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Anche la Spac americana Acamar vuole le sneaker Golden Goose

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Schermata 2020-01-30 alle 08.45.43

Schermata 2020-01-30 alle 08.45.43Le sneaker della veneziana Golden Goose piacciono anche alla Spac americana Acamar Acquisition Partners. Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, la Spac sarebbe interessata a rilevare l’azienda italiana specializzata nella produzione di calzature e abbigliamento di lusso controllata dal fondo di private equity Carlyle.

L’ingresso di Acamar nel capitale dell’azienda cambierebbe le carte in tavola, perché non si tratterebbe di una cessione pura e semplice, ma di una quotazione a Wall Street a valle di business combination e reverse merger, come già avvenuto per il leader italiano degli sms per banche e aziende Kaleyra, sbarcato sulla Borsa di New York nel novembre scorso  con la businness combination con la Spac GigCapital (si veda altro articolo di BeBeez). Acamar è stata quotata al Nasdaq nel febbraio 2019, dopo aver raccolto 300 milioni di dollari dagli investitori (si veda qui il comunicato stampa). Promotore di Acamar è Juan Carlos Torres Carretero, presidente esecutivo del colosso dei duty free aeroportuali Dufry.

Lo scorso ottobre si diceva che in corsa per l’acquisizione di Golden Goose ci siano anche i fondi di private equity Advent InternationalPermira, Cinven, Apax Partners ed Eurazeo (si veda qui altro articolo di BeBeez). Carlyle si attende una valutazione elevata di Goden Goose: circa 1 miliardo di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Ricordiamo che l’asta per l’azienda era partita la scorsa estate, con Carlyle che aveva dato mandato a BofA Merrill Lynch di vendere la società nella prima parte del 2020. Nell’aprile 2019 il fondo aveva ricevuto alcune manifestazioni di interesse non sollecitate sia da fondi di private equity sia da gruppi strategici ma si dice le avesse rifiutate appunto perché inferiori al miliardo di euro. Tra le offerte si diceva che ci fossero anche quella del colosso del lusso americano Tapestry, che detiene i marchi CoachKate Spade e Stuart Weitzman; quella di Pvh, che controlla anche Tommy Hilfiger e Calvin Kleine; e quella di Vf Corporation.

Golden Goose produce abbigliamento di lusso ed è famosa soprattutto per le sue sneaker. Fondata nel 2000, ha sede a Venezia. Golden Goose Deluxe Brand è distribuito in tutto il mondo attraverso un network di negozi multibrand esclusivi e franchising, unitamente ai flagship store a gestione diretta. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 185 milioni, un ebitda di 55  milioni e una posizione finanziaria netta a poco meno di 100 milioni, in forte calo nel giro di due anni rispetto alla leva di 3,5 volte l’ebitda al momento del buyout. Proprio grazie a questi risultati,  la società ha pagato lo scorso aprile a Carlyle un dividendo straordinario di 100 milioni, permettendo al fondo di rientrare di circa la metà del suo investimento in equity (si veda altro articolo di BeBeez).

Carlyle aveva comprato Golden Goose nel febbraio 2017 tramite il suo fondo Carlyle Europe Partners IV (si veda altro articolo di BeBeez). A vendere a Carlyle, per un equity value di 400 milioni di euro, era stato il fondo Ergon Capital Partners III alla guida di un pool di investitori, che comprendeva anche DVR Capital, e che nel maggio 2015 aveva acquisito la maggioranza di Golden Goose (si veda altro articolo di BeBeez) dai fondatori della società, Alessandro Gallo e Francesca Rinaldo e dai fondi di Riello Investimenti sgr e dell’allora Dgpa sgr (oggi Syle Capital sgr, con la partner Roberta Benaglia che era rimasta alla guida della società). Nell’ambito dell’operazione, Zignago Holding spa aveva rilevato una quota di minoranza in qualità di coinvestitori, con fondatori della società che avevano mantenuto il 13% e il management il 3% (si veda altro articolo di BeBeez).



La famiglia Giotti investe 34 mln euro per tre nuovi hotel di lusso in Sicilia

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Excelsior-hotel palermo
Excelsior-hotel palermo

L’Hotel Excelsior di Palermo

Luxury Private Properties, società controllata dalla famiglia Giotti di Firenze, investirà 34 milioni di euro, di cui 14,5 concessi da Invitalia attraverso un contratto di sviluppo, per realizzare 3 nuovi hotel di lusso a Palermo, Siracusa e Taormina (Messina). Lo riferisce la Gazzetta del Sud.

Nel dettaglio, saranno innalzati da 4 a 5 stelle lusso: l’Hotel Excelsior di Palermo, storica struttura nel centro della città, anche grazie alla creazione di un’ampia area benessere e spa con piscina; l’albergo Des Extrangers a Siracusa, dotato di 62 camere con centro congressi, spa e ristorante panoramico. A Taormina invece sarà realizzato il nuovo albergo Baseion, sempre a 5 stelle, dotato di 19 camere, oltre a ristorante, sale congressi e spa. I 3 alberghi genereranno 109 nuovi posti di lavoro: 44 a Palermo, 40 a Siracusa e 25 a Taormina. Luxury Private Properties a Taormina detiene anche l’Ashbee Hotel.

“Questo investimento conferma il nostro impegno per dotare il Sud di strutture ricettive di eccellenza, in grado di competere su scala internazionale”, ha dichiarato Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia. Costanza Giotti, presidente e socio di riferimento di Luxury Private Properties, ha spiegato: “Questa iniziativa consentirà di aumentare l’offerta del segmento top dell’hotellerie nel territorio siciliano, valorizzando immobili di alto pregio storico-artistico e le aree in cui questi insistono, contribuendo a rafforzare il concetto di ospitalità italiana tanto apprezzata nel mondo”.

Luxury Private Properties, con sede a Sesto Fiorentino (Firenze), aveva rilevato l’Hotel Excelsior di Palermo nel novembre 2018 da Amt Real Estate (gruppo Acqua Pia Antica Marcia, che una volta faceva capo a Francesco Bellavista Caltagirone) e Acqua Marcia Turismo (si veda altro articolo di BeBeez).

 

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Società Agricola Agricentro (PLT Energia), incassa un project financing da 13,5 mln euro da Banco Bpm e Iccrea BancaImpresa

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PLT Energia

PLT EnergiaSocietà Agricola Agricentro, controllata indirettamente da PLT Energia, ha ottenuto un finanziamento in project financing da 13,5 milioni di euro da Banco Bpm e Iccrea BancaImpresa (si veda qui il comunicato stampa).

Il finanziamento sarà impiegato per finanziare due impianti fotovoltaici su serra con potenza pari a circa 3,5 MW e 1,5 MW localizzati nelle Marche di proprietà, rispettivamente, di Società Agricola l’Albero Azzurro e di Società Agricola Forestale Pianura Verde. Nel dettaglio, quest’ultima detiene l’impianto fotovoltaico di 3,473 MWp nel Comune di S. Elpidio a Mare (Fermo), mentre la prima società detiene un altro impianto a Ortezzano (Ascoli Piceno). Agricentro è stata supportata nell’operazione dai suoi legali interni, mentre le banche sono state assistite da DLA Piper.

Società Agricola Agricentro ha sede a Cesena (Forlì) ed è controllata indirettamente da PLT Energia attraverso Telesafe Energy srl. PLT Energia tramite Agricentro controlla indirettamente al 40,5% Società Agricola l’Albero Azzurro srl, con sede a Ortezzano (Ascoli Piceno) e sempre al 40,5% anche Società Agricola Forestale Pianura Verde srl, con sede Sant’Elpidio a Mare (Fermo). Telesafe Energy ha chiuso il 2018 con ricavi per 67 mila di euro (dai 154 mila del 2017) e un mol negativo di 386 mila euro (rispetto ai -264 mila euro del 2017).

PLT Energia è partecipata al 15,82% dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica (Fiee ), gestito dall’omonima sgr, che nel luglio 2019 ha investito nella società in aumento di capitale 25 milioni di euro  e ha sottoscritto un bond convertibile per altri 5 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). PLT Energia è tra i maggiori operatori italiani attivi nella realizzazione e gestione di impianti eolici e nella vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili al cliente finale. La società era stata delistata da Aim Italia nell’aprile 2019 con un’opa lanciata dalla famiglia Tortora, che già controllava indirettamente la società.

PLT Energia ha chiuso il 2018 con ricavi per 69,6 milioni di euro, un ebitda di 38,8 milioni e un indebitamento finanziario netto di 207,3 milioni (si veda qui il bilancio 2018 della società). Il debito include anche il project bond senior secured da 60 milioni quotato nell’ottobre 2018 all’ExtraMot Pro dalla controllata PLT Wind, la società del gruppo che sviluppa impianti eolici,. Il bond ha scadenza 31 dicembre 2033 con cedola variabile indicizzata al tasso euribor 6 mesi e struttura di rimborso amortizing ed è stato sottoscritto da investitori istituzional,i incluso il fondo SCOR Infrastructure Loans III, gestito da SCOR Investment Partners (si veda altro articolo di BeBeez). I proventi dell’emissione del bond, insieme a un pacchetto di linee bancarie, sono serviti a rifinanziare per 162,3 milioni di euro un portafoglio di 9 impianti eolici per una potenza complessiva installata di 110,6 MW.


Tadolini e Rambaudo di Megadyne lanciano il veicolo d’investimento Megainvest. Che investe in Dierre accanto a NB Aurora

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Marco Tadolini
Marco Tadolini

Marco Tadolini

Marco Tadolini, membro della famiglia fondatrice di Megadyne, società leader nella produzione e commercializzazione di pulegge e cinghie in poliuretano e in gomma, con sede a Mathi (Torino), passata nel luglio 2018 sotto il controllo del colosso svizzero degli asset alternativi Partners Group (si veda altro articolo di BeBeez) ha lanciato il veicolo d’investimento Megainvest insieme a Enzo Rambaudo, ex cfo di Megadyne. Lo riferisce ItaliaOggi, precisando che  la nuova società è stata costituita a Torino qualche settimana fa. La newco fa capo al 90% a Gmt (controllata da Tadolini), mentre Ele (controllata da Rambaudo) detiene il 10%.

 

Enzo Rambaudo

Enzo Rambaudo

Megainvest ha già rilevato il 9,5% di D Club, il veicolo costituito dal veicolo di investimento quotato al MIV,  NB Aurora, nel giugno scorso in club deal  insieme a investitori privati e family office per acquisire il 49,9% di Dierre Group, leader italiano dei sistemi di protezione per l’automazione industriale (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo è controllato da NB Aurora all’85%.

Megainvest si affianca così in D Club, oltre che a NB Aurora, anche al patron di Diesel, Renzo Rosso; e a Giovanna Macchi, la cui famiglia sino allo scorso giugno, insieme alla famiglia Moglia, possedeva Enoplastic,  azienda che produce capsule e tappi per bottiglie con sede nella provincia di Varese, il cui controllo la scorsa estate è passato nel portafoglio del fondo di private equity belga Cobepa (si veda altro articolo di BeBeez).  Macchi e Rosso detengono entrambi il 3% di D Club.

 


Kinderhook Industries raccoglie 1 mld $ per il suo sesto fondo. Incline Equity Partners acquisisce Foundation Source. Providence Equity Partners compra The Studio Director. Horizon Capital rientra in Purcari Wineries

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Kinderhook Industries

Kinderhook IndustriesKinderhook Industries ha raccolto un miliardo di dollari di impegni al closing finale del suo sesto fondo di buyout (si veda qui il comunicato stampa). I partner del fondo hanno inoltre impegnato ulteriori 111 milioni di dollari. Il Fondo VI si è assicurato un impegno da 100 milioni di dollari del New York State Teachers’ Retirement System. La società con sede a New York utilizzerà Kinderhook Capital Fund VI per acquistare aziende medie nei settori della sanità, servizi ambientali, servizi alle imprese, produzione automobilistica e produzione leggera. Kinderhook aveva raccolto $ 750 milioni al closing finale del suo fondo precedente nel 2016. L’azienda ha completato oltre 210 investimenti e acquisizioni successive dal lancio nel 2013. L’attuale portafoglio della società di acquisto comprende NitroFill, produttore di sistemi di gonfiaggio dei pneumatici, Circon, fornitore di servizi per il trattamento delle acque reflue e ambientale, Capital Waste Services.

Incline Equity PartnersDopo aver annunciato il closing finale del suo Incline Equity Partners V a 1,165 miliardi dollari di impegni (si veda qui il comunicato stampa), Incline Equity Partners con sede a Pittsburgh, ha annunciato l’acquisizione di Foundation Source, il più grande fornitore nazionale di servizi di supporto completi alle fondazioni private (si veda qui il comunicato stampa). Con sede a Fairfield, CT, il portafoglio completo di soluzioni in outsourcing di Foundation Source comprende la creazione di Fondazioni, il supporto amministrativo, il monitoraggio attivo relativo alla conformità, consulenza filantropica, competenza fiscale e legale e strumenti di gestione delle fondazioni online. “Siamo entusiasti di collaborare con Susan Friedlander Calzone e l’intero team di gestione”, ha affermato Joseph Choorapuzha, partner di Incline. “In qualità di unico fornitore di supporto completo del settore, la società ha una proposta di valore convincente che sfrutta software proprietario back-end e client-side insieme a competenze di gestione delle fondazioni. Esistono sostanziali opportunità per la crescita futura, compresa un’ulteriore penetrazione nel mercato delle fondazioni mentre si entra in nuovi mercati e si aggiungono capacità di servizio ampliate “. Foundation Source è un fornitore affidabile e rispettato che serve il mercato da quasi 20 anni. La società fornisce i suoi servizi a oltre 1.600 fondazioni familiari, aziendali e con personale professionali, di tutte le dimensioni, a livello nazionale. Foundation Source lavora in collaborazione con studi di gestione patrimoniale, studi legali, studi contabili e family office, nonché direttamente con individui e famiglie. “In qualità di fornitore leader di soluzioni complete per la gestione delle fondazioni e pioniere del settore, siamo entusiasti di collaborare con Incline in questa prossima iterazione dell’evoluzione dell’azienda”, ha affermato Susan Friedlander Calzone, ceo di Foundation Source. “Continueremo, come sempre, a fornire l’eccellenza del servizio ai nostri clienti e questa nuova partnership ci consente di penetrare ulteriormente nel nostro mercato attuale e di espanderci in nuovi.”

Providence Equity PartnersProvidence Equity Partners ha annunciato l’acquisizione della piattaforma SaaS per la gestione dei pagamenti e dei clienti The Studio Director (si veda qui altassets). La società con sede a Denver fornisce un software di gestione basato sul web e una piattaforma di pagamento per centri di attività per bambini come studi di danza e ginnastica. Studio Director offre inoltre servizi di pianificazione, CRM, elaborazione delle carte di credito, comunicazioni con i clienti, inventario, e-commerce e gestione degli eventi. Dal suo lancio 15 anni fa, l’azienda elabora ogni anno mezzo miliardo di dollari in pagamenti con carta di credito. Forbes M + A Group è stato consulente esclusivo del business sulla transazione. Lo scorso settembre, Providence ha confermato la chiusura finale del suo ottavo fondo di punta su oltre 6 miliardi di dollari impegni. Ha anche toccato un limite massimo di 2 miliardi di dollari per il suo ultimo fondo “growth” .

Horizon CapitalHorizon Capital ha annunciato che il suo Emerging Europe Growth Fund III, fondo da 200 milioni di dollari, ha investito 7 milioni per il 6,8% nelle Purcari Wineries, che con i brand Purcari, Crama Ceptura, Bostavan e Bardar sono uno dei più grandi gruppi di vini e brandy dell’Europa Centro-orientale (si veda qui il comunicato stampa). Purcari si adatta perfettamente alla tesi di investimento EEGF III sul sostegno ai campioni delle esportazioni con piattaforme di costo altamente competitive, destinate ai consumatori globali. Horizon Capital ha sostenuto Purcari in precedenza tramite il suo fondo vintage 2008, EEGF II, cedendo completamente la sua partecipazione tramite ipo a febbraio 2018 e con un successivo accelerated book building nell’ottobre 2019, guadagnando 3,3 volte il capitale investito per gli investitori. EEGF III è stato contattato da Victor Bostan, fondatore e ceo della società, e ha acquisito una partecipazione del 5,0%, più altre azioni da un gruppo di investitori finanziari. Fondata nel 1827, Purcari è l’azienda vinicola più premiata della regione al Decanter London 2015-2019 e tra le migliori classificate su Vivino, con un punteggio medio di 4.0 su 5.0, basato su oltre 34.000 recensioni. Da febbraio 2018, il gruppo è quotato alla Borsa di Bucarest, con il ticker WINE. Purcari è guidato dal fondatore e  ceo Victor Bostan, un veterano di oltre 30 anni nel settore vitivinicolo e sostenuto da importanti investitori istituzionali, tra cui Aberdeen Standard, East Capital, Fiera Capital, Franklin Templeton, IFC e SEB. Purcari è leader nel segmento del vino premium in Romania, con una quota del 25% del segmento, e il più grande esportatore di vino dalla Moldavia, vendendo in oltre 40 paesi. La società gestisce oltre 1.392 ettari di vigneti e gestisce quattro piattaforme di produzione in questi paesi. Purcari ha un eccellente track record di crescita, dimostrando ricavi CAGR del 34% dal 2015-2018 e producendo il margine ebitda più alto di qualsiasi azienda vinicola quotata, a circa il 33%, alimentato da una combinazione di costi più bassi e un forte potere di determinazione dei prezzi, una testimonianza della sua qualità superiore oltre ad una eccellente attività di execution  nel marketing e nelle vendite.


Deutsche Investment investe 100 mln euro tra Berlino e Amburgo. Knotel prende in affitto altre due proprietà a Dublino. ECE acquista il suo primo centro commerciale in Spagna

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Deutsche Investment Kapitalverwaltungsgesellschaft

Deutsche Investment KapitalverwaltungsgesellschaftDeutsche Investment Kapitalverwaltungsgesellschaft ha acquisito un portafoglio di immobili da complessivi 100 milioni a Berlino e Amburgo (si veda qui il comunicato stampa). Nel dettaglio, è stato acquistato un portafoglio residenziale comprendente dieci immobili a Berlino e uno ad Amburgo per circa 76,5 milioni e altri quattro edifici residenziali a Berlino che sono stati acquistati da investitori privati ​​per un totale di circa 23,5 milioni di euro. L’acquisizione è stata effettuata nell’ambito di un unico mandato per un conto di investitore istituzionale che Deutsche Investment gestisce in associazione con EB GROUP. Nel loro insieme, queste proprietà si dividono in 472 unità abitative e commerciali. Il trasferimento di benefici e oneri è già avvenuto. Il portafoglio Berlino-Amburgo è suddiviso in 359 unità abitative e 24 unità commerciali, la maggior parte delle quali occupate da inquilini. Mentre gli immobili a Berlino sono edifici della Belle Epoque situati all’interno della linea circolare a transito rapido, quelli ad Amburgo si trovano nel distretto di Eppendorf. Anche gli immobili acquisiti separatamente a Berlino sono edifici della Belle Epoque in famose località del centro nei distretti di Kreuzberg, Neukolln, Schoneberg e nel distretto di Treptow-Kopenick. Collettivamente, le quattro proprietà acquisite aggiungono fino a 81 appartamenti e 8 unità commerciali. Le proprietà sono completamente occupate.

knotelKnotel ha firmato i contratti di locazione per altre due proprietà a Dublino, per aggiungerle a Riverview House la sua prima sede a Dublino del novembre 2019 (si veda qui Europe-re.) Ne dettaglio, sono stati acquisiti 8.785 piedi quadrati al Bloodstone Building su Sir John Rogerson’s Quay e 8.666 piedi quadrati all’Ashford House, Tara Street, entrambi a Dublino 2. Secondo Savills, che ha facilitato le transazioni con il gigante dello spazio di lavoro flessibile, l’operazione porterà porterà lo spazio totale di Knotel a Dublino a 25.435 piedi quadrati. Frank Zorn, responsabile dell’espansione europea di Knotel, ha commentato: “ Il nostro ingresso nel mercato irlandese si basa sulla domanda dei clienti e sulla crescente maturità del mercato immobiliare commerciale di Dublino. Non vediamo l’ora di fornire la nostra piattaforma di lavoro su misura e scalabile a clienti nuovi ed esistenti a Dublino, in linea con le loro esigenze aziendali e immobiliari”.

 

eceNuova acquisizione da parte di ECE Fund II in Spagna. L’ECE European Prime Shopping Centre Fund II ha acquistato il centro commerciale “intu Asturias” a Oviedo (si veda qui il comunicato stampa).  Di conseguenza, il Fondo ECE II è ora interamente investito. È la prima proprietà in Spagna per i fondi di ECE dedicati ai centri commerciali. Il venditore è una joint venture tra  intu properties plc e Canada Pension Plan Investment Board. Il prezzo di acquisto ammonta a 290 milioni di euro. ECE sarà responsabile della gestione patrimoniale nonché della gestione dei centri e degli affetti e continuerà a collaborare con l’attuale operatore, Cushman & Wakefield. Inaugurato nel 2001, “intu Asturias” offre circa 140 negozi in una superficie abitabile di ca. 74.000 m² e ca. 5.000 posti auto. Il centro si trova nella regione delle Asturie, una regione economicamente forte nella parte settentrionale della Spagna. Ha un ottimo posizionamento sul mercato e offre il potenziale per ulteriori sviluppi a valore aggiunto. Gli inquilini di riferimento includono Primark, Media Markt, H&M, un ipermercato Eroski e i marchi Inditex Zara e Bershka. I piani per l’ulteriore sviluppo includono una ristrutturazione e l’ammodernamento di parti del centro e l’aggiunta di ulteriori affittuari ancora interessanti.


Rallenta il leasing nel 2019, ma crescono noleggio a lungo termine e leasing operativo. Lo rileva Assilea

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leasing

trend leasingRallenta il leasing nel 2019, ma crescono noleggio a lungo termine e leasing operativo. Lo rileva Assilea – Associazione Italiana Leasing, che il 28 gennaio scorso ha presentato i dati provvisori sul settore durante la conferenza stampa di presentazione di Lease 2020, il salone del leasing e del noleggio che si terrà a Milano il 28-29 aprile 2020 (si vedano qui il comunicato stampa dell’evento e qui i dati di Assilea).

Il direttore generale dell’associazione Luigi Macchiola ha commentato così il rallentamento della crescita del settore: “Il mercato ha scontato l’incertezza sulle forme di finanziamento terze o che accompagnano il settore del leasing (la riapertura della Nuova Sabatini) e la bufera sul settore auto (normative sulle emissioni, blocchi del traffico e incertezza sulla tassa sulle auto aziendali)”.

leasing finanziario e operativoLa responsabile dell’Ufficio studi di Assilea Beatrice Tiburzi ha illustrato che  nel 2019 sono stati stipulati 700 mila nuovi contratti, per un valore di circa 28 miliardi di euro, con una flessione del 3,2% nell’anno, sebbene l’ultimo trimestre abbia segnato un’inversione di tendenza con un +9% da settembre. Sono aumentati soprattutto noleggio lungo termine e leasing operativo, balzati appunto sopratutto a partire da settembre. Stabile il leasing finanziario.

A livello di comparti, il leasing di auto costituisce il 50% del mercato (con un aumento delle immatricolazioni di auto ibride ed elettriche); in crescita il leasing strumentale (soprattutto quello di macchinari per agricoltura, foreste e pesca), che ormai rappresenta un terzo dei volumi del settore.

 

italia leasingA livello geografico, le prime regioni per lo stipulato leasing sono Lombardia (24,7%), Veneto (13,4%) ed Emilia Romagna (12,1%). Cresce il leasing al Sud Italia (+8,9%), in particolare in Puglia (+14,8%) e Campania (+6,1%). Da segnalare anche la crescita del leasing sulle unità da diporto in termini di taglio medio, soprattutto in Liguria. Tuttavia, i grandi numeri in termini di imbarcazioni sono nel Centro-Sud Italia. In particolare, Assilea ha rilevato un’alta concentrazione al Sud e nelle isole del numero contratti leasing nautica da diporto (37%). Ecco perché “il mercato della nautica di domani è il Sud Italia. Il settore potrebbe crescere se la ricettività portuale fosse maggiore nel Meridione, che a sua volta potrebbe godere dell’indotto sul territorio creato dai turisti e dalla manodopera legata alla nautica”, ha concluso Macchiola.

 


Gavio-Ardian tentano l’avventura delle autostrade portoghesi

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Schermata 2020-01-30 alle 08.12.31

Schermata 2020-01-30 alle 08.12.31Anche il gruppo Gavio, supportato da Ardian Infrastructures, partecipa alla gara per Brisa-Auto Estradas de Portugal, gestore e concessionario di 15 autostrade in Portogallo con una rete di circa 1.628 chilometri. Le offerte vincolanti sono attese per il prossimo marzo. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che il consorzio è assistito sul lato finanziario dall’advisor Mediobanca. Ad aver superato la prima fase dell’asta, oltre a Gavio, ci sarebbero anche il fondo pensione olandese Apg, i gruppi spagnoli Abertis (controllata da Atlantia) e Globalvia (un consorzio formato da China State Construction Engineering Corporation e Cnic Corporation) e il gruppo giapponese Marubeni.

Brisa, che nel 2018 ha generato un fatturato di 746 milioni di euro e un ebitda di 554, dovrebbe valere circa tre miliardi di euro. A vendere sono il fondo Arcus Infrastructure Partners e l’imprenditore portoghese José de Mello che possiedono il 40% ciascuno. Le non binding offer sono state inviate a dicembre e ora è aperta la data room per effettuare le due diligence sui conti.

La famiglia Gavio, tramite la holding Aurelia srl, aveva sottoscritto con Ardian Infrastructure un Memorandum of Understanding non vincolante nell’aprile 2018 per sviluppare una partnership strategica destinata al rafforzamento del Gruppo Astm/Sias, quotato a Piazza Affari, nel settore delle infrastrutture (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo era poi stato siglato definitivamente nell’agosto successivo (si veda qui il comunicato stampa). Ardian ha così comprato il 40%, di Nuova Argo Finanziaria spa, società che detiene il 58,56% di ASTM spa, che a sua volta detiene il 63,41% di Sias, L’obiettivo della partnership era proprio quella di un’ulteriore espansione internazionale del gruppo, mettendolo in grado di cogliere le grandi opportunità del mercato in Europa, in America Latina e negli Stati Uniti.



CTM incassa un finanziamento da 35 mln euro da un pool di banche

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Compagnia Tecnica Motori

Compagnia Tecnica MotoriCompagnia Tecnica Motori (CTM), società che attiva nella progettazione, costruzione ed installazione di centrali di produzione di energia elettrica, ha incassato un finanziamento da 35 milioni di euro, di cui 15 milioni di linea finanziaria e altri 20 milioni di emissione di garanzia (si veda qui il comunicato stampa). Lo ha erogato un pool di banche, composto da Banco Bpm, Crédit Agricole Italia, Banca Nazionale del Lavoro, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Queste ultime sono state assistite nell’operazione dallo studio legale DLA Piper.

Il finanziamento è volto a supportare Compagnia Tecnica Motori nella realizzazione di un’importante commessa in favore di Technip France sa relativa alla fornitura di 12 generatori diesel di emergenza (110 MW di potenza installata) nell’ambito del progetto Arctic 2 LNG. Quest’ultimo consiste nella costruzione di tre linee di gas naturale liquefatto (GNL), ciascuna con una capacità di circa 6,6 milioni di tonnellate per anno (MTPA), che saranno installate su piattaforme a gravità in cemento (Gravity Based Structures) e che sono in costruzione nel distretto di Tazovsky situato nella regione amministrativa autonoma di Yamal – Nenets, nella parte occidentale della penisola di Gydan, in Russia.

CTM dal 1958 è attiva nella progettazione, costruzione ed installazione di centrali di produzione di energia elettrica. Ha sede a Cesano Boscone (Milano), conta 80 addetti e un’area produttiva di oltre 25 mila mq. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 54 milioni di euro, un ebitda di 3,62 milioni e una posizione finanziaria netta di 1 milione (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).


Gellify va al controllo della spagnola Biba Venture Partners e lancia Gellify Iberia

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20200116_GELLIFY IBERIA_photo

20200116_GELLIFY IBERIA_photoLa piattaforma italiana di innovazione Gellify ha rilevato la maggioranza della spagnola Biba Venture Partners, società di servizi professionali e consulenza strategica per il corporate venturing con sede a Barcellona (si veda qui il comunicato stampa). Contestualmente, Gellify ha lanciato Gellify Iberia, che include al suo  interno anche i due fondatori di Biba Venture Partners: Diego Fernandez e Alberto Ratti. Gellify Iberia farà  leva su esperienza e network dei fondatori, sulle competenze del team di Biba Ventures e sulle peculiarità di Gellify: il verticale Industry 4.0, il Phygital Hub (uno spazio per connettere le startup alle grandi aziende, inaugurato lo scorso aprile a Casalecchio di Reno) e la community dell’innovazione Explore.

Biba Venture Partners ha un modello analogo a quello della business line Gellify for Corporates ed accompagna le aziende consolidate nella costruzione della propria strategia di corporate venturing e innovazione, in altre parole nella creazione di una relazione diretta e formalizzata tra una grande ed una piccola azienda innovativa (startup o scaleup). Questa visione di ecosistema è stato uno degli elementi determinanti che hanno convinto Gellify ad investire nella società, nell’ottica di lavorare su programmi di innovazione nei Paesi in cui già opera, ampliare il proprio network internazionale e diffondere a livello globale la cusiness community Explore. Il network internazionale della società spagnola servirà inoltre per internazionalizzare le startup del portafoglio e metterle in connessione con i suoi clienti. “Biba Venture Partners è stata per noi una piacevole scoperta in Spagna, perché il modello di servizi professionali alle aziende è compatibile con il nostro e questa integrazione porterà benefici reciproci sia in Italia che in Spagna, ma anche a livello internazionale”, ha spiegato  Fabio Nalucci, ceo e fondatore di Gellify.

Fondata nel 2014 in Spagna, Biba Venture Partners annovera tra i suoi clienti: Kasperksy, azienda leader per le soluzioni di cybersecurity; il gruppo bancario multinazionale spagnolo BBVA; Ferrovial, una delle principali aziende infrastrutturali in Spagna e Ogilvy, tra le più importanti agenzie pubblicitarie al mondo.

Nel 2019 la business line Gellify for Corporates è cresciuta in modo consistente, con ricavi aumentati del 45% circa e un ebitda stabile a circa il 5%. Gellify ha chiuso il 2019 con un portafoglio di 22 startup, che hanno fatturato 50 milioni di euro. L’anno scorso ha investito in: Traipler.com, startup pugliese di di produzione e distribuzione di video (si veda altro articolo di BeBeez); TechMass, la startup che ha ideato una piattaforma digitale innovativa per il monitoraggio e l’ottimizzazione della produzione delle aziende manifatturiere (si veda altro articolo di BeBeez), poi ceduta a Teamsystem (si veda altro articolo di BeBeez)Scytale, startup specializzata nello sviluppo di soluzioni di crittografia avanzata, firma elettronica ed autenticazione su protocollo blockchain (si veda altro articolo di BeBeez); EatsReady, app che emette  buoni pasto e che permette di ordinare online dai ristoranti, pagare in anticipo e ritirare in corsia preferenziale (si veda altro articolo di BeBeez); IUNGO, azienda specializzata nell’ottimizzazione della supply chain collaboration e nei processi aziendali correlati in ottica multicanale (si veda altro articolo di BeBeez); DDM Technology, startup italiana che digitalizza la gestione documentale (si veda altro articolo di BeBeez); Entando, piattaforma californiana cofondata da italiani che abilita le aziende allo sviluppo rapido di applicazioni enterprise cloud-native (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’anno Gellify ha acquisito una quota di minoranza dell’e-commerce del vino Winelivery (si veda altro articolo di BeBeez). A settembre 2019 ha annunciato la exit da Deus Technology, acquisita da Engineering (si veda altro articolo di BeBeez).


Sydema, Mangrovia e Oracle lanciano NPlus, il mercato secondario degli Npl basato su blockchain

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nplusLe software house Sydema, Mangrovia Blockchain SolutionsOracle ieri a Milano hanno presentato ufficialmente NPlus, piattaforma che permette agli operatori del settore degli Npl di scambiarsi portafogli o singole posizioni in modo sicuro su un mercato secondario. L’imminente lancio della piattaforma era stato anticipato nel luglio 2019 da Mangrovia (si veda altro articolo di BeBeez).

La piattaforma è gestita dall’omonima società NPlus, partecipata al 51% da Sydema srl e al 49% da Mangrovia Blockchain Solutions, mentre Oracle ha messo a disposizione la sua piattaforma tecnologica.

La cessione dei crediti deteriorati tramite la piattaforma include 5 fasi.

funzionamentoLa prima fase è la registrazione al marketplace, in cui il venditore inserisce le caratteristiche del portafoglio e della garanzia (solo nel caso di Npl secured); carica il data tape con le caratteristiche dei crediti e seleziona il suo tracciato (da caricare il formato xls o csv, che può essere di tipo Eba, Sydema o personalizzato). Una volta salvato il portafoglio, il file caricato è salvato sulla blockchain. A questo punto si passa alla pubblicazione del portafoglio, con quindi il venditore che mette  il suo portafoglio in vetrina (rendendolo visibile a tutti gli operatori, che non possono effettuare offerte di acquisto), oppure pianificare un’asta pubblica o privata (un beauty contest accessibile solo su invito), impostandone il termine iniziale e finale. Il compratore a sua volta può vedere tutti i portafogli (tranne quelli in asta privata, se non è invitato) e consultare il data tape, scaricando il tracciato. In questo caso, la blockchain registra chi ha effettuato il download. Inizia poi la terza fase, cioé quella dell’apertura dell’asta, dove i compratori inviano le loro offerte, che non possono rilanciare, ma solamente ritirare se cambiano idea. Si arriva quindi alla quarta fase di chiusura dell’asta, in cui avviene la valutazione delle offerte da parte del venditore e l’assegnazione del portafoglio: automatica (al miglior offerente) o manuale (il venditore sceglie a chi cedere il portafoglio). La blockchain interviene ancora nella quinta fase, quella della finalizzazione della vendita, per registrare l’operatore cui è stato assegnato il portafoglio. La formalizzazione dell’operazione avviene poi con i canali classici del contratto e dell’incontro tra le parti off-line.

Daniele Morisco, direttore generale di Mangrovia, ha ricordato che la blockchain è stata ammessa dall’ordinamento giuridico italiano (si veda altro articolo di BeBeez), per cui offre al compratore una dataroom certificata, che può essere usata come prova in un contenzioso nel caso in cui sorgessero problemi di mancata corrispondenza tra i portafogli e quanto dichiarato nei data tape. Questa tecnologia si presta in particolare a essere utilizzata quando gli operatori non si conoscono oppure non si fidano l’uno dell’altro. Inoltre, per utilizzarla non occorre modificare i sistemi gestionali utilizzati dalle parti. Secondo Riccardo Marciò, responsabile della direzione Npl di Banco Desio, NPlus è molto potente per il mercato secondario degli Npl, in fase di espansione. A suo avviso la piattaforma non è adatta alle maxi cessioni di crediti deteriorati, per cui è necessario capovolgere molti consulenti, ma si presta molto alle cessioni routinarie di portafogli di Npl di dimensioni medio-piccole, rese necessarie per i parametri di Npl stabiliti dalla Bce.

Mangrovia Blockchain Solutions è stata fondata nell’aprile 2018 da Mangrovia Lab, che fa capo a privati e manager della startup, e al presidente esecutivo AngeloMario Moratti, secondogenito di Massimo Moratti, presidente di Saras, attraverso la sua holding Seven, che detiene il 60% del capitale di Mangrovia. La startup, che ha sede a Milano, Barcellona e Berlino ed è attiva in Italia, Spagna, Germania e Svizzera, è guidata dal managing director e cfo Daniele Morisco e ha messo a segno diverse partnership importanti con realtà prestigiose come IBM, oltre a Oracle. Inoltre è stata iscritta come centro di trasferimento tecnologico nell’apposito registro del Mise.

Nel dicembre scorso Mangrovia si è alleata con Iconium Blockchain Ventures, startup innovativa fintech dedicata allo sviluppo dell’ecosistema finanziario e industriale basato su blockchain, al fine di creare in Italia un punto di riferimento per le aziende interessate a comprendere meglio la tecnologia decentralizzata (si veda altro articolo di BeBeez). Mangrovia inoltre ha supportato Snam nella realizzazione di una piattaforma basata su blockchain per la compravendita di gas naturale, su cui è stata effettuata la prima transazione nel dicembre 2019 (si veda Teleborsa).

Mangrovia conta tre divisioni: fintechenergia (Prosume) e supply chain (Brandzledger). La divisione fintech propone soluzioni di tracciabilità documentale, accesso a sistemi fisici e virtuali (Log in), messaggistica interna e workflow. Prosume si rivolge  invece ai prosumer, ovvero consumatori che sono al contempo produttori dell’energia che utilizzano, e si pone come obiettivo la liberalizzazione del mercato energetico locale e lo sviluppo offrendo soluzioni basate su blockchain e supporto di smart-grid resilienti ed efficienti. Infine la divisione supply chain, attraverso Brandzledger, tiene traccia delle transazioni tra due o più attori in maniera efficiente, verificabile, permanente e trasparente. Si applica soprattutto ai settori moda, cibo, farmaceutico e arte.

Sydema è una software house attiva dal 1978. Fornisce anche programmi per il settore finanziario e del recupero crediti, e conta tra i suoi clienti la maggior parte delle banche. Ha sede a Milano e conta oltre 120 clienti. Attualmente sta investendo parecchio in analisi dei dati, AI e blockchain.

Oracle è una multinazionale del settore informatico attiva dal 1977, con sede a Redwood, nella Silicon Valley. Quotata alla Borsa di New York, l’azienda sviluppa e costruisce inoltre strumenti per lo sviluppo di database, hardware, software di gestione delle risorse aziendali (ERP), gestione delle relazioni con i clienti(CRM) e di gestione della catena di distribuzione (SCM).


NB Aurora prepara un aumento di capitale fino a 150 mln euro per finanziare nuovi investimenti

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NB Aurora

NB AuroraIl Consiglio di amministrazione di NB Aurora, veicolo di investimento gestito da Neuberger Berman e quotato sul segmento MIV di Piazza Affari, ha deliberato un aumento di capitale fino a 150 milioni di euro, che sarà sottoscritto entro il primo semestre del 2020 (si veda qui il comunicato stampa). L’aumento di capitale consiste in un’offerta con diritto di opzione di azioni ordinarie di classe A di nuova emissione agli attuali soci; i diritti di opzione saranno negoziabili durante l’offerta in opzione sul segmento MIV di Borsa Italiana. Nel caso in cui i diritti di opzione venissero esercitati solo in parte, le nuove azioni saranno vendute mediante un collocamento privato riservato a investitori qualificati. I termini e le condizioni dell’offerta saranno resi noti in seguito; NB Aurora intanto ha già depositato una bozza di progetto all’autorità lussemburghese CSSF.

L’aumento di capitale è finalizzato a consolidare la crescita di NB Aurora ed effettuare nuovi investimenti. Dalla quotazione del maggio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), la società ha investito circa 158 milioni di euro, che saliranno a 174 milioni considerando anche l’acquisizione nel dicembre scorso della maggioranza della società italiana attiva nella logistica di studi clinici, prodotti farmaceutici, biotecnologici e campioni biologici PHSE. NB Aurora detiene in portafoglio anche: il 44,55% di Fondo Italiano di Investimento (FII); quote di minoranza in Club del Sole, Dierre Group e Rino Mastrotto. Ha raccolto inoltre co-investimenti per un importo complessivo di circa 23 milioni di euro, principalmente da parte di family office italiani.

Per acquisire il 49,9% di Dierre, NB Aurora ha costituto nel giugno scorso il club deal D Club, (che controlla all’85%). Il nuovo veicolo d’investimento Megainvest (lanciato da Marco Tadolini, membro della famiglia fondatrice di Megadyne, ed Enzo Rambaudo, ex cfo di Megadyne) ha appena rilevato il 9,5% di D Club (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultimo è detenuto anche anche al patron di Diesel, Renzo Rosso; e da Giovanna Macchi, la cui famiglia sino allo scorso giugno, insieme alla famiglia Moglia, possedeva Enoplastic,  azienda che produce capsule e tappi per bottiglie con sede nella provincia di Varese, il cui controllo la scorsa estate è passato nel portafoglio del fondo di private equity belga Cobepa (si veda altro articolo di BeBeez). Macchi e Rosso detengono entrambi il 3% di D Club.

Dall’investimento in FII, NB Aurora ha sinora percepito 126 milioni di euro a titolo di distribuzioni, realizzando un capital gain di circa 63 milioni, a seguito della vendita di 9 società in portafoglio, tra cui Forgital, Rigoni di Asiago, Sanlorenzo e La Patria. Nel maggio 2019, la società ha distribuito un dividendo di 18,9 milioni, corrispondenti a  1,0574 euro per azione, sulla base dei risultati del 2018.

Visto l’interesse che sta riscuotendo il mercato dei private asset tra gli investitori privati di questi tempi e grazie alla grande esperienza negli investimenti in piccole e medie aziende, NB Aurora sta ragionando sulla possibilità di proporsi come partner per gli asset manager tradizionali che stanno pensando agli Eltif attraverso una delega di gestione (si veda altro articolo di BeBeez).


Carlyle Real Estate sgr affitta un magazzino nel Siziano Logistics Park (Pavia)

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magazzino SizianoCarlyle Real Estate sgr spa ha chiuso un accordo di locazione per un magazzino a Siziano (Pavia), in nome e per conto del suo fondo immobiliare chiuso CER-L. Nell’operazione, Carlyle è stata assistita dal consulente immobiliare del fondo Oxalis Real Estate Advisors e da GVA Redilco (si veda qui il comunicato stampa). Il magazzino, costruito in soli 9 mesi all’interno del Siziano Logistics Park, si sviluppa su una superficie coperta di 22 mila mq e 23 baie di carico. L’immobile è di grado A ed è situato a 8 km a Sud di Milano sulla SP40, connesso all’autostrada A1 Milano-Napoli e all’A7 Milano-Genova.

Ricordiamo che nel dicembre 2017 i fondi immobiliari di Carlyle avevano comprato  altri cinque asset logistici in Nord Italia per un totale di 210 mila mq in due transazioni distinte. In particolare, un asset è stato acquisito da un fondo di investimento europeo, mentre gli altri quattro  sono stati acquistati da Prologis. Tutti gli immobili erano situati nel corridoio logistico del Nord Italia, con centro nei pressi di Milano per poi estendersi tra Bologna, Venezia e Torino. L’acquisizione fu finanziata attraverso una combinazione di equity e di debito, quest’ultimo concesso da Aareal Bank (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo CER-L nel dicembre 2018 aveva ottenuto un finanziamento da 53 milioni di euro dalla medesima banca per finanziare l’acquisto e/o lo sviluppo di un portafoglio immobiliare costituito da cinque immobili destinati ad uso logistico ubicati nel nord Italia (si veda AziendaBanca).

 

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FTV Capital investe in Centaur Fund Services. Sortis lancia Sortis Growth Venture. Duff & Phelps acquisisce le Lucid Companies

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FTV CapitalFTV Capital ha comprato una partecipazione significativa in Centaur Fund Services, leader nell’amministrazione di fondi e nei servizi di regolamentazione per il settore dei fondi di investimento alternativi (si veda qui il comunicato stampa). Il capitale posizionerà l’azienda per una continua espansione in nuove aree geografiche e ulteriori investimenti in talenti, sviluppo del prodotto e tecnologia. Mentre i gestori di fondi cercano sempre più di esternalizzare le proprie funzioni normative e di back-office e di ufficio centrale, Centaur ha registrato una domanda crescente di soluzioni all’avanguardia come amministratore indipendente di fondi abilitato alla tecnologia. Ronan Daly, Karen Malone ed Eric Bertrand, co-fondatori di Centaur, continueranno i loro ruoli di leadership e rimarranno importanti azionisti della società. Nell’ambito della transazione, il partner di FTV Capital, Kyle Griswold, e il vicepresidente Brent Fierro entreranno a far parte del consiglio di amministrazione di Centaur. Fondata nel 2009, Centaur fornisce servizi di amministrazione di fondi per fondi di investimento alternativi, inclusi hedge fund, private equity, venture capital, fondi di credito e immobiliari, family office e fondi mobiliari assicurativi. Centaur seleziona attentamente i suoi partner tecnologici per supportare la crescita, offrire efficienza e un servizio di alta qualità. La piattaforma centrale di amministrazione dei fondi di Centaur offre una suite completa di servizi di contabilità dei fondi, assistenza agli investitori, regolamentazione, corporate e depositaria supportata da un team di eccezionale talento con oltre 140 dipendenti in 9 sedi globali. Con la classe di attività alternativa dei fondi aperti e chiusi dovrebbe raggiungere 14 mila miliardi di dollari di attività globali in gestione (AUM) entro il 2023, si prevede quindi che la domanda di assistenza di livello erogata in modo conveniente continui a crescere man mano che i gestori cercano di competere in tutti gli aspetti della loro attività.

Sortis HoldingsSortis Holdings, un gestore di fondi di investimento alternativi con sede a Portland, Oregon, ha lanciato Sortis Growth Venture FundIl fondo da 10 milioni di dollari punta ad accelerare la velocità con cui i marchi emergenti nel settore consumer possano dispiegare il loro pieno potenziale (si veda qui privateequitywire).  Sortis Growth Venture Fund ha un rendimento target del 20% sul capitale investito. “Sortis ha sviluppato una piattaforma unica che aggrega operatori, consulenti e investitori di grande esperienza con un’agenzia di e-commerce di livello mondiale, fornendo ai promettenti marchi di consumo supporto e struttura critici mentre si concentrano sul raggiungimento del livello successivo”, ha affermato Butch Bannon, direttore del fondo, aggiungendo: “Con l’accesso alla nostra rete, risorse, mezzi ed esperienza, le società del portafoglio di fondi di Sortis Growth possono attingere al loro potenziale di crescita in modo più efficiente ed efficace”. A differenza di molte società di private equity che non guardano le società con meno di 5 milioni di dollari di ebitda, Sortis identifica opportunità di investimento convincenti all’interno di questa nicchia. Le future società di portafoglio avranno sede in Nord America e avranno una portata nazionale o globale in grado di sfruttare rapidamente le competenze di categoria del fondo e le capacità di e-commerce. Il Sortis Growth Venture Fund prende in considerazione le società di consumo e di vendita al dettaglio di marca in varie categorie – compresi abbigliamento e accessori, salute e benessere, animali domestici, estetica e cura della persona, cibo e bevande e calzature – guidati da fondatori e team di gestione eccezionali.

Duff & PhelpsDuff & Phelps ha annunciato l’acquisizione di Lucid Issuer Services, di Lucid Agency and Trustee Services e di Fluyd, società leader in Europa nella fornitura di soluzioni di securities solicitation e servizi fiduciari (si  veda qui il comunicato stampa). L’operazione rafforza l’offerta di servizi business di Duff & Phelps in seguito all’acquisizione di Prime Clerk nel 2019. “Questa transazione espande ulteriormente la presenza globale di Prime Clerk nel campo delle securities solicitation, con l’aggiunta di Lucid Issuer Services, Società leader in Europa nella gestione della ristrutturazione delle passività,” ha dichiarato Shai Y. Waisman, Head of Business Services di Duff & Phelps e ceo di Prime Clerk. “Inoltre, aumenta la nostra offerta di servizi tramite Lucid Agency and Trustee Services, primaria società a livello europeo nelle soluzioni per servizi fiduciari legati al private debt, ai capital markets, al finanziamento delle infrastrutture e alle operazioni di ristrutturazione. Con Fluyd, veniamo infine in possesso di una piattaforma tecnologica proprietaria per asset non quotati e prodotti del credito che rivoluzionerà il mercato con una facilità di accesso e una trasparenza senza precedenti. Con l’acquisizione di Lucid Companies ci possiamo avvalere delle competenze di leader nel settore e miglioriamo la nostra capacità di offrire servizi di alto livello ai nostri clienti globali.” Pochi giorni fa Permira ha annunciato che venderà il controllo di Duff & Phelps a Stone Point Capital e Further Global sulla base di una valutazione del gruppo di 4,2 miliardi di dollari (si veda qui altro articolo di BeBeez).Permira, che aveva comprato il controllo del gruppo a fine 2017 (si veda altro articolo di BeBeez), continuerà comunque a mantenere una minoranza significativa nella società, così come il management team, che continuerà a guidare la società.


Arc70 Capital raccoglie 230 mln $. PPHE Hotel Group apre a Zagabria. Savills supera i 20,75 mld euro di AuM

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arc70Arc70 Capital ha annunciato il closing della raccolta del suo secondo fondo a quota 230 milioni di dollari, superando quindi l’obiettivo dei 200 milioni in meno di 5 mesi. Placement agent è stato Eaton Partners (si veda qui il comunicato stampa).  Il fondo ha ricevuto un forte sostegno da parte di investitori istituzionali di alto livello sia nuovi sia esistenti, inclusi importanti gestori patrimoniali, family office e privati ​​con un patrimonio netto elevato. Arc70 è una società di investimento con sede a San Francisco focalizzata sul finanziamento dello sviluppo di alloggi a prezzi accessibili. Arc70 Capital è attivo in tutti gli Stati Uniti e concentra i suoi sforzi sulle comunità in cui le esigenze di accessibilità abitativa sono le più elevate. Arc70 adotta un approccio a lungo termine per collaborare con le parti interessate per creare un impatto sociale significativo e valorizzare i loro partner di investimento. “Arc70 ha sfruttato la sua profonda esperienza nel settore per creare una strategia unica e sofisticata nel settore degli alloggi a prezzi accessibili, mentre è molto forte l’appetito degli investitori per questo investimento per il quale sono previsti vantaggi fiscali e che è decorrelato dall’andamento dei mercati”, ha affermato Peter Purcell, direttore di Eaton Partners.

PPHE Hotel GroupPPHE Hotel Group ha in programma di sviluppare un nuovo hotel nel centro di Zagabria, in Croazia, attraverso la sua filiale Arena Hospitality Group (s i veda qui europe-re).  Lo schema, che è soggetto all’ottenimento dei permessi necessari, prevede la conversione di un edificio iconico in una posizione privilegiata nel cuore della città. Una volta aperto, questo hotel con 115 camere includerà un ristorante e bar di destinazione, strutture per il benessere e spa, un centro fitness, spazi per eventi e parcheggio. L’hotel dovrebbe aprire entro 24 mesi.  Il nuovo hotel nel centro della città migliorerà la diffusione geografica del portafoglio di Arena, che è attualmente centrato sulla costa istriana, e ridurrà l’esposizione alla stagionalità.  Boris Ivesha, presidente e ceo di PPHE ha dichiarato: “Questo nuovo hotel proposto a Zagabria si aggiunge alla nostra pipeline da 356 milioni di euro di progetti alberghieri nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti. Attraverso la nostra filiale Arena, stiamo continuando ad espandere la nostra presenza nell’Europa centro-orientale e disponiamo delle competenze, delle infrastrutture e della reputazione locali per realizzare le sostanziali opportunità in questa entusiasmante regione “.

Savills Fund ManagementSavills Investment Management, gestore internazionale di investimenti immobiliari, ha effettuato nel 2019 un volume di transazioni pari a 3,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di euro in Europa e circa 500 milioni in Asia. Le operazioni in acquisto hanno pesato per 2,2 miliardi di euro mentre le vendite sono state pari a 1,3 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa). La società ha raggiunto il suo record storico in termini di masse gestite, raggiungendo la cifra di 20,75 miliardi di euro. Nel 2019, Savills IM ha portato a termine 81 operazioni in 16 paesi diversi ed in tutti i principali settori; di particolare rilievo le acquisizioni di immobili logistici, in Germania, Polonia, Francia e Olanda per un controvalore di 1,3 miliardi di euro. Il 2019 ha poi visto il lancio della terza generazione del fondo logistico European Logistics Fund 3, avvenuta a settembre, con cui Savills IM prosegue il suo programma di investimenti in centri di distribuzione e last mile moderni e di alta qualità. Il fondo ha già raccolto impegni di investimento per oltre 160 milioni di euro. Nel settore uffici si segnalano importanti acquisizioni a Dublino, Monaco di Baviera, Milano e Roma. “L’attività e i risultati ottenuti nel 2019 confermano il ruolo di primissimo piano di Savills Investment Management nel contesto europeo”, ha dichiarato Cristiano Ronchi, managing director per l’Italia, che ha aggiunto: “Nell’anno appena concluso, abbiamo completato, in Italia, transazioni, in acquisto ed in vendita, per più di 900 milioni tra cui 3 importanti single asset deals a Roma e Milano di importo superiore a 100 milioni ciascuno. Tale attività ci ha permesso di raggiungere una massa gestita di immobili superiore ai 3 miliardi di euro. Questi risultati confermano l’assoluta rilevanza dell’Italia nel contesto del gruppo. Anche il 2020 riteniamo sarà un altro anno di crescita, soprattutto nei settori della logistica, degli uffici e del residenziale specializzato”. Kiran Patel, Global CIO e Deputy Global ceo di Savills IM, ha commentato: “I mercati globali del real estate hanno di fronte diverse sfide. In pochi mettono in dubbio che si stia avvicinando il picco del ciclo degli affitti, e i rendimenti sono bassi, soprattutto rispetto al passato. Gli spazi vacanti sono limitati, e l’offerta di nuovi progetti di sviluppo è nella maggior parte dei mercati piuttosto modesta.” “Detto ciò, lo scenario dei tassi di interesse bassi nel lungo termine rende favorevole gli investimenti nell’asset class real estate.” “Ci sono differenze, anche significative, tra i vari paesi e i diversi settori, i mercati immobiliari presentano al momento inefficienze che possono rappresentare buone opportunità di investimento. Come Savills IM riteniamo che per sfruttare al meglio queste inefficienze sia necessaria una profonda comprensione dei mercati locali e una forte presenza sul territorio, ed è questo il motivo per cui continuiamo a far crescere la nostra struttura di 17 uffici sparsi in 13 paesi.”

 



Cerved Group rileva il 50,1% di Quaestio Cerved Credit Management per 43,25 mln di euro

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cervedCerved Group ha acquisito per 43,25 milioni di euro, tramite la controllata Cerved Credit Management srl, il restante 50,1% di Quaestio Cerved Credit Management (si veda qui il comunicato stampa), la società con la quale Quaestio Holding sa e Cerved avevano acquisito nel 2017 da Mps la piattaforma di gestione dei crediti deteriorati Juliet e contestualmente si erano assicurati un contratto decennale di servicing per la gestione in outsourcing dei flussi futuri a sofferenza di tutte le banche italiane del Gruppo Mps. Non solo. Sempre a Juliet era stata assegnata la gestione delle attività di special servicing dei circa 14,5 miliardi di euro di Npl di Mps, oggetto di cartolarizzazione del veicolo Siena NPL 2018 srl, dopo che a Cerved Credi Management era stato assegnato appunto nel febbraio 2018 il ruolo di special servicer.

Mps aveva ceduto Juliet per 52,5 milioni di euro cui si sarebbe potuto aggiungere un earn out di un massimo di 33,8 milioni, basato sul raggiungimento di risultati economici conseguiti nell’arco temporale sino al 2025. A luglio 2019, però, Mps aveva deliberato l’esercizio del diritto di recesso dal contratto di servicing decennale stipulato con Juliet, in cambio di un indennizzo di 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Cerved, che possedeva il 49,9% di Quaestio Cerved Credit Management, già consolidava integralmente la società nel gruppo e per effetto dell’acquisizione ne è diventata ora socio unico. Il prezzo della quota di Quaestio Cerved Credit Manangement nel bilancio di Quaestio Holding non era stato definito negli accordi siglati tra Quaestio Holding  e Dea Capital lo scorso agosto (si veda altro articolo di BeBeez), che hanno poi portato lo scorso novembre Dea Capital spa ad acquisire il 38,2% di Quaestio Holding e Dea Capital Alternative Funds sgr rilevare la gestione dei fondi Atlante e Italian Recovery Fund (si veda altro articolo di BeBeez). La nota diffusa da Dea Capital  spiegava infatti che il corrispettivo sarebbe stato definito sulla base dell’effettivo valore di cessione qualora quest’ultima fosse stata perfezionata entro il 31 luglio 2024 oppure sulla base di un valore da definire tra le parti qualora per tale data la cessione non si sia realizzata. Con questa operazione è stata invece anticipata l’acquisizione integrale del capitale di Quaestio Cerved Credit Management, originariamente prevista per il 2021 in forza dell’opzione call definita nell’ambito della partnership industriale tra Cerved e Quaestio Holding.

Nei primi 9 mesi del 2019, Quaestio Cerved Credit Management e Juliet hanno realizzato ricavi pari a 42,8 milioni, un ebitda di 20,5 milioni e disponevano di una liquidità netta pari a 19,7 milioni.

Ricordiamo che Cerved lo scorso settembre ha messo sul mercato la sua divisione Npl, Cerved Credit Management (si veda altro articolo di BeBeez). Le opzioni di valorizzazione sul tavolo sono tante, dalla vendita pura della divisione, a una sua integrazione con operatori specializzati, a partnership industriali. Su questo fronte Credito Fondiario sembra che si stia giocando la partita contro Intrum, mentre Bain Capital e doValue avrebbero perso terreno (si veda altro articolo di BeBeez).  La divisione, che sarebbe valutata attorno ai 400 milioni di euro, ha chiuso i nove mesi 2019 con 128 milioni di euro di ricavi (su un totale di 325,9 milioni dell’intero gruppo) e un ebitda di 44,8 milioni (su 142,9 milioni).

Infine il Gruppo Cerved nel novembre 2019 ha lanciato Cerved Money&GO, piattaforma fintech di cessione del credito commerciale totalmente digitale (si veda altro articolo di BeBeez).


Ethica, in tandem con altri coinvestitori, va al controllo di Resitape. Unicredit finanzia l’operazione

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resitapeEthica Global Investments, il veicolo di investimenti di private equity in club deal promosso da Ethica Group, ha rilevato in tandem con altri coinvestitori il 67,5% di Resitape, produttore di tessuti elastici e nastri adesivi per applicazioni industriali. Lo riferisce Private Capital TodayA vendere sono stati i soci dell’azienda Clara Poli e Noel Murray, che hanno reinvestito con una quota complessiva del 23%; il resto del capitale fa capo al management e ad altri investitori finanziari. L’acquisizione è stata finanziata da Unicredit con una linea di credito senior.

Resitape, con sede a Liscate (Milano) è attiva dal 1962. Produce e commercializza in Italia e all’estero prodotti finiti e semilavorati a partire da polvere fine di politetrafluoroetilene (PTFE), in un processo noto come estrusione in pasta. La società ha chiuso il 2018 con ricavi per 7,6 milioni di euro, un ebitda di 481 mila euro e una posizione finanziaria netta di 43 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente). Nel 2019 ha fatturato circa 7,2 milioni di euro.

I soci di Ethica Global Investments sono tutti imprenditori italiani, con cui Ethica da sempre intrattiene stabili relazioni, ai quali si sono affiancati i dipendenti del gruppo, amici e professionisti vicini al mondo Ethica. In totale quindi a oggi Ethica Global Investments spa ha raggiunto una dotazione di 70 milioni di euro da investire in pmi italiane e varerà a breve un nuovo aumento di capitale per altri 30 milioni per arrivare al target definitivo di 100 milioni  (si veda altro articolo di BeBeez).A gestire il veicolo di Ethica è  Italglobal Partners srl  fondata da Ruggero Jenna Francesco Sala.

Ethica Global Investments è uno degli investitori monitorati da BeBeez Private Data,
il database delle aziende italiane partecipate da investitori di private capital
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Via libera del tribunale al concordato preventivo di Pasta Zara. Il suo stabilimento di Muggia passa ufficialmente a Barilla per 118 mln di euro

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pastazaraIl giudice Antonello Fabbro del tribunale di Treviso ha omologato il concordato preventivo con continuità aziendale presentato da Pasta Zara. Lo riferisce TrevisoTodayIl produttore di pasta è stato affiancato nella redazione del piano di ristrutturazione dall’advisor finanziario Deloitte, dallo studio di comunicazione The Skill, dallo studio legale Chiomenti e da 3XCapital. La proposta concordataria, approvata dai creditori nel settembre scorso, prevede che i debiti finanziari (non leasing, ma compreso il minibond da 5 milioni di euro in scadenza il prossimo marzo) siano soddisfatti al 33% entro 12 mesi dall’omologa del concordato e che i crediti di SGA e di Bank of China siano a loro volta soddisfatti al 33%, ma entro 5 anni dall’omologa. Infine, i crediti degli istituti di leasing saranno rimborsati al 100% entro 24 mesi dall’omologa (si veda altro articolo di BeBeez).

Il giudice contestualmente ha dato il via libera alla vendita dello stabilimento Pasta Zara di Muggia (Trieste) alla Barilla per 118 milioni di euro, conservando i posti di lavoro dello stabilimento stesso. Quella di Barilla era stata l’unica offerta per lo stabilimento ed era pervenuta nel maggio scorso (si veda altro articolo di BeBeez). A metà aprile 2019 il Tribunale di Treviso aveva pubblicato il bando per la vendita dello stabilimento di Muggia, fissando 119 milioni di euro come base d’asta e stabiliva il 22 maggio come data ultima per la presentazione delle offerte e il 23 maggio come data di apertura delle buste  (si veda altro articolo di BeBeez).

Pasta Zara era stata ammessa a fine gennaio 2019 alla procedura di concordato preventivo in continuità (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che il produttore di pasta in difficoltà era stato ammesso al concordato in bianco nel maggio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e aveva poi ottenuto una proroga dei termini per presentare il piano concordatario entro il 7 dicembre scorso. A quel punto la società aveva siglato con Barilla l’accordo per cedere per 118 milioni di euro lo stabilimento di Muggia, incluso un contratto di co-packing (imballaggio, confezionamento ed etichettatura dei prodotti Zara) per un periodo di cinque anni (si veda altro articolo di BeBeez).

Pasta Zara è controllata dalla famiglia Bragagnolo e partecipata dalla finanziaria regionale del Friuli Venezia Giulia, Friulia (11,25%), e da Simest (11,76%). Ha sede a Riese Pio X (Treviso). E’ gravata da un debito finanziario lordo di  241 milioni di euro, di cui 178 milioni nei confronti di varie banche e in particolare 73 milioni riferibili ad affidamenti ottenuti da Banca Popolare di Vicenza e da Veneto Banca e quindi finiti nel portafoglio di Amco (la ex Sga). Il tutto senza dimenticare che a livello di holding (la lussemburghese Ffauf sa della famiglia Bragagnolo) ci sono altri 50 milioni di euro di debiti nei confronti di Bank of China. La situazione di grave tensione finanziaria che aveva portato la società a chiudere il 2017 con una perdita di 25,7 milioni, dovuta in parte alla svalutazione di partecipazioni in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza per 9 milioni di euro, a fronte di un patrimonio netto crollato a 77,3 milioni e di un debito finanziario netto di poco meno di 200 milioni. Una situazione, questa, che ha portato la società a sforare di parecchio il covenant finanziario relativo al rapporto tra PFN e patrimonio netto, fissato a 1,80 volte.

 


Icon Infrastructure compra il 49% delle attività di illuminazione pubblica del gruppo Egea

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Schermata 2020-01-31 alle 07.42.05Icon Infrastructure ha comprato il 49% delle attività relative al settore dell’illuminazione pubblica del gruppo Egea, una multi-utility con sede ad Alba, operativa nei settori dell’energia e dell’ambiente. Più precisamente Egea ha conferito le attività in un’unica società target, Ardea srl, e successivamente il fondo ha acquisito il 49% di Ardea. Nell’operazione Icon è stato affiancato sul piano legale dallo studio Orrick, che si è occupato della due diligence sugli asset oggetto di investimento e della negoziazione e predisposizione della documentazione contrattuale.

L’operazione replica quella già condotta nel dicembre 2017 dal fondo, quanto aveva comprato  il 49% delle attività nei settori della distribuzione gas e teleriscaldamento nel Nord Italia del gruppo Egea, (si veda altro articolo di BeBeez). Anche in quel caso l ’acquisizione era stata preceduta da una riorganizzazione societaria del gruppo Egea, per effetto della quale le partecipazioni nelle società operative nei settori della distribuzione gas e teleriscaldamento erano state conferite a due holding di partecipazioni, di cui Icon ha acquisito appunto il 49%.

Il gruppo Egea è attivo nelle diverse fasi della filiera dei servizi pubblici locali, operando sia nei servizi in regime di libero mercato, quali energia elettrica (produzione e vendita), vendita di gas naturale, energia termica per teleriscaldamento (produzione, distribuzione e vendita) sia nell’ambito delle attività regolate, quali distribuzione di gas naturale, ciclo ambientale (raccolta e spazzamento) e servizio idrico integrato.

Sul fronte dell’illuminazione pubblica, sono stati avviati progetti ad Acqui Terme, Bra, Savigliano, Alba e Santo Stefano Belbo. Ai Comuni viene proposta un’analisi del parco impiantistico dell’illuminazione pubblica finalizzata a un progetto di riqualificazione delle strutture esistenti, che il Comune stesso ripaga attraverso un canone annuale inferiore alla spesa sostenuta per l’illuminazione.

Il gruppo Egea ha chiuso il 2018 con 781,5 milioni di euro di ricavi consolidati, 29,1 milioni di ebitda e 149,4 milioni di debito finanziario netto, compreso un minibond originariamente da 15 milioni (oggi ne restano 7,5 milioni) quotato nel 2015 all’ExtraMot Pro, a scadenza marzo 2021 e cedola 5,5% (si veda altro articolo di BeBeez).


Prezzi in salita dal 6 all’8% per gli Npl unsecured nel 2019. Lo rileva il Market Watch Npl di Banca Ifis

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prezzi Npl

prezzi NplI prezzi dei portafogli di Npl non garantiti (unsecured) sono saliti dal 6% a fine 2018 all’8% a fine 2019. Merito della componente consumer, che sta beneficiando di portafogli con meno lavorazioni interne e maggiore completezza documentale. Restano stabili invece i prezzi dei portafogli di crediti deteriorati secured (dal 33% al 34%), mentre  i prezzi dei portafogli misti sono crollati al 21% dal 28%. Lo rileva la decima edizione del Market Watch Npl di Banca Ifis, intitolato “NPL Transaction Market and Servicing Industry” (si vedano qui lo studio completo e qui il comunicato stampa).

Il rapporto di Banca Ifis calcola inoltre che in Italia ci sono ancora 325 miliardi di euro di Npl e Utp da gestire: 246 miliardi di Npl e 79 miliardi di Utp. Nel dettaglio, 141 miliardi erano sui bilanci delle banche a fine 2019 (di cui 77  miliardi di Npl e 64 miliardi di Utp, a cui vanno aggiunti 4 miliardi di euro di scaduti, che però non sono parte del calcolo di Banca Ifis dei deteriorati da gestire), 198 miliardi sono stati invece ceduti a vari investitori a partire dal 2015, che ne hanno recuperati però sinora solo 14 miliardi. Rispetto al primo semestre 2019, i crediti da gestire sono scesi da 330 a 325 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Il settore più colpito dal deterioramento dei debiti restano le costruzioni, ancora ben al di sopra dei livelli pre-crisi. In Italia, i 10 principali servicer concentrano il 78% delle masse gestite dal mercato; sul podio doValue (82 miliardi di asset in gestione); Credito Fondiario (52 miliardi) e Cerved Credit Management (46 miliardi).
npl e utp da gestire

Banca Ifis si attende che entro fine 2020 si vedranno altri 37 miliardi di euro lordi di transazioni NPL in aumento rispetto ai 32 miliardi di euro lordi transati nel 2019.  Il Report Npl 2019 di BeBeez (riservato ai sottoscrittori dell’abbonamento BeBeez News Premium o Combo; scopri qui come abbonarti) prevede invece per quest’anno operazioni per almeno 41 miliardi nel settore dei crediti deteriorati, mentre per lo scorso anno ha calcolato un controvalore di transazioni Npl e Utp per quasi 50 miliardi; il dato segue quello di ben 101 miliardi di valore lordo di operazioni annunciate nel 2018 (si veda qui il Report Npl 2018 di BeBeez). Tra i trend del 2019 segnalati dal Report 2019 BeBeez, quello della creazione di piattaforme di gestione di Utp in joint venture, mentre si stanno moltiplicando i lanci di fondi specializzati in Utp corporate single name.

Infine, l’analisi di Banca Ifis ha stimato in 70 miliardi di euro l’impatto delle Gacs sul settore, spalmato su 24 operazioni effettuate tra il 2016 e il 2019. I loro prezzi medi hanno un andamento in crescita, legato alla percentuale di Npl secured presenti nei portafogli. Nel 2020 sono attese ulteriori transazioni per 6 miliardi di euro sugli Npl assistite da Gacs.
gacs


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