![Alessandro Mazzanti, CEO di CBRE Italy]()
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Alessandro Mazzanti, CEO di CBRE Italy
Continua la crescita degli investimenti immobiliari in Italia: nel terzo trimestre del 2019 sono saliti del 40% rispetto allo stesso periodo del 2018, attestandosi a 2,2 miliardi di euro. Lo rileva la società di consulenza immobiliare internazionale CBRE (si veda qui il comunicato stampa). “Il real estate gode, in questo momento, di una situazione generale ottimale, grazie a un panorama geopolitico e a un livello dei tassi d’interesse che sono certamente i migliori degli ultimi anni. Ipotizzando che lo scenario politico si mantenga stabile, vista la pipeline ricchissima attualmente in essere, è probabile che si chiuda l’anno con un volume di investimenti che potrebbe avvicinarsi o addirittura superare il record del 2017”, ha spiegato Alessandro Mazzanti, ceo di CBRE Italy.
A livello di settori, è record per gli hotel, che triplicano gli investimenti rispetto al 2018, arrivando a quota 2,56 miliardi di euro. Merito dell’interesse di catene alberghiere e investitori internazionali, che hanno iniziato a stipulare contratti di management con strutture di garanzia molto più forti e protettive per la proprietà rispetto a 10 anni fa e, in taluni casi, sono disposti a valutare anche contratti di locazione. Inoltre in Italia le performance gestionali sono solide e in crescita e in città come Venezia sono addirittura superiori a quelle di Londra e Parigi, nonostante le dimensioni più ridotte del mercato. Il forte limite del settore alberghiero italiano è l’esigua offerta rispetto alla domanda molto elevata, che ha portato a una compressione dei rendimenti nell’ultimo anno. A Roma le conversioni di edifici in hotel di lusso sono molto alte a causa della difficoltà di acquisito di alberghi esistenti, visti i prezzi eccessivi. A Venezia e Firenze è difficile effettuare riconversioni per la difficoltà di ottenere licenze alberghiere. Di conseguenza, gli operatori del settore stanno iniziando a interessarsi a città secondarie.
Nel segmento uffici sono stati investiti 2,45 miliardi di euro: +45% rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Milano è leader in questo segmento, con 30 operazioni e investimenti per 1,5 miliardi di euro, seguita da Roma con 709 milioni di investimenti. Gli operatori sono molto interessati a operazioni value-add, come rigenerazione urbana su aree ex industriali e scalinata ferroviari.
Ottima performance anche per il retail, che si avvicina ai volumi dello stesso periodo del 2018, a quota 1,7 miliardi di euro. Gli investitori cercano immobili core o value-add, anche in segmenti molto specialistici, come gli outlet. Ne è la prova la recente joint-venture tra il Gruppo Stilo e il fondo Orion Real Estate Fund V, stipulata nel settembre scorso (si veda altro articolo di BeBeez). Migliora il segmento della logistica, con investimenti per 463 milioni di euro. Gli operatori sono molto interessati al Nord Italia, a immobili più piccoli, last mile e magazzini refrigerati.
In prospettiva, l’enfasi delle banche sulla dismissione di Utp, insieme a normative come il calendar provisioning, dovrebbero rimettere sul mercato nuovi asset immobiliari appetibili per gli investitori istituzionali (si veda altro articolo di BeBeez). Peraltro sono numerosi gli immobili messi in vendita dalle banche quest’anno. Nel febbraio scorso è stato avviato ufficialmente il processo di vendita degli immobili strumentali di Montepaschi messo sul mercato la scorsa primavera sotto la regia dell’advisor Duff & Phelps Reag (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, stando agli ultimi rumor, sono in vendita immobili per 300 milioni di euro, anziché 600 come indicato inizialmente: sono infatti stati depennati del perimetro di vendita gli immobili senesi e altri di scarso rilievo. Tra i fondi interessati rientrano Apollo, Varde, Blackstone (affiancato secondo i rumors da Mediobanca e Lazard), Cerberus, Partners group, Bain Capital, Oaktree, Lonestar. Le offerte vincolanti erano attese per fine settembre-inizio ottobre. Per quanto riguarda la vendita degli immobili di Immobiliare Stampa, la società immobiliare con sede a Vicenza interamente controllata da Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa, ci sarebbero in corsa Prelios sgr (assistita da Goldman Sachs), Bain Capital (supportata da Lazard) e Cerberus (si veda altro articolo di BeBeez). Bain avrebbe spuntato l’esclusiva e l’asta dovrebbe chiudersi a breve. Inoltre dallo scorso settembre Orion Capital Management è in trattativa esclusiva per l’acquisizione della sede storica di Bnl in via Veneto 119 a Roma. Il prezzo chiesto dalla banca per la vendita sfiora i 250 milioni di euro, al quale l’acquirente dovrebbe aggiungere altri 60 milioni per la riqualificazione e la conversione in albergo.
“Un’ottima performance del mercato immobiliare italiano con numeri e trend positivi su tutte le asset class, soprattutto in visione prospettica, con un’importante pipeline che dovrebbe concretizzarsi nei prossimi trimestri; i primi segnali concreti della nascita del settore residenziale per istituzionali, il cosiddetto multifamily; insieme all’incremento strutturale di prodotto immobiliare sottostante gli Utp, dovrebbero aiutare a incrementare in maniera strutturale la dimensione del mercato Italiano e riportarla più in linea con i suoi peer europei”, ha concluso Alexandre Astier, Managing Director Capital Markets di CBRE Italy.