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NB Renaissance Partners, la famiglia del cofondatore Valentino Sciotti e altri azionisti di minoranza hanno ceduto il 100% di Farnese Vini all’americana Platinum Equity (si veda qui il comunicato stampa). Il co-fondatore Valentino Sciotti reinvestirà a fianco di Platinum Equity e rimarrà presidente esecutivo dell’azienda.
NB Renaissance aveva conferito il mandato esplorativo per la exit da Farnese Vini nell’ottobre 2019 all’advisor Lazard, che a sua volta aveva inviato il dossier a fondi di private equity e gruppi strategici (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata a Ortona, in Abruzzo, nel 1994, da Valentino Sciotti (presidente e amministratore delegato) e Filippo Baccalaro, Farnese comprende i marchi Caldora, Feudi di San Marzano, Vesevo, Vigneti del Vulture e Vigneti Zabu. Nel gennaio 2013 il fondo di 21 Investimenti, guidato da Alessandro Benetton, aveva rilevato la maggioranza della società dai soci non operativi dell’azienda (la famiglia De Iuliis, la Cascina Holding Bv e Tommy Investments Ltd) e superando il 50% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2016, poi, 21 Investimenti a sua volta aveva venduto la sua quota a NB Renaissance (si veda altro articolo di BeBeez). All’epoca Farnese Vini fu valutata attorno a 7 volte l’ebitda atteso per il 2016, che era visto al 20% del fatturato stimato a 56 milioni di euro per la fine di quell’anno, per un enterprise value quindi attorno ai 70 milioni di euro.
Nei tre anni di investimento di NB Renaissance Partners, i ricavi di Farnese sono aumentati del 13% in media all’anno (cagr) da 52 milioni di euro nel 2016 a più di 76 milioni di euro nel 2019 (dai 75 milioni del 2o18) e l’ebitda è aumentato del 18% all’anno (cagr) a più di 17 milioni di euro nel 2019 (sebbene al di sotto dei 18,8 milioni del 2018) . Il margine ebitda è aumentato quindi dal 20,6% nel 2016 al 23% nel 2019. La una posizione finanziaria netta era di 30,8 milioni di euro a fine 2018 (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Non è stato comunicato ufficialmente il prezzo della cessione, ma Equita sim in una nota del 2 gennaio, dedicata alla quotata Masi Agricola, ha sottolineato che Platinum ha acquistato Farnese Vini sulla base di un enterprise value di circa 170 milioni di euro, quindi con un multiplo dell’ebitda atteso per il 2019 di circa 10 volte.
NB Renaissance Partners, la famiglia Sciotti e gli altri azionisti di minoranza sono stati assistiti nell’operazione dallo studio Gatti Pavesi Bianchi (advisor legale), da EY Parthenon (per la parte commerciale) e EY (per la parte contabile e fiscale). Lazard e Ethica hanno agito come consulenti finanziari dei venditori. Platinum Equity è stata assistita da Latham & Watkins (advisor legale), Estin & Co., Pearson Ham e Efeso (commerciale) e Deloitte (parte contabile e fiscale). Fineurop Soditic ed Equita hanno agito come consulenti finanziari per l’acquirente.
Valentino Sciotti, presidente esecutivo di Farnese Vini, ha dichiarato: “Dopo gli ottimi risultati raggiunti anche grazie al sostegno di NBRP, riteniamo che ci siano significative opportunità di crescita non sfruttate in nuovi mercati e segmenti, soprattutto nei Paesi emergenti, dove i millennials stanno facendo della ‘wine experience’ una nuova abitudine.”
L’azienda ha costruito il suo successo su un modello di business innovativo, flessibile e asset-light: Farnese non detiene la proprietà dei vigneti, ma si approvvigiona di uve e vini attraverso rapporti di lungo termine con circa 200 piccoli viticoltori e vinificatori, principalmente nelle regioni del Sud Italia caratterizzate da un’alta qualità del vino. Farnese Vini gestisce direttamente due impianti di produzione propri. Dall’entrata dei fondi, l’azienda ha lanciato la produzione e la vendita di vini pugliesi, investito oltre 10 milioni di euro in capacità produttiva in due moderni stabilimenti in Abruzzo e Basilicata, raddoppiato il numero di dipendenti e incrementato in maniera sostanziale il proprio fatturato, con vendite in oltre 80 Paesi nel mondo.
L’azienda genera il 97% dei ricavi al di fuori dell’Italia: i suoi principali mercati sono la Germania, la Svizzera, il Canada, l’Olanda, il Belgio e il Giappone. Farnese inoltre vende sia al canale on-trade (ristoranti, enoteche, hotel) sia al canale off-trade (catene retail).
Per Platinum Equity si tratta del secondo deal italiano in pochi mesi. A fine ottobre, infatti, ha annunciato l’acquisizione della maggioranza del Gruppo De Wave, specializzato in progettazione, produzione e installazione di aree pubbliche di navi, da Xenon Private Equity (si veda altro articolo di BeBeez). Quella di De Wave è stata la prima operazione di Platinum Equity in Italia.