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La Scuola compra la SEI dai Salesiani. Si finanzia con un bond da 6 mln sottoscritto da Tenax Capital

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SEI

SEILa Scuola spa, noto gruppo editoriale bresciano guidato dall’amministratore delegato Giorgio Riva, ha comprato il 100% del capitale di SEI-Società Editrice Internazionale spa, storica realtà editoriale fondata a Torino nel 1908 su impulso della congregazione salesiana.

L’operazione proietta l’editrice La Scuola tra i primi cinque player italiani dell’editoria scolastica, con un fatturato complessivo del gruppo di oltre 30 milioni di euro e un ebitda attorno ai 3 milioni. Le due società hanno dimensione di fatturato ed ebitda simili, con la differenza che SEI ha una posizione finanziaria netta positiva di 6 milioni. Le due realtà resteranno separate almeno sino al 2020, ma godranno di sinergie operative.

Secondo quanto risulta a BeBeez, l’operazione vale 16 milioni di euro, di cui 10 milioni pagati con equity da La Scuola e 6 milioni con un minibond da 6 milioni di euro emesso dalla newco che ha acquistato SEI. Il bond, che ha scadenza 2022 con struttura amortizing e paga una cedola del 7,25%,  è garantito sia dal Fei sia dagli asset di SEI ed è stato interamente sottoscritto dal fondo di private debt gestito da Tenax Capital.

Deloitte Financial Advisory ha assistito La Scuola come m&a financial advisor, mentre gli azionisti di SEI sono stati assistiti idall’advisor PwC. Per gli aspetti legali, invece, La Scuola è stata supportata da Bonafè Grifoni e Associati, mentre SEI è stata assistita da Edoardo Ricci Avvocati.



Elliott escute il pegno e si prende il Milan. Per Mr. Li ultima chance al Tribunale del Lussemburgo

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Paul Singer
Paul Singer

Paul Singer

E’ saltata ieri sera a Londra anche l’ultima possibile trattativa per trovare un compratore per Milan. Secondo quanto riferiscono più fonti, infatti, Lin Han, braccio destro del finanziere cinese Yonghong Li, non è riuscito a concludere un accordo di vendita della maggioranza del club rossonero alla nuova controparte russa interessata di cui si è saputo solo qualche giorno fa e che potrebbe essere Dmitri Robolovlev, proprietario del Monaco, sebbene si sia parlato anche di Alisher Usmanov, azionista di minoranza dell’Arsenal. In ogni caso la trattativa non ha però portato alla firma di un accordo vincolante, così Elliott allo scadere della mezzanotte ha formalmente l’escussione del pegno sulla lussemburghese Rossoneri Sport Investment e quindi a cascata sul Milan.

Li, infatti, venerdì 6 luglio non ha rimborsato a Elliott il prestito di 32 milioni che il fondo aveva fatto in giugno, anticipando l’ultima tranche di aumento di capitale che il finanziere cinese si era impegnato a sottoscrivere (si veda altro articolo di BeBeez).  Con l’escussione del pegno il fondo Usa diverrebbe proprietario a tutti gli effetti del Milan, senza dover attendere il prossimo ottobre, quando è in scadenza il debito della squadra di calcio di 303 milioni di euro. Come noto, infatti, anche in quel caso, se il debito non fosse rimborsato, Elliott potrebbe escutere il pegno sulle azioni del Milan e diventarne proprietario (si veda altro articolo di BeBeez).

Nel giro di una settimana-10 giorni l’assemblea convocherà un nuovo cda, dal quale usciranno i membri cinesi e vi entreranno quelli nuovi, nominati da Elliott. La prima decisione del nuovo Cda sarà conogni probabilità quella di deliberare un aumento di capitale (si dice da 150 milioni) per far fronte alle esigenze del Milan dei prossimi mesi.

Intanto Li si prepara a fare ricorso al Tribunale del Lussemburgo, per chiedere che, in caso di vendita del club da parte di Elliott per un valore superiore a quello di rimborso del suo prestito più gli interessi dovuti (ormai si viaggia verso i 400 milioni), l’extraguadagno venda versato a lui e non nelle casse di Elliott. Se il tribunale dovesse dare ragione a Li, è probabile che Elliott propenda per una vendita più veloce del Milan, mentre in alternativa potrebbe decidere di tenerselo in portafoglio per qualche anno per spuntare un prezzo più interessante. Gordon Singer, figlio di Paul Singer, fondatore di Elliott, ha già fatto sapere che si occuperà personalmente del futuro della squadra.

I potenziali primi acquirenti restano la famiglia Ricketts, guidata da Thomas Ricketts, il patron della squadra di baseball Chicago Cubs, e Rocco Commisso, il magnate della media company statunitense Mediacom, di origini calabresi (si veda altro articolo di BeBeez).

Il Milan da parte sua ora prova a ripartire. Visto che di fatto ha azzerato il debito, che era tutto di Elliott, e che ha un’unica proprietà, spera di avere qualche chance nel ricorso davanti al Tas contro la sentenza della camera giudicante dell’Uefa sul financial fair play che a fine giugno ha escluso il Milan dalle coppe europee dall’Uefa e quindi dalla partecipazione alla prossima edizione dell’Europa League nonostante il sesto posto in classifica nell’ultimo campionato di Serie A. Entro il 19 luglio ci sarà la nuova udienza con successiva sentenza, che a questo punto non sarà più appellabile.


0“L’éternité, un arbre” la mostra personale di Marianne Catzaras a Sidi Bou Said

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Marianne Catzaras  ensemble à la galeriste de Le Violon Bleu 3Marianne Catzaras. Un viaggio nel Mediterraneo del sogno e della vita, intorno all’ulivo simbolo di eternità.

“L’éternité, un arbre” – l’eternità, un albero – è il titolo della mostra personale della fotografa e poetessa Marianne Catzaras, originaria dell’isola di Djerba, nata da genitori greci, che porta in sé il nomadismo culturale del Mediterraneo. Di lei abbiamo già parlato su queste pagine per raccontarne la storia e la sua visione dell’arte. Questa volta il suo viaggio attraverso i paesaggi del silenzio del “mare bianco di mezzo” è, ci ha raccontato all’inaugurazione, “una conversazione con gli alberi per parlare degli uomini e di un Mediterraneo di naufragi. Il mio nuovo lavoro è uno sguardo che chiama a testimonianza gli alberi: hanno pianto talmente tanto che Marianne Catzaras 1 l'envers du mondeormai tacciono.”

La mostra è aperta fino al 27 luglio alla Galleria Le Violon Bleu, uno dei luoghi d’eccezione per le esposizioni a Sidi Bou Said, noto come il villaggio degli artisti, dai tempi di Paul Klee e Auguste Macke negli anni Dieci del Novecento.

La Galleria è stata creata dall’iniziativa di Essia Hamdi nel 2004 con una scelta mirata su artisti internazionali – dal 2006 con una sede a Marianne Catzaras Au bout du monde 2Londra – come l’emblema del luogo che racconta una scelta di stile: il violino blu di Arman che rende omaggio a Yvea Klein. L’ingresso della galleria è una sovrapposzione di violini arrugginiti di Arman.

Tra mito e realtà, il paese bianco e blu, Sidi Bou Said si tuffa nel mare con una luce sorprendente e la location non poteva essere più adatta per esporre lo sguardo di Marianne, il suo spirito libero, delicato, commosso nel guardare il Mediterraneo, soprattutto quello dei relitti, degli alberi tagliati, degli ultimi e dimenticati. Questa volta l’obiettivo si concentra sulla natura e sulle architetture, quasi solo in bianco e nero, in una dimensione onirica che richiama la pittura surrealista, con il mare protagonista come una colonna sonora. L’immagine è però essenziale, senza alcuna ridondanza e suggerisce a secondo del punto di vista la vitalità immensa della luce e dell’energia del mare e la malinconia struggente in una dialettica vita e morte che rovescia continuamente la suggestione di chi guarda.

Il protagonista insieme al mare, del quale Marianne non può fare a meno, è l’ulivo uno dei simboli del continente liquido, metafora di pace, di forza e di resistenza, quindi di eternità, le cui origini affondano nel mito. Quest’albero per la fotografa, studiosa di letteratura francofona, scrittrice, è l’unico viaggiatore davanti all’eterno e torna come un motivo ricorrente nelle sue peregrinazioni che risentono del carattere insulare della Catzaras, nata su un’isola da genitori isolani, con tutto quello che un’isola simboleggia: crocevia di incontri e solitudine, isolamento appunto in una dialettica che non si risolve ma che in questo lavoro, maturo, si distende nella contemplazione della natura. Lo sguardo di Marianne non perde profondità ma diventa più leggero, accoglie le miserie dell’uomo più che denunciarle.

La mostra è stata invitata dal Festival Jaou, letteralmente “atmosfera”, a partire dal 1^ luglio, caravana culturale che riunisce ogni anno artisti, intellettuali, mecenati, galleristi, curatori.

Jaou Tunis è anche l’occasione per affrontare il dibattito sui contatti che agitano il mondo. Dopo l’edizione 2015 focalizzata sul terrorismo e sul fanatismo religioso e l’edizione del 2017 che ha approcciato la questione dei migranti; quella 2018 si rivolge alla questione del patrimonio e dell’eredità, quindi della memoria, attraverso il prisma dei quattro elementi.

Grazie a Giada Luni

“L’éternité, un arbre”

Mostra personale di Marianne Catzaras

Galleria Le Violon Bleu

12, Place Sidi Hassine – 2026 Sidi Bou Saïd (Tunisi)

27 giugno – 27 luglio 2018

Dalle 10.00 alle 13.00; dalle 16.00 alle 19.00


Indonesia: Il governo chiama a raccolta gli imprenditori del paese per un fondo tech nazionale. Grande performance del fondo pensioni nazionale giapponese.

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Indonesia_regions_mapIndonesia tech. Un fondo di venture capital per il tech indonesiano sostenuto dai maggiori conglomerati del paese sarà lanciato entro i prossimi sei mesi, ha detto oggi il ministro delle comunicazioni. Si veda dealstreetasia. “Noi, investitori indonesiani, dobbiamo immediatamente entrare nel mercato della tecnologia “, ha detto a Reuters il ministro delle comunicazioni e dell’informazione Rudiantara. Ha detto che il fondo, che verrebbe riunito dai conglomerati indonesiani, è stato sostenuto dal suo ministero, con la sua struttura attualmente in discussione con i regolatori finanziari del paese (OJK). La dimensione del fondo non è stata divulgata.

giapponeIl fondo pensione più grande del mondo ha registrato il miglior risultato annuale negli ultimi tre anni, nonostante una perdita durante l’ultimo trimestre del suo calendario commerciale. Il Fondo di investimento pensionistico governativo giapponese (GPIF) ha reso il 6,9 percento, ovvero 10,1 trilioni di yen (91 miliardi di dollari), nell’anno fiscale conclusosi il 31 marzo, con un patrimonio di 156,4 trilioni di yen, così nella dichiarazione rilasciata a Tokio venerdì scorso. Si veda dealstreetasia. I titoli nazionali sono stati gli investimenti migliori del comparto, aggiungendo 5,5 trilioni di yen, seguiti da un aumento di 3,5 trilioni di yen delle azioni all’estero. Le obbligazioni domestiche hanno guadagnato 362 miliardi di yen, mentre il debito estero è aumentato di 674 miliardi di yen. Sei trimestri di guadagni hanno incrementato le attività ad un livello record alla fine del 2017. Il GPIF ha subito perdite durante i primi tre mesi di quest’anno dal momento che il sentimento degli investitori è passato dall’ottimismo rispetto alle riduzioni fiscali degli Stati Uniti ai timori di una guerra commerciale. Una liquidazione azionaria globale e il crollo dei Treasuries nel suo ultimo trimestre fiscale hanno impedito al fondo di battere un guadagno annuo record del 12% stabilito tre anni fa. “L’ambiente è favorevole agli investimenti azionari per il momento in cui l’economia globale rimane solida e l’inflazione è benigna”, ha dichiarato Naoki Fujiwara, capo gestore del fondo per Shinkin Asset Management Co. a Tokyo. “Tuttavia, da una prospettiva a lungo termine, il rapporto tra le attività di rischio presenti nel suo portafoglio potrebbe essere troppo elevato.” Il GPIF ha raddoppiato le partecipazioni azionarie e ridotto le obbligazioni come parte di un rinnovamento della strategia nel 2014, partendo dal presupposto che l’aumento dei prezzi avrebbe eroso il potere di spesa del debito a basso rendimento del Giappone. Da allora, il cambiamento ha aiutato il fondo a generare un rendimento positivo per tre negli ultimi quattro anni fiscali. “I titoli nazionali ed esteri sono cresciuti in gran parte supportati da un robusto contesto economico e solidi guadagni societari, oltre alla” stabilizzazione politica in Europa e alle aspettative per un aumento economico derivante da una riduzione delle tasse negli Stati Uniti”, ha detto il presidente della GPIF Norihiro Takahashi. “Tuttavia, verso la fine dell’anno fiscale, le azioni nazionali e internazionali hanno ridotto i loro guadagni sulle incertezze sulla politica commerciale degli Stati Uniti, mentre lo yen si è rafforzato rispetto al dollaro”. L’attrito commerciale tra Stati Uniti e Cina è diventato un grosso problema nel valutare l’ambiente degli investimenti, ha detto Takahashi in una conferenza stampa a Tokyo. Inoltre, ha detto che il fondo è cauto nell’investire in obbligazioni giapponesi con una scadenza inferiore a 10 anni a causa di rendimenti negativi. Durante l’anno fiscale, l’indice Topix ha guadagnato oltre il 13%, mentre i titoli di stato giapponesi non sono stati modificati. L’indice MSCI All-Country World delle azioni globali è aumentato del 13%. La valuta giapponese si è rafforzata del 4,8% rispetto al dollaro e il Tesoro statunitense ha guadagnato lo 0,4%. GPIF ha un obiettivo generale di mantenere il 25% del suo portafoglio di base in azioni nazionali e il 25% in azioni all’estero. L’intervallo di deviazione consentito è del 9% per le azioni locali e dell’8% per le azioni all’estero. Il fondo detiene la maggior parte degli investimenti azionari in strategie che tengono traccia degli indici. Le attività alternative hanno rappresentato lo 0,13 percento delle partecipazioni in GPIF, al di sotto del limite consentito del 5 percento.


IPSX lancia borsa valori per singole proprietà immobiliari. DW Partners cede due proprietà immobiliari.

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DW Partners

m7Il Gruppo IPSX, che si sta preparando a lanciare la prima borsa valori regolamentata al mondo dedicata alle società proprietarie di singoli beni immobili commerciali, si è assicurata un ulteriore investimento significativo da parte dell’investitore paneuropeo nonché gestore patrimoniale, M7 Real Estate (M7). Si veda propertyfundsworld. Richard Croft, amministratore delegato di M7, è stato anche nominato consigliere non esecutivo della società. M7 e il suo team di gestione sono stati i primi investitori in IPSX e sono investiti insieme ad altri azionisti, tra cui una serie di importanti gruppi di investimento e dati immobiliari, nonché private equity, fondi immobiliari e mercati finanziari. IPSX continua a portare avanti le discussioni con un’ampia gamma di emittenti potenziali, compresi i fondi immobiliari privati, i fondi sovrani, i principali gruppi immobiliari quotati e gli occupanti-proprietari che cercano un nuovo modo per sbloccare il valore delle loro proprietà immobiliari. La società prevede di iniziare le operazioni entro la fine dell’anno, soggetta ad approvazione regolamentare. M7 è uno dei maggiori specialisti nel mercato immobiliare pan-europeo, regionale e multi-locazione con attività in 13 paesi e oltre 6 miliardi di euro di AUM. M7 è stato anche un precoce innovatore, adottante e investitore in tecnologie per migliorare l’efficienza e sbloccare il valore nel settore immobiliare. Croft ha oltre 25 anni di esperienza nel Regno Unito e nel settore immobiliare europeo e ha co-fondato M7 nel 2009. È un commentatore regolare sulle tendenze del settore immobiliare e sull’innovazione ed è stato coinvolto in una serie di altre iniziative basate sulla tecnologia all’interno del settore. Prima della co-fondazione di M7, Croft ha fondato Halverton REIM, un’azienda europea di gestione di fondi immobiliari che è stata venduta al gruppo GPT (un fondo di proprietà immobiliare quotato in Australia) nel luglio 2007, a cui hanno impiegato circa 180 persone in dieci uffici europei e gestite circa 2 miliardi di euro di attività.

DW PartnersIl fondo core-plus di CCP 5 “Long-lifedi Tristan ha acquisito due proprietà alberghiere e uffici ad uso misto ad Amsterdam in una transazione fuori mercato da DW Partners. Whitewood, il gestore patrimoniale sul campo per i partner DW, rimarrà il partner operativo del fondo. Si veda propertyfundsworld. Ali Otmar, Senior Partner – Vice Capo degli investimenti di Tristan Capital Partners, afferma: “Il Fondo è attratto dai fondamentali dell’economia olandese e dall’opportunità di realizzare valore capitalizzando la fornitura limitata di nuovi uffici ad Amsterdam, e l’insufficiente offerta di sistemazioni alberghiere per soddisfare la forte crescita della domanda. “Le attività si trovano nelle aree degli uffici Sloterdijk / Teleport e Koningshof, che vantano eccellenti collegamenti di trasporto pubblico. Entrambe le attività sono edifici per uffici in parte trasformati in hotel. Forniranno flussi di cassa stabili attraverso i lunghi contratti di locazione alberghiera e offriranno un notevole potenziale per la creazione di valore stabilizzando gli spazi degli uffici”.


Capital Dynamics si compra Advanced Capital sgr

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Robert Tomei
Robert Tomei

Robert Tomei

Capital Dynamics, colosso dell’asset management alternativo con sede a Zugo in Svizzera, ha siglato un accordo per comprare il 100% del capitale di Advanced Capital sgr, la società di gestione milanese di fondi di fondi di private equity  fondata nel 2004 da Robert J. Tomei (scarica qui il comunicato stampa).

Capital Dynamics conosce da tempo il team di Advanced Capital, visto che nel febbraio 2017 ha comprato la quota residua del portafoglio del fondo di fondi di private equity generalista ACII (si veda altro articolo di BeBeez). ACII aveva raccolto circa 321 milioni di dollari nel 2006 e a fine settembre 2016 aveva registrato un rendimento annuo composto netto pari a circa l’8% e un multiplo netto dell’1.6x.

A oggi l’sgr gestisce i fondi di fondi di private equity generalisti ACII, ACIII e ACIV e, inoltre, due fondi di specializzati nel settore del real estate opportunistico e dell’energia tradizionale. L’sgr aveva poi annunciato per quest’anno il lancio di un nuovo fondo di fondi internazionali generalista, sulla falsariga dei precedenti gestiti, mentre da fine 2017 è in raccolta per il nuovo fondo Advanced Italia, con target 200 milioni, che investirà in fondi di private equity italiani sia sul mercato primario sia su quello secondario, ma anche in Spac e in club deal che abbiano come target di investimento pmi che abbiano intenzione di cavalcare le nuove tecnologie “disruptive” per innovare i loro business.

Lo scorso novembre, però, Tomei e il ceo Robert Berlé, in occasione dell’investor day, avevano annunciato anche che Advanced Capital aveva ottenuto da Banca d’Italia il via libera per tre nuove linee di attività. Saranno quindi offerti dei cosiddetti managed accounts, cioè delle gestioni patrimoniali strutturate ad hoc per singoli investitori istituzionali interessati agli investimenti alternativi; sarà offerto il servizio di advisory in tema di asset allocation per gli investimenti alternativi sempre agli investitori istituzionali; e infine  sarà possibile distribuire fondi di investimento gestiti da terzi (si veda altro articolo di BeBeez).

Guidata dal ceo Martin Hahn e con oltre 15 miliardi di dollari di asset in gestione a fine marzo, Capital Dynamics è stata fondata nel 1999, ma la sua storia risale al 1988, quando Westport Private Equity, predecessore di Capital Dynamics, ha iniziato l’attività Birmingham, nel Regno Unito. Oggi è presente anche a New York, Londra, Zugo, Tokyo, Hong Kong, San Francisco, Monaco, Birmingham, Dubai e Seoul. Nato come operatore di private equity specializzato nella gestione di fondi di fondi e di fondi di coinvestimento, negli ultimi otto anni Capital Dynamics ha ampliato la sua attività a investimenti diversi dal private equity. In particolare nel 2010 è stata lanciata una piattaforma di investimenti in infrastrutture per l’energia pulita e nel settore delle energie rinnovabili. Nel 2017 è stata avviata una piattaforma di investimento di credito con focus il mid-market e nel 2018 la società ha ampliato il proprio business delle infrastrutture energetiche includendo l’investimento in credito.

Data l’ampia gamma di investimenti seguiti, il management team è molto numeroso, e conta 66 professionisti guidati dal ceo Martin Hahn e dal presidente e co-fondatore Thomas Kubr. Nel team figurano anche italiani: Luca Giacometti (managing director), già tra i soci promotori delle Spac Glenalta e Glenalta Food,  Dario Bertagna (principal), specializzato nelle energie rinnovabili, e Salvatore Ferrara (vice president).


I sistemi di monitoraggio anti-inquinamento di Nuvap raccolgono 1,14 mln su ClubDealOnline

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nuvap-schermateNuvap  srl, startup che ingegnerizza e produce sistemi innovativi per il monitoraggio costante degli inquinamenti indoor, ha incassato 1,14 milioni di euro in un round di investimento A record sulla piattaforma ClubDealOnline.com, portale di equity crowdfunding dedicato esclusivamente ad High Net Worth Individual, family office e investitori istituzionali, fondata da Antonio Chiarello (scarica qui il comunicato stampa).

Gli investitori, identificati con il supporto di Banca Sella Private Banking e Scm sim, hanno partecipato all’operazione tramite il veicolo Nuvap Capital Partners con un investimento medio di 40 mila euro a testa. Advisor legale di Nuvap è stato lo studio Terrin.

Fondata dal ceo Marco Magnarosa, Nuvap ha sviluppato N1, che monitora: monossido di carbonio, polveri sottili, metano, l’inquinamento elettromagnetico, gas radon e radioattività, inquinamento acustico, inquinamento dell’acqua, presenza di incendi, temperatura e umidità. Ogni parametro misurato è visualizzabile via smartphone in qualsiasi momento tramite App disponibile per tutte le piattaforme mobile. Oggi Nuvap ha più di 2500 device/robot installati e ha realizzato già più di 2 milioni di misure di qualità ambientali indoor in tutti il mondo, perfezionando i propri algoritmi di machine learning di analisi e calibrazione remota (brevetto attivo in 14 Paesi nel mondo).


Iccrea Banca chiude la cartolarizzazione di Npl multi-originator da un mld euro con rating. La prima in Europa

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iccreaIccrea Banca ha chiuso ieri l’operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di Npl da circa un miliardo di euro di valore lordo originati da due società del gruppo bancario Iccrea e da 21 Bcc aderenti al costituendo gruppo bancario cooperativo di cui Iccrea Banca è candidata capogruppo (scarica qui il comunicato stampa). Per Iccrea Banca si tratta della prima operazione multi-originator, per la quale sarà richiesta la concessione della Gacs. Non solo. Anche a livello europeo si tratta della prima cartolarizzazione di Npl con rating multi-originator.

L’operazione era stata annunciata a metà maggio dal direttore generale di Iccrea Banca, Leonardo Rubattu, nella conferenza stampa al termine dell’assemblea (si veda altro articolo di BeBeez), che aveva appunto detto che l’entità della cartolarizzazione attesa da parte di Iccrea sarebbe raddoppiata: a inizio anno si parlava di una cessione con Gacs di un portafoglio da 500 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).

L’operazione ha riguardato complessivamente, per le BCC Cedenti, il 18% dell’ammontare (complessivo) aggregato dei loro crediti deteriorati lordi  e la tempistica della cessione ha consentito, infatti, alle banche cedenti di ottenere un effetto immediato e migliorativo dell’Npl ratio sul semestre di riferimento, che in termini aggregati ha registrato un miglioramento per circa il 3%.

Le banche cedenti hanno infatti venduto i loro Npl lo scorso 25 giugno a un veicolo di cartolarizzazione, che ha emesso tre classi di titoli: una senior, dotata di rating Baa3/BBB- da parte, rispettivamente, di Moody’s e Scope, da 282 milioni e idonea ai fini della concessione della Gacs, che paga un coupon pari al tasso euribor 6 mesi + 40 punti base ed è stata sottoscritta direttamente dalle banche originator; una mezzanine, dotata di rating Caa2 e B+, da 31,4 milioni, che paga una cedola pari al tasso euribor 6 mesi + 6%; e una junior, non dotata di rating, da circa 10,5 milioni. Le tranche mezzanine e junior sono state invece collocate sul mercato e acquistate da un investitore istituzionale, che si è aggiudicato il deal nell’ambito di un’asta alla quale hanno partecipato parecchi investitori internazionali. Il tutto per un valore complessivo dei titoli emessi pari al 31% del valore nominale dei crediti ceduti.

L’operazione è stata strutturata dalla capogruppo Iccrea Banca e JPMorgan, che hanno agito in qualità di coarranger e di placement agent dei titoli. Prelios Credit Servicing è stata nominata servicer del portafoglio cartolarizzato e nell’ambito di tale ruolo sarà responsabile delle attività di master e special servicing dell’operazione, cui hanno, inoltre, partecipato lo studio legale Orrick Herrington & Sutcliffe, lo studio legale Gitti & Partners, Bnp Paribas, Securitisation Services e Zenith Service.

Al 31 dicembre 2017, erano 145 le Bcc che avevano manifestato la preadesione al progetto di Iccrea Banca di Gruppo Bancario Cooperativo che, una volta costituito, sarà un gruppo con quasi 4 milioni di clienti, 2.600 sportelli presenti in 1.720 comuni italiani, un attivo di circa 150 miliardi, un patrimonio netto di 11,4 miliardi e un CET1 ratio superiore al 15%.



Club deal organizzato da Astraco compra oltre il 75% di Panini Durini. Riello sgr sottoscrive mezzanino

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paniniduriniUn club deal di investitori privati va al controllo della catena milanese di lunch bar tavola fredda a marchio Panini Durini. Secondo quanto risulta a BeBeez, l’operazione riguarda una quota ampiamente superiore al 75% del capitale di Pancioc spa, la società che gestisce la catena e che è stata acquisita in un mix di acquisto di quote dai soci fondatori e di aumento di capitale.  Il club deal è stato organizzato e strutturato da Astraco, società di advisory indipendente, attiva da gennaio 2018 sotto la guida di Nino Dell’Arte e dei partner Nicola Avi e Bernardo Calculli. Il team di Astraco è a sua volta coinvolto nell’investimento con strumenti partecipativi al capitale, legati a obiettivi di performance.

Da sin, Nicola Avi, Nino Dell’Arte, Bernardo Calculli

Da sin, Nicola Avi, Nino Dell’Arte, Bernardo Calculli

Più nel dettaglio, il club deal di investitori, appartenenti a 11 diverse famiglie di imprenditori, ha capitalizzato la newo Bac1 srl, nella quale hanno coinvestito per una minoranza i soci fondatori e la quale a sua volta controlla al 100% la newco Macon srl, che a cascata possiede il 100% della società operativa. Macon a sua volta ha emesso uno strumento di debito mezzanino da 4,8 milioni di euro, che è stato interamente sottoscritto dal Fondo Impresa Italia gestito da Riello Investimenti Partners sgr.

E’ la prima volta che il fondo investe in un mezzanino. Secondo quando risulta a BeBeez, il bond è di tipo PIK (payment-in-kind, cioé con capitalizzazione degli interessi a scadenza) che nel complesso paga una cedola del 10% e ha scadenza 2023, quindi un anno prima della fine della vita del fondo.

Panini Durini, fondata nel 2011 con il primo lunch bar dal format innovativo e dal concept italiano in via Durini 26 a Milano. Il progetto è nato dall’intuizione di Stefano Saturnino, di Ilaria Puddu, che dal 2013 cura il marketing e la comunicazione e di Alessandro Di Pace, primo gastronomo del primo locale, che negli anni ha curato la formazione di tutti i professionisti in cucina.

Panini Durini conta oggi 14 punti vendita localizzati nelle aree centrali e più strategiche di Milano e altri tre all’interno di centri commerciali. Ha riscontrato un notevole successo sulla piazza milanese grazie al sapiente posizionamento di prodotto e alla coerenza operativa, registrando un fatturato di 9,5 milioni di euro nel 2017 e una proiezione di chiusura prossima agli 11 milioni di euro per il 2018.

“L’obiettivo strategico del progetto è di sostenere una fase di ulteriore sviluppo ampliando il network di Panini Durini di 25 nuovi punti vendita in Italia e all’estero nel corso del prossimo triennio, con un investimento complessivo di circa 5 milioni nei tre anni”, ha detto a MF Milano Finanza il nuovo amministratore delegato, Domenico Mazzeo, a sua volta investitore del club deal promosso da Astraco e manager di successo nel settore food retail, con alle spalle numerose esperienze tra le quali la catena di ristoranti Obicà, specializza in mozzarella e a sua volta controllata dal private equity Neo investment partners.

Astraco e gli investitori privati sono stati assistiti sul piano legale dallo studio DWF e dallo studio Nctm per gli aspetti fiscali e di strutturazione dell’acquisizione. La due diligence finanziaria è stata completata da Deloitte Transaction Service. Riello Investimenti Partners sgr è stata invece assistita dallo studio legale Pavia e Ansaldo, mentre gli azionisti di Pancioc sono stati supportati dall’advisor finanziario K Finance, partner di Clairfield International, dall’advisor fiscale Studio Villa & Villa e Associati e, per gli aspetti legali e contrattualistici, dallo studio Alpeggiani, dallo studio Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners e dallo Studio Legale Pepe & Ass.ti.

 


Azimut lancia fondo chiuso di private debt per gli investitori retail

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azimutIl Gruppo Azimut, ha annunciato ieri lancio di un fondo chiuso di private debt, Azimut Private Debt, non riservato a investitori istituzionali. Si tratta del primo fondo di questo tipo dedicato agli investitori retail.

Il fondo sarà infatti distribuito in Italia dalla rete di consulenti finanziari e wealth manager del gruppo. Il fondo sarà gestito da Azimut Capital Management sgr, avrà durata di 7 anni (più eventuale proroga di 3 anni) e prevede un ticket minimo di sottoscrizione per la clientela privata di 25 mila euro.

Come precisato nel Prospetto informativo, Azimut Capital Management sgr, ha conferito però la delega di gestione parziale a primari intermediari italiani e nello specifico a P&G sgr, DeA Capital Alternative Funds sgr e Green Arrow Capital sgr.

Azimut Capital Management inizialmente era l’sgr che gestiva anche il fondo AZ1, specializzato in private debt e minibond societari, e dedicato agli investitori istituzionali e professionali. Oggi quel fondo è gestito da Futurimpresa sgr, la società di gestione di fondi alternativi che Azimut Holding ha comprato dalle Camere di Commercio di Milano, Bergamo, Brescia e Como tra il 2015 e il 2017.

Il nuovo fondo investirà in titoli di credito o cartolarizzazioni fino a un massimo del 70% dell’ammontare complessivo sottoscritto; in  strumenti obbligazionari emessi da aziende italiane; ma anche in quote o azioni di fondi alternativi di tipo chiuso e di tipo aperto; e prevede una quota di liquidità e di strumenti finanziari altamente liquidabili.

L’amministratore delegato di Azimut Capital Management sgr, Paolo Martini, ha spiegato che  “in un contesto di tassi a zero l’universo degli investimenti illiquidi e del private debt rappresenta un’importante opportunità per diversificare e ottenere rendimenti”.

Il PRIIPS KID mostra che, al netto di costi complessivi annui per il 2,57%, in caso di scenario neutrale un investimento nel fondo per 4 anni porterebbe a un rendimento del 2,23% all’anno.Schermata 2018-07-11 alle 06.37.49

 


L’acqua dell’Elba punta su arte, ambiente e sociale

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acqua dell'elba

acqua dell'elbaL’acqua dell’Elba: Obiettivo “profumo del mare” per il marketing territoriale

Legame con il territorio, non solo nell’evocazione dei prodotti, ma nell’azione di marketing e investimento nell’arte, gli ingredienti della filosofia aziendale di un’impresa artigianale di profumeria con uno sguardo attento allo scenario internazionale. L’Acqua dell’Elba nasce 18 anni fa come attività artigianale legata alla tradizione della profumeria toscana a Marciana Marina e oggi conta 28 monomarca – 19 nella sola Isola d’Elba e 9 nelle vie più prestigiose delle città di Roma, Firenze, Siena, Lucca, Venezia, Como e Palermo – oltre una rete di distribuzione di 580 profumerie clienti di qualità sparse su tutto il territorio nazionale.

L’avventura è cominciata con l’architetto Fabio Murzi, insieme alla sorella Chiara e al socio Marco, tutti estranei al mondo della profumeria. In occasione del luglio elbano a Marciana Marina, che ha ospitato anche per la prima volta dal 1952 la finale del premio letterario di Pontremoli Bancarella, abbiamo incontrato il fondatore che ci ha raccontato la storia del marchio, un avvio secondo le regole classiche della produzione artigianale con il negozio affiancato dal laboratorio e le difficoltà iniziali delle licenze per l’acquisto dell’alcol.

“Il mio modello è stato quello di Adriano Olivetti – ci ha raccontato – con l’idea della fabbrica comunità, villaggio nel villaggio, dove tutto richiamasse questa terra, il mare, il vento, la salinità, i profumi delle piante locali con un’evocazione anche nel colore.”

Il packaging accattivante e la cura dei negozi immediatamente riconoscibili, mettono insieme tradizione dell’artigianalità locale e stile contemporaneo, evocazione di un mondo alchemico e grande raffinatezza che va incontro alla dinamicità della vita di oggi: un binomio che si è dimostrato vincente.

“Sono quattro le attività correlate e integrate alla produzione –ha continuato Murzi – rispettivamente ambientale, artistica, sociale – quest’anno il primo Rapporto sociale – e culturale con la sponsorizzazione del primo festival dedicato all’essenza del mare – Sea Essence International Festival (Seif) tenutosi dal 27 al 29 giugno a Marciana Marina – e di altre manifestazioni culturali. In particolare per quanto riguarda l’ambiente l’obiettivo è riaprire una serie di sentieri, i sentieri dei profumi appunto, per realizzare la via dell’essenza in dodici tappe che disegni il periplo dell’isola.

Sul fronte dell’arte dal 5 al 10 agosto è in programma a Portoferraio la mostra di Pablo Massa, fotografo e artista, appuntamento annuale con l’arte contemporanea. All’arte è dedicato anche il premio “Arte Acqua dell’Elba” in collaborazione con l’Accademia di Brera di Milano, un concorso dedicato a giovani studenti che dedicano una loro opera al mare.

“Nostro obiettivo – ha concluso Murzi – è di posizionarsi come il profumo del mare, prodotto e cultura del mare” a trecento sessanta gradi.

grazie a Giada Luni


Il cinese CITIC raccoglie 2,2 mld di dollari. Sunsuper Pty, fondo pensione australiano si sposta sulle infrastrutture trascurando le aziende quotate. Temasek raggiunge i 191 miliardi di euro in gestione. Access Capital raccoglie 371 milioni di euro.

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CITIC Private Equity Funds Management

CITIC Private Equity Funds ManagementSecondo Private Equity International, CITIC Private Equity Funds Management con sede a Shanghai ha raggiunto la chiusura definitiva del suo terzo fondo in Cina, dopo aver raccolto oltre il suo limite massimo di 2,2 miliardi di dollari. Si veda dealstreetasia. La chiusura definitiva di CPE China Fund III segue il suo primo closing 1,4 miliardi di dollari nel febbraio di quest’anno. CITIC PE ha iniziato a raccogliere capitali per l’ultimo veicolo a dicembre. CITIC PE in precedenza ha riferito a Reuters che utilizzerà il nuovo fondo per perseguire la crescita e le opportunità di acquisizione in cinque settori chiave: tecnologia e internet, industria ed energia, servizi finanziari e aziendali, consumer e tempo libero oltre all’assistenza sanitaria. Il CPE China Fund III ha raccolto il 50% in più rispetto al suo predecessore, che ha chiuso definitivamente nel 2015 dopo aver raccolto 1,3 miliardi di dollari. L’ultimo veicolo di CITIC PE si unisce a una sfilza di aziende di PE cinesi che hanno raccolto o annunciato il loro fondo nel recente periodo. La società PE Hopu Investments, a dicembre, ha raccolto 2,5 miliardi di dollari per un nuovo fondo in dollari per la Cina. A gennaio, C-Bridge Capital, azienda specializzata nel settore sanitario focalizzata sul settore sanitario, stava raccogliendo il suo terzo fondo focalizzato sull’assistenza sanitaria con un corpus obiettivo di 650 milioni di dollari, a soli sei mesi dalla chiusura del fondo precedente. CITIC PE, fondata nel 2008, ha investito finora in oltre 100 paesi. L’azienda di PE ha oltre 15 miliardi di dollari di asset in gestione. L’azienda con sede a Shanghai si concentra principalmente su società con qualche forma di proprietà o coinvolgimento del governo. In passato, l’azienda ha raccolto tre fondi cinesi: CITIC Capital China Partners (2007), CITIC Capital China Partners II (2010) e CITIC Capital RMB Multi-Asset Class Fund – Strategia di acquisizione (2014). La maggior parte del patrimonio gestito proviene da investitori istituzionali in Nord America, Europa, Asia e Medio Oriente, mentre meno del 10% proviene da azionisti e management esistenti.

Sunsuper PtyUn aeroporto regionale nel Regno Unito e una ferrovia espressa in Svezia sono due luoghi in cui un fondo pensione australiano Sunsuper Pty da 41 miliardi di dollari potrebbe essere al sicuro dall’inevitabile fine del ciclo economico. Si veda dealstreetasia. L’incertezza sul commercio globale e un rallentamento più marcato del previsto in Cina hanno spinto la Sunsuper Pty Ltd. a trasferire più soldi in infrastrutture, secondo il capo degli investimenti Ian Patrick. Nel frattempo, il gestore di pensioni da 55 miliardi di dollari australiani, che conta tra i propri clienti il personale della banca centrale australiana e Unilever sta riducendo l’esposizione a titoli quotati, compresi titoli azionari mentre le valutazioni salgono, ha detto. “Quando arrivi alla fine del ciclo, la gente dimentica quanto possano essere stressate le valutazioni delle azioni quotsate”, ha detto Patrick in una recente intervista a Sydney. “Le valutazioni relative alle azioni non quotate non crescono, quindi si viene a creare un valore relativo.” Il picco del ciclo economico globale è probabilmente tra 12 mesi e 18 mesi, ha aggiunto. Sunsuper ha aumentato le posizioni in attività non quotate quali infrastrutture e private equity e ha acquistato debiti nel settore immobiliare, secondo il CIO. Una partecipazione negli aeroporti di Bristol e Birmingham nel Regno Unito e un investimento nella tratta ferroviaria che serve l’aeroporto di Stoccolma sono esempi di accordi recenti, ha affermato. Mentre il fondo pensione non riduce “sostanzialmente” la sua esposizione ai beni quotati, stanno diventando sempre più costosi in senso relativo, secondo Patrick. Sunsuper si unisce a una serie di altri gestori patrimoniali nella preparazione per la fine dell’attuale espansione economica globale. Il mercato è in un classico ciclo tardivo, con salari in aumento alla piena occupazione, raffreddamento delle merci e potenziali guerre commerciali, David Rosenberg, chief economist e strategist di Gluskin Sheff & Associates Inc. ha dichiarato in una conferenza il mese scorso. Il punto cruciale della decisione di investimento di Sunsuper è il crescente rischio derivante da restrizioni al commercio. Questo rischio è accentuato dall’economia già in rallentamento in Cina, che sta sentendo il vento delle condizioni del credito più strette, secondo Patrick. “Si tratta di una decelerazione più netta di quanto avremmo potuto prevedere”, ha affermato. “C’era ancora un certo grado di ottimismo che portava a pensare che si trattasse di una tempesta in un bicchiere d’acqua. Questo fino a tre mesi fa. Oggi nessuno parla più in questi termini”.

Temasek HoldingsTemasek ha pubblicato i dati annuali (Temasek Review). Il Il valore del portafoglio di Temasek al 31 marzo 2018 ha raggiunto l’ammontare di 308 miliardi di dollari di Singapore, pari a 191 miliardi di euro, con una posizione finanziaria netta positiva. Qui il comunicato ufficiale. Questo fatto che evidenzia un rendimento ad un anno pari al 12,19%, sostanzia rendimenti ottenuti a 10 e 20 anni pari al 5 e 7%. Il fatto forse più rimarchevole è che dalla fondazione (1974) il rendimento annualizzato è stato pari al 15%.  Così il Presidente di Temasek, Lim Boon Heng, che ha commentato: “Il nostro percorso come investitore di lungo periodo nasce con un profondo senso di responsabilità; come investitore siamo impegnati ad ottenere rendimenti sostenibili, siamo determinati ad agire correttamente come istituzione ed ispirati a fare ciò che è giusto come gestori.

access capitalAccess Capital Partners (“Access”) ha annunciato il closing di ACIF Infrastructure con un totale di capitali committed pari a 371 milioni di euro, andando oltre il target iniziale di 250 milioni di euro. Qui il comunicato ufficiale. Con questo closing, Access ha messo in casa una serie di investitori che vedono nuovi attori che si aggiungono a quelli già presenti nei fondi precedenti, che includono fondi pensione pubblici e privati, compagnie di assicurazioni asset manager, family office e fondazioni europee. ACIF Infrastructure guarda appunto a investimenti nelle infrastrutture europee insieme a partner industriali e finanziari. Al momento il fondo ha già effettuato investimenti in sette asset in un largo spettro di settori che includono trasporti, utilities, energie rinnovabili e telecomunicazioni.


JP Morgan AM cede ad Apollo i suoi fondi indiani. Allianz SE porta al 50% il peso della Cina nei suoi fondi allocati nell’area Asia-Pacifico.

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JP Morgan Asset Management

JP Morgan Asset ManagementJP Morgan Asset Management, vende la sua attività di gestione di fondi indiani ad Apollo Global Management, stando a quanto riportato da PERE e Dealstreetasia.  L’accordo vedrebbe Apollo prendere il controllo di due fondi immobiliari di private equity: JP Morgan India Property Fund e JP Morgan India Property Fund II, entrambi gestiti da JPMorgan Asset Management, 15 investimenti e 10 persone in India, ha aggiunto. La transazione, che prevede una considerazione nominale da parte di Apollo verso l’acquisizione, si chiuderà ufficialmente quest’estate. Nel 2006, JPMorgan Asset Management aveva raccolto 360 milioni di dollari per il suo primo fondo immobiliare in India chiamato JPMorgan India Property Fund da investitori istituzionali e high net-worth individuals (HNI) nei mercati globali. A questo ha fatto seguito il secondo veicolo del valore di 155 milioni di dollari. A dicembre dello scorso anno Mint aveva riferito che JP Morgan Asset Management si apprestava a chiudere tutti e quattro gli investimenti rimanenti dal suo primo fondo immobiliare focalizzato sull’India, tra cui Nitesh Estates con sede a Bangalore, Assetz Property Group con sede a Singapore, Vaswani Group con sede a Mumbai e Kolte-Patil Developers Ltd. basata su Pune. JP Morgan ha investito nel paese fino all’inizio del 2016. Un rapporto separato dei media a novembre ha dichiarato che JPMorgan non potrebbe aumentare gli investimenti immobiliari in India nel modo desiderato, e quindi la svendita. Lo stesso mese, i media avevano riferito la partenza di Chanakya Chakravarti, amministratore delegato di alternative globali, Asia immobiliare, JPMorgan, che si unì alla società di investimenti immobiliare canadese Ivanhoe Cambridge come capo delle sue operazioni in India. Recentemente, la società di gestione patrimoniale di New York, The Rohatyn Group (TRG), ha anche annunciato l’acquisizione di JP Morgan Asian Infrastructure e risorse correlate Opportunità (AIRRO), conferendo alla società i diritti per gestire il fondo di investimento della piattaforma indiana. JP Morgan nel 2016 aveva anche venduto la sua attività di fondi comuni a Edelweiss Asset Management dopo aver perso quasi il 50 per cento del suo AUM in soli sei mesi. Lo scorso anno, Kotak Realty Fund era in trattative con il Blackstone Group, con sede negli Stati Uniti, e due entità canadesi, Brookfield Asset Management e Canadian Pension Plan Investment Board (CPPIB) per scaricare le attività da due dei suoi fondi immobiliari. Inoltre, IL & FS Investment Managers Ltd (IIML), una divisione di Infrastructure Leasing e Financial Services Ltd (IL & FS), era in trattative con Blackstone per vendere il suo fondo immobiliare India IL & FS, un altro rapporto di Mint detto a luglio.

allianzIl braccio di investimento immobiliare di Allianz SE in Germania prevede che la Cina possa contare fino al 50% della propria allocazione di fondi Asia-Pacifico in avanti dal 40% di oggi, con focus sui settori della new economy e della logistica, ha detto un alto dirigente. Si veda dealstreetasia. L’assicuratore e il gestore patrimoniale hanno annunciato lunedì di aver acquistato una torre per uffici in un parco dedicato alle aziende di software a Pechino che è stato interamente affittato a società tecnologiche cinesi. Ci si aspetta di completare un altro acquisto in un business park di Shanghai “entro un paio di settimane”, ha dichiarato Rushabh Desai, amministratore delegato dell’Asia-Pacifico presso Allianz Real Estate. “Vogliamo essere allineati alla nuova economia e contribuire alla crescita della Cina nel settore; stiamo investendo in base a quella tesi”, ha detto Desai in una recente intervista telefonica. La new economy si riferisce a settori non tradizionali come il biofarmaco e la vendita al dettaglio online. Allianz Real Estate è solo una delle tante società di investimento straniere che scommettono sulla crescita dei mercati immobiliari commerciali delle città più importanti della Cina, guidate dall’elevata domanda da piccole start-up a grandi società. L’azienda ha acquistato il 98 percento della torre dell’ufficio di Pechino – soprannominato ZLink e valutato tra i 185 milioni e i 195 milioni – in un accordo interamente in contanti da parte del private equity KaiLong Group e Goldman Sachs Group Inc, ha detto Desai. La possibilità di pagare senza finanziamento e chiudere l’affare in otto settimane ha aiutato Allianz Real Estate a proteggere la proprietà, anche se potrebbe non essere stato il miglior offerente, ha detto Desai, in quanto i venditori preferiscono evitare i lunghi periodi di finanziamento della Cina. Ha detto che l’azienda cercherà opportunità negli uffici di Pechino e Shanghai, così come nel magazzino. Il suo portafoglio comprende il coinvestimento in due torri per uffici a Shanghai. Allianz Real Estate è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di crescita del suo portafoglio in Cina di oltre un miliardo di euro ($ 1,17 miliardi) alla fine del 2018, da circa 800 milioni a 900 milioni di euro al momento, ha detto Desai. A livello globale, Allianz Real Estate gestisce beni per 56 miliardi di euro, di cui il 10% nella regione Asia-Pacifico, dove circa il 40% è in Cina.


GlassToPower raccoglie 2,25 mln su CrowdFundMe. Che intanto firma con Directa sim per sviluppare il secondario

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glasstopowerGlassToPower ha chiuso la campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma CrowdFundMe con una raccolta record da 2,25 milioni di euro da 498 investitori che hanno acquistato complessivamente il 20% dell’azienda.

La campagna della società, che è uno spin-off dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e produce pannelli fotovoltaici trasparenti, utilizzabili al posto dei vetri delle finestre, era già partita in discesa, dopo l’annuncio, lo scorso maggio, che Federico De Nora spa, la holding del Gruppo Industrie De Nora spa, leader mondiale nella progettazione, produzione e fornitura di tecnologie elettrochimiche e per il trattamento delle acque, aveva investito altri 627 mila euro in Glass to Power (si veda altro articolo di BeBeez). Federico De Nora spa, già azionista e cofondatore della startup, possedeva il 25% e l’attuale investimento è stato condotto per mantenere la propria quota del 25% a valle dell’aumento di capitale deliberato per massimi 2,25 milioni di euro.

GlassToPower era alla sua seconda campagna di equity crowdfunding,  dopo quella dello scorso anno, sempre su CrowdFundMe, in cui la società aveva raccolto 183.750 euro da 54 investitori. Allora la società era stata valutata 1,5 milioni di euro, mentre questa volta pre-money era stata valutata 9 milioni.

Come sottolineato da CrowdfundingBuzz, al netto di questo maxi investimento, il “crowd”, costituito da 497 investitori, ha contribuito per oltre 1,6 milioni (già di per sé un record assoluto in Italia), con un investimento medio, quindi, di circa 3.300 euro, in linea con la media nazionale, ma del 50% più elevato rispetto alla media di CrowdFundMe. Con questa raccolta record, la piattaforma milanese supera i 6 milioni di raccolta in questo primo semestre 2018, sopravanzando Mamacrowd che ne ha raccolti 5 nello stesso periodo (ma che, con quasi 10 milioni complessivi raccolti dal suo lancio, rimane tuttora la prima in classifica, qui i dati del mercato in tempo reale).

Da pochi giorni, inoltre, CrowdFundMe ha firmato un accordo di collaborazione con Directa sim per “rubricare” le quote degli investitori che parteciperanno alle operazioni di crowdfunding, con l’obiettivo di rendere più liquidi i prodotti finanziari offerti dalle società a responsabilità limitata (scarica qui il comunicato stampa). La rubricazione è un servizio innovativo che consentirà agli investitori in società non quotate di poter trasferire quote senza dover passare da notai o commercialisti. Directa sim  gestirà le quote per conto terzi, facilitando lo scambio tra i soggetti interessati.

Un primo passo in questa direzione CrowdFundMe lo aveva fatto tempo fa con Intermonte sim, ma poi la partnership non aveva portato a nulla di concreto. Intermonte aveva siglato inizialmente a suo tempo un accordo per l’intestazione fiduciaria delle quote nel 2016 con EquityStartUp , ma anche in quel caso poi non c’era stato seguito (si veda altro articolo di BeBeez). Al momento, l’unico esperimento positivo di questo tipo, sempre con Intermonte sim, si è visto nella campagna condotta a fine novembre 2017 su ClubDealOnline da WishRaiser (si veda altro articolo di BeBeez).


Style Capital compra il 30% della californiana Re/Done, marchio luxury denim

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Re/Done

Re/DoneStyle Capital, il fondo guidato da Roberta Benaglia, ha comprato il 30% di Re/Done, marchio di denim di lusso fondato a Los Angeles da  Sean Barron e Jamie Mazur.

“Re/Done è un’azienda americana con tre anni di vita e una progressione di fatturato interessante: 7, 13 e 20 milioni. Il suo è un business model tipico dell’era digitale, le collezioni si presentano online o sui social solo quando sono pronte per la vendita. Ha già una forte incidenza dell’e-commerce, canale da cui arriva il 40% delle vendite e per ora è un fenomeno locale, perché concentra il 70% delle vendite negli Usa. Ma sotto la nostra guida inizierà un viaggio verso l’Europa”, ha commentato Benaglia in occasione del suo intervento al Netcomm Focus Fashion&Lifestyle organizzato a Milano, aggiungendo:”Prevediamo altre tre acquisizioni, praticamente non siamo neanche a metà del piano di aggregazione”. Sinora Style Capital ha investito in Msgm, Sundek e forte_forte.



E’ online il Caffé di BeBeez sugli Npl immobiliari

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E’ online il video del Caffé di BeBeez di martedì 10 luglio 2018
offerto da NPL Re Solutions

Dedicato a
Npl immobiliari. Quanto vale il mercato,
quanto si recupera in asta, quando convengono altre soluzioni

Sono intervenuti:
Vito Ruscigno, partner di PwC (scarica qui la presentazione)
Mirko Frigerio, consigliere di NPL Re Solutions e presidente di Astasy
(scarica qui la presentazione)
Gabriele Mazzetta, ceo di NPL Re Solutions (scarica qui la presentazione)

Ha moderato
Stefania Peveraro, direttore di BeBeez
Sponsor tecnico Argenta – Illy


Le piastrelle Saxa Gres emettono bond da 75 mln, dopo scambio con i due precedenti minibond

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saxagresSaxa Gres spa, produttore innovativo di piastrelle che ha sviluppato un processo industriale in grado di trasformare i residui di un inceneritore nella produzione di piastrelle di gres porcellanato spessorato per interni ed esterni, oltre che sampietrini green per pavimentare le strade delle città,  ha emesso un nuovo prestito obbligazionario battezzato “Grestone Bond” per un massimo di 75 milioni di euro. Al momento sono stati collocati bond per 24,9 milioni di euro.

Il bond, che ha scadenza luglio 2023 e paga una cedola del 7%, è garantito, fra l’altro, da ipoteche, privilegi speciali, pegno su brevetti e su azioni ed è stato quotato al Third Market di Vienna, così come era stato per i precedenti due bond, che sono stati poi oggetto di un’offerta privata di scambio con il nuovo bond e che sono stati quindi annullati.

A dicembre 2016, infatti, Saxa Gres aveva collocato un minibond da 5 milioni di euro  (scadenza dicembre 2021 e cedola 7%)che faceva seguito a un primo minibond da 14 milioni di euro (a scadenza dicembre 2017 e cedola 10%), collocato nel dicembre 2015 e la cui scadenza era stata successivamente allungata di tre anni al dicembre 2020.  Nella strutturazione dell’offerta di scambio e nell’emissione del nuovo bond Saxa Gres è stata affiancata sul piano legale da DLA Piper.

Il precedente bond al 2021 era stato emesso per finanziare l’acquisizione di due nuove linee produttive  ed era garantito da un pegno non possessorio sui macchinari. Si era trattato di uno tra i primi pegni di questo tipo costituiti in Italia, dopo l’entrata in vigore della norma introdotta dal governo con il decreto legge varato nel 2016 in materia di procedure esecutive e concorsuali. L’istituto del pegno non possessorio prevede infatti che il debitore che dà in pegno un bene mobile destinato all’esercizio dell’impresa (per esempio un macchinario) possa continuare a utilizzarlo nel processo produttivo, mentre nell’ordinamento precedente perdeva l’uso del bene gravato da pegno.

I capitali raccolti con i due minibond avevano permesso alla società di uscire dalla procedura di concordato preventivo e di intraprendere il processo di ripartenza sotto la guida tecnica e commerciale del vicepresidente Francesco Borgomeo, a capo di Irses, Istituto di Ricerca fondato dal padre e da lui trasformato in società di consulenza specializzata in riconversioni industriali, dismissioni e rilancio di siti e aree in crisi. A promovere il progetto Saxa Gres è stato Daniele Bartoccioni Menconi, presidente e cfo della società ed ex manager di Mediobanca a Londra, che ha fondatola società di advisory e investimento Flexagon Capital Solutions. Bartoccioni ha avviato come principal e manager l’operazione di ristrutturazione di Saxa Gres, strutturando i due minibond che la società ha emesso e venduto a primari fondi anglosassoni e a family office italiani.

Saxa Gres è ripartita nel settembre 2016 nella produzione di piastrelle in gres porcellanato spessorato nella fabbrica ex Marazzi Sud di Anagni (Frosinone) riassumendo 30 persone al servizio di un innovativo processo produttivo che utilizza parte del materiale inerte proveniente dal termovalorizzatore di San Vittore. Il progetto industriale è stato oggetto di un’odissea burocratica durata anni, perché il processo di produzione innovativo con utilizzo di ceneri pre-trattate non era previsto dalle norme vigenti nella regione Lazio, che non lo vietano, ma nemmeno lo prevedono (a differenza di altre regioni italiane). Così il via libera della Regione Lazio si è fatto attendere 800 giorni.

Il nuovo prestito obbligazionario è volto a finanziare l’avvio di un innovativo processo di economia circolare, al fine di attuare una strategia di diversificazione ed espansione dell’azienda sui mercati europei e la creazione di un grande polo della ceramica Made in Italy.

Saxa Gres è infatti una delle società più innovative in Italia nella produzione di piastrelle e materiali per la pavimentazione. Saxa Gres si è dotata di processi produttivi improntati alla riqualificazione e valorizzazione di materiali inerti, sottratti allo smaltimento e integrati nel prodotto.

Nel quadro di questo progetto, l’azienda ha acquisito nel febbraio 2018 lo stabilimento della ex Ideal Standard situato nel vicino comune di Roccasecca, nel contesto di un progetto di riconversione condiviso con Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Lazio e Invitalia e attuato tramite la creazione di una partecipata al 100%, la Saxa Grestone spa.


Njord Partners vicino al controllo di Aerdorica

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aerdorica

aerdoricaSarebbe il private equity londinese Njord Partners, specializzato ristrutturazione di aziende in crisi, il vincitore della gara per aggiudicarsi il controllo di Aerdoricala società di gestione dell’Aeroporto delle Marche Raffaello Sanzio. Lo riferiscono più fonti, sebbene non ci sia ancora una comunicazione ufficiale.

L’offerta vincolante del fondo era arrivata a metà giugno insieme a quella della compagnia aerea italiana  Air Vallée e a quella della società di logistica spagnola Daccimet Hispania, che però era arrivata con mezz’ora di ritardo rispetto alla scadenza dei termini (si veda altro articolo di BeBeez).

Le proposte erano state presentate sulla base di un bando pubblicato a fine 2017 sul sito istituzionale di Aerdorica. Allora però non era stata ricevuta nessuna offerta. Lo scorso 10 aprile la società ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva agli investitori interessati di formalizzare le offerte.

Oggi il capitale di Aerdorica è posseduto da Regione Marche (89,68%), Banca delle Marche (3,05%), Camera di Commercio di Ancona (2,91%), Comune di Ancona (0,40%), Provincia di Ancona (1,89%), Provincia di Pesaro (0,03%) e Provincia di Ascoli Piceno (0,77).

Aerdorica ha depositato al Tribunale fallimentare di Ancona lo scorso 14 giugno il piano concordatario per evitare il fallimento e garantire la continuità aziendale, che prevede appunto l’ingresso del privato nel capitale e contempla i 25 milioni di euro di ricapitalizzazione della Regione come copertura finanziaria, benché ancora al vaglio di Bruxelles in quanto a rischio di aiuto di Stato. Una delle condizioni richieste dall’Ue per sbloccare i fondi è proprio quella dell’ingresso di un privato disposto a investire nella ristrutturazione e rilancio dello scalo con almeno 15 milioni di euro.


Il fondo Idea Efficienza Energetica vende il 10,71% di Smre ed esce dall’azionariato

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Smre

SmreIl fondo Idea Efficienza Energetica e Sviluppo Sostenibile (EESS) gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr ha ceduto l’ultimo 10,71% che possedeva nel capitale di Smre, società quotata all’Aim Italia e specializzata in progettazione e realizzazione di macchinari e impianti industriali su misura per la lavorazione di tessuti e materiali tecnici e speciali e nel settore della cosiddetta “green mobility”, realizzando kit di elettrificazione e componenti dedicati al mondo della mobilità elettrica e ibrida (scarica qui il comunicato stampa).

Nel dettaglio, il fondo ha venduto 2,34 milioni di azioni al prezzo di 5,27 euro per azione, con uno sconto quindi del 17,6% sul prezzo di mercato: ieri il titolo Smre ha chiuso a 6,52 euro, in rialzo dell’1,2%, dopo aver toccato un massimo attorno a 6,9 euro.  L’operazione è avvenuta fuori mercato, gestita da Banca Finnat Euramerica.

Il fondo EESS aveva investito in Smre nel 2012 e l’aveva poi accompagnata in Borsa nell’aprile 2016 a un prezzo di 2,5 euro per azione. Da allora aveva via via ridotto la sua posizione, sino appunto a uscire ieri completamente dall’azionariato.

Oggi la società, che ha sede a Umbertiade (Perugia), è controllata al 47,61% da MTI Holding srl, che fa capo al presidente e amministratore delegato Samuele Mazzini), con il fondo Atlas Special Opportunities e Atlas Capital Markets che nel giugno 2017 hanno sottoscritto bond convertibili per un totale di 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).


Indar Capital ha lanciato fondo opportunistico. Monomoy Capital Partners compra Edsal Manufacturing. Mimecast in Ataata.

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Indar Capital

Indar CapitalIndar Capital si è assicurato Tages Capital come investitore di riferimento per l’imminente lancio dell’Indar European Special Opportunities Fund, che si concentrerà su di una strategia opportunistica focalizzata sulle azioni europee liquide e sulle situazioni difficili. Si veda privateequitywire. Roman Zurutuza, ha lasciato Gruss Capital Management (Gruss) nel dicembre 2017 per formare Indar Capital. È stato affiancato dal suo team di analisti di Gruss, Adrian Taylor e Carlos Soriano, che hanno lavorato con lui per circa 10 e 4 anni rispettivamente. Raza Khan si unisce come COO, insieme a Tyson Appadoo come Trader e Priti Anda, anche ex-Gruss, come responsabile delle operazioni. Raza Khan era precedentemente socio fondatore di Canosa Capital LLP e Powe Capital LLP. Il team continuerà ad applicare la stessa strategia e i processi che Roman ha praticato durante i suoi 15 anni a Gruss. Indar Capital prevede che il fondo verrà lanciato con circa 70 milioni di USD all’inizio di luglio. Sono stati presi impegni supplementari sostanziali che dovrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi.

Monomoy Capital PartnersMonomoy Capital Partners III (Monomoy) ha acquisito Edsal Manufacturing Co (Edsal), un fornitore di scaffalature residenziali in acciaio vendute al dettaglio. Si veda privateequitywire. Edsal, fondata nel 1957 da Edwin Saltzberg, produce e distribuisce prodotti per scaffali sia con marchio proprio che private label per garage, capannoni per attrezzi e scantinati. Si veda privateequitywire. La società è specializzata in scaffalature in acciaio residenziali vendute attraverso i canali che si occupano di impieghi domestici, di grandi dimensioni e di vendita al dettaglio di massa con una presenza crescente nelle vendite di e-commerce. Edsal produce anche armadi e armadietti in acciaio per case e piccole imprese; scaffalature industriali e cassette degli attrezzi indipendenti; oltre a una varietà di prodotti correlati per il garage e lo stoccaggio nel seminterrato.  Operando in 15 stabilimenti in Illinois, Indiana, Pennsylvania, Tennessee, California e Cina, Edsal impiega attualmente oltre 1.000 membri del team. L’azienda è più di tre volte e mezzo la dimensione del suo concorrente più vicino e l’unico produttore nazionale di scaffalature in acciaio venduto nel canale dei negozi di articoli per la casa.

Mimecast LimitedMimecast Limited, una società dedita all’implementazione dei sistemi di sicurezza per e-mail e dati, ha acquisito Ataata, Si veda privateequitywire. Si tratta di una piattaforma di formazione e sensibilizzazione alla sicurezza informatica. Mimecast afferma che l’acquisizione consentirà ai clienti di misurare l’efficacia del training sul rischio cibernetico convertendo le osservazioni del comportamento in metriche di rischio attuabili per i professionisti della sicurezza. L’aggiunta di formazione sulla consapevolezza della sicurezza e il punteggio e l’analisi del rischio rafforzano la capacità di resilienza informatica di Mimecast per le funzionalità di posta elettronica. Secondo la ricerca condotta da Mimecast con Vanson Bourne, il 90% delle organizzazioni ha visto aumentare gli attacchi di phishing nell’ultimo anno, ma solo l’11% ha risposto con una politica di addestramento dei dipendenti su come individuare gli attacchi informatici. L’operatività si estende a organizzazioni di tutti i segmenti e dimensioni, comprese le principali compagnie aeree, il governo, l’assistenza sanitaria o qualsiasi altra industria. La formazione è considerata difficile da implementare in quanto queste organizzazioni spesso non hanno risorse e il contenuto giusto per aumentare la consapevolezza di cosa individuare. L’acquisizione di Ataata offrirà ai clienti un’unica piattaforma cloud progettata per mitigare i rischi e ridurre gli errori di sicurezza dei dipendenti calcolando il rischio per la sicurezza dei dipendenti in base al sentiment e al comportamento e collegandoli a una formazione pertinente basata sul punteggio e sulle aree consigliate per miglioramento.

 


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