 90 giorni dalla data di regolamento dell’operazione (si veda altro articolo di BeBeez).

Il completamento dell’operazione annunciata ieri è soggetto all’avveramento di talune condizioni sospensive entro il 30 settembre 2020, tra le quali l’autorizzazione ai sensi della disciplina del golden power e la conferma da parte della Consob dell’insussistenza di obblighi di offerta pubblica di acquisto.

Ardian e Canson Tim e Vodafone avevano annunciato inizialmente che, a valle dell’integrazione delle loro infrastrutture passive di rete, che ha dato vita alla seconda più grande towerco quotata in Europa, con un portafoglio di oltre 22 mila torri, sarebbero scese al 50,1% della nuova Inwit, cioé a circa il 25% ciascuno del capitale. Per quanto riguarda Tim, era stato spiegato in conference call lo scorso marzo che avrebbe poi ceduto poco meno della metà della sua quota residua in Inwit (cioé il 12,4%) per circa un miliardo di euro. I teaser erano partiti a fine gennaio, quando i primi nomi di fondi interessati che circolavano era quelli di Ardian Infrastructure (allora in cordata con Credit Agricole Assurances e Canson Capital Partners) e F2i (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente si era parlato anche di KKR come uno dei fondi interessati.

Ma poi a sorpresa c’era stata la cessione sul mercato del 4,3% di Inwit, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding. Nel maggio scorso erano tornati i rumor a proposito della vendita di un ulteriore 8% da parte di Tim. Tra i nomi che si facevano c’era sempre quello di Ardian, ma anche quello di Advent International.

Matteo Canonaco, cofondatore nel 2017 insieme al suo ex collega di HSBC James Simpson di Canson Capital Partners, boutique di m&a advisory ma anche investitore a sua volta, ha dichiarato: “Siamo lieti di collaborare con Azimut e Ardian in questa transazione storica, la terza corporate partnership multimiliardaria che abbiamo contribuito a creare in altrettanti anni dalla fondazione di Canson. Questa operazione, assieme al nostro ruolo merchant banking di spicco nei carve-out di Refinitiv e Kantar, rappresenta un’ulteriore pietra miliare per il rafforzamento del nostro track record”. Proprio grazie alla partecipazione a questi due mega-deal, Canonaco è stato l’unico italiano a essere citato ai vertici della classifica dei top banker advisor dei fondi di private equity su deal in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) stilata da MergerLinks a inizio 2020, un provider di dati e servizi al settore (si veda qui il Beez Peak del 27 gennaio).

Pietro Giuliani, presidente di Azimut Holding,  ha commentato: “Ancora una volta, Azimut dimostra capacità di innovare e di creare soluzioni mai presentate prima sul mercato. Partecipare a questa transazione insieme a Matteo (Canonanco, ndr) e Marco (Patuano, ndr), industry specialist di primo livello, è una dimostrazione delle opportunità di investimento che possiamo offrire in esclusiva ai nostri clienti e ci attendiamo per loro ritorni annui a due cifre. Partecipiamo attraverso un operatore leader nello sviluppo dell’infrastruttura di telecomunicazioni alla ripresa del ciclo economico, facendo incontrare il risparmio degli italiani con investimenti in economia reale”.

Marco Patuano ha commentato: “Lo sviluppo delle infrastrutture digitali e, in particolare, di quelle correlate ai servizi mobili rimarrà per molti anni un elemento centrale per l’evoluzione sociale e per la crescita di qualunque Paese del mondo. L’importanza di queste infrastrutture è stata dimostrata ancora una volta dall’emergenza Covid19, dove le soluzioni digitali hanno permesso ai cittadini e alle imprese di superare il difficile momento del lock down. La solidità industriale di Inwit derivante dai rapporti di lungo termine con Tim e Vodafone, e gli attesi sviluppi delle tecnologie 5G e FWA in Europa rendono questo investimento un’opportunità unica nel panorama internazionale”.


Atenei e incubatori universitari lanciano StartCup Lombardia e StartCup Piemonte e Valle D’Aosta

$
0
0
Foto StartCup Lombardia con Logo

Foto StartCup Lombardia con LogoAl via due nuove competizioni per startup, una promossa da Regione Lombardia e l’altra dalle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta. Si tratta, rispettivamente, di StartCup Lombardia (si veda qui il comunicato stampa) e di StartCup Piemonte e Valle D’Aosta (si veda qui il comunicato stampa).

La prima, nata nel 2003 e giunta ormai alla sua XVIII edizione, è organizzata da atenei e incubatori universitari lombardi e promossa da Regione Lombardia – Direzione Generale Sviluppo Economico Assessore Alessandro Mattinzoli. Sponsor dell’iniziativa, anche per quest’anno è BCC Milano, la Banca di Credito Cooperativo di Milano che intende promuovere la cultura imprenditoriale giovanile premiando l’innovazione che impatta sull’economia reale e sul territorio. New entry di questa edizione, Joule, la nuova Scuola di Eni per l’Impresa, con un percorso che fornisce strumenti e competenze nell’ambito dell’economia circolare e del Cleantech. Alla competizione lombarda possono candidarsi entro il 15 luglio 2020 studenti, imprese e aspiranti imprenditori, nel cui team sia presente almeno uno studente/laureato/dottorando/dottore di ricerca/ricercatore/assegnista/borsista di ricerca/professore o alumnus. Il comitato organizzatore selezionerà 12 progetti, che potranno accedere agli acceleration days, un programma di empowerment imprenditoriale focalizzato su business plan e presentazione dell’idea di business. Il montepremi è pari a 125 mila euro. Saranno premiati con 25 mila euro ciascuno 4 progetti, uno per categoria: ICT & Services; scienze della vita, cleantech ed energia, tecnologie industriali. Saranno premiati anche altri 2 progetti che, come i precedenti, avranno diritto ad accedere al Premio Nazionale dell’Innovazione, in programma a novembre 2020. E’ previsto anche il Premio Speciale Covid-19, del valore di 25 mila euro, per il progetto che svilupperà la migliore soluzione e/o tecnologia collegata alle conseguenze causate dall’emergenza, con particolare attenzione alla sicurezza dei luoghi di lavoro, del sistema scolastico e universitario e all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico.

A questo montepremi si affiancherà quello degli sponsor. La startup ritenuta più meritevole a giudizio di BCC Milano riceverà un premio di 7 mila euro. Joule, invece, metterà a disposizione fino a due premi del valore di 15 mila euro ciascuno, riservati a iniziative in ambito economia circolare e cleantech, oltre all’accesso al programma di accelerazione Joule Energizer. Tutti i progetti finalisti potranno infine accedere ad attività di formazione focalizzate sulla stesura del business plan e business model e sulla presentazione della propria idea di business. Le giornate di accelerazione saranno dedicate a supportare i team nella produzione di un executive summary e un pitch deck.

“In un momento di forte incertezza, puntare su soluzioni originali è un atto dovuto, un segnale importante per una regione, la Lombardia, piegata dal Covid. Sono tante le buone idee che nascono fuori e dentro le nostre Università, che possono dare una risposta a una crisi che dobbiamo affrontare trasformando i rischi in opportunità. StartCup Lombardia ha una tradizione consolidata negli anni, conta su partner di eccellenza e sono certo che anche quest’anno le candidature saranno all’altezza della sfida”, ha commentato il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta. L’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli ha aggiunto: “Questa competizione è ormai a pieno titolo nella tradizione migliore del nostro sistema di crescita con lo sguardo rivolto alle nuove generazioni. L’istituzione del Premio Speciale Covid-19 dimostra quanto la nostra attenzione sia focalizzata a far emergere quella cultura dell’innovazione di cui oggi non possiamo più fare a meno se vogliamo gettare le basi per il futuro. La collaborazione con le università e gli incubatori universitari lombardi è ora più che mai vitale perché rappresentano la culla dove può manifestarsi la scintilla di quella genialità da strutturare con l’impegno e la ricerca”.

StartCup Piemonte e Valle D’Aosta, giunta alla XVI edizione, è promossa invece nell’ambito del PNI (Premio Nazionale per l’Innovazione) ed è dedicata a progetti, idee e aziende che vogliono trovare spazio nel mondo dell’imprenditoria. La competizione è organizzata dagli incubatori I3P (Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino), 2i3T (incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino), Enne3 (incubatore di Impresa del Polo di Innovazione di Novara). Le domande per partecipare alla business plan competition, che da accesso ai premi, dovranno essere presentate entro il 23 luglio 2020. Possono partecipare, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, compresi universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o dottori di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) ed i titolari di imprese appena avviate. Ad essere ammessi alla competizione sono le idee e i progetti imprenditoriali che fanno riferimento alle categorie di gara: Industrial, Life Science, ICT, Cleantech & Energy, Turismo e Industria Culturale e Creativa. Sponsor della competizione sono Unicredit, Links Foundation e Fondazione Michelin Sviluppo.

Entro ottobre 2020 saranno premiati i migliori progetti di startup, con un montepremi totale di 40 mila euro, erogato in denaro e servizi. Nel dettaglio, al primo classificato andrà un premio di 7.500 euro, al secondo di 5.000, al terzo di 2.500. Ai primi sei progetti sarà inoltre riconosciuto il premio di 1.000 euro ciascuno per l’iscrizione al PNI 2020, la “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle Start Cup regionali che è prevista a Bologna il 26 e 27 novembre 2020. Confermati i premi speciali promossi da sponsor interessati a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione: Regione Autonoma Valle d’Aosta assegna il Premio Valle d’Aosta di 7.500 euro al miglior business plan che insedi l’impresa nella Pèpiniéres d’Entreprises di Aosta o di Pont Saint Martin; Fondazione CRC assegna il Premio Cuneo di 7.500 euro al miglior business plan che insedi l’impresa nella Provincia di Cuneo. Inoltre è previsto il nuovo Premio Metroconsult, del valore indicativo di 6.000 euro, destinato al miglior business plan con caratteristiche di proprietà intellettuale, erogato sotto forma di servizi di consulenza in tema di tutela di marchi, brevetti, design, copyright offerto da Metroconsult, società specializzata in servizi di consulenza in materia di proprietà intellettuale, interessata a contribuire concretamente allo sviluppo dell’innovazione. E’ stata introdotta quest’anno anche la menzione speciale “Covid-19”, rivolta al miglior progetto che offra soluzioni in caso di crisi sanitarie determinate dalla diffusione di un’epidemia di virus tramite prodotti o servizi innovativi destinati alla tutela della salute umana, alla prevenzione, alla gestione delle emergenze, dei dati e delle informazioni, alla ripresa economica e al rafforzamento del sistema sanitario. Infine è stata introdotta la menzione “Open innovation / Spin-off industriali”, dedicata al miglior progetto riguardante prodotti e/o servizi innovativi derivanti da un’attività di ricerca condotta in collaborazione tra un’impresa e un ateneo piemontese. Confermate infine le due menzioni speciali destinate al miglior progetto di “Pari Opportunità” finalizzato a promuovere il principio delle pari opportunità e l’imprenditorialità femminile, e al miglior progetto di “Innovazione sociale”.



Il tribunale di Mantova ammette Corneliani al concordato preventivo

$
0
0
Corneliani

CornelianiIl tribunale di Mantova il 23 giugno scorso ha ammesso al concordato preventivo in bianco il marchio mantovano di abbigliamento da uomo Corneliani, controllato al 51%  dal fondo Investcorp. Lo scrive la Gazzetta di Mantova, secondo cui il giudice avrebbe concesso all’azienda tempo fino al 16 novembre 2020 per presentare la proposta di concordato e il relativo piano, con l’elenco di crediti e creditori. Il tribunale ha anche nominato commissario giudiziale Luca Gasparini e disposto che Corneliani dovrà presentare mensilmente una relazione sull’attività aziendale, compresa quella sulla gestione finanziaria e corrente. Il giudice ha pertanto accolto l’istanza di concordato presentata da Corneliani il 17 giugno scorso (si veda altro articolo di BeBeez).

Questa settimana il Ministero dello Sviluppo Economico dovrebbe convocare un tavolo per discutere della crisi della società. Il 23 giugno scorso il senatore di Azione Richetti ha depositato una richiesta di interrogazione urgente su Corneliani al Parlamento.

Lo stesso tribunale di Mantova ha respinto lo scorso gennaio il ricorso della famiglia Corneliani contro il fondo accusato di irregolarità gestionali (si veda altro articolo di BeBeez). Il tribunale ha infatti ritenuto “inattuale” il ricorso della famiglia, presentato lo scorso dicembre 2019 ai sensi dell’art.2409 del codice civile (si veda altro articolo di BeBeez). Il tribunale ha in particolare sottolineato che le irregolarità gestionali denunciate dalla famiglia sono state segnalate agli organi della società “da oltre un anno” e oramai si sarebbe già “consumata” la loro “potenzialità lesiva”. Investcorp sta puntando alla fusione tra il proprio veicolo Sarti Holdings (Italy) e Corneliani, nel contesto di un’operazione che comporterebbe una possibile diluizione della partecipazione della famiglia.

Fondata nel 1958 dall’omonima famiglia, oggi Corneliani è controllata da Investcorp al 51,4%, mentre la terza generazione della famiglia (Cristiano, Corrado Corneliani e Stefano Corneliani) possiede il 48,6%. Investcorp, fondo di investimento del Bahrein, che negli anni Novanta è stato azionista di Tiffany e Gucci, aveva rilevato il 51,11% di Corneliani nel giugno 2016, sulla base di un enterprise value di circa 100 milioni di dollari, dopo 114 milioni di euro di ricavi nel 2015 e con un ebitda di 1,5 milioni, con Cristiano Corneliani che aveva acquisito il 23,76%, Corrado il 22,81% e Stefano lo 0,95%  (si veda altro articolo di BeBeez). Al momento del deal, il fondo si era impegnato a versare un aumento di capitale da 20 milioni per sostenere la crescita, 2 milioni dei quali versati subito e gli altri 17 entro giugno 2021.

La società ha chiuso il 2018 con 108 milioni di euro di ricavi consolidati (da 110 milioni nel 2017), un ebitda negativo di 5,7 milioni (da – 1,1 milioni) e una perdita di 12,1 milioni di euro (da una perdita di soli 2,6 milioni), con una posizione finanziaria netta che era peggiorata a 16,4 milioni di euro (da 4,3 milioni), a fronte di investimenti per 5,6 milioni di euro sostenuti nell’anno. A fronte di questi numeri, nel novembre 2019 l’azienda ha presentato un piano da 130 esuberi, concentrati nello stabilimento di Mantova, dove lavorano 454 persone. Il piano, recitava una nota, si è reso necessario “a seguito di un profondo esame delle condizioni di mercato e della complessiva situazione aziendale” ed è  stato “costruito per affrontare le avverse condizioni di mercato e i cambiamenti irreversibili nel settore che richiedono inderogabilmente nuovi modelli organizzativi e di business”.

Nel dicembre scorso è stato nominato amministratore delegato Giorgio Brandazza, ex numero uno di Boglioli, con un passato come manager anche in marchi come Elie SaabBoggi e Calvin Klein Jeanswear. Brandazza è subentrato a  Luigi Ferrando, che era stato nominato a sua volta ad della società nel novembre 2018, andando a sostituire Paolo Roviera, che era stato nominato ad nel 2016 un mese dopo l’ingresso di Investcorp nel capitale della società. Il cambio della guardia allora era stato definito “improvviso” dai sindacati. La fusione di Corneliani in Sarti Holding (società creata da Investcorp) è avvenuta nel febbraio 2020, con una prima iniezione di capitale di 1,2 miliardi di euro (si veda la Gazzetta di Mantova). A inizio marzo 2020, Investcorp ha effettuato un nuovo aumento di capitale da 5,5 miliardi di euro per finanziare il piano di ristrutturazione, che non rientra nell’aumento di capitale che doveva versare entro il 2021. La famiglia Corneliani non l’ha sottoscritto, per cui i capitali sono stati versati solo da Investcorp. Il piano di risanamento stava dando i suoi primi frutti, ma il coronavirus ha bloccato la produzione e costretto alla chiusura dei punti vendita, anche perché la società non ha i requisiti per richiedere i finanziamenti con la garanzia di Sace.


Angels4Innovation e Impact Angels Italia si fondono in Angels4Impact

$
0
0
A4I

A4ILa scorsa settimana è nato Angels4Impact (A4I), un nuovo gruppo di business angel risultato della fusione tra Angels4Innovation e Impact Angels Italia. Lo ha reso noto l’incubatore Impact Hub Milano con un post su Linkedin.

L’obiettivo del nuovo gruppo di business angel è promuovere l’imprenditorialità e l’innovazione, con focus sull’impact investing. Angels4Impact investirà in startup ad alto potenziale di impatto sociale, culturale o ambientale e in aziende con forte contenuto innovativo e tecnologico.

Il gruppo conta oltre 60 business angel, che hanno investito sinora oltre 4,5 milioni di euro in più di 40 startup.


Investindustrial punta 164 mln $ sugli arredamenti Usa Knoll, quotati a Wall Street

$
0
0
knoll

knollInvestindustrial, gruppo di private equity fondato da Andrea C. Bonomi, tramite una controllata del fondo Investindustrial VII ha acquistato azioni privilegiate convertibili di nuova emissione per 164 milioni di dollari di Knoll, gruppo dell’arredamento per interni quotato a Wall Street (si veda qui il comunicato stampa).

Knoll realizza mobili, tessuti, illuminazione, accessori ed elementi architettonici e acustici. Detiene i marchi Knoll Office, KnollStudio, KnollTextiles, KnollExtra, Spinneybeck | FilzFelt, Edelman Leather, HOLLY HUNT, DatesWeiser, Muuto e Fully.

Investindustrial VII a fine 2019 aveva chiuso la raccolta a quota 3,75 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione su Knoll è stata condotta da un veicolo di investimento controllato dallo stesso fondo Investindustrial VII, dedicato alla sotto-strategia Strategic Capital Investments, con focus sulle aziende quotate. Questo veicolo aveva già acquisito inn precedenza sul mercato il 4,9% di Knoll. A valle dell’operazione ora Investindustrial nominerà un rappresentante che siederà nel board di Knoll. BofA Securities ha agito come consulente finanziario di Knoll e Sullivan & Cromwell è stato il consulente legale. JP Morgan ha ricoperto il ruolo di consulente finanziario di Investindustrial, mentre Wachtell, Lipton, Rosen & Katz è stato il consulente legale.

Le azioni privilegiate acquistate da Investindustrial saranno convertibili a un prezzo di conversione di 16,75 dollari per azione, con un premio del 45% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi 30 giorni. Le azioni pagheranno un dividendo del 4,5%, a discrezione di Knoll in contanti o natura per i primi due anni e in contanti in seguito. Il ricavato delle transazione sarà impiegato da Knoll per scopi aziendali generali, oltre che per ridurre i prestiti nell’ambito della sua linea di credito.

“Siamo lieti di avere Investindustrial VII come azionista, rafforzando il nostro bilancio e migliorando la nostra capacità di continuare ad attuare il nostro piano strategico a fronte di un ambiente macroeconomico incerto. Ho avuto il piacere di conoscere Investindustrial nel corso degli anni e credo che sia l’investitore giusto per la nostra azienda. Sono fiducioso che tutti i nostri stakeholder trarranno beneficio dal loro investimento a lungo termine in Knoll e dal loro impegno per lo spazio di progettazione a livello globale”, ha commentato Andrew Cogan, presidente e ceo di Knoll.

Andrea C. Bonomi, presidente dell’Industrial Advisory Board di Investindustrial, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di investire in Knoll e nel suo forte team di gestione, mentre continuano a sviluppare la loro costellazione di marchi orientati al design. Crediamo che Knoll abbia l’opportunità di capitalizzare la crescente importanza del design nel nostro modo di vivere e lavorare, e di continuare a creare valore a lungo termine”.

Investindustrial ha già un lungo track record nel settore dell’arredamento e design. In particolare, insieme a Carlye ha costituito International Design Group, gruppo globale nel settore dell’interior design di alta gamma a cui fanno capo tre società prima controllate da Investindustrial (B&B Italia, attiva nel settore dell’arredamento, Flos e Louis Poulsen in quello dell’illuminazione) e a cui Carlyle ha contribuito con un analogo investimento in equity. In portafoglio ha inoltre la società spagnola leader nella produzione di superfici di performance di grande formato in pietra sinterizzata  Neolith e le vasche idromassaggio Jacuzzi Brands. In passato ha investito nel leader dei rivestimenti architettonici Permasteelisa e nell’azienda attiva nel settore dell’illuminazione design Castaldi.

Ricordiamo che Investindustrial l’8 giugno scorso ha avviato l’opa sul 22,57% del capitale di Guala Closures, il gruppo quotato a Piazza Affari dall’agosto 2019 dopo la business combination con la Spac Space 4 (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa si concluderà il primo luglio ed è stata lanciata dal veicolo Special Packaging Solutions Investments sarl. L’opa riguarda un massimo di 15,166 milioni di azioni ordinarie a 6 euro per azione,  rappresentanti appunto circa il 22,57% del capitale sociale e circa il 20,22% dei diritti di voto, per un totale quindi di 90,996 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Investindustrial è uno degli investitori mappati da BeBeez Private Data
Cogli qui l’offerta post-lockdown per sottoscrivere un abbonamento
a BeBeez New Premium e BeBeez Private data sino a fine anno a soli 550 euro più iva

investindustrial


L’olio Manni Oil incassa un round di 4 mln euro tra equity e debito. Finanzierà la costruzione di un nuovo frantoio 4.0

$
0
0
Frantoio 4.0 - Manni Oil

Frantoio 4.0 - Manni OilManni Oil, startup innovativa nel settore olivicolo toscano, specializzata nella produzione di olio extravergine d’oliva di alta gamma, ha incassato un round da 4 milioni di euro tra equity e debito. Tra gli investitori rientrano Duncan Niederauer, ex ceo del New York Stock Exchange, e Keith Stoltz, titolare dell’omonima società immobiliare. Blue Ocean Finance è stata consulente finanziario della startup nell’operazione (si veda qui il comunicato stampa).

L’operazione è stata realizzata combinando un aumento di capitale da 2,55 milioni di euro a un mutuo ipotecario pari a 1,4 milioni di euro, sottoscritto con un istituto bancario europeo.

Manni Oil è nata nel 2001 dall’idea di Armando Manni, il quale sviluppa il rivoluzionario processo di produzione proprietario MANNI® Live Oil. Un olio ricco di antiossidanti, biologico e certificato Igp Toscano, sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Firenze. L’olio, tra i più cari al mondo (230 euro al litro), è estremamente apprezzato da diverse star di Hollywood e Chef tre stelle Michelin, tra cui Thomas Keller.

E’ previsto per il prossimo futuro un nuovo round di raccolta fondi per supportare le fonti di ricavo derivanti dall’up-cycling e l’ingresso in mercati internazionali non attualmente presidiati. I proventi del round saranno impiegati per supportare l’espansione di Manni Oil e per finanziare il progetto “TPO – The Perfect Oil” che prevede la costruzione del primo frantoio al mondo ad economia circolare. Il progetto introdurrà una nuova linea di olio – l’olio “Per Voi” – e due nuove fonti di ricavo derivanti dall’up-cycling degli scarti di produzione.

“Col nuovo frantoio aumenteremo di 20 volte la produzione, con l’obiettivo di arrivare a 40 mila litri nel 2021. Con questo progetto puntiamo ad espandere l’eccellenza olivicola italiana nel mondo”, ha dichiarato Armando Manni, fondatore di Manni Oil.

Giuliano Gigli, fondatore di Blue Ocean Finance, ha commentato: “Abbiamo iniziato a seguire Manni nel 2017 riconoscendone le grandi potenzialità. L’appeal del prodotto e l’ambizione del progetto hanno permesso di coinvolgere grandi investitori internazionali. La strutturazione finanziaria, pianificata sin dall’inizio, ha permesso di ottenere debito bancario ingente anche in fase di startup”.


Ridgemont compra American Safety Council. Jet Investment prende il 70% di 2 JCP. Charlesbank Capital entra in Aptean

$
0
0
Jet Investment

Ridgemont Equity PartnersRidgemont Equity Partners ha annunciato l’acquisizione dell’American Safety Council, un fornitore nazionale leader di formazione obbligatoria, istruzione, e soluzioni di certificazione per i mercati finali regolamentati. ASC distribuisce il 100% dei suoi contenuti salvavita in formato digitale e si concentra sulla sicurezza sul lavoro, sulla sicurezza del conducente e sulle certificazioni professionali. I termini finanziari della transazione non sono stati resi noti (si veda qui il comunicato stampa). “ASC ha un eccellente management team, guidato da John Comly, e una piattaforma nazionale su scala unica con quasi due milioni di clienti e oltre quattrocento corsi online che aiutano le persone a condurre una vita più sicura e produttiva”, ha affermato Rob Edwards, Partner di Ridgemont. “Abbiamo seguito l’azienda e la sua impressionante traiettoria di crescita per molti anni e siamo molto lieti di collaborare con il team ASC per continuare a investire nei suoi contenuti e tecnologia e per perseguire attivamente opportunità di fusioni e acquisizioni nei mercati finali adiacenti.” Il finanziamento della transazione è stato fornito da Benefit Street Partners LLC, AB Private Credit Investors e fondi e conti sotto consulenza di Churchill Asset Management LLC.

Jet InvestmentJet Investment, attraverso il suo fondo Jet 2, ha acquisito una partecipazione del 70% in 2 JCP, fornitore  di soluzioni di filtrazione e acustiche per i principali produttori di turbine con uno stabilimento di produzione nella Repubblica Ceca e filiali commerciali e tecniche nel Regno Unito e negli Stati Uniti (si veda qui il comunicato stampa). JCP impiega un totale di 315 dipendenti in tre paesi e ha raggiunto circa 100 milioni di CZK in EBITDA l’anno scorso. “Nella prima fase, il fondo Jet 2 ha acquistato una partecipazione del 70% da tre proprietari cechi, ma contiamo su un’opzione per acquistarne un altro circa il 15% entro 4-5 anni. Il restante 15% rimarrà in possesso di key manager del gruppo”, ha spiegato Marek Palička, direttore del progetto in Jet Investment. Allo stesso tempo, due dei tre attuali azionisti cechi rimarranno membri attivi della direzione e parteciperanno attivamente alla gestione e allo sviluppo della società. “Ho rilevato 2 JCP da mio padre, che ha creato la società da zero. Dopo 26 anni di leadership di successo, tuttavia, è tempo di passare la mano e trovare un partner con entusiasmo e risorse sufficienti per garantire l’ulteriore crescita e stabilità dell’azienda Ho piena fiducia in Jet Investment. Credo che continuerà il lavoro che abbiamo avviato e al quale continuerò a partecipare come proprietario e gestore di una minoranza “, ha commentato l’azionista di maggioranza originale Jan Pačes.

Charlesbank Capital PartnersCharlesbank Capital Partners ha annunciato che investirà in Aptean, un fornitore globale di soluzioni di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) e specifiche per il settore, mission-critical, ha annunciato che i fondi affiliati (si veda qui il comunicato stampa).  Charlesbank si unirà agli investitori esistenti TA Associates e Vista Equity Partners come azionisti istituzionali di Aptean. Nell’ambito della transazione, TA Associates effettuerà inoltre un ulteriore investimento in Aptean. Il finanziamento fornisce capitale aggiuntivo che consentirà ad Aptean di aumentare i suoi investimenti in innovazione e accelerare la sua crescita globale. La transazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2020, in attesa della consueta approvazione normativa. TVN Reddy, ceo di Aptean, ha dichiarato: “Charlesbank è un investitore esperto e di successo in società in crescita nel medio mercato. L’investimento dell’azienda in Aptean riflette la fiducia nei nostri piani di crescita e nella nostra continua espansione, anche tra le turbolente forze del mercato di oggi. Riteniamo che la nostra capacità di soddisfare le esigenze mission-critical di settori specifici con ERP ospitato nel cloud, software appositamente costruito e catena di fornitura sia ineguagliata nel nostro settore. Questi ulteriori investimenti di Charlesbank e TA Associates ci consentiranno di accelerare lo sviluppo delle nostre soluzioni cloud di prossima generazione, nonché le nostre iniziative di crescita organica e inorganica”. Aptean ha oltre 4.100 clienti aziendali in oltre 20 settori in oltre 50 paesi che si affidano al proprio ERP mission-critical, alla catena di fornitura e alle applicazioni di conformità per eseguire le proprie operazioni quotidiane. Le industrie chiave per Aptean includono sia la produzione di processo che discreta, nonché la distribuzione. Charlesbank sta investendo in Aptean durante una rapida fase di crescita per l’azienda di software. Negli ultimi 15 mesi, attraverso significativi investimenti in iniziative organiche e acquisizioni strategiche, i ricavi totali di Aptean sono quasi raddoppiati e la sua presenza internazionale rappresenta ora quasi la metà della società totale. Altrettanto importante, Aptean ha aumentato la sua talentuosa base di dipendenti a oltre 1.700 persone in tutto il mondo. Inoltre, sono stati fatti investimenti significativi a livello di leadership, reclutando diversi esperti.


Sculptor Capital Management raccoglie 2,6 mld $. Skanska cede casa di riposo a Stoccolma e interviene su ospedale nel Bronx. U + I prepra sviluppo sulla penisola di Greenwich. Galliford Try’s Investments costruisce appartamenti a Leeds

$
0
0
Sculptor Capital Management

Sculptor Capital ManagementSculptor Capital Management ha annunciato il closing finale della raccolta del suo nuovo fondo immobiliare opportunistico, Sculptor Real Estate Fund IV, con impegni complessivi per 2,6 miliardi di dollari (si veda qui il comunicato stampa). Il fondo precedente, Sculptor Real Estate Fund III, aveva raccolto 1,5 miliardi. Al fundraising hanno partecipato un centinaio di investitori tra cui fondi pensione, istituzioni finanziarie, fondi sovrani, fondazioni e family office. Steve Orbuch, fondatore e presidente di Sculptor Real Estate, ha dichiarato: “È stato gratificante vedere abbondanza di interesse degli investitori in Sculptor Real Estate Fund IV. Crediamo che questo sia gratificante per i nostri forti team di investimento, piattaforma e focus su immobili tradizionali e non tradizionali, nonché un premio per la nostra forte prestazione storica costante”.

skanskaSkanska ha venduto una casa di riposo sostenibile con 80 appartamenti nel nuovo quartiere di Täby Park a Stoccolma, in Svezia, per circa 320 milioni di corone svedesi (si veda qui il comunicato stampa).  L’acquirente è SPP Fastigheter. La transazione verrà registrata da Skanska Commercial Development Nordic nel secondo trimestre 2020. Il trasferimento è previsto per marzo 2022. È stato firmato un contratto di locazione con Vardaga, che sarà responsabile della gestione della casa di riposo, che copre circa 5.600 metri quadrati e sarà alta cinque piani. La casa di riposo, che è stata sviluppata e costruita da Skanska Svezia, soddisferà elevati requisiti di sostenibilità e sarà certificata LEED. Avrà un consumo di energia molto basso e, tra le altre cose, sarà dotato di celle solari sul tetto. L’edificio sarà costruito esclusivamente con materiali da costruzione sostenibili e nessun rifiuto di costruzione andrà in discarica. L’edificio è in costruzione e sarà completato nel gennaio 2022. Skanska ha inoltre firmato un contratto con la New York City Health and Hospital Corporation per rinnovare il North Central Bronx Hospital nel Bronx a New York (si veda qui il comunicato stampa).  Il contratto ha un valore di 64,8 milioni di dollari, circa 606 milioni di corone svedesi, che saranno inclusi nelle prenotazioni degli ordini statunitensi per il secondo trimestre del 2020. La ristrutturazione di 71.000 piedi quadrati include l’aggiunta di 120 posti letto in terapia intensiva (ICU) e lo spazio di supporto per il personale amministrativo esecutivo dell’ospedale esistente. La costruzione è iniziata nell’aprile 2020, con i letti in terapia intensiva accelerati per il completamento a maggio 2020 e il completamento del progetto finale previsto per settembre 2020. Skanska è una delle principali società di costruzione e sviluppo negli Stati Uniti, specializzata in costruzioni edili, infrastrutture civili e sviluppo di proprietà commerciali in mercati statunitensi selezionati. Nel 2019 Skanska USA ha registrato vendite per 74 miliardi di corone svedesi e circa 7.900 dipendenti.

U+IU + I sta sviluppando importante programma a uso misto sulla penisola di Greenwich che fornirà circa 1.500 nuove case, centinaia di nuovi posti di lavoro e più di sei acri di regno pubblico di alta qualità e un parco paesaggistico lungo 275 m del Tamigi. Progettato dall’acclamato studio di architettura olandese OMA (Office for Metropolitan Architecture), Morden Wharf comprende 12 edifici residenziali di alta qualità e blindati, nonché spazi commerciali, commerciali e di comunità (si veda qui il comunicato stampa).  I piani sono stati sottoposti al Royal Borough di Greenwich per l’approvazione a seguito di ampie consultazioni con la comunità locale e le principali parti interessate. Le proposte di U + I includono oltre tre acri di parco fluviale, noto come Morden Park, che offrirà una fantastica vista sul sito del patrimonio mondiale marittimo di Greenwich e su Canary Wharf attraverso il Tamigi.

Galliford Try's InvestmentsIl principale gruppo di costruzione britannico Galliford Try’s Investments e il ramo di sviluppo britannico del CIMC con sede in Cina hanno presentato una domanda di permesso di pianificazione per uno sviluppo di appartamenti in affitto a Flax Place a Leeds (si veda qui il comunicato stampa). La pianificazione copre il nuovo sviluppo ad est del centro di Leeds, che vedrà la creazione di 350 appartamenti in affitto in due edifici a torre di 15 e 11 piani rispettivamente. Interessanti, moderni appartamenti a pianta aperta sono forniti in tutto lo schema con il mix di unità prevalentemente a uno e due letti che riflette l’attuale domanda all’interno di Leeds. Le postazioni di lavoro all’interno degli appartamenti a due e tre letti migliorano la capacità dei residenti di lavorare da casa, mentre le finestre a tutta altezza forniscono una luce naturale estesa in ogni appartamento. Come parte dello sviluppo, vengono forniti sette appartamenti completamente accessibili. Le torri saranno collegate al piano seminterrato con un’accogliente reception che offre uno spazio ameno condiviso e pieno di luce che si affaccia su un cortile esterno per il relax e la socializzazione. La facciata aperta di Richmond Street creerà uno spazio pubblico condiviso che si collega perfettamente con l’area locale.


I servizi funerari San Siro comprano anche l’80% di Onoranze Funebri Lombarda (Bertini)

$
0
0
bertini

bertiniImpresa San Siro American Funeral, controllata dal fondo Augens Capital, ha rilevato l’80% di Onoranze Funebri Lombarda (Bertini), con sede a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano (si veda qui il comunicato stampa).

Massimo e Raffaele Bertini, azionisti e amministratori di Bertini, manterranno una quota del 10% ciascuno in Bertini. Raffaele Bertini è stato nominato presidente e collaborerà con HOFI e Impresa San Siro nello sviluppo delle attività. Per l’acquisizione di Onoranze Funebri Lombarda, Impresa San Siro è stata assistita dallo studio legale LMS. Massimo e Raffaele Bertini sono stati seguiti dallo Studio Legale Malimpensa per la parte legale e dallo studio Sergei per la parte finanziaria e fiscale.

Fondata oltre 50 anni fa da Massimo e Raffaele Bertini, l’azienda ha conseguito nel 2019 un fatturato di 1,5 milioni ed è il leader di mercato nella città di Cernusco sul Naviglio e paesi limitrofi, con un marchio conosciuto e di ottima reputazione. Bertini entrerà a fare parte di HOFI (Holding Funeraria Italiana), costituita da Augens Capital nel gennaio 2019, inn coinvestimento con i fondi gestiti dal team di private equity di BMO Global Asset Management, dopo l’acquisizione di Impresa San Siro (si veda altro articolo di BeBeez). HOFI raggiunge così 22 milioni di fatturato pro-forma.

Il progetto è volto alla creazione del primo gruppo italiano del settore ad azionariato istituzionale. La holding HOFI si propone infatti come il futuro aggregatore di un settore che oggi, diversamente dalle esperienze estere, è molto parcellizzato, essendo formato da oltre 6.000 piccole realtà territoriali che si trovano di frequente ad affrontare problemi di passaggio generazionale.

L’acquisizione della maggioranza di Bertini costituisce la terza operazione per Impresa San Siro. Lo scorso gennaio la società aveva infatti comprato  il 70% di Onoranze Funebri Serpi Fabio di Besnate (Varese) dagli imprenditori Giorgio e Aldo Serpi (si veda altro articolo di BeBeez) e nell’aprile scorso Impresa San Siro aveva siglato l’acquisizione del ramo di azienda di Cellini srl, una storica azienda milanese fondata negli anni Cinquanta dalla famiglia Cacciola-Martelli, con circa 500 mila euro di fatturato (si veda altro articolo di BeBeez).

Bertini potrà avvalersi delle infrastrutture operative di Impresa San Siro, inclusa la casa funeraria di Via Corelli a Milano, logisticamente molto vicina alle agenzie di Onoranze Funebri Lombarda.

“Bertini è un marchio di lunga tradizione e siamo entusiasti della possibilità di collaborare con i fratelli Bertini nel proseguire lo sviluppo dell’azienda. Questa operazione ribadisce la validità del progetto di creazione di un gruppo strutturato che prevede che HOFI diventi partner preferenziale di quegli operatori che desiderano aggregare la loro realtà per migliorare la propria offerta ed assicurare la continuità della propria azienda. Bertini è stata in prima fila nei giorni difficili della diffusione del Covid a Cernusco sul Naviglio. Nel ringraziare tutto il personale di Impresa San Siro e Bertini per la dedizione prestata in un periodo così delicato, vogliamo sottolineare come il progetto di HOFI sia finalizzato a rafforzare le capacità organizzative del gruppo anche nel rispondere a situazioni eccezionali come quello vissute nei mesi scorsi”, ha dichiarato Marco Mantica, presidente di HOFI.

Andrea Cerato, presidente di Impresa San Siro, ha spiegato: “Impresa San Siro era da tempo alla ricerca di un partner per accelerare lo sviluppo nella parte orientale della provincia di Milano e abbiamo trovato in Bertini la piattaforma ideale da cui partire per un progetto di forte consolidamento dell’area. La nostra strategia prevede, in stretta collaborazione con Raffaele e Massimo Bertini, di rafforzare la struttura organizzativa della società, realizzando investimenti in mezzi e personale e creando sinergie con Impresa San Siro, mettendo a disposizione anche le strutture della nostra casa funeraria di via Corelli”. Raffaele e Massimo Bertini hanno commentato: “Il nostro settore sta attraversando diversi cambiamenti normativi e culturali e riteniamo che l’operazione di integrazione con Impresa San Siro sia la miglior scelta possibile per garantire la continuità della nostra impresa ed espandere i servizi ai nostri clienti, mantenendo la massima cura nella qualità che ha caratterizzato il nostro stile aziendale per tanti anni”.

Fondata nel 1965 da Alcide Cerato, Impresa San Siro ha portato in Italia dagli Stati Uniti la tradizione della casa funeraria, innovando profondamente la cultura funeraria italiana. Impresa San Siro è controllata dal febbraio 2019, tramite HOFI spa, da Augens Capital, guidata da Marco Mantica, e dai fondi di coinvestimento di BMO Global Asset Management, il ramo di asset management del gruppo nordamericano BMO Financial Group (Bank of Montreal). In quell’occasione i due azionisti Andrea e Massimo Cerato, figli del fondatore Alcide, hanno reinvestito per il 20% e sono stati rispettivamente nominati presidente e amministratore delegato di San Siro. L’operazione è stata finanziata in parte da Banco BPM e da Illimity, con quest’ultima alla sua prima operazione di acquisition finance (si veda altro articolo di BeBeez).



Kryalos scalda i motori per investire in Utp e sigla un accordo con EY per la gestione dei crediti deteriorati

$
0
0
Radoccia - Bottelli
Radoccia - Bottelli

Stefania Radoccia (EY) e Paolo Bottelli (Kryalos)

Kryalos sgr si prepara a investire in Utp. La società, infatti, sinora attiva con fondi immobiliari, ha annunciato ieri che ha ottenuto da Banca d’Italia l’estensione della sua attività anche ai fondi a credito. La notizia era stata anticipata dall’ad Paolo Bottelli nel febbraio scorso  in un’intervista: “Stiamo studiando il mercato dei crediti Npl e Utp. Recentemente abbiamo ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia per operare in quest’ambito. A partire dal 2021 potrebbe esserci un nuovo business nel mondo dei fondi di credito” (si veda altro articolo di BeBeez). Il tassello, in più, però è un accordo con EY per la gestione degli Utp annunciato sempre ieri (si veda qui il comunicato stampa).

Nel dettaglio, EY rivestirà il ruolo di advisor e si occuperà stabilmente di portfolio scouting, service coordination, due diligence per singola posizione, recovery planning, advisory restructuring (legale e finanziaria), monitoraggio e reportistica dei crediti problematici.

Stefania Radoccia, managing partner dell’area Tax & Law e Mediterranean Markets and Accounts Leader dell’area MED di EY ha dichiarato: “Gli Utp rappresentano un asset class complessa e variegata che esige la gestione da parte di professionisti con elevate competenze ingegneristiche industriali e una consolidata expertise in ambito legale, fiscale, gestionale e finanziaria, a supporto anche del processo di risanamento. Sostenere le imprese italiane è la nostra mission e riteniamo fondamentale fornire un importante contributo alle banche nel deleveraging dei propri attivi, in modo da salvaguardare anche l’economia reale, i consumi e il Pil del nostro paese. Abbiamo integrato una piattaforma efficiente per il recupero e la gestione proattiva (going concern) del credito Utp, a cui affiancheremo a breve una macchina creditizia in grado di supportare le aziende italiane verso la remissio in bonis, la ristrutturazione e l’espansione, con l’obiettivo di ridurre il rischio che quote importanti del nostro sistema produttivo vengano dismesse con deterioramento del valore economico e patrimoniale”.

Paolo Bottelli, amministratore delegato di Kryalos sgr, ha commentato: “Questa partnership è particolarmente importante perché offre al mercato l’intervento di player che uniscono la conoscenza del mercato Utp alla conoscenza delle tematiche connesse alla valorizzazione degli asset immobiliari. L’efficace gestione degli Utp sta diventando un tema centrale sia per le banche che per gli investitori professionali che possono trovare in questi fondi uno strumento di efficace investimento remunerato con ritorni interessanti”.

Kryalos sgr fa parte del gruppo Kryalos, fondato da Paolo Bottelli, che opera nel settore del fund management, asset management e advisory. Blackstone possiede il 35% di Kryalos Investments srl, la holding che controlla al 100% Kryalos sgr e Kryalos Asset Management (si veda altro articolo di BeBeez). La sgr gestisce immobili per 6,6 miliardi di euro e conta 70 dipendenti.

Per iscriverti alla newsletter di BeBeez Real Estate, clicca qui
Riceverai l’elenco delle notizie di real estate (e i rispettivi link) pubblicate da BeBeez nelle ultime 24 ore

 


Elite, FISG (Banca Finint) e ADB Corporate Advisory lanciano Basket Loan, per catolarizzare prestiti alle pmi

$
0
0
Schermata 2020-06-25 alle 07.39.34

Schermata 2020-06-25 alle 07.39.34Elite, Fisg (Banca Finint) e ADB Corporate Advisory hanno lanciato ieri il progetto Basket Loan, che prevede la cartolarizzazione di finanziamenti a pmi italiane e il collocamento delle note presso investitori istituzionali (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione del progetto).

Nel dettaglio, le operazioni di cartolarizzazione saranno condotte dalla spv Basketloan srl, che emetterà le note a valere su un portafoglio di finanziamenti garantiti al 90% dal Fondo Centrale di Garanzia pmi, in modo da veicolare in maniera tempestiva e diversificata nuova Schermata 2020-06-25 alle 07.41.26liquidità alle imprese italiane con un numero di dipendenti non superiore a 499. Lo strumento abilita quindi le misure di sostegno varate dal governo italiano per l’emergenza Covid-19 e permette alle imprese aderenti di accedere a una forma di finanziamento alternativa ed efficiente.

La dimensione massima del portafoglio sarà di 250 milioni. La prima tranche di note ammonterà ad almeno 50 milioni di euro. e riguarderà prestiti erogati a un portafoglio di aziende piemontesi, con Banco P. Azzoaglio e Banca di Asti che sottoscriveranno le abs. Le successive emissioni saranno di tipo tap, cioé le note di cartolarizzazione manterranno le stesse caratteristiche della prima emissione, ma saranno vendute al prezzo corrente.

Basket Loan prevede un’istruttoria interamente digitale e una erogazione dei finanziamenti entro tempistiche definite. La soglia minima della singola operazione è di 500 mila euro, con durata massima di 5 anni e rimborso bullet a tasso fisso. Arranger dell’operazione è Fisg (Banca Finint). Le pratiche sono gestite con un flusso di lavoro digitalizzato grazie al supporto della fintech italiana Modefinance (che ha fornito la piattaforma di Rating-as-a-Service) e di Credit Data Research, che arrichisce il pacchetti informativo delle imprese con il COVID-19 Certificate.

Massimiliano Lagreca, Head of ELITE Capital Services, ha commentato: “In questo momento complesso per il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, il progetto Basket Loan vuole essere una ulteriore testimonianza dell’impegno e del supporto di Elite alle imprese italiane attraverso il sistemabBancario. In collaborazione con partner strategici quali ADB, Banca Finint, Modefinance e Credit Data Research, questo nuovo strumento ha l’obiettivo di offrire un sostegno concreto alle imprese, facilitando l’accesso a nuova liquidità e a forme di finanziamento alternative. Partendo dal Piemonte, che rappresenta la quarta regione in Elite per numero di società partecipanti, siamo certi che l’iniziativa potrà essere estesa a tutto il territorio nazionale.”

Alberto Nobili, Head of Corporate Debt, Advisory & International Transactions, di Fisg (Banca Finint), ha dichiarato: “A seguito degli eventi dovuti all’esplosione della pandemia Covid-19 che hanno avuto un impatto significativo e diretto sulla tenuta del tessuto imprenditoriale e del sistema produttivo del nostro Paese, Banca Finint in collaborazione con Elite e ADB Corporate Advisory giunge a un nuovo traguardo mettendo in campo un’operazione finalizzata all’accesso da parte delle imprese alla finanza concessa dalle banche partner dell’iniziativa attraverso un processo di istruttoria digitale. Una risposta concreta e veloce alle esigenze di liquidità che mai come in questo periodo sono essenziali per la rinascita delle aziende provate da una crisi inaspettata e imprevedibile”.

Mario Bottero, Head of Corporate Finance, ADB Corporate Advisory, ha detto: “Abbiamo iniziato a lavorare su questo progetto nei primissimi giorni del lockdown, mettendo in campo tutte le nostre forze per ideare insieme ai partner di Elite e Banca Finint un progetto che potesse essere di supporto alle pmi italiane ed al settore bancario tradizionale. Le relazioni cliente-banca stanno necessariamente evolvendo e crediamo che questo strumento possa realmente rappresentare un valido supporto”.

Mattia Ciprian, presidente di Modefinance, ha commentato: “In qualità di partner tecnologico e agenzia di rating, abbiamo messo a disposizione di questo Basket Loan tutti gli strumenti tecnologici più avanzati in ambito di Intelligenza Artificiale e data science. L’ambizione di tale progetto coincide con le potenzialità dei servizi fintech che offriamo, sintetizzati nel concetto di Rating-as-a-Service, tramite la piattaforma digitale ed automatizzata in grado di rendere più rapido ed efficace il processo di analisi e di monitoraggio delle imprese che sceglieranno di partecipare a tale valevole iniziativa”.

Per iscriverti alla newsletter Private Debt di BeBeez, clicca qui
Riceverai l’elenco delle notizie di private debt (e i rispettivi link) pubblicate da BeBeez nelle ultime 24 ore


Il coronavirus porterà in Italia nuovi Npe per 60-100 mld di euro. Lo prevede PwC

$
0
0
utp

utpIl Covid-19 avrà un impatto significativo sui volumi lordi di crediti deteriorati italiani, che aumenteranno di 60-100 miliardi di euro nei prossimi 18 mesi. Lo prevede PwC nel suo rapporto “The Italian Npl Market. Ready to Face the Crisis”. Lo studio inoltre si aspetta che gli Utp (che ammontavano a oltre 60 miliardi pre-coronavirus, in seguito a cessioni per 10 miliardi negli ultimi anni) saranno l’asset class più colpita dalla pandemia, dal momento che decine di migliaia di pmi sono a rischio fallimento.

Nel frattempo, le principali banche italiane stanno proseguendo la loro strategia di deleveraging, che le ha portate a ridurre i volumi lordi di Npe del 20,6%, passando dai 341 miliardi del 2015 ai 135 miliardi di fine 2019. Per quest’anno, PwC si attende transazioni per 30-35 miliardi, alla luce dei deal già annunciati. Un dato in linea con quello previsto da BeBeez nel suo report sugli Npl diffuso lo scorso aprile (si veda altro articolo di BeBeez). Le banche italiane ora dovranno affrontare la sfida del deterioramento della qualità del credito provocata dal coronavirus.

npe

“La nuova sfida che il mercato NPE si prepara ad affrontare sarà influenzata dagli impatti delle nuove misure d’emergenza adottate sia a livello nazionale che europeo e dalla loro efficacia nel sostenere le imprese. Ma quando queste misure cesseranno i propri effetti, il combinato disposto della diminuzione del volume d’affari a causa del lockdown e del conseguente deterioramento della posizione finanziaria netta di molte imprese, porterà alla necessaria ridefinizione dei rapporti e alla riclassificazione di una parte dei crediti a Utp.

Le banche dovranno essere pronte a gestire meglio questo fenomeno per contribuire al sostegno delle imprese meritevoli”, ha commentato Gabriele Guggiola, Regulatory Deals Leader di PwC, in merito alle misure straordinarie adottate per fronteggiare gli impatti del Covid-19. Pier Paolo Masenza, Financial Services Leader di PwC, ha ricordato che “le banche e l’industria del servicing sono sicuramente più attrezzati oggi rispetto al passato per affrontare la crisi”.


Solstizio musicale, Petra Magoni alla Bussola

$
0
0
petra magoni

la Bussola di FocetteIl solstizio d’estate celebra la musica, traendo origine dalle notti bianche musicali di San Pietroburgo. Quest’anno l’edizione è speciale, all’indomani del confinamento, con l’estate che segna una timida speranza, la voglia di divertirsi e la ripresa della musica, uno dei settori più penalizzati. Nella giornata del silenzio di protesta, con molte manifestazioni che hanno visto i musicisti in nero, presenti senza esibirsi, la Toscana sceglie di ricominciare. Toscana Arcobaleno d’Estate, promossa dal quotidiano La Nazione  – presente per il saluto la direttrice Agnese Pini – e dalla Regione insieme a Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana, ha scelto il 21 giugno di ricominciare da un tempio della musica e dello spettacolo, luogo di cultura e non solo d’intrattenimento, la Bussola di Focette (Marina di Pietrasanta), ospiti della Famiglia Angeli che gestisce il locale. Protagonista Petra Magoni, pisana classe 1972, con Musica Nuda, il duo formato nel 2003 con Ferruccio Spinetti, contrabbasso e una lunga storia alle spalle, 11 album – il primo che prende il titolo dal nome del duo nel 2004, pubblicato da Storie di note – e concerti apprezzati in tutto il mondo. Spinetti, nato a Caserta nel 1976, si diploma in contrabbasso con il massimo dei voti e lode e quando incontra Petra Magoni è il contrabbassista della Piccola Orchestra Avion Travel. Una voce strepitosa quella di Petra Magoni, che unisce doti canore e voglia di sperimentarsi fino all’eccesso, alla sua ironia, momenti di sensualità conturbante alla spontaneità di un’adolescente che si muove sul palco senza preoccuparsi della sua femminilità. Rock, blues e jazz, in un melange estroso che reinterpreta reinventando tanti classici cantautorali italiani, con un occhio agli interpreti che hanno fatto la storia de La Bussola, dalla Vanoni a Mina, all’esibizione più recente di Patty Pravo, passando per Felicità di Lucio Dalla. Bello il dialogo sperimentato all’interno del duo che gioca senza posa, ma senza esibizione e con la spontaneità che suggerisce un lungo lavoro dietro le quinte, consumato, senza bisogno di essere esibito, con Petra che tocca le corde del contrabbasso e gioca con lo strumento. Dai gargarismi giocosi alle prestazioni liriche, la voce di Petra diventa strumento con un’ampiezza straordinaria, che non è solo estensione, ma un viaggio tra mille rivoli e possibilità che si aprono come quando si prende una strada laterale, un viottolo o la panoramica, lasciando quella tracciata.

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti ©_ANGELO_TRANI

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti ©_ANGELO_TRANI

L’edizione è speciale in tutti sensi – realizzata a tempo di record appena se n’è intravista la fattibilità – con l’apertura della figlia di Petra, Frida Bollani Magoni al piano e una voce singolare, già matura e ‘spericolata’ per la sua giovane età che canta un suo brano, un suo arrangiamento e il suo cantante preferito del momento, Oren Lavie, oltre accompagnare nel finale il Duo con un brano sempre dello stesso autore che lei stessa ha scelto per la madre. Oren Lavie, nato a Tel Aviv nel 1976, cantautore quasi per caso, in realtà il musicista, ha mosso i primi passi come compositore di colonne sonore, coltivando nello stesso tempo una passione per la musica classica e per la letteratura americana. I due primi concerti di Firda si sarebbero dovuti svolgere i primi di marzo scorso quando l’emergenza ha congelato il suo debutto, al quale noi abbiamo avuto il privilegio di assistere, appena dopo il tramonto, in uno scenario incantevole tra le Apuane azzurrine e il  rumore del mare. Da sempre immersa nel mondo dei suoni e della musica, nonostante la giovane età, vanta un curriculum di importanti collaborazioni e di numerose esibizioni come ospite di orchestre, di musical e dei concerti dei genitori, sia come pianista che come cantante. Nata in Versilia nel 2004, comincia a studiare pianoforte classico a 7 anni sotto la guida del maestro Paolo Razzuoli, che le insegna la notazione musicale in Braille. Innumerevoli le volte in cui è salita sul palco come ospite a sorpresa nei concerti dei genitori in Italia come all’estero. Ha anche esperienza nel mondo del musical avendo partecipato come cantante a The Adventures of Peter Pan e Jesus Christ meets the Orchestra. Attualmente frequenta il secondo anno del Liceo Musicale Carducci di Pisa studiando pianoforte con la professoressa Amato e canto con la professoressa Barsanti. Di Frida si apprezza la sua delicatezza, quell’umiltà di avvicinarsi al palcoscenico con grande serietà.

La chiusura è sempre di una giovane, giovanissima presenza, il debutto al piano della figlia di Ferruccio, Elena Spinetti, dieci anni, e tutta l’allegria giocosa della sua età, dove le cose serie diventano un sogno, che trasmette con grande energia.
La serata non è solo un inno alla musica ma anche all’Italia e al suo patrimonio di luoghi e cultura con l’invito a rilanciare un turismo consapevole e a essere noi stessi viaggiatori, troppo spesso inconsapevoli, basti pensare – come ha suggerito Spinetti – che il primo conservatorio al mondo è stato fondato a Napoli nel Settecento.

 

a cura di Ilaria Guidantoni


BeBeez Magazine n. 26/20. Il roundup settimanale di BeBeez

$
0
0
mag

E’ disponibile qui il ventiseiesimo numero del 2020 di BeBeez Magazine,
il magazine di roundup di BeBeez,
che riporta un estratto di tutte le notizie apparse sul sito dal lunedì al venerdì mattina.

Per scaricare il magazine clicca qui

mag


Viewing all 28123 articles
Browse latest View live