Quantcast
Channel: BeBeez
Viewing all 28571 articles
Browse latest View live

In arrivo il basket bond della Regione Campania per finanziare le pmi locali. Sarà al massimo da 148 mln euro

$
0
0
sviluppo-campania

sviluppo-campaniaAl via Garanzia Campania Bond, il Basket Bond della Regione Campania per sostenere la crescita delle pmi della regione (si veda qui il comunicato stampa). E’ stata infatti sottoscritta lo scorso 2 agosto la convenzione tra Sviluppo Campania, attuatore della misura e il Rti (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) formato da Mediocredito Centrale – Banca del Mezzogiorno e Fisg srl (Gruppo Banca Finint). Il Rti avrà la funzione di arranger e di coordinamento degli aspetti organizzativi dell’operazione, affiancato dal consulente legale Grimaldi. Contestualmente alla firma della convenzione il Rti ha pubblicato l’Avviso alle imprese per l’accesso allo strumento. Dal 2 settembre al 9 dicembre le imprese interessate potranno inviare le manifestazioni di interesse tramite il sito web dedicato a Garanzia Campania Bond. Da settembre partirà una capillare azione di informazione nel territorio della Regione Campania.

Il basket bond è come noto un raggruppamento di più bond con caratteristiche simili, emessi da un gruppo di aziende, così da poter rappresentare un asset dimensione complessiva di un certo interesse per gli investitori. Di solito viene strutturato come una cartolarizzazione con un spv che compra i vari bond emessi dalle pmi e poi emette a sua volta delle asset backed securities (si vedano per esempio le due emissioni di Hydrobond, l’Elite Basket Bond e l’Export Basket Bond). Ma in altri casi non c’è stata cartolarizzazione, bensì semplicemente una proposta unica del gruppo di bond agli investitori (si veda per esempio il Trentino Basket Bond). E sarà così anche per il Veneto Basket Bond, primo basket bond short term dedicato distretto turistico costiero della costa veneta. Tutti i basket bond appena citati sono stati strutturati da Finint,  a eccezione di quello del Veneto, che invece vede come advisor Frigiolini&Partners Merchant.

Nel caso della Regione Campania, l’operazione prevede l’emissione di minibond da parte delle pmi campane, volta a finanziarie investimenti materiali e immateriali e il capitale circolante. Il portafoglio che raggrupperà i diversi minibond avrà un valore massimo di 148 milioni di euro e sarà sottoscritto da una spv ad hoc che a sua volta emetterà titoli che saranno sottoscritti da investitori istituzionali. Il portafoglio sarà  garantito da Sviluppo Campania con risorse dei fondi europei (Por Fesr Regione Campania 2014-2020) pari a 37 milioni di euro, che copriranno il 100% delle perdite fino a concorrenza del 25% del portafoglio.

“I basket bond sono un’innovazione assoluta nel mercato del credito italiano per sostenere le imprese che hanno bisogno di finanziamenti per innovarsi e crescere attraverso il ricorso al mercato dei capitali. Sviluppo Campania è fortemente impegnata a dare sostegno alle piccole e medie imprese attraverso strumenti di finanza innovativa”, ha dichiarato  Mario Mustilli, presidente di Sviluppo Campania

“Questa operazione è un esempio concreto di come sia possibile utilizzare strumenti finanziari innovativi per favorire lo sviluppo economico del Mezzogiorno”, ha commentato l’amministrazione delegato di Mediocredito Centrale Bernardo Mattarella. “Quando abbiamo proposto per la prima volta inItalia un’operazione di sistema, per il settore delle utilities, eravamo certi che avrebbe fatto scuola e che sarebbe stata replicata anche in altri settori e modalità. Oggi i Basket Bond sono una realtà affermata e conosciuta, e soprattutto un grande aiuto per le imprese che hanno un piano di sviluppo forte e credibile da finanziare. L’operazione Garanzia Campania Bond sarà una grandissima opportunità per lo sviluppo dell’economia reale della Regione e del suo tessuto imprenditoriale”, ha detto Luigi Bussi, amministratore delegato di FISG (Gruppo Banca Finint).).



CBRE assiste il private equity EQT per locazione, project e cost management della nuova sede a Milano

$
0
0
via orefici

via oreficiIl private equity svedese EQT, assistito da CBRE, entra nei nuovi uffici in via Orefici 13 a Milano (si veda qui il comunicato stampa). Al progetto  hanno partecipato anche E45 per le attività di design e Protec per la progettazione degli impianti.

Hines aveva comprato l’immobile di via Orefici nel marzo 2017 per 100 milioni di euro , tramite un fondo gestito da Savills Investment Management sgr spa (si veda qui il comunicato stampa di allora). Hines ha effettuato un investimento di 13 milioni di euro per la ristrutturazione dell’edificio, conclusa nel marzo scorso. L’immobile è a utilizzo misto: retail per i 4 mila metri quadri dei piani inferiori e uffici per i 5 mila metri quadri dei piani superiori.

La sede di EQT occuperà due piani del palazzo, per un totale di 400 mq. Il primo piano ospiterà uffici privati, una zona operativa open space e un’area break. Al secondo piano invece ci saranno  le sale meeting interamente vetrate e una terrazza panoramica con vista sul Duomo di Milano. EQT aveva annunciato il suo sbarco a Milano nel luglio scorso. L’ufficio milanese è diretto da Federico Quitadamo, managing director e Head of EQT Italy (si veda altro articolo di BeBeez).

I piani inferiori ospitano i negozi Levi’s e Under Armour; sono in corso trattative per le altre unità retail ancora libere. I piani superiori ospiteranno lo studio legale K&L Gates e la banca d’affari Rothschild & Co. In proposito, Mario Abbadessa, Country Head di Hines Italia, in occasione della conclusione delle opere di ristrutturazione lo scorso marzo ha spiegato: “L’investimento nell’acquisto e nella ristrutturazione del palazzo di Via Orefici conferma il focus di Hines su Milano attraverso una strategia di investimento su trophy asset con approccio industriale volto a creare valore nel lungo termine attraverso una piena valorizzazione dell’asset. L’operazione nasce dalla convinzione che la zona di Piazza Cordusio a Milano rappresenti un’area ad elevato potenziale di sviluppo e diverrà già nel breve un punto di riferimento per lo shopping e la comunità finanziaria. L’obiettivo di Hines in Italia è proseguire negli investimenti anche nel corso del 2019, con un’ottica di lungo periodo, sul doppio binario trophy asset e alternative real estate”.

EQT è l’operatore di private equity svedese sponsorizzato dalla famiglia Wallenberg, una delle più ricche e potenti famiglie di imprenditori svedesi con interessi che vanno da Saab a Ericcson, da Electrolux ad ABB. La famiglia Wallenberg possiede il 20% della società di gestione ed è uno dei principali investitori nei fondi gestiti da EQT. Al momento investe in private equity tramite il fondo EQT VIII, che ha chiuso la raccolta a 10,75 miliardi di euro nel febbraio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).

EQT è uno degli investitori monitorati da BeBeez Private Data,
scopri qui come abbonarti alla versione Combo che include anche i Report e le Insight Views di BeBeez News Premium,
cogli la nostra offerta estiva

Schermata 2019-07-10 alle 06.09.43


Il Fondo Cicerone di Fabrica sgr compra un prime building ad Amsterdam

$
0
0
amsterdam

amsterdamIl Fondo Cicerone di Fabrica sgr, tramite Cicerone Holding, ha acquisito un prime building a uso uffici situato ad Amsterdam, in Claude Debussylaan 54, all’interno del business district South Axis, a ridosso della Amsterdam South Station (si veda qui il comunicato stampa). Non è stato reso noto il prezzo della transazione, condotta con la consulenza di CBRE e dello studio legale CMS.

L’immobile è un cielo terra di 8 piani, con una superficie commerciale di circa 11 mila mq. L’edificio è stato realizzato su progetto del celebre architetto statunitense Michael Graves ed è uno dei pochi esempi di espressione postmodernista nei Paesi Bassi. E’ interamente locato e a prevalente uso uffici. Ospita la sede dello studio legale internazionale Baker McKenzie e attività di ristorazione e commerciali al piano terra.

Cicerone è un fondo immobiliare paneuropeo sottoscritto dalla Cassa Forense, il fondo pensionistico privato di primo pilastro per gli avvocati italiani. La Cassa a fine 2018 aveva investito in fondi di private capital poco meno di 2 miliardi di euro, spalmati su 82 diversi fondi, per i quali ha impegni di investimento complessivi per 2,8 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).

Giovanni Maria Benucci, amministratore delegato di Fabrica sgr, ha commentato così l’acquisto dell’immobile di Amsterdam: “Grazie a questo nuovo deal, coerente con la strategia di investimento della Cassa Forense, focalizzata su immobili di pregio nelle principali città europee, la componente estera di asset allocation del Fondo Cicerone raggiunge il 45%, in linea con le esigenze di diversificazione territoriale espresse dall’investitore”. Owen Clayton, Transaction Manager CBRE Global Investors, ha aggiunto: “Questo trophy asset possiede una serie di caratteristiche in grado di arricchire ulteriormente il portafoglio della Cassa Forense: la localizzazione in uno dei business district più performanti al livello europeo, con prospettive di ulteriore crescita grazie all’implementazione del progetto infrastrutturale denominato Zuidasdok, ma anche la garanzia di un tenant solido e la possibilità di beneficiare di future dinamiche favorevoli del mercato”.

Si tratta del settimo investimento all’estero per il Fondo Cicerone, il cui portafoglio è ora superiore a 1 miliardo di euro ed è composto da 41 immobili, con un focus principale su uffici e residenziali. Il mese scorso il fondo ha rilevato il Mondrian Building di Bruxelles per 131,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre scorso il fondo ha comprato tre immobili a Milano e Torino per un valore totale di 220 milioni di euro oltre Iva e imposte (si veda altro articolo di BeBeez).

Fabrica sgr  vanta 3,8 miliardi di patrimonio in gestione attraverso 14 fondi immobiliari. E’ partecipata pariteticamente dalla Fincal di Francesco Gaetano Caltagirone e da Azufin, la holding della figlia Azzurra.

 


Il fondo Armonia e la famiglia Rovati si comprano il 48,6% di BioDue. E preparano un’opa totalitaria sulla società quotata all’Aim

$
0
0
BioDue

BioDueIl fondo di private equity Armonia sgr e Fidim, holding della famiglia Rovati, hanno siglato un contratto preliminare per acquistare il 48,2% del capitale del produttore di cosmetici, integratori alimentari e dispositivi medici BioDue. Quest’ultima è quotata all’Aim Italia e le sue azioni sono passate per 6,50 euro l’una  al veicolo di investimento Aurora Dodici spa, partecipato da entrambe le società (si veda il comunicato stampa). A vendere sono stati gli attuali azionisti di BioDue: Vanni Benedetti (20,31% del capitale), Ruffo Benedetti (23,15% del capitale) e Pierluigi Guasti (5,14% del capitale).  L’accordo prevede inoltre la stipula di un patto parasociale per dare stabilità agli assetti proprietari della società. Dopo il closing dell’operazione, previsto entro la fine del terzo trimestre del 2019, sarà anche stipulato un accordo di incentivazione con l’amministratore delegato che prevedrà la corresponsione da parte di Aurora Dodici di un incentivo economico qualora, durante il periodo di investimento, l’ad abbia adeguatamente contribuito allo sviluppo e alla crescita della società e conseguentemente Aurora Dodici riesca a raggiungere effettivamente i propri obiettivi di ritorno sull’investimento in sede di futura dismissione della partecipazione detenuta in BioDue.

Dopo il closing, Armonia e Fidim intendono salire al 100% di BioDue. A tal fine, promuoveranno un’opa totalitaria sulla società sulle restanti 2,3 milioni di azioni della società in circolazione, sempre al prezzo di 6,50 euro per azione, finalizzata a delistarla da Aim Italia, su cui BioDue era sbarcata nella primavera del 2015. L’opa sarà promossa sempre dal veicolo societario Armonia Dodici spa. Vanni Benedetti, principale azionista e attuale presidente e amministratore delegato di BioDue, insieme al socio di minoranza Pierluigi Guasti, manterranno una minoranza, non poteranno in adesione all’opa le loro rimanenti azioni della società e saranno considerati “persone che agiscono di concerto con Aurora Dodici”.

Alessandro Grimaldi, amministratore delegato di Armonia sgr e Francesco Chiappetta, Vice Presidente, hanno dichiarato: “Il Consumer Pharma è uno dei settori di investimenti di Armonia. BioDue gode, infatti, di un posizionamento di eccellenza sul mercato che ci permette di beneficiare della sua duplice natura di contract manufactor per conto terzi e di operatore che commercializza anche prodotti a marchio proprio. A questo si aggiunge l’elevata qualità del management che è stato uno degli elementi determinanti nella decisione finale.”Vanni Benedetti, attuale presidente e amministratore delegato di BioDue ha spiegato: “Cedere il controllo di BioDue è stata una decisione sofferta ma consapevole, nell’ottica di dare alla società un notevole impulso allo sviluppo degli investimenti, col fine di raggiungere la dimensione ottimale per poter competere in un settore industriale sempre più attraente e sfidante, che mostra una diffusa tendenza alle aggregazioni. Rimarrò nella società come principale azionista privato, mantenendo la carica di amministratore delegato, a garanzia del fatto che l’operazione miri a tutelare e valorizzare gli attuali siti industriali e tutte le aziende dell’indotto, con continuità dei piani industriali nonché del management e dei dipendenti.”

BioDue sviluppa, produce e commercializza dispositivi medici, prodotti dermocosmetici e integratori alimentari (solidi e liquidi) con particolare focalizzazione nei preparati fitoterapici. L’azienda opera sia per conto di grandi realtà farmaceutiche nazionali e internazionali (divisione Industriale) che per i propri marchi (divisione Pharcos, divisione Selerbe e divisione BiOfta per i prodotti dermatologici, fitoterapici e oftalmici). Ha sede a Tavernelle Val di Pesa (Firenze). Nel settembre 2016 aveva siglato un accordo con Aggrade, startup  innovativa specializzata nella formulazione di farmaci e nutraceutici, per realizzare un impianto industriale per la produzione di integratori alimentari con l’utilizzo della tecnologia sviluppata da Aggrade, in cambio di royalties (si veda altro articolo di BeBeez). BioDue ha chiuso il 2017 con ricavi per 36,28 milioni di euro, un ebitda di 4,56 milioni e un debito netto di 6,31 milioni.

Armònia sgr è la società di gestione di fondi di private equity fondata dall’imprenditore farmaceutico Luca Rovati, da Sigieri Diaz della Vittoria Pallavicini, da Alessandro Grimaldi (ex senior partner e cofondatore di Clessidra sgr, da anni vicino alla famiglia Diaz) e Francesco Chiappetta (avvocato di fiducia di Marco Tronchetti Provera), ai quali si è poi affiancato anche Fabrizio Di Amato, presidente e amministratore delegato di Maire Tecnimont. Armonia sgr, alleata con Fondo Italiano d’Investimento sgr, è attualmente in corsa per acquistare Exa Group, società leader nel mercato dei general contractor per la realizzazione di punti vendita retail chiavi in mano nel settore luxury/fashion, ma anche di hotel, ristoranti e centri direzionali. L’altro candidato per rilevarla da Alcedo sgr è il fondo Trilantic (si veda altro articolo di BeBeez).

La scorsa settimana Armonia sgr, tramite il suo fondo Armonia Italy Fund, ha rilevato il 100% di Friuli Estintori, società leader nella rivendita e manutenzione di estintori, impianti, servizi e prodotti per l’antincendio e l’antinfortunistica (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2018, a poco più di un anno del primo deal, cioè l’acquisto della maggioranza di Aspesi (si veda altro articolo di BeBeez), Armònia Italy Fund ha comprato il 68,5% di Gruppo Servizi Associati spa (GSA), realtà leader a livello nazionale nella prevenzione incendi in strutture e infrastrutture complesse quali porti, aeroporti, infrastrutture stradali, ospedali, oil and gas e cantieristica navale (si veda altro articolo di BeBeez).

Quella di BioDue è la terza opa dell’anno sull’Aim. Nel  maggio scorso c’è stata quella su Bomi, gruppo quotato all’Aim Italia, leader nella logistica e nella gestione di prodotti medicali ad alta tecnologia, passato ufficialmente sotto il controllo del fondo Med Platform I, che fa capo dell’operatore francese di private equity specializzato nel settore sanitario ArchiMed (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso aprile PLT Energia, tra i maggiori operatori italiani attivi nella realizzazione e gestione di impianti eolici e nella vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili al cliente finale, è stata delistata da Aim Italia con un’opa lanciata dalla famiglia Tortora, che già controllava indirettamente la società, con tre diverse holding , con una quota di circa l’85%. L’opa era stata lanciata a 2,8 euro per azione  ed è costata poco meno di 10 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).


Private equity italiano, attese altre 60 operazioni dei fondi nel secondo semestre di quest’anno. Lo prevede il Deloitte PE Index

$
0
0
pe deloitte
  • pe deloitteNel prossimo semestre, i volumi di attività del private equity saranno simili ai semestri precedenti. Lo prevede il Deloitte PE Index, calcolato dalla società di consulenza internazionale all’interno dello studio Italy Private Equity Confidence Survey. In particolare, Deloitte prevede altri 60 deal nella seconda metà di quest’anno. I segnali positivi di questo trend sono:
  • la conferma dell’interesse verso operazioni di LBO/replacement e capital expansion con aziende dei settori alimentare, manifatturiero e confezionamento;
  • IRR attesi sono compresi tra il 15 e il 25%, legati ad attese positive sull’aumento dell’ebitda;
  • investimenti attesi almeno pari al semestre scorso, con una maggiore focalizzazione sul fundraising;
  • tenuta dei valori di cessione rispetto al semestre precedente e rinnovato interesse per le quotazioni come strategia di exit dei fondi.

Segnali negativi per il private equity sono invece:

  • l’aumento degli spread medi applicati nell’ambito dei finanziamenti ai deal;
  • l’utilizzo maggiore dell’equità per finanziare le transazioni;
  • il rischio in aumento nel settore per un maggior livello di competizione;
  • le operazioni scartate per dubbi sulle potenzialità del business.

pe 2Lo studio di Deloitte elabora poi le aspettative per il futuro degli operatori del settore. Il 63,2% di loro prevede un contesto macroeconomico invariato nel prossimo semestre e un numero di deal stabile. Inoltre, il 57,9% di loro ritiene che gli effetti della crisi siano già terminati o che termineranno entro i prossimi 12 mesi. E’ giudicato stabile anche il livello di competizione nel mercato del private equity dal 56,8% degli operatori.

Per quanto riguarda i loro piani per il futuro, il 60,5% degli intervistati pensa che focalizzerà la maggior parte del suo tempo nella ricerca di nuovi investimenti. Le aspettative per il prossimo semestre indicano preferenze verso settori quali Packaging (+5,2%) Food & Wine (+4,8%) e lusso (+2,6%).  Si riduce il focus sui settori Retail, Life Sciences & Healthcare e Media & Comunicazione (rispettivamente -3,3%, -2,7% e -2,5% rispetto al primo semestre 2019). A livello geografico, il 92,1% delle operazioni valutate ha riguardato aziende del Nord Italia, in particolare il Nord Est (+16%). In calo le operazioni in Centro Italia e all’estero (rispettivamente del 2,6% e 5,2%), mentre quelle nel Sud Italia sono ancora poco significative. La maggioranza degli operatori (63,2%) sono particolarmente interessati per il prossimo semestre a deal con un valore fino a 30 milioni di euro e ad operazioni di LBO/Replacement (+11,7%).

Infine, il 56,8% degli intervistati inoltre ha in programma di svolgere attività di raccolta di nuovi fondi nel prossimo semestre, in aumento dell’11,6% rispetto al semestre scorso.

Per quanto riguarda i deal di private equity del primo semestre del 2019, il database BeBeez Private Data ha censito 119 operazioni tra acquisto e vendita  (si veda qui il Report di BeBeez su 6 mesi di private equity, riservato agli abbonati a BeBeez News Premium 12 mesi o alla versione Combo di BeBeez Private Data, scopri qui come abbonarti).


Il Gruppo Undo, attivo nel settore delle energie rinnovabili, emette 2 minibond da 4 mln euro. Le sottoscrivono Zenit, Iccrea e Banca Popolare del Lazio

$
0
0
UNDO

UNDOIl Gruppo Undo, attivo nel settore delle energie rinnovabili, ha emesso 2 minibond da 4 milioni di euro. La prima tranche è stata stata sottoscritta da Zenit con il fondo di investimento alternativo di tipo chiuso denominato Progetto Minibond Italia, mentre la seconda emissione è stata sottoscritta da Iccrea BancaImpresa e Banca Popolare del Lazio (si veda il comunicato stampa). I minibond, mesi da Madre Holding srl (società del Gruppo Undo) saranno quotati su ExtraMot Pro e serviranno a finanziare le future acquisizioni di impianti fotovoltaici sul mercato secondario. Gli ordini relativi all’emissione hanno superato del 25% l’offerta dell’emittente, e il rating assegnato da una società esterna all’emittente è pari a BBB. Madre Holding è stata assistita nell’operazione da EY. Zenit è stata assistita dallo Studio Legale Weigmann. Adb Corporate Advisory ha agito in qualità di advisor finanziario.

Il Gruppo Undo, fondato nel 2007, è attivo nel settore delle energie rinnovabili con particolare focus nel settore fotovoltaico. E’ basato a Roma. La società Madre Holding srl è stata fondata nel 2017 con il fine di gestire le attività di acquisizione di impianti fotovoltaici: ad oggi Madre Holding controlla 14 società veicolo con 36 impianti fotovoltaici di proprietà situati in Lazio, Campania, Marche, Umbria, Puglia e Sicilia.

 


A sorpresa, anche la cinese China State Construction presenta un’offerta per Condotte

$
0
0
attivo condotte

attivo condotteE’ arrivata un’offerta inattesa per Condotte spa, il gruppo di costruzioni in amministrazione straordinaria dal luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) ed entrato ancora più in crisi a causa dal mancato versamento del totale dei capitali promessi da parte del Fondo di garanzia del Tesoro (si veda altro articolo di BeBeez). La nuova offerta proviene dal colosso cinese delle costruzioni China State Construction Engineering Corporation. Lo riferisce Il Messaggero, secondo cui i cinesi sarebbero interessati sopratutto al ramo core di Condotte, costituito da 13 commesse: il potenziamento della tratta ferroviaria fra Roma e Viterbo, il Policlinico di Caserta, il tunnel del Brennero, il lotto diretto della strada Lioni-Grottaminarda, la Galleria Piano di San Filippo, la Città della salute a Sesto San Giovanni (Milano), il nuovo Porto di Otranto, il carcere e la Biblioteca di Bolzano, il tunnel del Brennero, la nuova linea Alta velocità Tlelat-Tlemcen in Algeria, il progetto della nuova Autostrade Roncade sempre in Algeria.

La  proposta dei cinesi sarebbe arrivata a seguito della scrematura da parte dell’advisor Mediobanca delle 22 proposte ricevute all’asta aperta, i cui termini sono scaduti il 15 luglio scorso. L’advisor ha ammesso comunque l’offerta cinese alla data-room, che effettuerà la due diligence dopo Ferragosto, e le ha chiesto una proposta più concreta. Secondo i rumors, le 15 offerte che hanno superato la prima selezione sono state quelle di: Salini Impregilo, Pizzarotti, Maltauro, la cordata Rizzani de Eccher-Illimity, Icm, Cimolai, Macquarie, Toto Costruzioni, Gruppo Vitali, Equitix, De Sanctis Costruzioni. Rizzani e Illimity avrebbero messo sul tavolo anche 70 milioni di euro per rilevare una serie di cantieri in cui Condotte è impegnata, come la Città della Salute a Sesto San Giovanni e la media velocità ferroviaria in Algeria (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre si dice che Salini sarebbe più interessato a rilevare asset italiani.

Nel marzo scorso i commissari straordinari di Condotte spa (Giovanni Bruno, Gianluca Piredda e Matteo Uggetti), hanno pubblicato un invito a manifestare interesse per Condotte America Inc, la controllata statunitense del gruppo. Si dice che il dossier potrebbe interessare a gruppi di costruzioni come Rizzani de Eccher e Salini Impregilo, entrambi già attivi negli Usa. Lo scorso 17 aprile il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha firmato il decreto che autorizza l’esecuzione del programma di cessione, in continuità, delle attività aziendali di Condotte, comprese le controllate Ergon, Con.Cor.Su e Nodavia. I commissari hanno quindi via libera per implementare il programma presentato lo scorso 4 marzo (si veda qui il comunicato stampa del MISE). Condotte nel giugno scorso ha ricevuto un prestito ponte per 60 milioni di euro da 8 banche per supportare le esigenze finanziarie (si veda altro articolo di BeBeez). La continuità operativa è funzionale a tutelare il valore (economico, finanziario, occupazionale e strategico) sottostante ciascuna commessa, in modo tale da poter cedere il ramo core di Condotte al valore più alto possibile. Sarà valorizzato tramite l’asta anche il ramo non core dell’azienda, non caratteristico inclusivo di commesse e asset aziendali che, per la loro natura o specifiche contingenze, sono e saranno oggetto di separate e specifiche procedure di cessione. In questo ramo rientra Cossi Costruzioni spa, ceduta lo scorso aprile a Salini Impregilo (si veda altro articolo di BeBeez).


BeBeez Magazine n. 31/19. Il roundup settimanale di BeBeez

$
0
0
mag

E’ disponibile qui il trentunesimo numero del 2019 di BeBeez Magazine,
il magazine settimanale di roundup di BeBeez,
che questa settimana esce in anticipo rispetto al normale appuntamento del sabato,
perché da oggi BeBeez va in vacanza sino al prossimo 26 agosto.
Restano ad accompagnarvi nei prossimi giorni le news estere di private equity breakfast e real estate breakfast
e restano gli appuntamenti del weekend di Arte&Finanza

Per scaricare il magazine clicca qui

mag



GIC cede a Charter Hall il 50% della Chifley Tower a Sydney. Quinto deflusso di sempre per i fondi immobiliari UK, lo certifica Calastone

$
0
0
GIC

GICIl fondo sovrano di Singapore GIC ha venduto metà del capitale dell’iconico blocco uffici Chifley Tower nel cuore di Sydney a due fondi all’ingrosso gestiti dal Charter Hall Group per circa A$900 milioni (€ 540 milioni). GIC, che per prima ha offerto in vendita lo scorso anno una metà dell’edificio, poi lo ha ritirato lo scorso novembre, continua a possedere la restante metà del capitale. Si veda realasset.  In una dichiarazione odierna, Charter Hall ha affermato che assumerà la gestione patrimoniale e immobiliare dell’intera torre, aumentando i fondi gestiti dal gruppo di circa A$1,8 miliardi portandola a oltre A$ 33 miliardi. L’amministratore delegato del gruppo Charter Hall, David Harrison, ha dichiarato che l’operazione fuori mercato riflette il rapporto di 15 anni dell’azienda con GIC. “Abbiamo utilizzato la nostra piattaforma di fondi diversificati per riunire due dei nostri fondi per costituire una joint venture con GIC per possedere una delle più importanti torri di uffici di alta qualità in Australia situata probabilmente sul miglior sito del Central Business District a Sydney”, Ha aggiunto. La Chifley Tower, che offre viste panoramiche su Sydney e sul suo porto, offre 68.867 mq di spazio disponibile, tra cui oltre 5.000 mq di negozi al dettaglio. Gli inquilini coinvolti sono UBS, Investec, Sumitomo Mitsui Banking Corporation e Morgan Stanley Australia.Nel 2005, GIC ha acquistato Chifley Tower e Plaza e il Royal Pines Resort sulla Gold Coast del Queensland insieme a Morgan Stanley Real Estate Investing per circa 800 milioni di dollari australiani dall’investitore giapponese in difficoltà Matsushita Investment & Development.

calastoneA luglio, i deflussi da fondi immobiliari sono aumentati, secondo il nuovo Fund Flow Index (FFI) di Calastone, con gli investitori che hanno venduto per 185 milioni di GBP le loro partecipazioni in fondi immobiliari, il quinto deflusso più grande mai registrato. Si veda qui propertyfundsworld.  Il deflusso si è ora esteso per un record di 10 mesi consecutivi, portando il valore totale dei rimborsi a 1,6 miliardi di GBP da ottobre. L’FFI di Calastone: il settore immobiliare è crollato a 35,0 a luglio, il suo livello peggiore da gennaio, quando i parlamentari hanno sconfitto l’accordo di recesso del governo dell’UE con un ampio margine (una lettura di 50 indica che acquisti e vendite si equivalgono nelle intenzioni). Le notizie sulla Brexit hanno provocato deflussi anche a luglio. Poiché la corsa per succedere a Theresa May come primo ministro ha portato i due restanti candidati alla leadership a competere per la linea più dura nel trattare con l’UE, così i deflussi si sono trasformati da un flusso costante a un diluvio. Nella prima metà del mese hanno totalizzato 63 milioni di GBP, ma nell’ultima quindicina, un periodo che includeva l’incoronazione del vincitore, sono saliti a 1.332 milioni di GBP. I rimborsi hanno mostrato segni di rallentamento nella prima parte dell’anno quando gli investitori si sono convinti che sarebbe stata esclusa un’uscita senza negoziazione dall’UE, ma negli ultimi due mesi hanno accelerato nuovamente. Il valore degli ordini di vendita ha superato gli acquisti di 1,9: 1.  Edward Glyn, responsabile dei mercati globali di Calastone, afferma: “Alcuni segmenti del mercato immobiliare, come la vendita al dettaglio, hanno problemi strutturali e il settore è abitualmente sensibile a un indebolimento dell’economia. Tuttavia, il ritmo e la coerenza senza precedenti dei deflussi di fondi immobiliari attualmente in atto possono essere ascritti alla retorica sempre più stridente del governo su una Brexit “hard” e al caos economico associato che si scatenerà, almeno a breve termine.


Barings raccoglie 1,5 mld euro per il suo fondo di direct lending. New State Capital Partners in maggioranza di Mako Steel

$
0
0
Barings Real Estate Advisers

baringsBarings ha annunciato il final closing del fondo Barings European Private Loan Fund II a quota 1,5 miliardi di euro , raccolti da oltre 45 investitori istituzionali nuovi e pregressi, compresi fondi pensione pubblici e privati, compagnie di assicurazione, family office e fondi di fondi provenienti dalle aree Asia Pacifico, Europa e America del Nord (si veda qui il comunicato stampa). Il fondo è il secondo fondo di credito europeo senior di Barings e investirà principalmente in prestiti privilegiati senior europei, garantiti verso le imprese. Il fondo ha già investito quasi il 50% del capitale impegnato. Nel corso degli ultimi due anni Barings ha investito nel credito privato europeo più di 3 miliardi di euro. Adam Wheeler, direttore del dipartimento Private Finance di Barings in Europa e nell’Asia Pacifico, ha dichiarato: “Le tendenze e le dinamiche alla base del mercato del private debt europeo si sono evolute notevolmente negli ultimi dieci anni, offrendo ai finanziatori diretti un’opportunità per fornire il capitale necessario alle medie imprese , garantendo al tempo stesso ai beneficiari una soluzione di prestito meno complessa e più efficiente”. “Il fondo Barings European Private Loan Fund II consente ai nostri investitori, alcuni dei quali stanno investendo in questa tipologia di attività per la prima volta, di accedere a opportunità di investimento differenziate a seconda della propria struttura patrimoniale e di concentrarsi su rendimenti adeguati ai rischi associati con un premio rispetto al mercato del credito pubblico, beneficiando anche di una diversificazione del portafoglio”.

New State Capital PartnersNew State Capital Partners ha acquisito una partecipazione di maggioranza nel costruttore di immobili destinati allo self-storage Mako Steel (si veda qui altassets). La società con sede in California costruisce strutture di stoccaggio a un solo piano, multilivello e personalizzate negli Stati Uniti, in Canada e in Messico.  “Il settore dello stoccaggio è in forte espansione sia per uso residenziale che commerciale, e Mako Steel è il migliore della classe in termini di gestione dell’intero processo, dall’ingegneria alla gestione dei contratti e delle costruzioni”, ha affermato Dave Blechman, fondatore del New State. “Costruire solide partnership è una pietra miliare della nostra mission ed è stato chiaro dal nostro primo incontro che il team di gestione di Mako Steel è attivamente impegnato nella crescita.” New State è stato lanciato da Blechman, che in precedenza era un dirigente senior di HIG Capital. La società con sede a New York si concentra su servizi sanitari, servizi alle imprese, industrie, settori di consumo.


Tikehau Capital comprerà per 25 mln euro il 23,43% del broker Assiteca quotato all’Aim Italia

$
0
0
Schermata 2019-08-08 alle 07.57.36

Schermata 2019-08-08 alle 07.57.36Tikehau Capital ha siglato un accordo per comprare il 23,43% di Assiteca spa, sottoscrivendo un aumento di capitale riservato per 25 milioni di euro a 2,5 euro per azione.  Il closing dell’operazione sarà finalizzato entro la metà del prossimo mese di novembre (si veda qui il comunicato stampa).

Il titolo Assiteca ieri ha chiuso all’Aim a quota 2,42 euro, con un balzo del 16.3% dal 2,08% di lunedì, per una capitalizzazione di circa 74 milioni di euro.

Assiteca è il più grande broker assicurativo italiano ed è quotato all’Aim Italia. L’ingresso di Tikehau in ASSITECA è finalizzato a dare impulso all’importante progetto di crescita del gruppo, che comprende anche l’acquisizione di imprese terze operanti nel medesimo settore.

Per Tikeau Capital si tratta della seconda operazione di private equity in Italia condotta tramite il fondo Tikehau Growth Equity II , dopo quella su Dove Vivo (si veda altro articolo di BeBeez). Tikehau è un gruppo di alternative asset management e di investimento indipendente quotato all’Euronext di Parigi con 23,4 miliardi di euro di gestione. In Italia è stto sinora molto attivo nel real estate e nel private debt.

Luciano Lucca, presidente di Assiteca, ha dichiarato: “L’aumento di capitale, e il conseguente ingresso di Tikehau nel nostro azionariato con una quota di minoranza qualificata, consentirà ad Assiteca di proseguire e accelerare il progetto di crescita attraverso acquisizioni mirate, a conferma del proprio ruolo di aggregatore e di campione nazionale sul mercato italiano del brokeraggio assicurativo. Ancora oggi il nostro mercato è caratterizzato dalla presenza di molte piccole e medie imprese il cui consolidamento rappresenta un’ottima opportunità di sviluppo strategico per Assiteca e per le aziende target”.

Assiteca è stata assistita nell’operazione dallo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners.Tikehau è stata assistita dallo studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners.

A fine marzo Assiteca aveva comunicato i dati del semestre che si era chiuso a fine dicembre 2018, con 39 milioni di euro di ricavi (da 37,6 milioni al primo semestre 2018);, un ebtitda di 8,5 mln (da 7,9 milioni) e un debito finanziario nettto di 32,9 milioni (da 36,6 milioni).


Buona estate a tutti! BeBeez torna a pieno regime il 26 agosto

$
0
0
Schermata 2019-08-07 alle 11.57.51

Schermata 2019-08-07 alle 11.57.51

BeBeez vi augura una buona estate!

Torneremo sul vostro desk a pieno regime lunedì 26 agosto
e vi promettiamo tante novità!!!


La Annabel Holding di Nicola Bulgari compra il 12% di Alchimia, il venture capital di Paolo Barletta. E pensa già di salire al 20%

$
0
0
20180628_Alchimia Logo Color

20180628_Alchimia Logo ColorAnnabel Holding, holding operativa di Nicola Bulgari, ha siglato un accordo per rilevare il 12% di Alchimia spa, società attiva nel segmento del venture capital e facente capo a Paolo Barletta (si veda il comunicato stampa). L’entrata di Annabel avverrà tramite un aumento di capitale riservato da 10 milioni di euro, da investire all’interno del piano di sviluppo di Alchimia. L’investimento è stato approvato all’unanimità dall’intero Consiglio di Amministrazione di Annabel Holding, composto da Luca Benigni, Alessandro Cicchetti e Gary J Gartner. La holding sta anche valutando la possibilità di far confluire in Alchimia spa alcune sue partecipazioni strategiche: una mossa che le permetterebbe di salire così fino ad una quota di circa il 20% di Alchimia, rafforzando ulteriormente la sinergia tra i due gruppi. Annabel Holding è stata assistita nell’operazione dallo studio BK Benigni&K in qualità di advisor e dallo studio legale Dentons per gli aspetti legali. Alchimia è stata invece assistita dal suo team interno e dallo studio legale Previti.

“Crediamo moltissimo nelle opportunità che offre una struttura di venture capital con le caratteristiche di Alchimia: la sua penetrazione sia nei mercati maturi come Europa e USA, sia in aree ad alto potenziale come Israele e Medio Oriente, ne fanno un partner ideale”, ha spiegato Luca Benigni, presidente del CdA di Annabel Holding. “Per noi non è solo un investimento finanziario, ma l’inizio di una partnership che, unendo esperienze e professionalità diverse, ha fondato solide basi per affrontare il mercato nel migliore dei modi”. Annabel Holding, costituita nel novembre del 2018, ha già investito in sette progetti, tra cui The Modist, Nanan srl, Stra.Tec.RT e Dronus srl. Inoltre, la holding ha investito nei fondi Five Arrows del Gruppo Rothschild & Co., con il quale ha un rapporto di collaborazione di lungo termine.

Alchimia è una investment company italiana che opera in tutto il mondo per l’investimento in società di venture capital ad altissimo potenziale. Con sede a Roma, Milano e Londra, è stata fondata nel 2018 da Paolo Barletta insieme ad Alessio Vinciguerra Lorenzo Castelli. Alchimia ha già investito oltre 40 milioni di euro e a oggi ha un portafoglio di 16 partecipazioni: Chiara Ferragni Collection, WeRoad, Quiqup, Aornet, Zebra Fuel, Storelli, uBiome, CUE, SPARK Neuro, Texel, Don’t Cry, Leone Film Group e Qurami, tramite la controllata uFirst (si veda altro articolo di BeBeez). Alchimia è l’unico investitore italiano in Virgin Hyperloop One, il progetto del treno a gravitazione magnetica.

Paolo Barletta è anche ad del Gruppo Barletta, una delle principali società italiane di sviluppo immobiliare. Con oltre 60 anni di esperienza, ha sviluppato più di un milione di metri quadrati di proprietà in tutta Italia. Le tre principali aree di business del gruppo sono residenziale, retail e alberghiero, quest’ultima attraverso la gestione diretta e indiretta di location a quattro e cinque stelle. Nel luglio scorso il Gruppo Barletta ha emesso un cosiddetto property development bond da 120 milioni di euro a scadenza 42 mesi, che è stato sottoscritto  Cain International, un investitore specializzato in real estate in Europa e negli Usa (si veda altro articolo di BeBeez).

 


Sicuritalia compra IVRI, con il via libera incondizionato dell’Antitrust. Deal da 85 mln di euro

$
0
0
ivri

ivriL’AGCM ha approvato senza condizioni l’acquisizione di IVRI da parte di Sicuritalia. La decisione è sta presa lo scorso 17 luglio, e pubblicata il 5 agosto. L’ok è arrivato dopo l’accoglimento da parte dell’Antitrust della definizione geografica dei mercati avanzata da Sicuritalia, oltre che delle altre argomentazioni relative alla grande vivacità concorrenziale del settore. Nel procedimento di controllo delle concentrazioni dinanzi all’Antitrust, Sicuritalia è stata assistita da Orrick (si veda il comunicato stampa).

L’acquisizione di IVRI era stata annunciata lo scorso 25 giugno scorso, ma le voci sull’operazione circolavano fin da maggio. L’acquisizione prevede un enterprise value di 85 milioni di euro e l’acquisto, per un valore di circa 70 milioni di euro, di crediti vantati dalle banche nei confronti di Ivri (Unicredit e Banco BPM). Grazie all’acquisizione, è nato un polo italiano della sicurezza integrata, con un fatturato da 650 milioni di euro e 15 mila dipendenti. Si tratta di un’operazione simile a quella degli istituti di vigilanza Mondialpol e Allsystem, che si sono fusi nel maggio scorso (si veda altro articolo di BeBeez).

IVRI è stata ceduta da AllSystem, che la controllava dal luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e a sua volta l’aveva rilevata da BIKS Group. Quest’ultima faceva capo alla famiglia Basile,  che l’aveva comprata nel febbraio 2014 per 65 milioni di euro dal fondo 21 Investimenti, d’accordo con le banche finanziatrici  (si veda qui altro articolo di BeBeez). Ivri versava in pesante crisi da anni  e aveva ritrovato l’equilibrio finanziario grazie a BIKS, cui fanno capo anche i vigilantes di Ksm, Sicurtransport, Sicurcenter, Saetta Trasporti e Argo. Nel novembre 2015 BIKS ha poi sottoscritto un aumento di capitale da 50-60 milioni, con il supporto di Unicredit e dell’allora Banca Popolare di Milano (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2017 Ivri aveva registrato ricavi per 240 milioni, un ebitda di 8,7 milioni e un debito finanziario netto di 60 milioni.

Fin dal febbraio 2017 si era parlato di una possibile aggregazione nel settore della vigilanza, facilitata dal fondo FSI Mid-Market Growth Equity, che avrebbe potuto coinvolgere non solo AllSystem e Ivrai, ma anche Battistolli (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione immaginata prevedeva prima la fusione tra All System e Battistolli, con contestuale ingresso nel capitale della nuova realtà da parte del fondo FSI Mid‐Market Growth Equity con un apporto di risorse fresche, e poi l’acquisizione del gruppo Ivri. Poi l’ipotesi di un coinvolgimento del FSI è del tutto tramontata.

Sicuritalia opera attraverso sette divisioni (Vigilanza Privata, Trasporto Valori, Servizi Fiduciari, Sistemi di Sicurezza, Travel Security, Investigazioni, Cyber Security) per rispondere con soluzioni personalizzate in maniera integrata alla domanda di sicurezza. E’ guidata dall’ad e proprietario Lorenzo Manca.


Sale la domanda a Tokio per i condomini del villaggio olimpico. Colonial cede a Prologis portafoglio logistico. Nuveen compra struttura da “ultimo miglio” a Seoul

$
0
0
Nuveen Real Estate

tokioIn forte aumento la domanda per i condomini in costruzione a Tokio per le olimpiadi e che diventeranno utilizzabili dai compratori solo nel 2023. I condomini previsti per il villaggio degli atleti per le Olimpiadi del 2020 hanno visto una forte domanda da quando sono state quotate le prime 600 unità, ha detto mercoledì il rappresentante di un gruppo di 10 società immobiliari. Si veda qui Tokio Times.  Un totale di 1.543 domande sono state presentate per le 600 unità, che hanno un prezzo compreso tra ¥ 54 milioni e ¥ 230 milioni, secondo le società, tra cui Mitsui Fudosan Residential Co. Il numero medio di domande per unità è pari a 2,57, con il massimo per una singola unità a 71. Il villaggio è in costruzione nella zona del lungomare di Harumi, nel quartiere Chuo di Tokyo. Saranno messe in vendita circa 4.100 unità in base alle strutture e circa 1.500 altre saranno disponibili per l’affitto. L’abitazione post-olimpica dovrebbe essere messa a disposizione dei residenti a partire dal marzo 2023.

 

ColonialColonial, un REIT quotato in Spagna focalizzato sul mercato degli uffici, è quello di vendere un portafoglio di 18 edifici logistici, per un totale di 473.000 metri quadrati, a uno dei fondi europei di PrologisSi veda qui propertyfundsworld. L’accordo prevede la vendita immediata di 11 strutture, per un totale di 314.000 metri quadrati. Inoltre, Prologis ha un’opzione call per sette sviluppi, per un totale di 159.000 metri quadrati, nei prossimi tre trimestri. Pere Viñolas, CEO di Colonial, afferma: “Abbiamo pensato che l’opportunità di vendere i nostri beni logistici fosse eccellente. Pertanto, abbiamo avviato un processo competitivo e ricevuto molte offerte e interessi dal mercato. Infine, siamo molto soddisfatti del risultato finale.” “Siamo un acquirente attivo sul mercato, acquistando terreni e strutture logistiche altamente complementari in linea con il nostro approccio di investimento strategico. Questa transazione distribuisce più uniformemente le nostre allocazioni di risorse tra le regioni europee “, afferma Joseph Ghazal, Chief Investment Officer di Prologis Europe. “Inoltre, questa acquisizione aumenta i nostri obiettivi di rendimento a lungo termine, con un considerevole rialzo a valore aggiunto, poiché i mercati si rafforzano ulteriormente nell’Europa meridionale e la crescita degli affitti favorisce i rendimenti degli investitori.”  Tutte le strutture sono situate in alcuni dei migliori mercati logistici in Spagna come Madrid, Guadalajara e Barcellona e completano una delle più grandi transazioni dell’anno nel segmento logistico. Le proprietà sono state rese disponibili dopo che Colonial ha completato l’acquisizione di Axiare e sono state accreditate BREEAM o certificate LEED.

Nuveen Real EstateLa piattaforma dedicata alle città asiatiche del Pacifico, gestita da Nuveen Real Estate, ha recentemente acquisito una nuovissima struttura logistica per la gestione dell'”ultimo miglio” di 263.000 piedi quadrati (24.433 mq) nella zona di Seoul. Si veda qui il comunicato ufficiale. “La Corea del Sud viene annoverata come uno dei mercati più connessi e guidati dalla tecnologia in Asia Pacifico, con un tasso di penetrazione online del 90%”, ha commentato Louise Kavanagh, Amministratore delegato Asia Pacifico, Nuveen Real Estate. “Tuttavia, al contrario, esiste una fornitura relativamente bassa di scorte logistiche considerata moderna dagli standard globali. “Prevediamo che la rapida espansione del commercio elettronico e la relativa domanda di logistica di terzi in Asia Pacifico, e in particolare la Corea del Sud, sosterranno la resilienza strutturale nel settore.” L’acquisizione dell’attività nella città di Namyangju, 20 km a nord-est del CBD (Central Business District) di Seul, rappresenta il secondo acquisto per il fondo aperto e la prima acquisizione di Nuveen Real Estate in Corea. Completata a giugno 2019, la struttura logistica dell’ultimo miglio è stata interamente ceduta a Coupang ed Emart 24, due inquilini di buona qualità con un forte credito. Entrambi sono anche tra i maggiori attori del mercato nei rispettivi settori; operazioni di e-commerce e minimarket. La piattaforma è stata lanciata a novembre 2018 e si concentra su città selezionate ‘a prova di futuro’ in tutta l’Asia del Pacifico. La prima acquisizione del Fondo a novembre 2018 è stata uno sviluppo di uffici a Sydney che, una volta completato, fornirà 7.900 metri quadrati di spazio commerciale.

 



Bridges Fund Management compra Jump City. Silver Oak Services Partners raccoglie $500 mil

$
0
0
Bridges Fund Management

Bridges Fund ManagementBridges Fund Management ha utilizzato il suo US Sustainable Growth Fund per acquistare Jump City, operatore di piattaforme elastiche per trampolini. Si veda qui altassets. L’azienda è uno dei più grandi franchisee dei parchi con pedana elastica Sky Zone, che opera in cinque località nella regione del New England. Bridges ha affermato di avere una lunga esperienza di investimenti di successo in aziende che supportano l’healthlife, come i concept di fitness The Gym Group, Impact Fitness e Viva Gym. La società ha affermato che Jump City è stata una fiorente attività di crescita che supporta attività fisiche per affrontare l’obesità infantile e fornire attività ricreative inclusive per le famiglie. L’investimento Jump City di Bridges è il quinto nel suo fondo attuale e il suo secondo investimento nel 2019. I partner di BellMark rappresentavano Jump City come suo consulente finanziario esclusivo.

Silver Oak Services PartnersSilver Oak Services Partners (“Silver Oak”), una società di private equity dedita alle piccole e medie imprese, ha completato con successo la raccolta fondi per Silver Oak Services Partners Fund IV, LP (“Fund IV”), con impegni complessivi pari al limite massimo di $ 500 milioni. A seguito della chiusura del Fondo IV, Silver Oak ha ora superato $ 1,1 miliardi di patrimonio gestito. Si veda qui il comunicato ufficiale. Il Fondo IV ha ricevuto un forte sostegno sia da investitori esistenti che nuovi, inclusi piani pensionistici aziendali, fondi di fondi, compagnie assicurative, fondi e fondazioni, fondi pensione pubblici e family office. Forum Capital è stato consulente strategico e agente di collocamento di Silver Oak. Fondata nel 2005, Silver Oak continuerà ad attuare la sua strategia di investimento disciplinata focalizzata esclusivamente sugli investimenti di controllo in settori mirati delle industrie, della sanità e dei servizi ai consumatori. Il nostro team di professionisti degli investimenti, che ha oltre 100 anni di esperienza nel private equity combinato, è attivamente alla ricerca di nuove opportunità di investimento in comprovate società piccole e medie con un EBITDA di $ 4-25 milioni.

 

 


Sono stati annunciati i vincitori dell’edizione inaugurale di EPI: “Emerging Painting Invitational 2019”

$
0
0
EPI 2019

Nelly Guambe vince l’edizione inaugurale di EPI tenutasi ad Harare, Zimbabwe.

Primo premio:   Nelly Guambe (Mozambico) (ritratta qui sotto Courtesy of EAAGA)

Secondo premio: Epheas Maposa (Zimbabwe)

Terzo premio: Surafel Amare (Etiopia).

Menzioni d’onore: Kaloki Nyamai (Kenya), Pebofatso Mokoena (Sudafrica) e Catheris Mondombo (RDC) sono stati elencati come Menzioni d’onore.

First Floor Gallery Harare – Primo premio di residenza solitaria: Leayne Tilahun (Etiopia)

Premio speciale per il Ruanda: Amanda Mushate (Zimbabwe)

nelly guambe

I vincitori sono stati annunciati alla Galleria Harare del Primo Piano dalla giuria composta da Tapfuma Gutsa, Maja Maljevic e Myron Beasley.

Il vincitore del primo premio riceve un premio in denaro sponsorizzato da Strauss & Co e un progetto solista alla Latitude Art Fair che si svolgerà a Johannesburg il 12-15 settembre 2019.

Il vincitore del secondo premio riceve un premio in denaro sponsorizzato da ST-ART Africa First Residency.

Il terzo premio riceve un premio in denaro sponsorizzato dalla Emerging African Art Galleries Association.

Tutti i vincitori e le menzioni d’onore riceveranno anche profili personali nella rivista ART AFRICA.

Nelly Guambe – “Sono molto felice non solo per me stessa, ma anche per avere l’onore di rappresentare gli artisti emergenti in Mozambico. Il gruppo di artisti che ho incontrato tramite EPI ora fa parte della mia comunità di colleghi e questo è meraviglioso. Ho anche incontrato molti sostenitori e fan professionisti del mio lavoro, il che è importante per la mia carriera e la mia pratica artistica. ”

Epheas Maposa – “L’esperienza è stata istruttiva nel senso di mescolarsi con culture e ideologie diverse dietro i processi di produzione del lavoro. Vincere il secondo premio è molto importante per l’opportunità che ne deriva, per migliorare il mio spazio di produzione e produzione. ”

Surafel Amare – “È un grande onore essere il terzo premio tra questi artisti di eccezionale talento. Osservo che tutti i finalisti hanno i loro stili unici e potenziali profondi. È stato un piacere conoscerli e conversare con loro in questi tre giorni. Voglio riconoscere tutto il team e gli artisti EPI per la tua vera ospitalità, condivisione, esperienze e la grande esposizione che crei per tutti noi! ”

Informazioni su Emerging Painting Invitational (EPI)

EPI è un nuovo premio per i pittori africani emergenti sarà il primo nel suo genere, dedicato a sostenere la pittura e i pittori contemporanei emergenti in tutto il continente.

Il premio “Invitational” e la mostra dei finalisti sono stati lanciati dalla Emerging African Art Galleries Association (EAAGA) e ospitati da First Floor Gallery Harare e Ngoma NeHosho nella capitale dello Zimbabwe, Harare.

Mentre l’arte africana contemporanea è in aumento a livello internazionale, lo sviluppo di competenze e il coinvolgimento del mondo dell’arte internazionale è ancora una sfida per molti giovani pittori del continente. EPI intende aiutare a motivare, supportare e sviluppare giovani artisti visivi nel contesto di questi vincoli.

“Considero gli artisti, in particolare i pittori del continente, come operatori culturali, perché dotati della capacità intrinseca di tradurre le realtà quotidiane in linguaggi visivi di trasformazione “, afferma Myron Beasley, uno dei giurati di EPI.

EAAGA, composta da 13 gallerie con sede in Africa, i cui membri, insieme agli ospiti invitati, formano il comitato di nomina per la selezione di 17 finalisti da quasi 100 nomination. “I finalisti di quest’anno sono uno straordinario gruppo di artisti impegnati e appassionati, che mostrano la notevole ampiezza di pratica e ambizione per avere successo tra gli artisti emergenti nel continente “, aggiunge Julie Taylor, direttrice di Guns & Rain, membro di EAAGA e uno dei nominatori .

I vincitori di EPI sono stati annunciati durante il fine settimana di lancio ad Harare dal 26 al 28 luglio 2019 con premi tra cui contanti, residenze ed esposizioni.

“La pittura è ancora la più grande categoria di vendita nel mercato dell’arte, che occupa quasi il 70% di tutte le vendite registrate nel mercato dell’arte. Quindi sostenere i pittori emergenti non è solo enormemente importante dal punto di vista culturale, ma garantisce la sostenibilità economica dei settori dell’arte locale. EPI è stato sviluppato con una visione olistica dell’arte nel continente ”afferma Valerie Kabov, presidente di EAAGA.

I giurati di EPI 2019 sono tre artisti e educatori praticanti Myron Beasley (USA), Tapfuma Gutsa (Zimbabwe) e Maja Maljevic (Sudafrica). “L’EPI è un’ottima iniziativa lungimirante. Il futuro dell’arte, e in particolare della pittura, dal continente, meritano di prendere il loro posto legittimo sulla scena internazionale ”aggiunge Maja Maljevic.

“L’isolamento sociopolitico di Harare ha portato a un’energia artistica repressa, pertanto, l’appello alla partecipazione di altre nazioni africane è una gradita piattaforma comparativa per artisti emergenti”, aggiunge Tapfuma Gutsa.

I 17 finalisti di 9 paesi africani hanno presentato il loro lavoro alla mostra inaugurale Invitational, prodotta in collaborazione con EAAGA, presso la First Floor Gallery Harare dal 26 al 28 luglio 2019.

“Far parte di EPI è stato un grande voto di fiducia nella mia carriera di giovane artista, lavorando nel contesto del Sudafrica. Vedere tutti gli altri straordinari finalisti lavorare per il premio è una testimonianza del fatto che la pittura contemporanea in Africa è viva e vegeta. ”Rory Emmett, finalista.

L’inaugurazione della mostra e il lancio del premio sono stati supportati da un fine settimana internazionale di collezionisti, con un simposio, visite in studio di artisti e spazi d’arte e visite in galleria ad Harare, tra cui: Chinebiri Studios, Gresham Tapiwa-Wycliffe Mundopa Studio / First Floor Gallery Harare, Harare I Harare distretto artistico, Village Unhu, National Gallery of Zimbabwe, Gallery Delta, Corridor Gallery e Gareth Nyandoro Studio.

“Siamo lieti di lanciare il premio ad Harare e di condividere la città e la sua vibrante scena artistica contemporanea come destinazione d’arte. Siamo anche entusiasti di vedere l’EPI svilupparsi come un evento che mostrerà nelle prossime edizioni altre città africane e le loro scene d’arte. Il nostro lavoro è sempre stato quello di trovare sinergie in collaborazione e EPI è costruito con questa visione ”, aggiunge Marcus Gora, direttore esecutivo e co-fondatore della Galleria Harare del Primo Piano. ” Siamo grati per il supporto dei nostri colleghi, artisti partecipanti, spazi artistici locali e sponsor in questo meraviglioso progetto”.

Per essere ammessi al premio, gli artisti devono essere nei primi 10 anni di pratica della scuola post-arte, essere residenti permanentemente nel continente e avere la pittura è la loro disciplina principale.

Elenco dei finalisti :

Surafel Amare (Etiopia)
Arim Andrew (Uganda)
Mohamed Saïd Chair (Marocco)
Rory Emmett (Sudafrica)
Sarah Grace (Sudafrica)
Nelly Guambe (Mozambico)
Nelsa Guambe (Mozambico)
Kimathi Mafafo (Sudafrica)
Catheris Mandombo (DRC)
Epheas Maposa (Zimbabwe)
Pebofatso Mokoena (Sudafrica)
Amanda Mushate (Zimbabwe)
Nhlanhla Dumakude Nhlapo (Sudafrica)
Kaloki Nyamai (Kenya)
Adonias Ocom (Uganda)
Jonathan Okoronkwo (Ghana)
Leayne Tilahun (Etiopia)

Sponsor :

Strauss & Co, Africa First, Art Africa Magazine, Ngoma NeHosho, Emerging Africa Art Galleries Association, Pro Helvetia Johannesburg / Agenzia svizzera per lo sviluppo e la cooperazione (DSC), The African Arts Trust, Prince Claus Ticket Fund, First Floor Gallery Harare, Oldenburg Vini, Latitude Art Fair, Ruanda, Latilla Consulting, Sandalwood Lodge Harare, 515 Luxury Transport e Zimbabwe Tourism Authority.

Ulteriori informazioni e immagini Contatto:

Valerie Kabov, eaaga2016@gmail.com

Cell / Whatsapp: +263 775 709 031

www.emergingpaintinginvitational.com

 


Anticipazioni romane, l’arte non va in vacanza

$
0
0
roma

Anticipazioni romane.

z2o Sara Zanin Gallery e Borghini Arte lanciano la stagione autunnale dalla Capitale

Le Gallerie d’arte sempre più spesso, alla vigilia della pausa estiva, quando non si trasferiscono nei luoghi di vacanza, danno appuntamento a visitatori, critici e clienti per il ritorno in città. Dalla Capitale l’annuncio per la nuova stagione è di z2o Sara Zanin Gallery, laboratorio di arte contemporanea di grande sperimentazione e di Borghini Arte, spazio centralissimo a due passi da via Condotti.

z2o Sara Zanin Gallery, in collaborazione con Collezione Agovino, presenta Evgeny Antufiev (qui sotto una sua opera) con Dead Nations: golden age version, a cura di Marina Dacci che inaugurerà sabato 21 settembre 2019 e resterà aperta fino al 25 ottobre 2019 nella Chiesa di San Giuseppe Delle Scalze, Salita Pontecorvo a Napoli, luogo di mistero della sua penombra e delle sue ferite.

Evgeny Antufiev

Il progetto è un inventario, una spremitura della nostra identità, una narrazione per immagini di valori, fragilità, desiderio di potere e di immortalità che hanno caratterizzato l’andamento della nostra storia. Antufiev lascia tracce, una sorta di “eredità” di un’epoca finita o che sta per finire, ma che ha l’ambizione di rivolgersi a una qualche posterità, spinta da un horror vacui per paura di scomparire, di estinguersi. L’artista si confronta con un’architettura religiosa; si interroga sull’idea di chiesa intesa non solo come luogo di preghiera, ma come depositaria di un racconto della storia umana, dell’essenza dell’umano: pregna di segni, di segreti da scoprire. Declina lo spazio come una capsula del tempo, una navicella in cui chi giunge dal futuro rinviene artefatti e oggetti simbolici che testimoniano ciò che l’uomo ha prodotto e ha voluto lasciare nel suo passaggio. L’immortalità nella memoria è cosa nota: qui Antico e Futuribile si mescolano in una sorta di game in cui aleggia il mistero.

“Tutta la mostra è un racconto aperto a interpretazioni multiple che scardinano la dimensione spazio-temporale in cui l’energia si sviluppa in un processo circolare grazie anche a una commistione formale tra il pop e la rilettura della cultura classica”, come scrive Marina Dacci.

 

Scintille da Borghini arteBorghini Arte aprirà invece la stagione romana il 25 settembre (allestita fino al 26 ottobre) con Renata Rampazzi /Patrizia Bonanzinga in Scintille (Qui a fianco la locandina).

Una doppia personale illuminando lo spazio espositivo con tutte le tonalità del fuoco: dall’arancione fino all’esplosione dei rossi. Le due artiste, attraverso la pittura e la fotografia, creano immagini fatte di scintille incandescenti che non si spengono rapidamente. Le tele di Renata Rampazzi, torinese, nata negli anni Cinquanta da una famiglia italo francese, sono espressione di puro colore, raffinate, eleganti e coinvolgenti dove l’astrazione è vissuta come contenuto e non come estetica od ornamento. Il rosso dei suoi olii, dunque, prende vita, si muove fluido e lento come la lava di un vulcano ed improvvisamente si accendono scintille inaspettate. L’idea è di attrarre il viaggiatore per un viaggio nel vortice dei colori, non un semplice sguardo. L’artista compie studi artistici laureandosi in architettura e approfittando del fatto che in questi anni Torino è, con Roma, il centro di sperimentazioni in linea con il cambiamento informale maturato negli Stati Uniti e in Francia. Nel 1975 espone al Centro Olivetti di Parigi e varca i confini nazionali entrando all’Accademia di Salisburgo, fondata da Oskar Kokoschka. Lavora così accanto a Emilio Vedova attraverso il quale si avvicina all’espressionismo astratto, poi sotto la guida del cinese Zao-Wou-Ki. Negli anni Novanta si trasferisce col marito e regista Giorgio Treves a Roma, dove tuttora risiede e lavora.Le sue opere diventano soprattutto di grande formato e la pennellata si fa più distesa e ricca di trasparenze e cromatismi. Sono di questi anni i suoi primi lavori su carta con le tecniche della guache e dei pastelli grassi. Entra in contatto con l’ambiente del cinema e ad esempio per Gruppo di famiglia in un interno, Luchino Visconti le chiede alcune tele dai toni blu e viola, che il grande regista chiama “le mie montagne incantate”. Seguono grandi esposizioni come nel 2011 al Grand Palais di Parigi in occasione di Art Paris e alla 54 o alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, a Palazzo Venezia, Roma, al XLIII° Premio Vasto, Scuderie di Palazzo Aragona, a Vasto.

Patrizia Bonanzinga, nata a Bolzano nel 1954, invece, invita l’osservatore ad entrare, quasi fisicamente, nell’immagine proponendo fotografie digitali fruibili come se fossero vecchie diapositive, muovendosi costantemente tra la tradizione e la modernità, lavorando con la tecnologia del digitale.

Laureatosi in matematica all’Università di Siena, dopo differenti attività lavorative nel campo dell’educazione e della formazione professionale, lavora per molti anni come ricercatrice nel settore delle telecomunicazioni presso la Fondazione Ugo Bordoni di Roma. La sua passione per la fotografia nasce negli anni ’70 e vivrà a lungo all’estero come a Pechino con la sua famiglia. E’ lì che decide di diventare fotografa professionista. Ha vinto numerosi premi e ha svolto corsi in ambito universitario, collaborando  per più di dieci anni con la rivista Fotografia Reflex; autrice anche di saggi e articoli legati alla critica fotografica su riviste specializzate. Sviluppa il suo lavoro secondo due piani distinti, attraverso i suoi viaggi in territori sensibili per raccontare storie realizzando reportage usando le classiche tecniche analogiche, da una parte; e, dall’altra, si interroga sulla relazione tra fotografia e realtà: costruisce dei medi formati digitali dove le immagini sono tagliate e rimontate; in tal modo cerca di esprimere una nuova realtà, a volte molto plausibile a volte completamente surreale. Dal 2013 è rientrata a Roma.

 

a cura di Ilaria Guidantoni

 


Musei bavaresi restitutiscono ai legittimi eredi opere a suo tempo trafugate dai nazisti

$
0
0
monaco94

I collezionisti d’arte ebraica Julius e Semaya Franziska Davidsohn furono vittime di un grave furto di arte nazista da parte della Gestapo in un fatidico giorno a Monaco nell’autunno del 1938. La coppia senza figli fu arrestata e portata in un campo di concentramento e i loro beni furono sequestrati. Ma oggi, gli eredi dei Davidsohn si sono radunati nella città della Germania meridionale per ricevere nove opere d’arte rubate dai loro antenati più di 80 anni fa. Si veda qui Artnet. I dipinti, i calchi e le incisioni erano stati conservati da tre dei musei statali di Monaco fino a quando nuove ricerche non hanno rivelato la storia oscura delle opere d’arte.

Una lunga e difficile ricerca ha fatto luce sulle origini “contaminate” delle opere, che sono state rubate dall’appartamento dei Davidsohn a Monaco e portate in uno dei punti di raccolta dei nazionalsocialisti nella Königsplatz di Monaco. Cinque dipinti risalenti al XVI e all’inizio del XX secolo, tre incisioni a colori del XIX secolo e un intricato pannello di legno con rilievi in ​​avorio rimasero lì fino alla fine della guerra. Nel 1955, ogni opera trovò la sua strada nelle Collezioni di pittura statali bavaresi, nel Museo nazionale bavarese e nella Collezione di grafica statale.

Kunstminister Bernd Sibler restituiert neun Kunstwerke der Familie Davidsohn aus den Bayerischen Staatsgemäldesammlungen, dem Bayerischen Nationalmuseum und der Staatlichen Graphischen Sammlung am 05.08.2019 im Bayerischen Nationalmuseum in München. Foto: StMWK/Andreas Gebert

Un partecipante alla conferenza stampa esamina tre stampe a colori della fine del XIX secolo. Foto: StMWK / Andreas Gebert.

Il team di ricerca ha rintracciato gli eredi di Davidsohns a Londra, Zimbabwe e Tel Aviv. Negli ultimi anni, la ricerca sulla provenienza è aumentata nelle collezioni di dipinti dello stato della Germania meridionale. Bernhard Maaz, direttore della Bavarian State Painting Collection, che rappresentava i tre musei durante la consegna cerimoniale, ha descritto il processo di ricerca come “lungo e difficile”, ma ha sottolineato che i suoi risultati hanno mostrato come i metodi e gli strumenti di ricerca sulla provenienza sono diventati “maturi “.

Dopo il raid, i Davidsohn furono deportati nel campo di concentramento di Theresienstadt. Julius Davidsohn fu assassinato nell’agosto del 1942 e Semaya morì nell’aprile del 1943. “A causa dell’Olocausto, non furono trovati bambini, e quindi fu sollevata la questione circa chi avesse il diritto di ereditare le opere”, ha detto il ministro delle arti bavarese Bernd Sibler al Bayern 2 -radioWelt. Ha detto che ci sono state “controversie legali difficili” nel processo. Ha riconosciuto che la restituzione delle opere d’arte saccheggiate durante la seconda guerra mondiale che erano in collezioni pubbliche è stata presa più seriamente negli ultimi due decenni. “La ricerca sulla provenienza non è solo un dovere dei nostri musei. È nostro dovere etico, gestire la provenienza degli inventari museali in modo completo, profondo e coscienzioso e renderlo trasparente”, ha affermato Sibler in una nota. “Gli eventi passati non possono essere annullati, ma possiamo inviare un segno visibile per il nostro profondo e serio interesse per elaborare i crimini disumani del nazionalsocialismo”. I nazisti costruirono la loro base di potere a Monaco, che chiamarono la capitale del movimento.

“È molto bello per la comunità degli eredi scoprire il destino dell’ex famiglia Davidsohn e poterli commemorare”, ha detto una portavoce degli eredi.

 


Moses Levy, pittore mediterraneo a Viareggio

$
0
0
Ritornerà sul mare la dolcezza

Moses-Levy-Piccolo-pontile-1923.-Collezione-Moretti-696x584Moses Levy, pittore mediterraneo,(qui accanto Moses-Levy-Piccolo-pontile-1923.-Collezione-Moretti-696×584)  è protagonista di una personale alla GAMC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani di Viareggio (in provincia di Lucca), aperta fino al primo settembre, Ritornerà sul mare la dolcezza, titolo poetico che ben illustra questo viaggio cronologico attraverso 115 opere delle quali 36 inedite  e diciannove opere donate nel 1996 dalla famiglia Levy alla città di Viareggio,. Quest’artista nato nel 1885 a Tunisi da un padre inglese di Gibilterra, attraverso il uso animo cosmopolita, racconta l’irrequietezza di un secolo, la ricchezza delle differenze con grande raffinatezza, attingendo a diverse tradizioni culturali oltre che artistiche. Le sue origini ebraiche a metà fra askenazita e sefardita da parte di Moses-Levy-Beduina-cieca-1925.-Collezione-privatapadre, mentre la madre era un’ebrea italiana, lo hanno segnato nel senso del nomadismo con una fascinazione particolare per il mare e la luce. Formatosi a Tunisi dove tra l’altro costituì il Groupe des Quatre con Pierre Bourcherle, Jules Lellouche e Antonio Corpora, nel tempo lavorerà in modo più radicato in Italia, dove morirà a Viareggio nel 1968, conservando l’impressione emozionante del mondo arabo che l’esposizione viareggina mette ben in risalto nei volti e nelle architetture. Il percorso sceglie la chiave cronologica a partire dal 1906 con un’ampia alternativa tra disegni, olii e acquarelli, con formati variegati, oltre la sessione tematica delle donne e delle bagnanti. Al centro le marine e il fascino raffinato di un mondo comune sulle rive del Mediterraneo nei primi decenni del Novecento.  (qui a sn. Moses-Levy-Beduina-cieca-1925.-Collezione-privata).

L’esposizione è l’occasione per conoscere soggetti meno noti come il luna park e le giostre e influenze pittoriche che la personalità eclettica quanto raffinata di Levy accoglie, dalle istanze del futurismo, al cubismo, alla tradizione toscana dei post-labronici che riecheggia in Moses Levyalcuni paesaggi.

Impressionante la capacità di unire l’essenzialità del tratto, che da vicino si legge solo come un insieme di macchie di colori, all’attenzione al particolare, in certi piccoli quadretti quasi una miniatura con dovizie di particolari. Un tratto di grande modernità che non perde mai l’eleganza, non diventa rottura, protesta ma superamento.

La personale è anche l’occasione per un viaggio nello spazio, nei paesi nei quali ha vissuto, dalla Tunisia – i vari quartieri di Tunisi e Kairouan – Parigi, la Spagna, e il ritorno in Italia da Venezia alla Toscana dove, una volta trasferitori nel pisano, si formò prima all’Istituto d’Arte di Lucca, e successivamente a Firenze presso Giovani Fattori. Nonostante le origini straniere, assorbì nella sua arte anche le radici toscane, che emergono in particolare nella produzione grafica degli esordi. I volti contadini dai tratti duri ricordano alcuni ritratti di Lorenzo Viani come borghi e case nel verde sono soggetti tipici della pittura locale.

E’ Viareggio probabilmente la sua vera patria, come testimonia il lungo soggiorno dal 1916 al 1927, e i frequenti ritorni, fino alla scelta di stabilirsi in Versilia, per trascorrervi gli ultimi anni di vita. L’attenzione è rivolta alla natura, anche agli aspetti selvaggi, con un graduale protagonismo della figura umana a partire dagli anni Trenta, periodo al quale risalgono i primi ritratti in stile secessionista di forte impatto come quelli di Rèpaci e Pea, protagonisti della Versilia intellettuale dell’epoca. La Versilia è per Levy terra di emozioni forti, come anche di vita intellettuale e mondana da el Kursal, al cinema Eolo ad alcuni caffè ritrovo di intellettuali citati nelle opere.

La mostra è stata realizzata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di Assicurazione generali Gargano Meciani, ICare e alla collaborazione con l’associazione culturale ville Borbone e Dimore storiche della Versilia.

L’allestimento gioca sulle sfumature del grigio, tono su tono, del pavimento in resina più scuro e dei pannelli, con una punta di azzurro che si intensifica nei pannelli ben redatti, valorizzando il mondo colorato di Moses Levy.

Verso la fine del decennio la pennellata diventa più libera e caratterizza nudi appena accennati, poi gli stessi paesaggi con un uso prismatico e di grande dinamicità e intensità del colore: linea e tonalità si fondono e assumono forma nel movimento. Nel 1938, l’introduzione delle leggi razziali costringe Levy a emigrare in Francia, a Nizza, e poi in Tunisia, interrompendo l’idillio versiliese. Instancabile viaggiatore anche fra le esperienze dell’arte, gli ultimi venti anni della carriera di Levy sono particolarmente affascinanti per il respiro che riesce a dare alle sue tele. In Francia approfondisce il lavoro di Picasso, si avvicina alla sua monumentalità nelle figure femminili e nei toni caldi del Mediterraneo. Sul finire del decennio, ormai rientrato a Viareggio, omaggia il de Chirico della “Metafisica continuata”, in particolare con Cavalli sul mare (1946). Qui la spiaggia perde la sua mondanità, e, metafora del dopoguerra, diviene luogo di smarrimento e nostalgia. I toni da belle époque cedono il passo alla forza dello sguardo, del sentimento come nella Beduina cieca, un volto di donna che non può lasciare indifferenti e che ci suggerisce un altro volto del pittore che spesso conosciamo solo per le belle marine accomodate e di raffinato fascino.

 

a cura di Ilaria Guidantoni


Viewing all 28571 articles
Browse latest View live