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Barings Real Estate compra sei asset logistici in Veneto

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baringsIl gestore immobiliare Barings Real Estate ha rilevato 6 asset logistici in Veneto, per una superficie totale di 95 mila mq (si veda qui il comunicato stampa).

Nel dettaglio, Barings ha comprato 4 asset logistici per un totale di 34 mila mq, tra cui magazzini frigoriferi e tradizionali, affittati interamente a un operatore logistico italiano specializzato. Inoltre, Barings ha finanziato lo sviluppo di due magazzini tradizionali “build-to-suit” di Grado A per un totale di circa 61 mila metri quadrati, che sono a loro volta  interamente affittati a lungo termine a un altro operatore logistico. Gli asset sono situati in provincia di Verona, posizione privilegiata all’intersezione tra i collegamenti dell’Europa del centro con il sud e dell’Europa dell’est con l’ovest, in prossimità delle autostrade A4 e A22.

Valeria Falcone, amministratore delegato e Country Head Real Estate – Italia di Barings, ha dichiarato: “Questa operazione rappresenta una rara opportunità di acquisire un portafoglio logistico di alta qualità, con il potenziale per produrre un reddito indicizzato e sostenibile in un mercato con solidi fondamentali, in partnership con operatori logistici terzi nel nord Italia. Questi asset giocano un ruolo importante nella rete di distribuzione dell’occupante grazie alla loro posizione privilegiata”.

Barings Real Estate investe in tutti i settori immobiliari e fa capo alla società di servizi finanziari globali Barings, che gestisce oltre 317 miliardi di dollari (dato al 31 marzo 2019) a sua volta controllato dall’operatore assicurativo americano MassMutual (Massachussetts Mutual Life Insurance). E’ presente in Nord America, Europa, Asia e Pacifico. Nel giugno scorso Barings, tramite il fondo Value Add II Italy, gestito da Savills Investment Management sgr spa, ha acquisito un immobile a Milano in Corso di Porta Vigentina 9 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo scorso ha  acquisito in Viale Cassala 22 a Milano un edificio a uso misto (uffici e commerciale) per conto di investitori istituzionali (si veda altro articolo di BeBeez).



Cdp, Inps e Fabrica si preparano ad aprire due nuove residenze studentesche a Padova e Venezia. Le iniziative rientrano in un piano di student housing da 120 mln di euro

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cdp camplusCdp e Fabrica sgr inaugureranno a ottobre due nuove residenze studentesche a Padova (si veda qui il comunicato stampa) e Venezia (si veda qui il comunicato stampa). Entrambi gli studentati sono stati realizzati grazie alle risorse di Cdp sgr (attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare – FIA) e Inps (attraverso il fondo Aristotele), quotisti rispettivamente al 60% e al 40% del fondo Erasmo, gestito da Fabrica Immobiliare sgr.

L’iniziativa rientra nel piano di student housing di Cdp e Inps, che attraverso il fondo Erasmo intendono investire 120 milioni di euro per realizzare 3 mila nuovi posti letto a tariffe convenzionate nelle principali città universitarie italiane. Nel caso dello studentato di Venezia, è previsto anche un contributo del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca  del valore di 4 milioni di euro.

Lo studentato di Padova, del valore di 13 milioni di euro, aprirà i battenti il primo ottobre. Conta 204 alloggi a canoni calmierati, di cui 4 monolocali, 90 camere singole e 55 camere doppie, distribuiti su 11 piani, oltre a sale studio, palestra, hall con zona relax, sala lavanderia, deposito bici, servizio di reception diurna e presidio notturno. E’ situato in via Delù, in un immobile sfitto da anni e riqualificato per l’occasione, in classe energetica B, dotato di pannelli fotovoltaici, pompe di calore e sistemi di controllo Build Management per la gestione del risparmio energetico. L’immobile è stato progettato da Progetto CMR, realizzato da Ricci spa e Altitech e sarà gestito da Camplus, primo provider di housing per studenti universitari in Italia, che oggi gestisce circa 7 mila posti letto in tutto il Paese ed è presente in 12 città italiane oltre che in Spagna, con una struttura a Pamplona. MCM ha supportato Fabrica sgr nelle attività di project management.

Lo studentato di Venezia, del valore di circa 30 milioni di euro, sorgerà nell’area Santa Marta, nel Sestiere Dorsoduro. Metterà a disposizione degli studenti 650 posti letto: dal 15 ottobre saranno pronti i primi 365 alloggi, mentre i restanti saranno ultimati entro il 15 novembre. La residenza riserverà 82 posti letto a prezzi calmierati agli assegnatari del bando Esu e altri 250 posti letto a tariffa agevolata housing sociale; i restanti 318 posti letto prevedono un canone sostanzialmente in linea con le tariffe di housing sociale. Un terzo delle superfici sarà occupato da spazi comuni, con servizi a supporto della didattica o pensati per il tempo libero. Inoltre, in accordo con il Comune di Venezia, l’intervento include la sistemazione di un’area verde, di pertinenza del complesso, a beneficio della cittadinanza. Al piano terra degli edifici avranno sede le attrezzature comuni ed i servizi, mentre i piani superiori saranno destinati ad ospitare gli alloggi, che saranno locati già ammobiliati e dotati di servizi igienici ed angolo cottura. Il complesso consta in tre edifici: Parallelepipedo, Cubo ed Edificio Sud, per una superficie totale di 20 mila mq. Lo studentato rappresenta un intervento di rigenerazione urbana che raddoppierà l’attuale offerta abitativa per gli studenti. L’area su cui si sviluppa il cantiere, di proprietà dell’Ateneo, è stata concessa in diritto di superficie per 75 anni al Fondo Erasmo. Allo scadere di tale termine, l’Università Ca’ Foscari riacquisirà la piena proprietà dell’area senzacorrispondere alcun onere. Lo studentato sarà realizzato su progetto del Consorzio di Progettazione da CMB; Jacobs affiancherà Fabrica sgr nelle attività di project management e Camplus gestirà la struttura.


Enav compra per 41 mln euro la Divisione Air Navigation di IDS

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Bari servizio sulla torre di controllo dell ENAC all aeroporto di Bari Foto Arcieri

Bari servizio sulla torre di controllo dell ENAC all aeroporto di Bari Foto Arcieri

Enav spa, società per la gestione ed il controllo del traffico aereo, ha acquisito per 41 milioni di euro (al netto degli aggiustamenti previsti nel contratto preliminare) la Divisione Air Navigation di IDS – Ingegneria dei Sistemi spa (si vedano qui il comunicato stampa di Enav e qui quello dell’advisor). Il valore dell’acquisizione equivale a un multiplo di 5,5 volte l’ebitda del 2018 di 8,9 milioni di euro. Il team legale di Enav è stato supportato in tutte le fasi dell’operazione dallo studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP, mentre IDS – Ingegneria dei Sistemi spa è stata assistita da Orrick, Herrington & Sutcliffe LLP.

Il closing dell’operazione fa seguito al contratto preliminare del marzo scorso (si veda qui il comunicato stampa) e allo spin-off della Divisione Air Navigation a favore della neocostituita IDS AirNav srl, che sviluppa soluzioni software nei settori della gestione delle informazioni aeronautiche e del traffico aereo con oltre cento clienti tra Italia, Europa e paesi extra-europei. Contestualmente al closing, è stata sottoscritta tra le parti un’intesa che prevede la possibilità da parte di Enav di rilevare, entro giugno 2020, anche le attività della Divisione Air Navigation attualmente facenti capo a IDS North America e IDS Australasia, società controllate di IDS, rispettivamente di diritto canadese e australiano. Le modalità di acquisto saranno definite successivamente e subordinatamente al buon esito della due diligence.
La cessione delle attività italiane di Air Navigation da parte di IDS si inquadrano nell’ambito di una situazione di crisi della società che perdura da qualche anno. IDS sino al 2010 era stata guidata dal suo fondatore, Franco Bardelli. Al momento della sua scomparsa gli è succeduto il figlio Giovanni. La nuova gestione ha determinato un’espansione in termini di fatturato e di giro d’affari. Ma, ha sottolineato il sindacato Fiom in un recente comunicato, “tale espansione  ha determinato maggiori costi e necessità di maggiori risorse finanziarie ai quali la dirigenza aziendale non ha saputo rispondere con adeguate politiche”. A partire dal 2013 la situazione finanziaria della società è peggiorata, e “per farvi fronte, a giugno 2016, la direzione è stata costretta a cedere il ramo georadar (alla svizzera Leica Geosystem, controllata dalla svedese Hexagon, si veda qui il comunicato stampa di allora), quello con maggior marginalità e con un fatturato pari al 40% del totale dell’azienda”, ricostruiscono sempre le Rsu aziendali. La società ha chiuso il bilancio consolidato 2017 con 50,1 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda negativo per 14,5 milioni e un debito finanziario netto di 18 milionii (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
I 150 dipendenti della divisione di IDS entreranno a far parte del Gruppo Enav. Presidente di IDS AirNav  sarà Vincenzo Smorto. La nuova società manterrà il suo pieno focus sullo sviluppo di soluzioni software nei settori della gestione delle informazioni aeronautiche e del traffico aereo, fornendo suite di sviluppo e di progettazione degli spazi aerei, database per la gestione delle informazioni aeronautiche ed altri servizi essenziali per i service provider del controllo del traffico aereo.
L’ad di Enav Roberta Neri ha dichiarato: “Siamo certi che grazie a questa acquisizione il Gruppo Enav, già riconosciuto come leader a livello internazionale per la qualità dei servizi nel controllo del traffico aereo, diventerà un player estremamente competitivo anche nel settore non regolamentato dei servizi e delle tecnologie dell’Air Traffic Management, sia in termini di portafoglio prodotti che di penetrazione geografica, più che raddoppiando il fatturato del gruppo nelle attività non regolamentate. Inoltre, l’integrazione delle attività e del personale di IDS AirNav potrà generare sinergie industriali anche nel business regolato”.
IDS è una società di ingegneria attiva in tutto il mondo, nei settori dell’elettromagnetismo, sia in campo navale che aerospaziale. Offre soluzioni ad alta tecnologia applicate alla navigazione mediante droni e software per il controllo della aeronavigazione. Fondata nel 1980, ha sede a Pisa e filiali in Regno Unito, Brasile, Australia, Canada e Corea del Sud, dove lavorano in totale 600 dipendenti.

Ben 60 banche del gruppo Iccrea cartolarizzeranno 1,2 mld euro di Npl entro fine anno

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iccreaLe banche del gruppo Iccrea cederanno entro la fine dell’anno altre sofferenze per un valore di 1,2 miliardi di euro con una cartolarizzazione multioriginator e multitranche, che prevederà la garanzia Gacs. L’operazione era da tempo attesa dal mercato, ma ieri è arrivata la conferma ufficiale, in una nota di commento alla conferma del rating BBB sul debito a lungo termine da parte di DBRS, che ha innalzato l’outlook da negativo a stabile,  a seguito degli sviluppi legati all’avvio operativo del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea e al nuovo ruolo di Capogruppo di Iccrea Banca delle 140 BCC aderenti (si veda qui il comunicato stampa).

“L’innalzamento dell’outlook è, per Iccrea Banca e per tutto il Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, un importante segnale che testimonia la bontà del percorso intrapreso con la costituzione del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea; un percorso che oggi proseguiamo per garantire lo sviluppo dell’intero Gruppo e il rafforzamento dell’azione delle BCC sui loro territori”, ha commentato Mauro Pastore, direttore generale di Iccrea Banca.
Mentre il cfo Giovanni Boccuzzi ha appunto aggiunto: “Il risultato di oggi ci sprona a guardare avanti verso i prossimi traguardi con una particolare attenzione al percorso di derisking avviato dal Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, che vedrà un’ulteriore tappa con una cartolarizzazione entro la fine dell’anno con schema di garanzia statale Gacs. Tale operazione, del valore stimato di 1,2 miliardi di euro e che segue le precedenti del 2018 per un controvalore di gross book value di oltre 3 miliardi di euro, prevede il coinvolgimento di oltre 60 banche del Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, e si inserisce nella strategia complessiva di dismissione annuale di crediti non performing per 1,8 miliardi di euro, secondo gli obiettivi comunicati all’Autorità di Vigilanza europea”.

La notizia dello studio di una nuova cartolarizzazione con la Gacs da parte di Iccrea era già trapelata nel febbraio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione rientra in quelle attese in Italia per quest’anno per un valore superiore ai 45 miliardi di euro conteggiate da BeBeez (si veda qui il Report Npl dei primi 7 mesi del 2019, riservato agli utenti di BeBeez News Premium; scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese o aderire alla nostra offerta estiva).

Si tratterebbe della terza cartolarizzazione con Gacs per Iccrea. Lo scorso dicembre la banca aveva concluso per un nutrito gruppo di Bcc la cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da 2 miliardi di euro lordi (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre a luglio 2018 la banca aveva cartolarizzato un portafoglio da un miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez). In entrambi i casi si è trattato di operazioni multi-originator e multi-tranche.


Debutto contrastato all’Aim per il leader italiano della gestione degli affitti brevi CleanBnB, che in ipo ha raccolto 3,9 mln euro

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Debutto in Borsa di CleanBnB

Debutto in Borsa di CleanBnBDebutto contrastato in Borsa ieri per CleanBnB, la piattaforma italiana leader nella gestione degli affitti a breve termine sbarcata ieri all’Aim Italia. Il prezzo di ipo era stato fissato a 2 euro per azione, che corrisponde a una capitalizzazione iniziale pari a circa 14 milioni di euro e a un flottante complessivo del 28,16%. La società ha aperto la sua prima seduta borsistica con un balzo del 6,1% a 2,12 euro, salvo poi chiudere in calo del 3,85% a 1,92 euro fine giornata.

Quella di CleanBnB è la 23esima ammissione da inizio anno su Borsa Italiana e la 19esima sull’AIM Italia, che porta a 122 il numero delle società attualmente quotate su questo segmento di Borsa. In fase di collocamento, aperto nel giugno Schermata 2019-07-25 alle 07.36.22scorso (si veda altro articolo di BeBeez) la società ha raccolto in aumento di capitale 3,9 milioni di euro, pari al 26,42% del capitale post-money.

La quotazione arriva a valle di una serie di round di finanziamento condotti dalla piattaforma nata nel 2015. CleanBnB, infatti, ha condotto due campagne di equity crowdfunding su CrowdFundMe, una chiusa nel giugno 2016, quando ha raccolto 127 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez), e una nel marzo 2018, quando ha raccolto 500 mila euro sulla base di una valutazione pre-money di 4 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). In mezzo, nel 2017, la startup ha incassato un round sottoscritto da Boost Heroes e dai business angel di BackToWork.  La startup è nata come progetto sviluppato all’interno dell’incubatore Seed e si è costituita come startup innovativa nel 2016, quando ha incassato un primo round seed da parte di business angel.

A valle dell’ipo, Francesco Zorgno (già fondatore dell’incubatore SeedMoney), che ricopre la carica di presidente e amministratore delegato, e Tatiana Skachko, amministratore delegato, insieme ad altri soci tramite GuestHost srl controllano il 36,2% del capitale (si veda qui il Documento di ammissione).

Oltre alle azioni ordinarie (codice ISIN IT0005377277), sono stati ammessi alle negoziazioni anche i warrant “CleanBnB 2019–2022”. Nell’ambito dell’offerta era infatti prevista anche l’assegnazione gratuita di warrant nel rapporto di un warrant ogni due azioni a favore di tutti coloro che risultavno titolari di azioni alla data di inizio delle negoziazioni, ivi compresi coloro che hanno sottoscritto azioni nell’ambito dell’offerta. Nell’ambito della quotazione, CleanBnB è assistita da EnVent Capital Markets, in qualità di Nominated Advisor e Global Coordinator, dall’advisor finanziario Ambromobiliare, da Nctm, quale consulente legale, da ICFC e da Facchini & Rossi in qualità di consulenti fiscali, Deloitte come società di revisione e a supporto del management nella stesura del piano industriale della società, Banca Finnat come specialist dell’operazione (si veda qui il comunicato stampa).

La quotazione su Borsa di CleanBnB “è un passaggio essenziale per i nostri piani di sviluppo”, ha detto Francesco Zorgno, presidente della società, sottolineando che “il successo della nostra campagna di collocamento, con una richiesta di sottoscrizioni delle azioni di gran lunga superiore all’offerta, è il migliore punto di partenza per le sfide che ci attendono”. L’operazione, “conferma come Aim Italia possa rappresentare un supporto per le start up innovative con caratteristiche distintive e con un track record di raccolta di capitale attraverso il crowdfunding”, ha aggiunto Fabio Brigante, head of mid & small caps origination, primary markets, di Borsa Italiana.

CleanBnB spa offre servizi di property management in affitto breve per conto degli host proprietari e ospitalità per gli ospiti, tramite una piattaforma integrata con i maggiori canali online specializzati. CleanBnB non è concorrente di Airbnb o di Booking, ma utilizza queste e altre piattaforme per valorizzare gli immobili gestiti in affitto breve e ottimizzarne gli incassi. Oggi vanta una presenza diretta in oltre 40 città italiane. CleanBnB ha sede a Milano e occupa più di 50 persone. Ha chiuso il 2018 con ricavi per 1,54 milioni di euro (+230% rispetto al 2017). La società il mese scorso ha chiuso un accordo con Keesy, startup italiana che offre self check-in e check-out automatizzati per appartamenti, case vacanza, B&B, residence e affittacamere (si veda altro articolo di BeBeez).

 


Forte calo degli investimenti stranieri nel residenziale Usa, lo dice la National Association of Realtors. Eurazeo Patrimoine va al 44% di Emerige

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national association of realtors

national association of realtorsSecondo la National Association of Realtors (NAR), un declino della crescita globale e una limitata offerta di abitazioni hanno contribuito a un forte calo degli investimenti stranieri negli immobili residenziali negli Stati Uniti nell’ultimo anno (si veda qui worldpropertyjournal).  NAR  ha infatti rivelato che gli acquirenti stranieri hanno acquistato case già esistente negli Stati Uniti per un valore di 77,9 miliardi di dollari tra aprile 2018 e marzo 2019, in calo del 36% rispetto al livello raggiunto nei 12 mesi precedenti (121 miliardi). Gli acquirenti stranieri non residenti rappresentavano  33,2 miliardi  (-37% da  53 miliardi), mentre i compratori stranieri residenti, cioè i recenti immigrati, hanno acquistato 44,7 miliardi di immobili residenziali (-34% da 67,9 miliardi).  Gli acquirenti stranieri hanno comprato in totale 183.100 proprietà (266.800 nel periodo precedente) a un prezzo medio di 426.100 dollari. Per il settimo anno consecutivo, la Cina ha superato tutti gli altri paesi in termini di volume di acquisti in dollari, acquistando un valore stimato di 13,4 miliardi di dollari di abitazioni proprietà, in calo del 56% rispetto ai 12 mesi precedenti. Lawrence Yun, capo economista della NAR, ha commentato: “L’entità del declino è piuttosto sorprendente, il che implica una minore fiducia nel possesso di una proprietà negli Stati Uniti” .

Eurazeo PatrimoineEurazeo Patrimoine, la divisione di investimenti di Eurazeo specializzata in immobili e società che gestiscono i propri beni immobiliari, ha acquisito una partecipazione del 44% in Emerige da Naxicap e dal fondatore, Laurent Dumas, per circa 90 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). Fondata nel 1989, Emerige è uno dei principali attori nello sviluppo immobiliare a Parigi e nella sua regione. Nel 2018, il gruppo ha generato ricavi per 282 milioni di euro e ha impiegato oltre 200 persone.  Emerige ha vinto numerose gare d’appalto, in particolare nel 2016 con “Morland Mixité Capital” come parte di “Réinventer Paris”. Sta inoltre sviluppando un progetto di 54.000 mq all’estremità a monte dell’Ile Seguin a Boulogne. Attraverso questo investimento, Eurazeo Patrimoine ha l’opportunità di sostenere la fortissima crescita di Emerige e la sua strategia di espansione. Eurazeo Patrimoine fornirà a Emerige la sua competenza nel settore immobiliare, la sua rete internazionale e la sua esperienza nello sviluppo di società. Inoltre, questa nuova partnership tra Emerige ed Eurazeo Patrimoine consentirà a Eurazeo Patrimoine di coinvestire direttamente in progetti a fianco di Emerige.

 

 


Simmons & Simmons acquista Wavelength. Sverica cede Dexmet Corporation a PPG. BC Partners al 51% di Garda World Security

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Sverica Capital Management

Simmons & SimmonsSimmons & Simmons ha annunciato l’acquisizione di Wavelength, la prima società di ingegneria legale regolamentata al mondo.  Wavelength introdurrà nuovi modi di fornire soluzioni più intelligenti per i clienti che si basano su una diversa miscela di competenze legali, di dati, di progettazione e ingegneria dall’interno e dall’esterno della professione legale. Guidato dai co-fondatori Peter Lee (ceo) e Drew Winlaw (coo e Chief Legal Engineer), il team Wavelength opererà dagli uffici di Londra e Cambridge e avrà una presenza internazionale. Jeremy Hoyland, managing partner di Simmons & Simmons, ha commentato: “Questa è un’opportunità entusiasmante per l’azienda e quella che darà ai nostri clienti un chiaro vantaggio. Dimostra che siamo seriamente intenzionati a fornire soluzioni più intelligenti per i nostri clienti e che stiamo guidando il cambiamento verso il meglio nel mercato legale”. Peter Lee, co-fondatore e ceo di Wavelength, ha aggiunto: “Il potenziale per implementare scienza dei dati, tecnologia e design per reinventare la fornitura di servizi legali è enorme. Siamo estremamente orgogliosi del fatto che Wavelength abbia aperto la strada con la nostra eccezionale attività di ingegneria legale. Simmons & Simmons ha la portata e l’esperienza per permetterci di realizzare le nostre ambizioni di continuare a far crescere la nostra offerta di livello mondiale e di avere un impatto positivo su ogni attività professionale legale e membro della società ”.

Sverica Capital ManagementSverica Capital Management ha annunciato la vendita a PPG di Dexmet Corporation, un fornitore leader di mercato di materiali in lamiera stirata (si veda qui il comunicato stampa). Dopo aver acquisito la maggioranza in Dexmet nel 2013, Sverica ha contribuito a facilitare una successione di leadership e supervisionare l’ascesa della Società per diventare un fornitore preminente di soluzioni di protezione contro i fulmini nel settore dell’aviazione commerciale. “Lo sviluppo aziendale di Dexmet di programmi di aviazione e di accumulo dell’energia a lungo termine negli ultimi sei anni non sarebbe stato possibile senza un eccezionale team esecutivo, esperti direttori indipendenti, operazioni gestite da esperti e una tecnologia proprietaria superiore”, ha affermato Dave Finley, managing partner di Sverica. Sverica è una società di private equity focalizzata sulle piccole medie imprese che ha raccolto oltre  700 milioni di dollari per quattro fondi.

BC PartnersBC Partners acquisterà il 51% di Garda World Security, società di servizi di sicurezza con sede in Canada (si veda qui Reuters).  L’accordo valuta Garda World  circa 5,2 miliardi di dollari canadesi (3,96 miliardi di dollari). L’amministratore delegato del Garda World, Stephan Cretier, e gli altri top manager manterranno la proprietà del resto del capitale. La transazione dovrebbe concludersi entro la fine del 2019. Garda World, che fornisce auto blindate, servizi di gestione del contante e manutenzione automatizzata dei bancomat, ha dichiarato a maggio che non intende fare un’offerta per la rivale G4S, avendo precedentemente affermato che stava prendendo in considerazione un’offerta in contanti per alcuni o tutta la compagnia britannica. Garda World, possiede anche un business di soluzioni in contanti, insieme a servizi di sicurezza che includono lo screening dei passeggeri negli aeroporti. Mentre Barclays e TD Securities sono stati consulenti finanziari di Garda World, Scotiabank è stato consulente finanziario di BC Partners.


AV Green 3 e Sammartein, controllate italiane di Americas Power Partners, chiudono 2 project financing nel biogas per 6,6 mln di euro

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sidenav_r01_c01AV Green 3 srl Sammartein Società Agricola arl , entrambe controllate dall’americana Americas Power Partners, hanno chiuso due contratti di rifinanziamento in project financing multiborrower per 6,6 milioni di euro: uno da 3,28 milioni e l’altro da 3,325 milioni (si veda qui i comunicato stampa). Banco Bpm spa è stata banca finanziatrice ed hedging counterpart, assistita dallo Studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e da Protos spa per la due diligence tecnica e assicurativa sugli impianti. AV Green e Sammartein sono state assistite rispettivamente da Arcus Financial Advisors srl e dallo Studio Masotti Berger Cassella.

Sammartein Società Agricola è titolare di un impianto per la produzione di energia elettrica derivante dalla fermentazione anaerobica di biomasse vegetali della potenza elettrica pari a 999 kW situato in San Martino in Rio (Reggio Emilia). E’ stata rilevata al 100% dal gruppo americano American Power Partners tramite la controllata italiana APP Italy dal settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez).

AV Green è titolare di un impianto per la produzione di energia elettrica derivante dalla fermentazione anaerobica di biomasse vegetali della potenza elettrica pari a 999 kW situato a Rimini. E’ anch’essa controllata da Americas Power Partners Inc, che ha rilevato una quota dell’85% attraverso la sua filiale italiana APP Italy srl nel settembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez).

Americas Power Partners è una società americana facente parte del Gruppo Armstrong, specializzato nella co-generazione per la produzione di calore attraverso teleriscaldamento. Americas Power Partners sviluppa: impianti di cogenerazione industriale domestica che producono energia elettrica e termica per la vendita a lungo termine con utenti industriali e commerciali, grossisti di energia elettrica e servizi pubblici; progetti nell’ambito delle sue linee di prodotti per l’ottimizzazione dell’utenza e la monetizzazione.



Generali vende a Corum un immobile high street a Trieste per 10 mln euro

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Schermata 2019-07-25 alle 09.00.53

Schermata 2019-07-25 alle 09.00.53Il fondo Scarlatti, gestito da Generali Real Estate, ha ceduto al fondo Corum XL SCPI (gestito dall’investitore francese Corum Asset Management) un immobile high street situato in via XX Settembre 20 a Trieste (si veda qui il comunicato stampa). Secondo indiscrezioni riportate da MF Milano Finanza, l’immobile sarebbe passato di mano per poco più di 10 milioni di euro. L’operazione è stata seguita dagli advisor JLL, De Faveri & Partners, Legance, Dla Piper e Arcadis Italia.

L’immobile è stato messo in vendita a una vasta gamma di potenziali investitori a seguito di un processo di riqualificazione e re-leasing della durata di 4 mesi. Attualmente è locato a OVS e Conad ed è situato in una delle vie commerciali più importanti di Trieste. Oriana Bezze, Head of Retail Capital Markets di JLL Italia, ha spiegato che l’operazione “conferma l’interesse degli investitori nel comparto high street, anche nelle location secondarie, su asset caratterizzati da solidi fondamentali, buon posizionamento e occupati da brand riconosciuti che garantiscono una tenancy sicura e di lungo periodo”.

Generali Real Estate, che aveva circa 30 miliardi di euro di asset in gestione a fine 2018, è il 12mo investitore immobiliare a livello mondiale, secondo la classifica stilata dalla rivista internazionale specializzata IPE Real Assets (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo scorso ha ceduto a Ream sgr, per conto di un fondo chiuso riservato, due immobili direzionali a Milano: uno in via Monfalcone e l’altro in viale Monza (si veda altro articolo di BeBeez). Tra il maggio e il giugno scorso, Generali ha acquistato tre nuovi immobili in joint venture con Poste Vita: il palazzo uffici Marienforum di Francoforte (si veda altro articolo di BeBeez), Parco Leonardo a Roma e The Westlight a Berlino (si veda altro articolo di BeBeez).

Corum Asset Management è un gestore francese attivo dal 2011. Gestisce asset per oltre 800 milioni di euro grazie ai suoi fondi Corum SCPI e Medicis OPCI. I suoi 113 asset sono situati in 12 paesi europei, per una superficie totale di oltre 992 mila mq. Investe prevalentemente in uffici (45% degli immobili). Il 15% dei suoi asset sono situati in Italia. Qualche settimana fa ha comprato da Savills Investment Management sgr il Palazzo Z nel Centro Direzionale Milanofiori (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2016 ha comprato per 23,5 milioni di euro il sito produttivo di GimiMonselice, in provincia di Padova (si veda altro articolo di BeBeez).


Zucchetti scommette sul reclutamento automatizzato di Intervieweb

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Il Gin-recruitingruppo Zucchetti ha rilevato il 100% di Intervieweb, società cresciuta all’interno dell’incubatore I3P del Politecnico di Torino famosa per il suo software In-recruiting (si veda qui il comunicato stampa).

Intervieweb è stata fondata nel 2009 a Torino e conta oltre 350 clienti, di cui il 30% esteri. In-recruiting è uno dei principali Applicant Tracking System (ATS)/Recruiting Software presenti sul mercato europeo. Disponibile in 8 lingue e integrabile con qualsiasi software di terze parti, In-recruiting e permette ai selezionatori di aziende e agenzie per il lavoro di automatizzare la maggior parte dei processi di reclutamento e dedicare così più tempo a valutare e scegliere i migliori candidati da assumere. All’inizio di quest’anno ha inaugurato un dipartimento per sviluppo di soluzioni di AI applicate alla gestione del personale, già disponibili nel suo ATS e integrabili con software di terze parti, che permettono di effettuare ricerche semantiche, classificazioni dei cv dei candidati e scoring degli annuncia pubblicati. Tra i suoi clienti, rientrano Facile.it, Reale Mutua, Sace, Alleanza Assicurazioni, Saclà, Iper e DoveConviene.

“Entrare a far parte in una realtà così importante come il gruppo Zucchetti è per noi una grande opportunità: ci aiuterà a velocizzare ancora di più gli aspetti innovativi della nostra soluzione e aumentare la qualità dei servizi offerti nonché a beneficiare di maggior investimenti in termini di risorse e know-how. Il primo passo in questa direzione sarà l’integrazione di In-recruiting con la Suite HR di Zucchetti che rappresenterà la soluzione più completa sul mercato per la gestione di tutti i processi delle risorse umane”, ha spiegato Matteo Cocciardo, ceo di Intervieweb srl.


MacNil (Gruppo Zucchetti) compra KFT spa e GuardOne Italia

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kft guardone

kft guardoneMacNil (azienda IT del Gruppo Zucchetti), ha rilevato il 100% di KFT spa e GuardOne Italia. Entrambe le aziende sono lombarde e si occupano di sicurezza e localizzazione satellitare applicate anche alle flotte aziendali. MacNil è stata affiancata nell’operazione da Value Finance, mentre Arkios Italy ha assistito gli azionisti di KFT e GuardOne Italia (si veda qui il comunicato stampa).

Le due società acquisite saranno guidate dai due soci di MacNil: la guida di KFT passerà a Nicola Lavenuta, mentre quella di GuardOne Italia andrà a Mariarita Costanza.

MacNil è stata fondata nel 1999 a Gravina di Puglia da  Lavenuta e  Costanza (quest’ultima già proprietaria del brand GT Alarm, acquisito nel 2016 da MacNil). MacNil è entrata a far parte del Gruppo Zucchetti nel 2014 (si veda qui il comunicato stampa di allora). Nel 2016, il Gruppo Zucchetti ha acquisito anche Getronic, leader nel settore automotive e partner delle più importanti case automobilistiche mondiali, proprietario dei marchi GT Auto Alarm, GT Sat System, GT Moto Alarm e GT Casa Alarm.

MacNil è specializzata nello sviluppo di Progetti M2M e IoT (Internet of Things). Progetta sistemi integrati per le Smart City e sistemi di telecontrollo nei settori Automotive, Telematics e Telemedicina. Sviluppa piattaforme di Digital Mobile Marketing per creare, pubblicare e misurare landing page per smartphone e social network. Tutte le piattaforme sono in cloud e sono fruibili in modalità SaaS (Software as a Service) con accesso da remoto attraverso browser e app.

In virtù all’acquisizione, MacNil ha portato a quattro i suoi presidi territoriali in Italia (in precedenza contava sulla struttura varesina di GT Alarm e sul quartier generale di Gravina in Puglia). Crescono anche i dipendenti, da 70 a 150, e il fatturato, salito di valore a circa 20 milioni di euro. MacNil ambisce a diventare leader nella sicurezza in Italia ed Europa.

KFT si muove sul mercato dei sistemi di telecontrollo elettronici in virtù dei sistemi GPS based che progetta, realizza e provvede a commercializzare in una trentina di stati al mondo. Ha sede a Merone (Como).

GuardOne Italia è invece attiva da oltre 20 anni nella progettazione di servizi di sicurezza e di fleet management. Vanta più di 12 mila clienti, sia privati sia aziendali, 20 mila impianti e una centrale operativa attiva 24/7. Ha sede a Burago di Molgora (Monza Brianza).

 


Unicredit cede Npl unsecured verso pmi per 1,1 mld di euro a SPF Investment Management

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unicreditUnicredit ha venduto pro-soluto a un veicolo di cartolarizzazione finanziato dall’investitore newyorkese SPF Investment Management LP un portafoglio di crediti in sofferenza da 1,1 miliardi di euro, derivanti da contratti di credito chirografario alle pmi (si veda qui il comunicato stampa).

L’impatto della cessione è stato già recepito nel bilancio del secondo trimestre 2019. L’operazione rientra nell’attuale strategia di Unicredit di riduzione delle esposizioni deteriorate.

Nel maggio scorso, l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier nella call con gli analisti a commento della prima trimestrale del 2019 aveva dichiarato che intendeva accelerare la dismissione di crediti deteriorati, specialmente quelli non core. L’ad aveva chiarito allora che gli Npl non core dovrebbero scendere significativamente oltre l’obiettivo del 2019 di 14,9 miliardi, verso i 10 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).

Non a caso a inizio giugno Unicredit ha annunciato l’avvio della seconda fase del programma Sandokan con la sigla dell’accordo per affidare la gestione e le attività di special servicing relative al portafoglio di crediti unlikely to pay immobiliari battezzato Sandokan 2 PimcoGwm e Arec (Aurora Recovery Capital) per un importo massimo di 2 miliardi di euro, da cedere in più tranche successive (si veda altro articolo di BeBeez). La banca ha poi messo sul mercato tre portafogli di Npl per un controvalore complessivo di altri 2,4 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta del portafoglio Roma (1,4 miliardi di crediti non garantiti), del portafoglio Matera (da 750 milioni di crediti garantiti); e del portafoglio Capri (300 milioni di Npl secured).

E’ poi di Unicredit una delle maggiori operazioni attese nei prossimi mesi: la banca infatti ha deciso di mettere sul mercato parte di un portafoglio di Utp da 13,3 miliardi di euro e concedere un mandato di gestione sull’altra parte, sulla falsariga dell’accordo che Intesa Sanpaolo sta stringendo con Prelios sgr in relazione a un portafoglio complessivo da 10 miliardi di Utp (si veda qui il Report Npl dei primi 7 mesi del 2019, riservato agli utenti di BeBeez News Premium; scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese o aderire alla nostra offerta estiva).

Questo mese la banca ha anche ceduto a B2 Kapital tramite UniCredit a.d. Banja Luka e UniCredit Bank d.d. Mostar un portafoglio misto di crediti in sofferenza garantiti e chirografari verso pmi e imprese di diritto bosniaco da 24,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e ha venduto  pro-soluto, tramite la sua controllata ungherese Unicredit Bank Hungary, sofferenze per 28 milioni di euro alla società finanziaria ungherese EOS Faktor Zrt (si veda altro articolo di BeBeez).


Progressio al controllo della frutta secca Damiano

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damiano spaIl Fondo Progressio Investimenti III, gestito da Progressio sgr, ha comprato la maggioranza di Damiano spa, azienda siciliana leader nella produzione di prodotti biologici a base di frutta secca, destinati all’industria della trasformazione alimentare, alle catene specializzate e alla GDO (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato l’imprenditore Riccardo Damiano, che manterrà la guida del gruppo nel ruolo di amministratore delegato, supportato dal management team. L’operazione è stata finanziata da Mediocredito, in qualità di mandated lead arranger.

Michel Klersy, manager con lunga esperienza alla guida di multinazionali nel settore food, entrerà nel consiglio di amministrazione della società per supportare il team nella strategia di sviluppo.

Progressio è stata assistita nell’operazione da Legance (aspetti legali), studio Russo de Rosa Associati (aspetti fiscali e struttura dell’operazione), PwC (financial due diligence), EY (due diligence ambientale), Long Term Partners (due diligence di business) e Fineurop Soditic (debt advisor). Riccardo Damiano è stato assistito da Emintad (financial advisor) e dallo studio legale Grimaldi.

Fondata nel 1964 da Pasquale Damiano a Torrenova (Messina), dove ha sede tuttora, la società produce creme spalmabili, frutta secca, frutta secca al cioccolato, farina e granelli. L’azienda ha un fatturato superiore ai 45 milioni di euro, con una forte presenza  nei mercati esteri di riferimento, quali Usa, Francia e Germania, dove la società realizza oltre l’80% del fatturato.

Damiano punta a consolidare il suo posizionamento nei mercati esteri più importanti. La strategia prevede inoltre il rafforzamento delle partnership storiche e lo sviluppo di nuove collaborazioni con importanti clienti industriali del settore alimentare. Il piano di sviluppo potrà infine prevedere anche opportunità di crescita per vie esterne, attraverso possibili acquisizioni mirate al rafforzamento dell’offerta prodotto.

Damiano è il quarto investimento del Fondo Progressio Investimenti III. Il fondo ha comprato lo scorso maggio una partecipazione in Gelit (si veda altro articolo di BeBeez); il 70% del produttore piacentino di macchine per imballaggi Gampack lo scorso febbraio  (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nel marzo 2018 aveva acquisito  il 65% dei piumini di Save the Duck (si veda altro articolo di BeBeez). Il Fondo Progressio Investimenti III ha appena completato la raccolta, con un commitment totale di 250 milioni di euro, raggiungendo l’hard cap (si veda altro articolo di BeBeez). Progressio aveva annunciato il quarto closing del fondo a quota 185 milioni di euro lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez).

Progressio sgr è uno degli investitori monitorato da BeBeez Private Data
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HAT, Fondaco, Equiter e Sinloc cedono Interporto Solare a Contour Global Solar Holdings (Italy)

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interporto-solare-padovaContour Global Solar Holdings (Italy) ha comprato il gestore di impianti fotovoltaici Interporto Solare srl dal Fondo Sistema Infrastrutture, dal Fondo PPP Italia, e dalla società di consulenza e investimento Sinloc spa (si veda qui il comunicato stampa).

Herbert Smith Freehills e ValeCap hanno assistito i venditori, mentre Contour Global Solar Holdings (Italy) è stata supportata da Gianni Origoni Grippo Cappelli Partners, Moroni & Partners e da Prothea.

Interporto Solare è la società di progetto che ha sviluppato, costruito e che ora gestisce impianti fotovoltaici per una potenza installata complessiva di 12,4 MWp sui tetti dell’Interporto di Padova. L’impianto, sopra una superficie di 250 mila mq, è stato ultimato nel 2011 e rappresenta uno dei più grandi impianti fotovoltaici su tetto in Europa e, in assoluto, uno fra più grandi parchi fotovoltaici in Italia (si veda qui il comunicato stampa di allora). Interporto Solare era stata capitalizzata allora pariteticamente da Fondo Sistema Infrastrutture e da Fondo PPP Italia, che detenevano complessivamente il 90% delle quote, e per il resto da Sinloc  (6%) e da Solon spa (4%).  Quest’ultima è l’azienda italiana del gruppo berlinese Solon SE, leader in Italia nella produzione di moduli e sistemi fotovoltaici, poi entrata in grande crisi e che nel febbraio 2018 è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo in continuità (scarica qui il decreto del Tribunale). La partecipazione di Solon è poi stata ceduta in asta dal Tribunale di Padova agli altri soci  di Interporto Solare sempre nel 2018.

L’acquirente di Interporto Solare, ContourGlobal Solar Holdings (Italy), è una joint venture tra ContourGlobal e Credit Suisse Energy Infrastructure Partners AG, un investitore primario nel settore energetico.

L’investimento complessivo in Interporto Solare era stato di 46 milioni di euro. Per HAT, il ritorno è stato pari a 4,5 volte il capitale investito. HAT è uno dei principali operatori italiani indipendenti nel panorama degli investimenti alternativi, con asset in gestione superiori a 400 milioni di euro. Fondata nel 2007, è specializzata in private equity e infrastrutture.  Il Fondo HAT Sistema Infrastrutture, lanciato nel 2008, investe prevalentemente in infrastrutture tecnologiche, oltre che in progetti di energia rinnovabile, reti distribuzione gas e parcheggi, tramite società veicolo per la costruzione, gestione e valorizzazione di nuove infrastrutture economiche locali (investimenti greenfield) o partecipazioni in società esistenti che operano nel settore delle infrastrutture economiche (investimenti brownfield).Il Fondo PPP Italia , gestito da Fondaco sgr e di cui è advisor e investitore (al 26,8%) Equiter, è il primo fondo chiuso in Italia interamente dedicato alle infrastrutture in Partenariato Pubblico Privato. Il fondo, costituito nel 2006 con una dotazione di 120 milioni di euro, ha investito nella realizzazione di infrastrutture sanitarie e universitarie, reti gas, trasporti, parcheggi e in impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

(Articolo modificato venerdì 26 luglio 2019 alle ore 10.22. Si cita un altro advisor dell’acquirente)


Il fondo di private debt Anthilia BIT III si apre agli investitori di Francia, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia

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anthiliaIl fondo di private debt dedicato alle pmi italiane Anthilia BIT III potrà essere commercializzato anche agli investitori residenti in Francia, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia. Lo rende noto Anthilia Capital Partners sgr, gestore del fondo, che ha appena ricevuto un’autorizzazione in tal senso da Consob (si veda qui il comunicato stampa). “La commercializzazione all’estero di Anthilia BIT III fornisce un nuovo, importante stimolo alla vocazione di Anthilia a favore dello sviluppo delle pmi italiane e rappresenta un fatto significativo che si inserisce a breve distanza dall’investimento effettuato dal Fei nel fondo. Entrambe le circostanze offrono opportunità ulteriori di crescita, affermazione internazionale e sviluppo alle nostre eccellenti pmi italiane”, ha dichiarato Giovanni Landi, vicepresidente esecutivo di Anthilia Capital Partners.

Nel giugno scorso il Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti) ha infatti sottoscritto 40 milioni di euro di Anthilia BIT III (si veda altro articolo di BeBeez). Grazie alla sottoscrizione dei Fei, il fondo ha raaggiunto una disponibilità di circa 200 milioni, compresi 5 milioni di euro che saranno investiti dal team di gestione di Anthilia BIT III.

Il fondo conta di raggiungere il target finale a quota 350 milioni entro il 2020. Il Fei, oltre a investire nel fondo, si riserva la possibilità di fornire uno strumento di copertura a beneficio dei nuovi sottoscrittori che ne faranno richiesta fino a un massimo del 50% dei rispettivi investimenti, con un plafond complessivo di circa 20 milioni di euro, in modo da ridurre l’assorbimento patrimoniale per banche e assicurazioni che sottoscriveranno Anthilia BIT III.

L’investimento del Fei nel fondo Anthilia è il primo investimento del nuovo programma europeo per i fondi di debito Private Credit Tailored for SMEs della Commissione Europea, che combina risorse del Piano Juncker e del Fei per un miliardo di euro complessivi, destinati all’investimento diretto e indiretto (tramite lo strumento di copertura) in fondi di debito diversificati in Europa. L’intervento mira a mobilizzare circa 4 miliardi di euro di finanziamento alternativo non bancario per le pmi e le piccole mid-cap europee.



La Mangrovia Blockchain Solutions, controllata da Angelomario Moratti, studia piattaforma per gestire crediti deteriorati

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Schermata 2019-07-26 alle 07.10.04

Schermata 2019-07-26 alle 07.10.04Mangrovia Blockchain Solutions, startup italiana specializzata in crittografia applicata, che si avvale della tecnologia alla base della blockchain, con una joint venture con Sydema, supportata dal partner tecnico Oracle, sta sviluppando una piattaforma tecnologica per la gestione dei non performing loan con un marketplace dedicato che utilizzerà la tecnologia blockchain, con l’obiettivo di incentivare e migliorare lo scambio dei portafogli di credito.

Lo ha annunciato nei giorni scorsi la stessa startup fondata nell’aprile 2018 daMangrovia Lab, che fa capo a privati e manager della startup, e AngeloMario Moratti, secondogenito di Massimo Moratti, presidente di Saras, attraverso la sua holding Seven, che detiene il 60% del capitale di Mangrovia. Angelomario Moratti è anche consigliere di Saras spa, e presidente di Saras Energia sa, dove fa parte del comitato di indirizzo e strategia dal maggio 2018.(si veda qui il comunicato stampa).

La startup, ha sede a Milano, Barcellona e Berlino ed è attiva in Italia, Spagna, Germania e Svizzera. E’ guidata dal managing director e cfo Daniele Morisco. L’azienda ha messo inoltre a segno diverse partnership importanti con realtà prestigiose come IBM, oltre a Oracle, e fa parte di INATBA (International Association for Trusted Blockchain Applications) ed ETSI (European Telecommunications Stre aandards Institute).

“Inefficienze, sprechi e contraffazione sono solo alcuni dei problemi che Mangrovia si offre di risolvere tramite l’implementazione della tecnologia distributed ledger (DLT). I settori di applicazione chiamati in causa sono molteplici e diversi tra loro: energy, supply chain, fintech. La soluzione proposta è potenzialmente applicabile a ogni tipo di realtà e rappresenta una sorta di Trust-as-a-Service per i partecipanti di qualsiasi ecosistema”, ha spiegato Angelomario Moratti, presidente esecutivo di Mangrovia Blockchain Solutions.

La società conta tre divisioni: fintechenergia (Prosume) e supply chain (Brandzledger). La divisione fintech propone soluzioni di tracciabilità documentale, accesso a sistemi fisici e virtuali (Log in), messaggistica interna e workflow. Prosume si rivolge  invece ai prosumer, ovvero consumatori che sono al contempo produttori dell’energia che utilizzano, e si pone come obiettivo la liberalizzazione del mercato energetico locale e lo sviluppo offrendo soluzioni basate su blockchain e supporto di smart-grid resilienti ed efficienti. Accanto ad Evolvere, leader nella generazione distribuita fotovoltaica e tra gli aggregatori energetici italiani, Prosume ha dato vita nell’agosto 2018 a e-Prosume: primo nel suo genere, l’innovativo progetto ha portato la tecnologia blockchain nelle case attraverso l’installazione della soluzione di Prosume su Eugenio, gateway per smart home che permette di controllare tramite app diversi aspetti della vita quotidiana (risparmio energetico, appliances, comfort e pagamenti automatizzati e personalizzabili). Prosume si è aggiudicata un progetto pilota con la Municipalità di Barcellona (Smart-City europea per eccellenza) e recentemente il programma di NGI (Next Generation Internet) LEDGER (facente parte di Horizon2020), per lo sviluppo di soluzioni basate su DLT e decentralizzazione.

Infine la divisione supply chain, attraverso Brandzledger, tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. Si applica soprattutto ai settori moda, cibo, farmaceutico e arte.  La tecnologia utilizzata è rappresentata da un registro aperto e distribuito che tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. I goal che Brandzledger si pone sono in particolar modo la tracciabilità, l’efficientamento e l’automazione (tramite smart contract) di processi ancora altamente manuali e la minimizzazione di sprechi e frodi.


Il venture capital francese Sofinnova cede all’ italiana Zambon la biotech Breath Therapeutics. Deal da 500 mln euro

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Breath Therapeutics www.breath-therapeutics.com

Breath Therapeutics www.breath-therapeutics.com

Il fondo di venture capital francese specializzato in life science Sofinnova Partners ha ceduto alla multinazionale farmaceutica italiana Zambon la biotech Breath Therapeutics. Leopoldo Zambeletti, advisor strategico indipendente specializzato nel settore healthcare, ha assistito Breath Therapeutics in questa operazione.

L’azienda è stata venduta per 500 milioni di euro, con un anticipo di 140 milioni. Sofinnova l’aveva rilevata 2 anni e mezzo fa, sostenendola con un finanziamento co-lead di serie A da 43,5 milioni di euro insieme alla società di investimenti belga Gimv e all’investitore europeo nel settore healthcare Gilde Healthcare  (si vedano qui il comunicato stampa di Sofinnovaqui quello di Gimv e qui quello di Gilde Healthcare).

Breath Therapeutics è una holding che comprende Breath Therapeutics B.V., la legal entity olandese che controlla Breath Therapeutics GmbH con sede a Monaco (Germania), e Breath Therapeutics Inc. basata a San Francisco (Usa). La società è stata fondata dai medici Jens Stegemann (ceo), Oliver Denk (coo), Gerhard Boerner (cso) e Anne Burger (cfo). Sofinnova Partners ha svolto un ruolo chiave nell’assunzione di Noreen Henig come Chief Medical Officer, professionista che in precedenza ricopriva la stessa carica presso la ProQR Therapeutics, un’altra società nel portafoglio di Sofinnova. Il team di Breath Therapeutics continuerà ad avere un ruolo operativo chiave anche dopo l’acquisizione. La società si focalizza su terapie inalatorie avanzate per malattie respiratorie gravi, le cui necessità mediche non vengono spesso soddisfatte. Il prodotto principale a cui lavorano attualmente ha iniziato due studi clinici globali di fase 3 e potrebbe diventare la prima terapia approvata contro la BOS, o sindrome di bronchiolite obliterante, una rara e gravissima patologia polmonare.

Sofinnova Partners è attiva da 45 anni e ha sede a Parigi e a Milano, dove ha aperto quest’anno un ufficio. A oggi ha finanziato in totale circa 500 società e gestisce fondi per un valore superiore ai 2 miliardi di euro. Nel novembre 2015 ha lanciato con Silvano Spinelli e Gabriella Camboni  BiovelocITA, il primo acceleratore italiano nel settore delle biotecnologie (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2018 ha lanciato il Sofinnova Telethon Fund, il più grande fondo di capitale di rischio in Italia dedicato alle biotecnologie, con focus su startup specializzate nella lotta alle malattie genetiche rare. Quest’ultimo nel settembre scorso ha raggiunto quota 80 milioni di euro di raccolta (si veda altro articolo di BeBeez). Sofinnova Partners ha anche guidato nell’aprile 2018 il finanziamento di EryDel, una società italiana specializzata in terapie basate sui globuli rossi (si veda altro articolo di BeBeez) e il round da 4 milioni di euro della biotech italiana Enthera nel luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).


Allianz compra due immobili logistici nel Nord Italia. Prima tranche di un investimento da 80 mln euro

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Donato Saponara, Country Head Italy e Head of Transactions for Western Europe di Allianz Real Estate
Donato Saponara, Country Head Italy e Head of Transactions for Western Europe di Allianz Real Estate

Donato Saponara, Country Head Italy e Head of Transactions for Western Europe di Allianz Real Estate

Allianz Real Estate ha rilevato due immobili logistici nel Nord Italia per 33,6 milioni di euro: uno a Liscate (Milano) e l’altro a Montegalda (Vicenza), per una superficie totale di 45 mila mq (si veda qui il comunicato stampa).

Entrambi gli immobili hanno accesso diretto a importanti infrastrutture di trasporto e sono locati a lungo termine a primari operatori della logistica. Considerate le loro dimensioni, sono ritenuti dei centri regionali di distribuzione. Sono stati acquistati per conto di diverse compagnie assicurative del gruppo Allianz.

Allianz Real Estate si è avvalsa della consulenza di Cushman & Wakefield (per gli aspetti commerciali dell’operazione), DLA Piper (per la parte legale e gli aspetti urbanistici e regolamentari), EY (per la parte fiscale) e Duff & Phelps (per gli aspetti tecnici).

L’operazione costituisce la prima tranche di un investimento in un portafoglio del valore di 80 milioni di euro, per cui è stato sottoscritto un preliminare di compravendita nel maggio scorso. L’acquisto della seconda tranche di immobili dovrebbe avvenire entro fine anno.

Donato Saponara, Country Head Italy e Head of Transactions for Western Europe di Allianz Real Estate, ha commentato: “Il nostro portafoglio logistico italiano continua a crescere, consolidando la nostra posizione in un mercato dinamico trainato da trend molto interessanti. La logistica occupa un ruolo importante all’interno della nostra più ampia strategia di investimento, e l’acquisizione rappresenta un altro passo nella creazione di una grande piattaforma logistica italiana, facendo leva sulla conoscenza del nostro team del settore e del mercato. I due asset rappresentano un’eccellente opportunità di crescita grazie alla domanda locale per centri di distribuzione e logistica di alta qualità”.

Si tratta della seconda operazione nel settore in Italia annunciata da Allianz Real Estate, dopo l’acquisto nel novembre 2018 di un polo logistico situato 10 km a nord di Parma per 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Allianz Real Estate vanta 19 uffici in tutto il mondo e al 31 dicembre 2018 gestiva asset per circa 63,5 miliardi di euro.


Eurazeo raccoglie 2,5 mld euro per il suo Eurazeo Capital IV. Advent compra la britannica Cobham

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Eurazeo

Eurazeo CapitalDopo un primo closing nello scorso gennaio, Eurazeo ha annunciato quello finale per Eurazeo Capital IV a  2,5 miliardi di euro, di cui 700 milioni di euro sono arrivati da terzi investitori e 1,8 miliardi dal bilancio di Eurazeo. Il fondo Eurazeo Capital III aveva raccolto invece 2 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa). In linea con i programmi precedenti, Eurazeo Capital IV investirà in società di media capitalizzazione con forte potenziale di crescita sia in Europa che negli Stati Uniti. Nell’ambito di questo programma, Eurazeo Capital ha già completato importanti investimenti in Europa (Iberchem, Albingia e DORC) nonché negli Stati Uniti (Trader Interactive e Worldstrides). Eurazeo conferma così le sue ambizioni nella gestione di terze parti, mentre sviluppa il suo modello di business combinando fondi propri e partner di investimento. Questa raccolta fondi è stata sottoscritta da investitori internazionali di primo piano, gestori patrimoniali, fondi sovrani oltre a compagnie assicurative e family office. Dal punto di vista geografico la sddivisione è la seguente: Nord America (51%), Europa (36%) e Asia (13%).

advent-1Advent International punta a delistare Cobham, società britannica attiva nel settore aerospaziale quotata a Londra, in una transazione che la valorizza circa 4 miliardi di sterline o 165 pence per azione (si veda qui Reuters). L’accordo, che è stato segnalato per la prima volta dal Financial Times, arriva dopo che il gruppo  ha recentemente trovato una base finanziaria più solida. La società ha emesso una serie “warning” sugli utili tra il 2015 e il 2017, facendo precipitare le sue azioni dal picco quattro anni fa. Secondo quanto annunciato, gli azionisti di Cobham riceveranno 165 p in contanti, un premio del 34% sul prezzo di chiusura del gruppo di 123 p il 24 luglio. È un premio del 50,3% al prezzo medio delle azioni negli ultimi tre mesi. Le azioni di Cobham sono balzate del 34,5 per cento a 165,4 p in seguito all’annuncio dell’accordo.  Cobham dà lavoro a oltre 10.000 persone e produce componenti usati in ogni aereo Airbus prodotto oggi, tra cui apparecchiature di comunicazione satellitare e parti che impediscono l’esplosione dei serbatoi di carburante sul famoso aereo A320.

 


Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica investe 30 mln in PLT Energia, delistata dall’Aim lo scorso aprile

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Schermata 2019-07-26 alle 07.58.52

Schermata 2019-07-26 alle 07.58.52Il Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica (Fiee ), gestito dall’omonima sgrha investito in aumento di capitale 25 milioni di euro per il 15,82% di PLT Energia e ha sottoscritto un bond convertibile per altri 5 milioni. Advisor legale di Fiee è stato BonelliErede

PLT Energia, che contestualmente all’operazione è stata trasformata da spa in srl,  è tra i maggiori operatori italiani attivi nella realizzazione e gestione di impianti eolici e nella vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili al cliente finale. La società era stata delistata da Aim Italia lo scorso aprile con un’opa lanciata dalla famiglia Tortora, che già controllava indirettamente la società, con tre diverse holding , con una quota di circa l’85%. L’opa era stata lanciata a 2,8 euro per azione  ed è costata poco meno di 10 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).

Lo scorso ottobre PLT Wind, la società che sviluppa impianti eolici, controllata da PLT Energia, ha quotato all’ExtraMot Pro un project bond senior secured da 60 milioni di euro a scadenza 31 dicembre 2033 con cedola variabile indicizzata al tasso euribor 6 mesi e struttura di rimborso amortizing , che è stato sottoscritto da investitori istituzional,i incluso il fondo SCOR Infrastructure Loans III, gestito da SCOR Investment Partners (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi dell’emissione del bond, insieme a un pacchetto di linee bancarie, sono serviti a rifinanziare per 162,3 milioni di euro un portafoglio di 9 impianti eolici per una potenza complessiva installata di 110,6 MW.

Con questa operazione il Fiee entra nel settore delle energie rinnovabili.  Fiee è il primo fondo di equity italiano dedicato esclusivamente a progetti di investimento nel settore dell’efficienza energetica in Italia e all’estero. Lanciato nell’agosto 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), a oggi ha raccolto 166 milioni di euro.


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