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Il fondo Ambienta compra gli aromi francesi Nactis Flavours. Insieme ad Aromata e Ipam nasce il gruppo Nactarome

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Nactis Flavours

Nactis FlavoursIl fondo italiano di private equity focalizzato sulla sostenibilità Ambienta ha rilevato il 100% di Nactis Flavours, leader di mercato in Francia e Belgio nella produzione e distribuzione di materie prime aromatiche, ingredienti e aromi nel settore alimentare e bevande (si veda qui il comunicato stampa). Ambienta è stata supportata da Oaklins Italy (M&A buyside advisor), Roland Berger (business due diligence), KPMG (financial & tax due diligence), Studio Facchini Rossi & Soci (structuring), EY (debt advisor), e Pedersoli in collaborazione con lo studio De Pardieu Brocas Maffei (legal advisors).

Nactis Flavours unirà le sue forze con il produttore italiano di aromi, estratti e coloranti naturali AromataGroup, controllato dal novembre 2018 dal fondo Ambienta (si veda altro articolo di BeBeez), e l’azienda parmense che realizza ingredienti alimentari leader nel segmento panature Ipam, di cui AromataGroup ha acquisito la maggioranza nel luglio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo gruppo sarà ribattezzato Nactarome e rappresenterà un asset unico nel contesto europeo grazie a una gamma di prodotti completa negli aromi, i colori e gli ingredienti naturali, che potrà contare su un fatturato di oltre 100 milioni e più di 4.000 clienti.

Con sede a Bondoufle, in Francia, Nactis Flavours è leader nella produzione e distribuzione di aromi, coloranti, miscele, ingredienti e materie prime naturali per l’industria alimentare. L’azienda è presente in Francia e Belgio e conta oltre 2.500 clienti, tra cui le principali aziende dei settori alimentare, bevande, beni di largo consumo e molti piccoli produttori artigianali. Nel 2019 Nactis ha registrato un fatturato superiore ai 50 milioni di fatturato in oltre 80 paesi. Aromata aveva chiuso il 2018 con circa 30 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 5 milioni, mentre Ipam a sua volta aveva chiuso il 2018 con un fatturato di oltre 20 milioni di euro.

Hervé Lecesne, fondatore di Nactis Flavours e presidente di Nactarome, ha commentato: “Siamo molto felici di unire le nostre forze con AromataGroup ed Ipam: oggi nasce un nuovo, ambizioso progetto di crescita per Nactis e di sviluppo professionale per il nostro team di management.” Hans Udo Wenzel, fondatore di AromataGroup e Chairman Esecutivo del Gruppo, ha aggiunto: “Io e i miei colleghi italiani siamo rimasti molto colpiti dalle competenze e dalle capacità del team di Nactis: insieme creeremo un player innovativo in grado di soddisfare vecchi e nuovi clienti nell’industria europea del food & beverage.” Mauro Roversi, Partner e Chief Investment Officer di Ambienta, ha concluso: “Acquisizioni come Nactis sono fondamentali per il nostro progetto. Siamo molto orgogliosi di essere partner dei fondatori e del management team del Gruppo, che hanno visto in Nactarome la possibilità di diventare parte di un progetto di crescita, entrando in nuovi mercati e rafforzando l’offerta di prodotti sostenibili.”

Ambienta è un fondo di private equity italiano, con sedi a Milano, Düsseldorf e Londra, focalizzato sulla crescita industriale attraverso investimenti in aziende sostenute da trend ambientali. Con masse gestite per oltre 1 miliardo, che ne fanno il più grande fondo al mondo nel settore, a oggi Ambienta ha realizzato in tutta Europa 34 investimenti, nelle aree dell’uso efficiente delle risorse e del controllo dell’inquinamento. Nel settembre scorso, il fondo Ambienta II ha ceduto alla statunitense DexKo Global Inc il controllo di Safim spa, società produttrice di sistemi di frenatura idraulici ed elettro-idraulici a bordo di mezzi pesanti in ambito agricoltura, costruzioni e logistica (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2019, il fondo Ambienta III, gestito da Ambienta sgr, ha rilevato il controllo del gruppo Amutec srl, azienda attiva nel settore delle saldatrici, studiate e progettate in chiave ambientale e sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2019, ha annunciato l’ingresso nel management team di 7 nuovi professionisti in Europa, di cui 3 in Germania (si veda altro articolo di BeBeez). Ambienta ha chiuso nel maggio 2018 la raccolta del suo terzo fondo a quota 625 milioni di euro (si veda qui altro articolo di BeBeez).

Ambienta sgr è uno degli investitori di private capital monitorati da BeBeez Private Data
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Centro Medico Sant’Agostino emette un minibond da 2 mln di euro. Lo sottoscrive interamente Amundi

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centro medico sant'agostino

centro medico sant'agostinoCentro Medico Sant’Agostino, rete di poliambulatori di sanità privata controllata dal fondo L-Gam, ha emesso un minibond da 2 milioni di euro, sottoscritto interamente da Amundi tramite il suo fondo Amundi Finance et Solidarité, primo fondo d’investimento sociale e solidale in Francia (si veda qui il comunicato stampa).

Il Centro Medico Sant’Agostino è una rete di poliambulatori specialistici completi, che eroga le principali prestazione mediche sanitarie: in aree poco coperte dal SSN; offrendo alta qualità a prezzi inferiori a quelli di mercato (il listino prezzi, a 60 euro per visita, è invariato dal 2009); con un modello erogativo innovativo di presa in carico del paziente.

Oltre 1, il primo veicolo di impact investing di Oltre Venture srl, holding di investimento fondata da Luciano Balbo insieme a Lorenzo Allevi, aveva promosso e fondato nel 2009 Società e Salute spa,  che aveva appunto sviluppato la rete di poli-ambulatori Centro Medico Santagostino per rispondere al bisogno sempre più diffuso di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche di alta qualità a tariffe accessibili. L’investimento del fondo era stato di 2,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Dal dicembre 2019, il centro medico è controllato da fondo L-Gam, che ha rilevato l’85% dell’azienda, affiancandosi nel capitale a Oltre Venture, che ha mantenuto una partecipazione del 15%  (si veda altro articolo di BeBeez).

A oggi, la società conta 16 centri medici, 217 ambulatori, 842 medici e 188 dipendenti.  Il piano di crescita della società, che ha chiuso il 2019 con un fatturato di 39,6 milioni, in crescita del 29% dai 30,8 milioni del 2018 (si veda qui l’annual report 2018), prevede che nel primo semestre 2020 a Milano apriranno i battenti il primo centro di medical fitness e il primo centro interamente dedicato alla salute della donna. L’obiettivo dell’emissione del minibond è proprio quella di contribuire a finanziare gli investimenti per la crescita.

Luciano Balbo, presidente del Centro Medico Santagostino e di Oltre Venture (la prima società italiana di venture capital sociale, che ha ideato e promosso il Centro Medico Sant’Agostino), ha dichiarato: “Vogliamo continuare a migliorare e diventare sempre di più un punto di riferimento della sanità italiana”. Luca Foresti, amministratore delegato della rete di poliambulatori, ha aggiunto: “Ci prepariamo a completare l’offerta clinica offrendo ai pazienti tutto ciò che non richiede un ricovero ospedaliero, diventando il primo erogatore di servizi non ospedalieri in tutta Italia, ad alta qualità e accessibilità”.

“L’operazione realizzata con il Centro Medico Santagostino rappresenta la prima iniziativa di impact investing realizzata da Amundi al di fuori della Francia. Si inserisce nel quadro degli impegni assunti da Amundi con il piano Ambition2021 relativamente alla crescita delle operazioni a supporto delle imprese attive nel settore sociale e nelle iniziative a forte impatto sociale. L’Italia fa dunque da apripista per il dispiegamento in altri mercati dell’expertise maturata da Amundi in Francia nell’impact investing”, ha sottolineato Cinzia Tagliabue, ceo di Amundi sgr.

Amundi, con sede a Parigi e quotata in Borsa dal novembre 2015, è il più grande asset manager europeo per patrimonio gestito e tra i primi dieci a livello globale, con masse in gestione per oltre 1.500 miliardi di euro (dato al 30 settembre 2019). Conta su quasi 4.500 professionisti in 37 paesi del mondo.


Le resine termoplastiche Febo incassano 3 mln di euro da Mps

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feboA fine dicembre 2019, la capogruppo di Febo spa,  azienda italiana operante nel settore della distribuzione di resine termoplastiche e prodotti petrolchimici, ha incassato 3 milioni di euro da Mps Capital Services. Quest’ultima è stata assistita nella strutturazione del finanziamento dallo studio legale Bird & Bird. Il finanziamento è volto a sostenere l’acquisizione di due società operanti nel settore di riferimento.

Febo spa è stata fondata nel 1958 dalla famiglia Ferretti. Oggi è distributore di società di primaria importanza per quanto riguarda polietilene, polipropilene, polistirolo, polibutene, EPS, ABS, SAN, PVC: è principale distributore italiano delle poliolefine e degli stirenici di Versalis, oltre che del PVC di Kem One, delle plastiche di Lotte Chemicals e dei biopolimeri di Bio-Fed.

Febo, con sede a Serravalle Pistoiese (Pistoia), vanta oltre 2.000 clienti. L’azienda nel novembre scorso ha acquisito il 60% della CGT Tecnopolimeri di Verdellino, in provincia di Bergamo, ribattezzata CGT Febo Tecnopolimeri (si veda qui Polimerica). Negli anni scorsi aveva rilevato una quota di maggioranza nella ASP di Torino, nella Gran-plast di Assisi e, fuori dai confini nazionali, nella Febo Hellas, la cui partecipazione è stata recentemente portata all’80%.

Il presidente Carlo Monti ha dichiarato nel novembre scorso che intende continuare “a valutare con interesse opportunità di acquisizioni in Italia nel settore dei tecnopolimeri. All’estero replicheremo il modello sperimentato in Italia, ovvero rilevare quote di maggioranza di realtà consolidate nella distribuzione, ovviamente dopo aver concordato le strategie con i nostri partner industriali”  (si veda qui Polimerica). Febo vanta quattro sedi in Italia e in Grecia, otto depositi, un volume movimentato intorno a 130.000 tonnellate annue di polimeri. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 159,3 milioni di euro, un ebitda di 5,6 milioni e una posizione finanziaria netta di 53,8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).


Il fondo Mandarin si beve il caffè Daroma e crea un nuovo polo dell’espresso italiano

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palombiniMandarin, tramite il fondo Mandarin Capital Partners III (MCP III), ha rilevato il produttore di caffè Daroma, che controlla i noti marchi italiani Palombini, Mexico, Giovannini, Nori, Camilloni e Van Doren. Lo riferisce Il Sole 24 Ore. Il fondatore di Daroma, Giulio Santin, reinvestirà nell’operazione e continuerà a guidare la società in qualità di presidente e amministratore delegato. Al dossier Daroma per Mandarin ha lavorato il partner e fondatore Alberto Camaggi. Il fondo è stato assistito nell’acquisizione dallo studio Lmcr per i profili legali, da Deloitte, da Goetzpartners per la business due diligence. Fineurop Soditic ha svolto il ruolo di debt advisor e lo studio Spada Partners di advisor finanziario.

L’investimento si colloca all’interno di un progetto di build-up finalizzato alla creazione di un gruppo integrato nel settore del caffè. Nell’ottobre 2019, infatti, MCP III aveva acquisito il 67% di Neronobile, azienda italiana leader nella produzione e commercializzazione di caffè, tè, tisane e solubili in capsula (si veda altro articolo di BeBeez). Le due società saranno controllate da Coffee Holding, che fa capo a Mandarin, nel cui Cda siederà anche Carlo Luigi Salvadori, ex top manager di Nestlè e Lavazza, con una consolidata esperienza nel mercato del caffè. La combinazione delle due aziende porterà all’ottenimento di sinergie, oltreché a raggiungere una dimensione aziendale significativa, con ricavi aggregati di oltre 50 milioni e l’opportunità di completare nuove acquisizioni nel settore.

Fondato nel 2014 da Giulio Santin e con sede a Roma, Daroma è nata con l’obiettivo di unire brand ben radicati in varie aree del territorio nazionale in modo da poter divenire in breve tempo “il caffè dell’Italia”. Il primo passo è stata l’acquisizione della Torrefazione Parenti a Bologna, che ha portato in dote i marchi Mexico e Giovannini. Negli anni successivi, Daroma ha comprato altri marchi (Nori, Camilloni, Van Doren) e aziende, tra i quali il noto Caffè Palombini di Roma. Daroma ha chiuso il 2018 con circa 26 milioni di ricavi, confermando una crescita significativa negli ultimi 3 anni, trainata da una crescente espansione nella grande distribuzione.


Il fornaio Panealba-Campiello si compra i biscotti Artebianca Natua e Tradizione da Alto Partners e i fondatori

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artebiancaIl gruppo Panealba-Campiello, produttore e distributore di prodotti da forno ha comprato l’intero capitale  del produttore di biscotti lucchese Artebianca Natura e Tradizione sinora controllato dal fondo Alto Capital III, gestito da Alto Partners sgr. Lo riferisce MF Milano Finanza. La sgr è stata assistita nell’operazione da Vitale&Co e da Dentons.

Panealba-Campiello, con sede a Cherasco (Cuneo), fa capo alla famiglia Tesio, ed è forte di una grande capillarità nel settore della gdo e di una presenza all’estero. L’azienda ha chiuso il 2019 con ricavi per 64 milioni di euro, di cui oltre il 30% dall’export, grazie a una diversificazione clienti in circa 60 nazioni in tutto il mondo.

Artebianca, con sede a Pietrasanta (Lucca), produce biscotti a marchio proprio con particolare focus nel segmento benessere e salute. Nel giugno 2016 Dolciaria Val D’Enza, società leader in Italia nel mercato dei prodotti da forno quali crostate e crostatine, allora partecipata da  Alto Partners sgr, aveva comprato il controllo di Artebianca, con il fondatore Alessandro Rovai, che aveva reinvestito nel nuovo gruppo per il 10% (si veda altro articolo di BeBeez). Quando poi nell’aprile 2017 il fondo aveva ceduto Dolciaria Val D’Enza Valeo Foods, controllata da CapVest , l’operazione non ha riguardato Artebianca, che è stata oggetto di spin-off da Dolciaria Val d’Enza prima del closing, passando quindi direttamente nel portafoglio di Alto Capital III che ne ha acquisito il 78% e con il resto che faceva capo alla famiglia Rovai (si veda altro articolo di BeBeez).

In questi anni Artebianca ha perseguito una strategia commerciale basata sul presidio dei principali canali di distribuzione, sia in ottica a marchio proprio sia private label, e sull’introduzione su base continuativa di nuove referenze in tutte le principali linee di prodotto (classica, gourmet, bio e benessere), nonché di migliorare tutti i principali indicatori economici, grazie a una serie di interventi per l’efficienza gestionale e produttiva. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 10,6 milioni di euro, un ebitda di 1 milione e una posizione finanziaria netta di 2,51 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).

Si tratta del quarto disinvestimento per il fondo Alto Capital III, dopo le exit da Dolciaria Val d’Enza, il produttore di cioccolato La Suissa e il produttore di sacchetti per rifiuti, guardaroba, da frigo e da forno per alimenti VirosacIl fondo Alto Capital III, interamente investito, a oggi detiene partecipazioni ancora in cinque società: IPE (arredamento di lusso a marchio Visionnaire), Pastificio di Chiavenna (paste dietetiche e speciali), Harbor (prodotti cosmetici e per il benessere), Legami (prodotti di cartoleria e regalistica) e Semenzato (pane a fette e tramezzini). Il fondo Alto Capital IV, che a maggio 2018 ha concluso la propria raccolta all’hard cap di 210 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) ha investito invece in: Tricobiotos (prodotti professionali per i capelli), Millefili (filati pregiati per maglieria), Bia (cous cous), OFI (prodotti nutraceutici e cosmetici) e Olimpia Splendid (prodotti per riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria).

Alto Partners sgr è uno degli investitori monitorato da BeBeez Private Data,
il database delle aziende italiane partecipate dagli investitori di private capital
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P&G sgr lancia il suo primo fondo di Npl e si prepara a lanciare quello sugli Utp

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P&G sgrP&G sgr, operatore nel segmento del credito strutturato e delle asset backed securities, ha lanciato il suo primo fondo di Npl: P&G Credit Management Uno (si veda qui il comunicato stampa). Il veicolo è nato a seguito del conferimento da parte di cinque banche e di un Cofidi di Npl per 50 milioni di valore lordo. Nell’operazione, P&G sgr è stata assistita dallo studio legale Dentons.

Il nuovo fondo è stato istituito dalla business unit di credit management della sgr ed è il primo di una serie di fondi riservati a investitori istituzionali e dedicati alle nuove forme di gestione dei crediti deteriorati e Utp, originati da banche di piccole e medie dimensioni. Il prossimo fondo in rampa di lancio sarà dedicato agli Utp.

P&G sgr spa persegue strategie a ritorno assoluto in settori di nicchia. La società, con sede a Roma, è stata fondata nel 2004 da Luca Peviani e Fabiana Gambarota.

Ultimamente stanno nascendo numerosi fondi dedicati agli Npl e Utp. Nel settembre 2019, Zest Asset Management ha lanciato Héra Zest Npe Fund, il primo fondo alternativo che investe su Npl e Utp immobiliari (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, ha preso ufficialmente forma a fine dicembre 2019 il progetto Cuvée, il fondo progettato da AMCO (la ex SGA) insieme a Prelios sgr per gestire gli Utp immobiliari oggi sui bilanci delle banche italiane medio-grandi (si veda altro articolo di BeBeez). Illimity sta lavorando al lancio di una sgr per investire in crediti distressed, il cui primo fondo sarà focalizzato sugli Utp (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre lo scorso settembre Clessidra sgr ha annunciato il primo closing a 320 milioni di euro del suo nuovo fondo dedicato agli investimenti in Utp corporate, battezzato Clessidra Restructuring Fund (CRF), con l’acquisizione di un portafoglio di crediti verso 14 aziende, che sono stati ceduti da 10 banche  (si veda altro articolo di BeBeez).


Il custode dei bagagli BagBnB incassa un round da 2,5 mln euro. Lo sottoscrivono i fondi di Vertis sgr

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BagBnB
BagBnBBagBnB, l’AirBnB delle valigie, ha incassato un round da 2,5 milioni di euro. Lo hanno sottoscritto i fondi VV2 (Vertis Venture 2 Scaleup) e VV4 (Vertis Venture 4 Scaleup Lazio), gestiti da Vertis sgr. Lo si legge sul profilo Linkedin della stessa Vertis sgr.
La scaleup romana è attiva nel settore del digital travel. In particolare ha sviluppato una piattaforma per consentire l’individuazione e selezione di punti per il deposito dei bagagli. I capitali raccolti saranno impiegati da BagBnB per: consolidare la sua leadership nel settore; investire in marketing e attrazione dei talenti; migliorare esperienza e servizio; espandersi ad altre città (passando da 300 a 1.000). “Il round rappresenta un passo fondamentale per consolidare la nostra leadership globale. Questo è il momento giusto, siamo maturi e consapevoli di aver fatto molta strada. Ora ci attende una sfida ancora più grande: trasformare BagBnb in un punto di riferimento per milioni di viaggiatori”, ha spiegato  l’amministratore delegato e cofondatore Alessandro Seina.
Si tratta del secondo round per la startup italiana, che nel gennaio 2017 aveva chiuso un round seed sottoscritto da Picampus. BagBnB è stata lanciata a Roma nel novembre 2016 da Lean Team srl, startup costituita da Alessandro Seina, Giulio De Donato e Giacomo Piva. La società in tre anni ha custodito ben 1,5 milioni di bagagli. La startup ha chiuso il 2018 con ricavi per 2 milioni di euro e un ebitda di 101 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente) e nel 2020 punta a raddoppiare il fatturato.
Questa è la prima operazione del fondo Vertis Venture 4 Scaleup Lazio. Vertis sgr, società di gestione del risparmio indipendente fondata da Amedeo Giurazza, opera attraverso sei fondi. Vertis Venture 2 Scaleup, lanciato nel luglio 2017, conduce investimenti in società che operano su tecnologie, prodotti e servizi in industry 4.0, IoT, digital & media, e così via. Il fondo detiene oggi in portafoglio anche Sclak, Cyber Dyne, Credimi, Milkman, Buzzoole ed Entando. VV4 è stato lanciato nel marzo 2019 per coinvestire in modo sincrono e parallelo a VV2 progetti imprenditoriali laziali legati a tecnologie Industria 4.0 e alla digital transformation: robotica, meccatronica, automazione, big data, intelligenza artificiale e tecnologie digitali. L’anchor investor del fondo è Lazio Innova che, attraverso il fondo di fondi Lazio Venture, investe i fondi strutturali europei 2014/2020 della Regione Lazio con l’obiettivo di sviluppare il mercato degli operatori di venture capital interessati a investire nel capitale di rischio delle scaleup laziali (si veda altro articolo di BeBeez).

Hoist Finance chiude la prima cartolarizzazione in Italia di Npl tutti unsecured con rating investment grade

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Hoist-FinanceHoist Finance ha effettuato la prima cartolarizzazione in Italia con rating investment grade di un portafoglio di Npl composto tutto da crediti unsecured da 5 miliardi di euro lordi. L’operazione è stata conclusa a inizio dicembre (si veda qui il comunicato stampa), ma in Italia non era stata comunicata. Deutsche Bank e UBS sono stati gli arranger dell’operazione.

Il portafoglio, che comprende prestiti corporate (42,6%) e retail (57,4%), è stato cartolarizzato dal veicolo Marathon SPV srl, che ha emesso 337 milioni di euro di titoli asset backed suddivisi in tre tranche. Le note senior (85% dell’importo emesso) pagano una cedola dell’1,8%, hanno ottenuto i rating BBB (sf) di DBRS, Baa2 (sf) di Moody’s e BBB+ SF di Scope e sono state trattenute da Hoist Finance. Le note mezzanine e junior (15% dell’importo emesso) sono state sottoscritte al 95% da fondi gestiti da CarVal Investors mentre per il 5% sono state trattenute da Hoist Finance.  Le note subordinate pagano un IRR con limite combinato del 15%, quelle mezzanine hanno rating B (alto) (sf) di DBRS, B1 (sf) di Moody e BB SF di Scope, mentre le note junior non hanno rating.

Contestualmente Hoist Finance ha “smontato” (unwinding) la cartolarizzazione condotta lo scorso agosto su un portafoglio di Npl unsecured da 225 milioni di euro che aveva coinvolto sempre CarVal Investors, ma in quel caso per la tranche senior (si veda altro articolo di BeBeez). Il costo della nuova operazione è stato di 6 milioni di euro e comprende anche l’unwinding della precedente cartolarizzazione.

Hoist Finance è una società svedese, quotata a Stoccolma, specializzata in investimenti e gestione di crediti performing e non-performing, cin portafoglio alle banche. Hoist Finance Italia è l’ex TRC spa, servicer romano fondato da Clemente Reale e acquisito da Hoist Finance nel 2014, dopo una collaborazione dal 2011.Nell’ottobre 2018 Host ha poi comprato anche il gruppo Maran spa di Spoleto (si veda altro articolo di BeBeez). Reale oggi è alla guida di Hoist Italia, che ha sede a Roma e Lecce.

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L’Italia è diventata il primo mercato per ricavi per il gruppo svedese e Hoist Finance punta ad acquisizioni e a una partnership bancaria in Italia. Lo aveva dichiarato lo stesso Reale nel giugno 2019, commentando i risultati del primo trimestre di Hoist  (si veda altro articolo di BeBeez). L’interim report dei nove mesi di Hoist Finance a fine settembre mostra infatti che la maggior parte dei ricavi deriva dall’Italia con 710 milioni di corone svedesi (66,3 milioni di euro) su un totale di 2269 milioni di corone (211,7 milioni di euro).  

Nel dicembre 2017 Hoist Finance ha comprato da Banco Bpm iportafoglio Sun di Npl unsecured da 1,8 miliardi, in coinvestimento con J Invest (si veda altro articolo di BeBeez) e 24 milioni di euro di Utp, per la maggior parte secured, da CreVal (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2017, invece, Hoist Finance aveva comprato, sempre da Banco Bpm, un portafoglio di Npl unsecured da 641 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2019 ha sottoscritto con un’istituzione finanziaria italiana un accordo cosiddetto forward flow per 18 mesi su un portafoglio di Npl da 90 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).



Axa vende Casa Tonolli a Milano

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casa TonolliAxa Investment Managers – Real Assets ha venduto a un investitore privato Casa Tonolli, situata in Via Santa Maria alla Porta 2, a Milano (si veda qui il comunicato stampa). Nell’operazione, Axa è stata assistita da GVA Redilco.

L’edificio, situato nei pressi di via Meravigli, è stato costruito nel 1921 in stile Art Decò. Casa Tonolli occupa una superficie commerciale di 2.300 mq, distribuiti su 6 piani fuori terra e 2 interrati. L’immobile ospita la sede dello studio legale internazionale Hogan Lovells.

Sempre in Italia, Axa IM Real Assets nel luglio 2018 ha comprato l’ostello Meininger a Roma per 25,8 milioni di euro, ceduto da Dear spa (si veda altro articolo di BeBeez) e ha rilevato un complesso direzionale in Viale Sarca 223 a Milano per 22 milioni di euro, venduto da Marino Golinelli & C sapa e S.I.S.TE srl (si veda altro articolo di BeBeez).

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Bianalisi acquisisce il Laboratorio Analisi Cliniche Forcina di Galatina (Lecce)

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Laboratorio Analisi Cliniche Forcina
Laboratorio Analisi Cliniche Forcina

Il Laboratorio Analisi Cliniche Forcina

Bianalisi spa, società italiana che offre servizi di laboratorio di analisi clinica e diagnostica specialistica, ha acquisito Laboratorio Analisi Cliniche Forcina, società che gestisce un poliambulatorio specialistico a Galatina, in provincia di Lecce. Lo studio legale Orrick ha assistito Bianalisi, insieme a Nctm per gli aspetti fiscali.

Laboratorio Analisi Cliniche Forcina ha iniziato la sua attività nel settembre 1977 e fin dall’inizio ha operato in regime di convenzione esterna con gli ex enti mutualistici e successivamente con il SSN. Dalla sede originaria di via Gallipoli 15 a Galatina, in seguito al continuo incremento dei pazienti e della tipologia di analisi eseguite, si è trasferito nell’agosto del 1996 nella nuova sede di Piazza Stazione, in un immobile appositamente costruito ed adibito esclusivamente a Laboratorio di Analisi Cliniche. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 1,92 milioni di euro, un ebitda di 611 mila euro e una liquidità netta di 687 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).

Bianalisi spa è un’impresa italiana di Carate Brianza (Monza Brianza) che offre servizi di laboratorio di analisi clinica e diagnostica specialistica a clienti privati e corporate. La società è nata nel 1975 Settanta a Lissone (Monza Brianza). Nel 2000 è stata rilevata per intero dall’attuale amministratore Giuliano Casini, che l’ha trasformata da laboratorio analisi di media grandezza con bacino d’utenza locale, a laboratorio analisi  di grandi dimensioni, con un’affluenza anche da fuori regione. Oggi Bianalisi è presente in 6 regioni italiane (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e Lazio), con 250 punti prelievo. Conta 16 milioni di esami l’anno e 5.500 accessi al giorno.

Nel dicembre scorso, la società ha incassato 65 milioni di euro da Banca Ifis, Banca Sella e dal fondo di direct lending di Springrowth sgr. I capitali raccolti con il finanziamento serviranno a consolidare le realtà acquisite e la relativa realizzazione del potenziale sinergico (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 33,5 milioni di euro, un ebitda di 6,3 milioni e una posizione finanziaria netta di 24,1 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).


Nasce HParts, la piattaforma delle pmi dei ricambi per automotive, che riunisce già tre realtà. La controlla Holding Industriale

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Schermata 2020-01-14 alle 17.20.38Holding Industriale, holding di investimento con focus sulle pmi di eccellenza italiane, ha lanciato a fine 2019 HParts, una subholding dedicata al comparto aftermarket per i settori macchine movimento terra, mezzi pesanti e automotive. Lo ha raccontato a BeBeez Claudio Rovere, amministratore delegato di Holding industriale, che ha cofondato insieme al presidente Luca Ferraris.

Holding Industriale ha infatti creato HParts nel settembre 2019 e vi ha conferito la partecipazione in Air Top Italia, primario produttore di filtri abitacolo per il settore automotive con sede a Modena, che era stata acquisita nel 2015.  Lo scorso ottobre, poi, HParts ha acquisito Coram, società cuneese, punto di riferimento per il settore dei ricambi auto per la produzione e commercializzazione di cuscinetti reggispinta frizione. E subito dopo è stato acquisito il 100% di GCP Filter, società familiare torinese specializzata nella produzione di filtri per applicazioni industriali (camion e bus) e macchinari agricoli, con un significativo posizionamento a livello europeo.

Si è così creato un piccolo gruppo con ricavi complessivi pro-forma di 18 milioni di euro e un  organico di circa 80 persone, suddiviso tra tre sedi. In termini prospettici, HParts ha definito un piano di sviluppo industriale che prevede una crescita sia organica sia per linee esterne, con l’attivazione di una ricerca finalizzata a individuare nuovi target di acquisizione, e un obiettivo di fatturato di 30 milioni di euro entro il 2022. Alla guida di HParts e delle controllate (Air Top Italia, Coram, GPC Filter) è stato nominato ad Gaetano Riccio, manager di consolidata esperienza nel settore grazie a importanti incarichi presso SKF, Magneti Marelli e Ufi Filters.

Rovere ha commentato: “Hind prosegue nei propri investimenti nei ricambi auto, per consolidare la propria presenza in un settore che richiede massa critica. HParts è il progetto Hind finalizzato ad aggregare società eccellenti operanti nella filiera dei ricambi per autoveicoli, attivando sinergie strategiche, commerciali e finanziarie, per uno sviluppo delle partecipate nel medio e lungo termine”. E,  ha aggiunto Ferraris: “Le tre società controllate da HParts si contraddistinguono per un solido modello di business, eccellenza produttiva e capacità di assecondare le esigenze del settore automotive. In collaborazione con il valido management team, supporteremo lo sviluppo di HParts nella creazione di una piattaforma di crescita paneuropea in un settore che vanta delle significative potenzialità di crescita sul lungo termine”.

Nella costituzione della nuova sub-holding HParts e nelle due operazioni di acquisizione, Hind e HParts sono state assistite dal team guidato dall’Avvocato Gabriele Ramponi di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.

Il capitale di HParts fa capo per il 77% a Holding Industriale e per il resto a un club deal di investitori privati  italiani ed internazionali, sulla falsariga di tre esperienze simili precedenti condotte dalla holding nei settori moda (con Holding Moda), food&beverage (Holding Food&Beverage) e comunicazione (La Fabbrica), sempre con l’obiettivo di  favorire processi di crescita, di internazionalizzazione e di ricambio generazionale.

“Ogni subholding conduce investimenti di maggioranza in pmi italiane di eccellenza, per affiancare gli imprenditori che vogliono crescere e che entrando a far parte di un gruppo possono avvantaggiarsi di una serie di sinergie ed economie di scala non solo a livello commerciale, ma anche di ricerca e sviluppo, funzioni queste che vengono accentrate a livello di subholding, mentre le singole pmi acquisite mantengono la loro identità”, ha commentato Rovere, che ha aggiunto: “Holding Industriale controlla ciascuna delle subholding, mentre la minoranza fa capo a diversi club deal di investitori privati che sono a loro volta una ventina di famiglie imprenditoriali italiane e alcune famiglie estere. Il nostro modello piace perché non chiediamo commissioni di gestione né un impegno preciso a monte. A oggi  le nostre società hanno investito circa 30 milioni di euro tra sottoscrizione di quote di capitale e strumenti partecipativi in aziende italiane”.

Più nel dettaglio, Holding Moda, creata nel novembre 2017 e guidata da Giulio Guasco, ex manager di Fay (Gruppo Tod’s) a Ralph Lauren, da Miroglio a Harmont & Blaine, è una piattaforma costruita a partire da Uno Maglia, acquista da HInd nel 2008 e poi conferita alla subholding, è una storica azienda di abbigliamento di Montevarchi (Arezzo) specializzata in jersey, che oggi produce capi made in Italy per una decina di grandi marchi del lusso, da Louis Vuitton a Givenchy, da Gucci a Alexander McQueen, da Saint Laurent a Chloé fino a Valentino, Ferragamo, Fendi, coprendo l’intero ciclo produttivo, dallo sviluppo campionario al taglio alla cucitura in parte affidata a laboratori esterni situati in Toscana e Umbria. Lo scorso dicembre la subholding ha comprato poi una partecipazione in Alex&Co, con sede a Vinci (Firenze) e specializzato in pelletteria per brand del lusso. I ricavi complessivi del gruppo hanno raggiunto pro-forma quota 52 milioni.

Holding Food&Beverage, creata lo scorso settembre 2019 e guidata da Stefano Basile, fa capo invece la partecipazione in Cecchi Delgea srl, società proprietaria dello storico marchio italiano Gelati Cecchi 1936, fondata nel 2014 da Stefano Gabriello Cecchi, nipote del fondatore Gabriello. Al club deal partecipa anche Red Fish Kapital (si veda qui la relazione annuale 2017 di Red Fish Kapital). Nel dicembre 2019 la subolding ha comprato anche il portale di ecommerce Food-Ita, specializzato in prodotti alimentari italiani di eccellenza.

Infine a La Fabbrica, creata nel novembre 2013 e guidata dal ceo Daniele Tranchini, fanno capo Fabbrica spa, società specializzata nello sviluppo di strategie di corporate reputation e brand enrichment attraverso progetti di comunicazione e di engagement multicanale, ma anche Editrice Bandusia, Geetrips, Laborattivi, la digital agency MelaZeta e l’agenzia di comunicazione Fabbrica Creativa, l’ultima a entrare nel gruppo nel 2018, fondata da Davide Colombo e Valerio Le Moli, entrambi provenienti da Leo Burnett. A fine 2019 il gruppo ha fatturato circa 11,5 milioni di euro.


Liberty Hall Capital cede Aircraft Performance Group. Unicorn Capital raccoglie 350 mln $ per il suo terzo fondo di fondi di venture. Mirabaud am lancia il secondo fondo per lusso e lifestyle

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Liberty Hall Capital Partners

Liberty Hall Capital PartnersLiberty Hall Capital Partners, con focus sull’industria aerospaziale e della difesa, ha venduto a AFV Partners la sua partecipazione in Aircraft Performance Group, un fornitore globale leader nelle soluzioni software postvendita per la gestione delle operazioni di volo dell’industria aerospaziale globale (si veda qui il comunicato stamdi Liberty Hall e qui quello di AFV).  “Sotto la proprietà di Liberty Hall, APG ha continuato a consolidare la propria posizione di fornitore leader di soluzioni software di operazioni di volo”, ha affermato Rowan Taylor, socio fondatore e amministratore delegato di Liberty Hall. Fondata nel 1999, a Castle Rock, APG con sede a CO, è il fornitore globale leader del settore delle operazioni di volo proprietarie, di business e charter aviation nell’industria aerospaziale globale, supportando tutti gli OEM (produttori di aeromobili). Le soluzioni software proprietarie di APG supportano i calcoli delle prestazioni degli aeromobili richiesti dal regolatore per i clienti che comprendono i principali operatori del trasporto aereo. Liberty Hall ha acquisito APG dai suoi fondatori a novembre 2018. “APG ha sfruttato la nostra posizione di leader nel mercato per espandere il nostro portafoglio di funzionalità e ottimizzare la nostra fornitura di soluzioni, pur continuando a sostenere una cultura basata sulla tecnologica e sull’innovazione”, ha dichiarato Mike Caflisch, ceo, APG.

Unicorn Capital PartnersUnicorn Capital Partners, gestore di fondi di fondi di venture capital, ha effettuato il closing del fondo di fondi di venture capital Unicorn Capital Partners Fund III a quota 350 milioni di dollari (si veda qui finsmes).  Placement gent è stato Monument Group. La base di investitori per il Fondo III, che è stato chiuso il 31 dicembre 2019, comprende sia investitori nuovi sia esistenti ed è composta da importanti fondi, fondazioni, fondi pensione, family office e imprenditori tecnologici di successo. Analogamente ai fondi precedenti, il nuovo veicolo si concentrerà su gestori di investimenti consumer, enterprise, TMT e TMT basati sulla tecnologia basati sulla Cina.

Mirabaud Asset ManagementMirabaud Asset Management ha lanciato il suo secondo veicolo di private equity sul tema lifestyle impact & innovation (si veda qui il comunicato stampa).   Fondato nel 1819, Mirabaud Asset Management aveva chiuso nel dicembre 2018 la raccolta del suo primo fondo di private equity dedicato alle Living Heritage Companies del settore del lusso e del lifestyle, con impegni per 155 milioni di euro. Con questa nuova soluzione gli investitori potranno indirizzare i propri capitali verso le nuove tecnologie e i marchi giovani con modelli di business innovativi nel settore del lifestyle. In un contesto in cui i millennial stanno rivoluzionando le abitudini di consumo, questa nuova proposta punta a individuare e a sostenere quegli imprenditori europei, asiatici e, in parte, americani che si prospettano come gli attori chiave della futura scena del digitale, della moda e dell’innovazione. Il sostegno a queste imprese non si concretizzerà soltanto come apporto di capitale, ma anche e soprattutto come apporto di know-how nel marketing, nel management, nella distribuzione e nell’innovazione.


Partners Group compra un gruppo di immobili commerciali in Germania Francia e Olanda. Optimum Asset Management cede il Kempinski Plaza a Berlino

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Partners Group

Partners GroupPartners Group  ha acquisito una partecipazione di maggioranza in un portafoglio di 30 immobili commerciali in Germania, Francia e Paesi Bassi (si veda qui il comunicato stampa).  Gli immobili fanno parte di un portafoglio che era di proprietà di Imfarr Beteiligungs GmbH e SN Beteiligungen Holding AG, e sono stati acquisiti per un valore complessivo di oltre 550 milioni di euro. L’acquisizione è stata effettuata in joint venture con Peakside Capital Advisors AG. Il portafoglio è composto da 27 uffici e tre proprietà logistiche ed è principalmente situato in Germania, con le attività rimanenti con sede a Parigi e Amsterdam. Il portafoglio tedesco comprende edifici a Monaco, Amburgo e Stoccarda, nonché le maggiori regioni di Düsseldorf e Francoforte e comprende una base di locatari ben diversificata. A seguito dell’acquisizione, Partners Group e Peakside lavoreranno su una serie di opportunità di creazione di valore, incluso il riposizionamento di diverse proprietà, per ottimizzare il valore del portafoglio.

Optimum Asset ManagementOptimum Asset Management ha completato la cessione del Kempinski Plaza, un complesso immobiliare a destinazione residenziale e commerciale che sorge a Uhlandstrasse 181-183, nell’esclusivo quartiere di Charlottenburg nel cuore della parte ovest di Berlino (si veda qui il qui il comunicato stampa).  Il complesso era allocato nel fondo Optimum Evolution Fund SIF – Property III. Per gli investitori, per la maggior parte fondi pensione italiani e altri istituzionali, la transazione ha prodotto un IRR del 26% e un multiplo di 2.3 volte il capitale investito. Property III è il terzo di una serie di fondi immobiliari che Optimum ha dedicato al mercato tedesco, con particolare focus su Berlino e che hanno fatto tutti registrare elevate performance. Dal suo avvio, ha generato un total return del 149% puntando alla valorizzazione di asset immobiliari residenziali e per uffici situati in posizioni strategiche nel cuore economico e commerciale della città. Il Kempinski Plaza si sviluppa su 10 mila metri quadrati circa di spazio commerciale e per uffici e comprende anche 29 serviced apartment, oltre a un parcheggio sotterraneo. Sorge a pochi passi dalla Kurfürstendamm, l’esclusiva strada dello shopping berlinese ricca di ristoranti, ritrovi e negozi di lusso, ed è vicino all’ex Hotel Kempinski. L’acquirente è un grande operatore immobiliare europeo, affiancato da un importante istituto di credito. Optimum aveva acquisito il complesso nel dicembre 2015: da allora, l’intera zona ha beneficiato di un significativo processo di ripresa e di sviluppo trainato in primo luogo dalla vendita e dal re-branding dell’ex Hotel Kempinski.


Metrika sgr lancia il suo primo fondo, con una dotazione di 100-150 mln di euro

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Metrica sgr

Metrica sgrMetrika sgr, società promossa e guidata dall’amministratore delegato Marco Giuseppini, ha ricevuto il via libera definitivo dalla Banca d’Italia per il lancio del suo primo fondo, che ha un target di raccolta di 100-150 milioni di euro. Lo riferisce l’agenzia di stampa MF-Dow Jones Global.

Il veicolo investirà in aziende manifatturiere italiane con fatturato compreso tra 20 e 100 milioni di euro, alta redditività, un forte orientamento all’export e una solida generazione di cassa. Il nuovo fondo di Metrika investirà ticket compresi tra 5 e 20 milioni di euro.

La sgr è stata costituita nel marzo 2019 e ha ottenuto l’autorizzazione a operare da parte di Banca d’Italia lo scorso luglio. L’sgr ha sede a Milano ed è presieduta da Emidio Cacciapuoti. Giuseppini ha lavorato in passato in 21 Investimenti di Alessandro Benetton, in Mandarin Capital, di cui era director, e come managing director di EOS Investment Management.


Ok di Bankitalia a Eureka!Venture sgr. Il suo primo fondo di technology transfer può partire

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Da sin Stefano Peroncini
Da sin Stefano Peroncini

Da sin Massimo Gentili, Anna Amati, Stefano Peroncini e Salvatore Majorana

Eureka!Venture sgr, la nuova società di gestione che fa capo all’amministratore delegato Stefano Peroncini(40%), Salvatore Majorana (20%), Anna Amati (20%) e Meta Group (20%), ha ottenuto da Banca d’Italia il via libera a operare lo scorso 17 dicembre e potrà quindi a breve essere operativo il primo fondo Eureka! Fund I – Technology Transfer (si veda qui il comunicato stampa).

L’sgr è stata assistita nel proprio processo di costituzione dall’avvocato Francesco Torelli (ex Bird&Bird) e nel processo di autorizzazione come nuovo gestore di fondi di investimento alternativi da Bird&Bird e da OXYGY Consulting. Mj Hudson-ALMA ha invece assistito la società nella predisposizione del primo fondo.

Il fondo partirà già con una dotazione di 30 milioni di euro, grazie all’annunciato impegno per questa cifra da parte della piattaforma ITATech a sua volta finanziata da Cdp e Fei (si veda altro articolo di BeBeez). Il target di raccolta complessiva del fondo è invece di 50 milioni. Già nel primo closing del fondo, a fianco di Fei e di Cdp ci saranno altri investitori istituzionali, inclusi importanti società industriali leader nei loro settori e che credono nella open innovation come strumento per fare vera innovazione. Il nuovo veicolo, inoltre, beneficia del supporto di InnovFin Equity (lo strumento finanziario sviluppato sotto Horizon 2020 e che rappresenta il programma di riferimento della Unione Europea per la Ricerca e l’Innovazione) e dello European Fund for Strategic Investments.

Il fondo sarà dedicato agli investimenti in idee che provengono dai centri di ricerca italiani nel settore dei materiali avanzati e più in generale della scienza e dell’ingegneria dei materiali. Il fondo investirà negli stadi proof-ofconcept, seed e Round A, anche grazie alla partnership con 21 Università e Centri di Ricerca Scientifica del Paese, tra cui  l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Politecnico di Torino e al supporto dell’Innovation District Kilometro Rosso e della META Academy.

L’ad Peroncini  ha commentato: “Il trasferimento tecnologico e i materiali possono davvero cambiare la nostra vita, in meglio: contribuiscono a risolvere problemi fondamentali del nostro mondo, servono per fare prodotti più efficienti, sostenibili, meno costosi e con performance migliori, uniche e nuove rispetto a quanto oggi noto. E quasi tutte queste innovazioni hanno un profondo e positivo impatto in termini di sostenibilità ambientale. Il bello dell’innovazione materials-based, inoltre, è che è davvero trasversale e applicabile a tutti i settori industriali: dall’energy, alla mobilità, all’edilizia sino al life science”.

Su queste convinzioni, ha continuato Peroncini, “abbiamo costruito un team italiano con Anna Amati, Salvatore Majorana e Massimo Gentili, con competenze e track record in venture capital, trasferimento tecnologico e gestione di aziende high-tech, per trasformare idee e brevetti in ambito scienza e ingegneria dei materiali in soluzioni innovative e uniche da portare sul mercato. Possiamo farlo in Italia: abbiamo i migliori ricercatori e anche un tessuto industriale-manufatturiero in grado di valorizzare le loro scoperte e innovazioni.”

Giorgio Metta, direttore scientifico IIT, ha commentato: “L’attività di Technology Transfer è una priorità per l’IIT in questa nuova fase dell’Istituto. Partecipiamo con convinzione a questa nuova iniziativa, che è sinergica a tutte le attività che stiamo incrementando in questo ambito. Siamo impegnati, con la nostra ricerca, nel creare un profondo impatto economico e sociale teso a migliorare la vita delle persone. Questa, insieme ad altre iniziative che abbiamo messo in campo, ci aiuta a perseguire la nostra missione e ci consente di ottenere un effetto leva sugli investimenti del governo Italiano in ricerca e tecnologia di frontiera”.

Giuliana Mattiazzo, vice rettore per il Trasferimento Tecnologico Politecnico di Torino, ha aggiunto “L’accordo con Eureka! Venture sgr rappresenta una modalità strategica per il Politecnico di Torino per finanziare e potenziare le nostre tecnologie nel campo dell’Ingegneria e Scienza dei Materiali: da un lato è un’opportunità importante per avere nuovi canali di finanziamento e dall’altro lato l’Università potrà beneficiare delle competenze e del know-how che il team di Eureka! potrà apportare in queste aree”.

Eureka! Fund I è il quinto fondo sottoscritto da ITAtech, per un totale di 190 milioni di euro impegnati. Gli altri fondi sono: Progress Tech Transfer di MITO Technology,  Vertis Venture 3 Technology Transfer di Vertis sgr; il fondo dedicato al biotech italiano, con focus su startup specializzate nella lotta alle malattie genetiche rare, lanciato dal colosso del venture capital francese Sofinnova, con la charity biomedica Telethon come advisor; e Poli360, il fondo lanciato da 360 Capital Partners per sostenere l’innovazione tecnologica prodotta dalle competenze del Politecnico di Milano. Il che significa che ITATech ha ormai finito la sua dotazione di 200 milioni di euro dedicata al finanziamento dei processi di trasferimento tecnologico lanciata a fine 2016 (si veda qui altro articolo di BeBeez)



EuroGroup Laminations, controllata da EuroGroup, incassa un finanziamento di 10 mln di euro da Cdp. Intanto la capogruppo si prepara alla cessione di una minoranza

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Schermata 2020-01-15 alle 08.26.46EuroGroup Laminations, controllata da EuroGroup, ha incassato un finanziamento da 80 milioni di renmimbi (pari a 10 milioni di euro) da Cassa Depositi e Prestiti (si veda qui il comunicato stampa). La branch di Shanghai di Monte Paschi di Siena ha agito in qualità di facility agent nella transazione. Cdp ha impiegato per il finanziamento la liquidità proveniente dall’emissione da 1 miliardo di renmimbi di Panda Bond, conclusa con successo il 31 luglio scorso (si veda altro articolo di BeBeez).

Si tratta del quarto finanziamento in valuta locale concesso da Cdp, dopo quelli da: 5 milioni di euro al produttore di filtri Ufi Filters (si veda altro articolo di BeBeez); 50 milioni di euro a Deutz Fahr Machinery Co. Ltd., società cinese controllata dal gruppo italiano SDF (SAME-Deutz Fahr), uno dei principali produttori di trattori, macchine da raccolta e motori diesel al mondo, con i marchi SAME, Lamborghini Trattori, Hürlimann, Deutz-Fahr e Grégoire (si veda altro articolo di BeBeez); e 5 milioni di euroFiamm Autotech Co., Ltd.(Fiamm Autotech), società che opera nel mercato cinese, consociata dell’italiana Fiamm Componenti Accessori spa (si veda altro articolo di BeBeez).

Nel dettaglio, la quarta linea di credito è stata accordata da Cdp in favore di Euro-Misi Laminations Jiaxing Co., Ltd. (Euro-Misi), società che opera nel mercato cinese, consociata del gruppo italiano EuroGroup Laminations, fra i leader mondiali nella produzione e distribuzione di statori e rotori, componenti fondamentali di motori elettrici e generatori, con un fatturato superiore ai 410 milioni di euro e circa 2 mila dipendenti. Le risorse saranno destinate a supportare la crescita di EuroGroup Laminations in Cina e a sostenere gli investimenti in nuovi impianti e macchinari ad alta tecnologia finalizzati alla produzione di componenti per veicoli elettrici nel mercato cinese.

“Con questa quarta operazione Cdp continua nel suo importante compito di partner istituzionale al fianco delle imprese italiane che hanno interesse a finanziare i loro investimenti nella Repubblica Popolare Cinese”, ha dichiarato il Responsabile della Divisione Cdp Imprese, Nunzio Tartaglia. “EuroGroup Laminations nel lungo termine vuole raggiungere anche nel mercato cinese quel ruolo di leadership del settore che abbiamo già conseguito in Europa e in America. Questo finanziamento ci consentirà di supportare i nostri prossimi piani di sviluppo ed installare la capacità produttiva necessaria per i nuovi ordini ricevuti da Bosch, Nissan, LG Motor”, ha spiegato  l’amministratore delegato di EuroGroup Laminations, Marco Arduini.

Con i suoi 12 stabilimenti, la milanese EuroGroup Laminations opera nei principali mercati internazionali (Europa, Nord America, Cina e Russia). La società, controllata da EuroGroup, ha alle spalle 52 anni di esperienza in settori molto diversi, dalle applicazioni industriali a quelle domestiche, ventilazione, pompe, treni, generazione eolica e auto. Quest’ultimo è in piena fase di sviluppo nell’ambito dell’attuale transizione dai motori tradizionali termici a quelli elettrici, e ha permesso ad EuroGroup Laminations di acquisire nuove importanti commesse e diventare il fornitore di riferimento per alcune delle principali case automobilistiche a livello mondiale impegnate in questa sfida.

eurogroupEuroGroup Laminations è attiva in Cina dal 2012 tramite Euro-Misi, che inizialmente ha operato esclusivamente con attività commerciali. Da luglio 2016 la società ha ampliato il suo perimetro anche alla parte industriale acquistando gli asset necessari. Oggi nello stabilimento di Jiaxing sono operativi tutti i processi di produzione presenti nel portafoglio del Gruppo che permettono di coprire le necessità industriali. La società ha in essere un portafoglio ordini pluriennale costituito da contratti già acquisti con importanti gruppi del settore automotive, in particolare legati alla produzione di autovetture a trazione elettrica, il cui fabbisogno è stimato aumentare in modo progressivo anche nel mercato cinese nei prossimi anni in vista della transizione alla mobilità elettrica.

EuroGroup fa capo alla famiglia Lori. Il gruppo controlla varie altre società e in particolare Eurotranciatura, principale realtà produttiva di Euro Group, attiva nella componentistica per motori elettrici e generatori. Quest’ultima società nel 2014 aveva emesso un minibond da 5 milioni di euro quotato all’ExtraMot Pro, che è poi scaduto lo scorso agosto (si veda altro articolo di BeBeez).

EuroGroup dallo scorso ottobre è in trattative con una serie di fondi di private equity per individuare un investitore di minoranza che l’accompagni  in una fase di successivo sviluppo. In corsa ci sono i fondi di Ambienta, Tikehau e TowerBrook, ma anche il nuovo club deal lanciato da Space Holding (si veda altro articolo di BeBeez) e il fondo FSI. A gestire il dossier sarebbero i consulenti finanziari di Banca Imi e Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez). La trattativa sarebbe ora in dirittura di arrivo, scrive Il Sole 24 Ore. Alla fase finale, dopo le offerte vincolanti, sarebbero rimasti due-tre soggetti, tra cui Tikehau e Space Holding.


Banca Ifis punta a ricavi per 602 mln di euro da Npl e factoring. Lo prevede il piano industriale al 2022

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nplBanca Ifis punta a ottenere ricavi per 602 milioni di euro da Npl e factoring al 2023. La crescita sarà guidata da acquisti per 8,5 miliardi di euro di crediti deteriorati nel triennio e dall’incremento dei volumi verso le clientela nel segmento commercial e corporate banking nel triennio in questione.

Lo prevede il piano industriale 2020-2022, illustrato ieri al mercato dall’ad Luciano Colombini (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione del piano industriale), che ha spiegato che la strategia nel medio termine si baserà sull’acquisizione di portafogli di crediti unsecured, partecipando attivamente a tutti i processi di vendita sul mercato, sull’estensione al segmento secured e corporate delle caratteristiche dei portafogli deteriorati oggetto di acquisizione e sul rendere sempre più efficiente il processo di recupero dei crediti in sofferenza.

La banca guarda con molto interesse agli Npl secured. “Stiamo valutando di inserire un team specializzato in asset class secured, che hanno tempi più rapidi di realizzo e margini maggiori. Speriamo di riuscirci entro il primo semestre di quest’anno. I crediti secured non saranno il core business, ma potrebbero costituire il 20-30% degli  investimenti totali al 2023”, ha dichiarato Colombini. Per quanto riguarda gli Utp, l’approccio di Banca Ifis sarà prudente, iniziando a gestire quelli più simili al recupero di Npl, invece di quelli vicini alla ristrutturazione, dove servono competenze industriali che la banca non possiede.

asset qualityIl piano industriale della banca prevede una riduzione del gross Npe ratio (pari al 9,8% nel 2019) al 6,1% al 2023, facendo leva anche su una maggiore attenzione al rischio di credito e un importante miglioramento della qualità dell’attivo, con la riduzione del costo del rischio a 75 punti base nel 2022, grazie a un’attenta gestione del rischio di concentrazione e al rafforzamento del processo di erogazione, gestione e monitoraggio del credito nonché al recupero delle posizioni non performing.

Inoltre, la banca punta a una maggiore efficienza. In quest’ottica vanno letti: il piano di esodo volontario nel 2020 per 70 persone vicine alla pensione, del costo di 15,7 milioni di euro; ottimizzazione della struttura organizzativa; un efficientamento dei costi di IT; l’ottimizzazione del portafoglio immobiliare, con la costruzione di un nuovo immobile vicino alla sede storica di Mestre per concentrare le risorse attualmente Padova e Porto Marghera e la La Scoglieracessione della ex sede di Corso Venezia a Milano, che ha fruttato una plusvalenza di 25 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), che copriranno abbondantemente il piano di esodo volontario. Saranno effettuati investimenti per: persone (assunzione di 190 nuovi dipendenti); la ristrutturazione della futura sede milanese di via Borghetto (dell’ordine di una decina di milioni di euro), comunicazione (un rebranding che faccia conoscere maggiormente la banca ai potenziali clienti anche con un nuovo hub online, con investimenti in digitalizzazione e IT per 18,3 milioni di euro), formazione dei dipendenti.

Interpellato in conferenza stampa sulla partnership naufragata con Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez), Colombini ha ribadito che sono state le questioni di governance ad affossarla e precisato che le società sono rimaste in buoni rapporti. Tuttavia, ha chiuso la porta a nuove trattative in futuro tra le due aziende: Banca Ifis infatti ha deciso di crescere internamente e con investimenti diretti, non per linee esterne.

Dal canto suo, la holding La Scogliera, principale azionista di Banca Ifis, per bocca del vicepresidente Ernesto Fürstenberg Fassio ha chiarito che ritiene la banca il suo migliore investimento possibile e non intende cederlo.


Värde Partners e Borio Mangiarotti incassano un finanziamento da 113,5 mln euro da Intesa e Banco Bpm. Servirà per avviare lo sviluppo del progetto SeiMilano

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1.SeiMilano_Crediti MC AVärde Partners e Borio Mangiarotti, società milanese di costruzione e sviluppo immobiliare con 100 anni di attività e storia alle spalle, partecipata dalla stessa Värde Partners, hanno siglato un contratto di finanziamento da 113,5 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e Banco Bpm per avviare lo sviluppo del progetto di rigenerazione urbana SeiMilano. Nell’operazione, Vitale & Co. ha agito in qualità di advisor finanziario per Värde Partners e Borio Mangiarotti (si veda qui il comunicato stampa).

Nel gennaio 2019, Proiezioni Future, joint venture costituita a fine 2017 tra lo sviluppatore immobiliare Borio Mangiarotti e i fondi diVärde Partners, aveva ceduto il grande progetto di sviluppo immobiliare a uffici di Milano all’interno del progetto di rigenerazione SeiMilano a Orion European Real Estate Fund V gestito da Orion Capital Managers (si veda altro articolo di BeBeez). Orion Capital Managers si occuperà quindi dello sviluppo dell’area destinata a uffici, per un investimento totale previsto di oltre 100 milioni di euro.

Borio Mangiarotti e Värde Partners investiranno invece 250 milioni di euro per la realizzazione delle residenze di SeiMilano (si veda altro articolo di BeBeez). Il progetto rappresenta un programma a lungo termine di riqualificazione di aree periferiche e semi abbandonate. Il piano generale è stato predisposto dallo Studio Mario Cucinella Architects (MCA) e comprende lo sviluppo di circa 100 mila mq di area residenziale (comprese le case a prezzi accessibili), oltre 30 mila mq di uffici di grado A e circa 10 mila mq di spazi commerciali retail, immersi in un nuovo grande parco urbano pubblico di oltre 16 ettari progettato dallo Studio Michel Desvigne Paysagiste (MDP).

Luca Malighetti, managing director e responsabile degli investimenti immobiliari in Italia di Värde Partners, ha commentato: “SeiMilano è uno dei grandi progetti di rigenerazione urbana che nei prossimi anni cambieranno il volto di Milano, città che sta vivendo un momento di grande trasformazione. Siamo molto soddisfatti di aver chiuso con successo la prima fase del progetto e confidiamo di arrivare alla conclusione dei lavori nell’arco di circa tre anni, con l’obiettivo di realizzare un innovativo quartiere polifunzionale immerso in un nuovo grande parco urbano, ben collegato con il resto della città”. Edoardo De Albertis, ceo di Borio Mangiarotti, ha aggiunto: “La nostra missione è quella di creare un ambito urbano di eccellenza in cui mettere al centro le persone e la loro qualità di vita. Elementi architettonici, verde, metropolitana, servizi, fanno di SeiMilano un progetto unico nel panorama cittadino, a prezzi sostenibili”.

Borio Mangiarotti spa, fondata nel 1920 a Milano, realizza residenze, spazi commerciali, infrastrutture e servizi. Dal maggio scorso è partecipata al 20% dal fondo Värde Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Värde Partners è un fondo di private equity americano con 14 miliardi di dollari di asset in gestione. E’ attivo in Italia dal 2014 con la sua sede milanese guidata da Luca Malighetti e ha investito in Italia circa 2 miliardi di dollari in 10 anni. Attualmente è in gara per l’acquisto dello Scalo Porta Romana di Milano, insieme a Coima, Covivio e Hines  (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’aprile 2017 ha acquisito i Boscolo Hotels (si veda altro articolo di BeBeez) e ha poi lanciato The Dedica Anthology, il nuovo marchio dell’hotellerie di lusso, ribattezzando gli hotel a 5 stelle del gruppo Boscolo. Nel dicembre 2018 ha annunciato il rifinanziamento del debito del gruppo con un bond senior secured da 337 milioni di euro emesso dalla società italiana Ingrid Hotels spa, proprietaria del brand (si veda altro articolo di BeBeez). Gli otto hotel in Italia, Francia, Ungheria e Repubblica Ceca (appunto gli ex Boscolo) sono stati ceduti a Covivio nei giorni scorsi per un totale di 573 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

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Bper si prepara a cedere Npl fino a 1,2 miliardi di euro tramite una cartolarizzazione con Gacs

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bperBper starebbe per chiudere a breve l’attesa cessione di Npl per 1-1,2 miliardi di euro. Lo riferisce MF Milano Finanza, secondo cui i crediti saranno smaltiti attraverso una cartolarizzazione con Gacs. Al dossier starebbero lavorando Prelios come servicer e Jp Morgan come arranger. L’operazione dovrebbe essere chiusa entro la prima metà del 2020, come preannunciato dall’ad della banca emiliana Alessandro Vandelli lo scorso ottobre, a margine di un convegno a Modena (si veda altro articolo di BeBeez).

La cartolarizzazione si inserisce nel processo di derisking della banca, avviato negli anni scorsi. Ricordiamo che Bper Banca aveva concluso nel novembre 2018 la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 1,9 miliardi di euro tramite l’spv Aqui  srl (si veda altro articolo di BeBeez), dopo la prima cartolarizzazione di un portafoglio da 900 milioni di euro di Banco di Sardegna, tramite l’spv 4Mori Sardegna srl, annunciata nel giugno 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).

Inoltre il gruppo Bper nel febbraio 2019 ha ceduto al Gruppo Unipol un portafoglio di crediti in sofferenza da 1,3 miliardi di euro lordi originati da BPER Banca e dalla controllata Banco di Sardegna, a fronte di un corrispettivo di 130 milioni. Quest’ultima transazione era parte integrante dell’operazione in base alla quale BPER ha comprato Unipol Banca dal gruppo Unipol per 220 milioni di euro e contestualmente ha acquistato dalla Fondazione di Sardegna il 49% del capitale del Banco di Sardegna non ancora in suo possesso, pagando 180 milioni di euro in cash ed emettendo nuove azioni che sono state sottoscritte dalla stessa Fondazione e che hanno portato la quota della Fondazione nel capitale di BPER al 10%. Contestualmente, la Fondazione ha sottoscritto per 180 milioni di euro un bond subordinato perpetuo convertibile di nuova emissione di BPER di tipo AT1 del valore nominale di 150 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).


Il servicer Fire chiude il 2019 con masse sopra 20 mld di euro e punta al business della gestione dei crediti non ancora deteriorati, ma quasi

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fireIl servicer messinese Fire ha chiuso il 2019 con masse sopra i 20 miliardi di euro e un fatturato di oltre 48 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Sempre lo scorso anno l’azienda è entrata nel mercato delle cartolarizzazioni con Gacs: Fire, infatti in qualità di special servicer, ha partecipato insieme a Prelios all’operazione POP NPL’s 2019 da 826,7 milioni di euro, attraverso la quale 12 banche socie della Luigi Luzzatti, di cui 8 popolari, hanno ceduto le proprie sofferenze nel dicembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). In particolare, Fire ha lavorato anche al fianco di Banca Popolare di Ragusa nell’operazione, organizzando il portafoglio da cedere e stimando i tempi di recupero.

“L’ingresso nel mercato delle Gacs ci consente di operare da player affermato in un ambito destinato ad avere un grande rilievo, e rappresenta un importante riconoscimento della capacità di Fire nel gestire il credito retail e small business, secured e unsecured”, ha sottolineato ieri alla stampa Alberto Vigorelli, Group ceo di Fire.

La società punta ora a passare dalla gestione delle sofferenze e degli small ticket a quella degli early warning, ossia le fasi iniziali del deterioramento dei crediti. Infatti, se gestiti in tempi brevi, i crediti sono più facilmente recuperabili. Se le banche ci pensano troppo tardi, aumenta invece il rischio di default e quindi di perdite su crediti. Gli istituti di credito a oggi si sono organizzati per la gestione delle sofferenze, ma meno per quella dei crediti in via di deterioramento, soprattutto le più piccole. Fire vuole proporsi loro come partner in outsourcing per la gestione delle posizioni in via di deterioramento, con un approccio di risoluzione dei problemi del debitore, ha spiegato Vigorelli. In termini numerici, i crediti in via di deterioramento in Italia costituiscono per Fire un mercato da 70 miliardi di euro. La società è aperta anche a collaborazioni con altri servicer per aiutarli a gestire crediti e valuta anche altre proposte come come quotazioni, inserimento di fondi di private equity o altri soci nel capitale. Maggiori dettagli sugli obiettivi di crescita di Fire saranno resi noti nel febbraio 2020, in occasione del piano industriale 2020-2023.

Fire opera nel settore della gestione del credito dal 1992. Conta 1.000 risorse in Italia, prevalentemente a Messina, e altri 500 addetti al customer center in Romania. Nel novembre 2018 ha condotto la sua prima significativa acquisizione di crediti in sofferenza su un portafoglio da 13,1 milioni di euro di Npl unsecured da Banca Sant’Angelo (si veda altro articolo di BeBeez), cui è seguita nel dicembre 2018 l’acquisizione di parte del portafoglio da 704 milioni di euro che comprende conti correnti, leasing e mutui, appartenente al più ampio portafoglio da 2,2 miliardi di euro del Progetto Merlino, messo sul mercato da Mps. Il resto del portafoglio è stato invece acquistato da Credito Fondiario (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2019 Fire ha infine comprato da Cassa di Risparmio di Savigliano un portafoglio di crediti in sofferenza secured, nell’ambito della operazione Langhe (si veda altro articolo di BeBeez).

Nel giugno 2019 FB5 Investments srl, la holding con cui Sergio Bommarito controlla il servicer di credito messinese Fire Group spa, ha comprato una partecipazione di minoranza nel capitale di Wiserfunding Ltd, società fintech con sede a Londra, specializzata nella valutazione del rischio di credito delle pmi, cofondata da Edward Altman, l’economista statunitense inventore del noto Z-Score, il primo modello di valutazione standardizzata del merito creditizio aziendale (si veda altro articolo di BeBeez).


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