
DeA Capital spa ha perfezionato l’acquisto del 38,82% di Quaestio Holding e del ramo Npl management di Quaestio Capital Management sgr (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione era stata annunciata nell’agosto scorso, ma all’epoca non era stata ancora definita la la quota precisa di Quaestio Holding che sarebbe passata di mano: si parlava di una quota del 35-44% (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, a Dea Capital Alternative Funds sgr è stato trasferito il ramo d’azienda di Quaestio sgr costituito dai mandati di gestione dei fondi Atlante e Italian Recovery Fund (nonché Italian Recovery Fund II, in fase di lancio), con asset complessivi pari a 2,353 miliardi di euro, oltre al team di gestione e ai contratti afferenti ai suddetti mandati di gestione. L’sgr ha chiuso il 2018 con commissioni di gestione per 36,9 milioni di euro, di cui circa 7 milioni relativi all’attività di NPL Management, e un utile netto pari a 2,9 milioni di euro. Per il ramo d’azienda Dea Capital ha pagato, come già annunciato ad agosto, 12,2 milioni di euro.
Dopo la cessione dell’attività di Npl Management , Quaestio sgr che resta con altri asset in gestione per 7,5 miliardi di euro, è passata di mano insieme alla quota di maggioranza relativa della controllante Quaestio Holding per 14,1 milioni di euro, tenuto conto dell’esercizio in pari data dei warrant acquistati. E’ previsto inoltre un aggiustamento di prezzo relativo alla posizione finanziaria netta e ai proventi dalla cessione delle attività diverse dall’asset management. Inoltre, è stato sottoscritto un nuovo patto parasociale tra i soci di Quaestio Holding, di durata quinquennale, mirante a disciplinare la corporate governance del gruppo. L’accordo prevede che in caso di eventuale successiva acquisizione da parte di Dea Capital spa della maggioranza assoluta del capitale di Quaestio Holding, gli altri soci di quest’ultima abbiano il diritto di cedere le partecipazioni detenute alla stessa Dea Capital spa.
A valle dell’operazione, Fondazione Cariplo scende al 34,01% (dal 41,2%), gli altri soci istituzionali (Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Direzione Generale Opere Don Bosco) scendono al 27,17%( dal 31%), mentre escono dalla compagine sociale Alessandro Penati e il management team a cui faceva capo una quota complessiva del 27,8%.
L’intera operazione rientra nella strategia di espansione di alternative asset management di Dea Capital, concentrata sinora sulla gestione di fondi chiusi riservati a investitori istituzionali e che fa del gruppo Da Capital il primo operatore indipendente del settore in Italia. Sommando gli asset in gestione al gruppo Dea Capital a fine settembre 2019, cioé 11,764 miliardi di euro, con quelli del gruppo Quaestio, gli asset totali superano i 20 miliardi di euro.
In particolare, Dea Capital Alternative Funds sgr estende la sua operatività a Npl e Utp small ticket, acquisisce un team esperto nella gestione di grandi portafogli e amplia la base potenziale di investitori a una serie di operatori istituzionali, tra i quali Fondazione Cariplo e gli investitori-quotisti di Atlante e di Italian Recovery Fund. L’acquisizione della maggioranza relativa di Quaestio Holding consente a Dea di entrare nel segmento delle soluzioni di investimento e dei mandati di gestione. La partnership industriale tra le due società prevede che Dea non sviluppi una propria offerta di prodotti liquidi, impegnandosi ad offrire quelli di Quaestio sgr, e parallelamente quest’ultima non svilupperà autonomamente una nuova propria offerta di prodotti illiquidi, ma offrirà quelli del gruppo Dea Capital.