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Italmobiliare cede per 100 mln euro a Cinven la sua quota nel big dell’eProcurement, Jaggaer

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Schermata 2019-07-09 alle 18.37.22Jaggaer, società statunitense leader nel settore delle piattaforme software per eProcurement e spend management, passerà sotto il controllo di Cinven, cui si affiancherà il management team. A vendere sono Accel-KKR, società di private equity statunitense focalizzata nel settore software e servizi a contenuto tecnologico, e Italmobiliare, che oggi possiede una quota del 9,5% nella società (si veda qui il comunicato stampa di Jaggaer e qui quello di Italmobiliare).

Italmobiliare, infatti, nel dicembre 2017 aveva ceduto BravoSolution e le sue filiali al gruppo Jaggaer. L’operazione era stata condotta sulla base di un enterprise value di 184 milioni di euro e contestualmente aveva reinvestito 35 milioni nel nuovo gruppo Jaggaer, per una quota appunto del 9,5%(si veda altro articolo di BeBeez).

La nuova operazione, che si prevede possa essere perfezionata entro il terzo trimestre del 2019 con il via libera delle competenti autorità antitrust, valorizza la partecipazione di Italmobiliare circa 100 milioni di dollari prima delle imposte sulla plusvalenza e di eventuali aggiustamenti in corso di definizione.



Ardian cede i giocattoli di Schleich. Pamplona in maggioranza di Infiana. Flexpoint Ford raccoglie $2 mld

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Ardian

ArdianArdian, una società di investimento indipendente leader a livello mondiale, vende il produttore di giocattoli Schleich a Partners Group, un gestore di investimenti di mercato privato globale. Non saranno comunicati dettagli finanziari e la chiusura della transazione è ancora soggetta all’abilitazione antitrust. Si veda qui il comunicato ufficiale. Schleich ha una ricca tradizione. Fondato nel 1935, è uno dei più grandi produttori di giocattoli in Germania e un fornitore leader a livello internazionale di figurine e set da gioco realistici. Dal momento che Ardian ha investito in Schleich nel 2014, la società ha aumentato le sue vendite da € 106 milioni a € 183 milioni oggi. Il numero di dipendenti è aumentato da circa 340 a 400 nello stesso periodo. Questo sviluppo positivo è trainato dalla forte crescita delle vendite nel mercato interno di Schleich – solo nel 2018, le vendite in Germania sono aumentate del 26% e la quota di mercato nel mercato dei giocattoli è aumentata dal 2,9% al 3,4%. Inoltre, l’azienda si è espansa in nuovi mercati e, ad esempio, con il lancio di successo di nuove linee di prodotti, ha incrementato le vendite nei mercati esteri esistenti. Particolarmente popolare è la nuova categoria di prodotti di giochi per bambini che è stata introdotta nel 2014 e ora rappresenta una parte significativa delle vendite totali di prodotti. Sebbene la Germania sia ancora il principale mercato di vendita per le sale da gioco, il lancio sul mercato internazionale verrà successivamente implementato. Questo offre un ulteriore potenziale di crescita significativo, che Schleich sarà in grado di sviluppare nei prossimi anni con il supporto di Partners Group.

Pamplona Capital ManagementPamplona Capital Management (“Pamplona”) ha annunciato di aver acquisito una partecipazione di maggioranza in Infiana Group GmbH (“Infiana”) dalla Deutsche Beteiligungs AG (“DBAG”) e dal management di Infiana. Si veda qui il comunicato ufficiale. L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità antitrust e la vendita dovrebbe essere completata entro i prossimi tre mesi. Infiana è un leader di mercato internazionale per film di poliolefine ingegnerizzati che svolgono funzioni strategiche in una vasta gamma di settori in crescita. Infiana fornisce la sua clientela clientela internazionale da due centri di produzione: uno a Forchheim, in Germania, e l’altro a Malvern, USA. L’azienda ha un focus particolare sulla produzione di materiali sensibili alla pressione (PSM), cura della persona, assistenza sanitaria e materiali compositi. Infiana ha investito nella modernizzazione e nell’ampliamento delle proprie strutture produttive, snellendo le proprie attività nelle aree di interesse principali, incluse le cessioni delle unità operative in Brasile e in Thailandia. L’azienda continua a guidare il mercato in termini di innovazione, con conseguenti riconoscimenti multipli. Infiana, che ha una storia di 165 anni, ha sede a Forchheim e impiega 800 persone. Infiana ha generato un fatturato di 227 milioni di euro nel 2018. L’investimento di Pamplona sarà effettuato dal suo quinto fondo di private equity, Pamplona Capital Partners V, LP, un veicolo di investimento da $ 3,2 miliardi raccolto nel 2017.

Flexpoint FordFlexpoint Ford, LLC, una società di private equity specializzata nei settori dei servizi finanziari e della sanità, ha annunciato il closing del suo quarto fondo di private equity, Flexpoint Fund IV, LP (“Fondo IV”), insieme a un fondo complementare, Flexpoint Overage Fund IV, LP (“Overage Fund IV”). Si veda qui il comunicato ufficiale. Il capitale impegnato complessivamente tra i due Comparti è pari a $ 2,0 miliardi, con $ 1,5 miliardi nel Fondo IV e $ 500 milioni nel Fondo “overage” IV. Overage Fund IV è destinato a investire a fianco del Fondo IV nelle transazioni più grandi. Il Fondo IV intende continuare la strategia perseguita nella gestione dei fondi precedenti, investendo in partecipazioni azionarie di maggioranza e minoranza in servizi finanziari e aziende sanitarie, utilizzando le risorse proprietarie, operative e operative proprietarie di Flexpoint Ford. Flexpoint Ford è eccezionalmente flessibile rispetto alle dimensioni, alla struttura e alla classe di investimento. Fund IV e Overage Fund IV investiranno da $ 50 milioni a $ 500 milioni nella singola transazione. L’esperienza di Flexpoint Ford comprende investimenti in strutture di minoranza e maggioranze sia in società quotate che non in un’ampia gamma di tipologie di transazioni, inclusi acquisti, investimenti di crescita e turnaround. Flexpoint Ford non ha usato un agente di collocamento.

 

 


Gruppo Casillo emette due bond da 17,5 mln euro ciascuno. Li sottoscrivono Cdp e il fondo Sviluppo Export

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Schermata 2019-07-10 alle 06.55.47Il Gruppo Casillo, azienda pugliese leader nel settore agroalimentare di trasformazione e commercializzazione del grano e dei suoi derivati, ha emesso due minibond per un totale di 35 milioni di euro, da 17,5 milioni di euro ciascuno, a sostegno dei suoi piani di crescita sui mercati internazionali e per gli investimenti in innovazione (si veda qui il comunicato stampa).

Uno dei due bond, che è stato interamente sottoscritto da Cassa Depositi e Prestiti, andrà a supportare degli investimenti in innovazione per il rinnovo tecnologico e per il potenziamento della capacità produttiva del gruppo. Si tratta di interventi previsti dal piano degli investimenti strategico di Casillo che punta a estendere il livello di competitività della società anche attraverso l’ottimizzazione dei processi di trasformazione del grano.

L’altro bond è stato invece sottoscritto al Fondo di Sviluppo Export, gestito da Amundi sgr, promosso da Sace Simest e dalla Banca Europea per gli Investimenti, con lo scopo di sostenerne lo sviluppo sui mercati internazionali. Sace Simest ha garantito l’emissione obbligazionaria.

Nell’operazione, Banca Finint  ha assunto il ruolo di Paying Agent, mentre la controllata Securitisation Services ha agito come Issuing Agent. Lo studio RCCD è stato il consulente legale del Gruppo Cdp.

Fondato da Vincenzo Casillo nel 1958, il gruppo rappresenta oggi uno dei principali player a livello mondiale nella macinazione e commercializzazione all’ingrosso di cereali ai principali produttori di pasta. Inoltre, è un importante player internazionale nel trading di commodity agricole. Con una capacità di macinazione e movimentazione di oltre 2 milioni di tonnellate annue di grano, il gruppo rappresenta uno dei maggiori market maker del mondo nel settore del grano duro.

Il gruppo Casillo a fine 2018 ha realizzato un fatturato di oltre 2 miliardi di euro con 358 dipendenti impiegati, dopo aver chiuso il 2017 con ricavi consolidati per 1,57 miliardi, un ebitda di 54,3 milioni e un debito finanziario netto di 152,8 milioni (si veda qui il bilancio 2017).


Frasers Property crea una piattaforma integrata riunendo unità operative del gruppo. L’indonesiana Indosat Ooredoo si attrezza per vendere 3.000 torri di telecomunicazione

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Frasers Property

Frasers PropertyFrasers Property, ha annunciato la creazione di una piattaforma integrata industriale e logistica, che unirà le sue attività industriali e logistiche in Australia e in Europa, facendole interagire con il team di gestione della quotata a Singapore Frasers Logistics & Industrial Trust (“FLT”). Si veda qui il comunicato ufficiale. La piattaforma industriale e logistica integrata diventerà una business unit strategica che rappresenta un ammontare di asset under management (AUM) di 5,4 miliardi di dollari di Singapore con sviluppo integrato, gestione patrimoniale e capacità di gestione del capitale di terzi in tutti i principali mercati industriali e logistici del Gruppo in Australia e Europa. Si prevede che la piattaforma operativa integrata rappresenti un’unità aziendale strategica separata solo nell’esercizio 2020. La piattaforma integrata sarà guidata da Reini Otter come Chief Executive Officer e Matt Knox come Chief Financial Officer (CFO), entrambi promossi dalle attività australiane di Frasers Property. “Le nostre attività industriali e logistiche in Australia e in Europa sono cresciute rapidamente negli ultimi cinque anni, da 1,6 miliardi di dollari di Singapore a 5,4 miliardi di dollari di Singapore. Stiamo sfruttando le nostre capacità industriali e logistiche multinazionali per supportare meglio gli investimenti crescenti del Gruppo in questa asset class a lungo termine, in modo mirato e integrato”, ha dichiarato Panote Sirivadhanabhakdi, Chief Executive Officer del Gruppo. Si prevede che la piattaforma integrata esplorerà modi per sfruttare le forti connessioni esistenti in Europa, Australia e Sud-Est asiatico. Nel sud-est asiatico, lavorerà a stretto contatto con le attività del gruppo in Tailandia, dove Frasers Property Thailand è uno dei maggiori operatori industriali e logistici della Thailandia. Il management di FLT rimarrà sotto la guida di Robert Wallace come amministratore delegato.

 

Indosat OoredooLa società di telecomunicazioni indonesiana Indosat Ooredoo ha avviato trattative per la vendita di 3.000 torri di telecomunicazione. Si veda qui Asia.Nikkei.com. Indosat Ooredoo starebbe lavorando con JP Morgan come consulente sell-side sul processo. Si prevede che la valutazione totale della transazione sarà di oltre 300 milioni di dollari, ha detto una delle fonti, una cifra che è stata raggiunta prendendo in considerazione il valore medio di circa $ 100.000-200.000 per ogni torre. Tuttavia, la stima per ogni torre varierà a seconda della posizione e della localizzazione, tra gli altri aspetti. Resta inteso che l’azienda ha già iniziato a ricevere interessi da alcuni potenziali acquirenti, sia stranieri che locali. Tuttavia, gli offerenti preselezionati sono ancora sconosciuti in quanto il processo non è entrato nel secondo ciclo di negoziati. Quando contattato, Turina Farouk, SVP, responsabile delle comunicazioni aziendali di Indosat Ooredoo, ha rifiutato di commentare lo sviluppo. Tuttavia, ha aggiunto che la società ha “alcune opzioni per massimizzare il valore del suo business a lungo termine”. L’operazione avrebbe alla base alcune considerazioni strategiche. Solo nel 2019, infatti, Indosat Ooredoo avrà bisogno di IDR (Rupie indonesiane) 10 trilioni ($ 706,75 milioni) di spese in conto capitale, che saranno utilizzate principalmente per aggiungere un totale di 18.000 stazioni di ricetrasmissione di base 4G (BTS).

 


Teamsystem al 51% di Factor@Work e White-e. Partnership industriale al via sull’acquisto delle fatture di pmi

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Schermata 2019-07-10 alle 06.38.36L’investitore in fatture commerciali Factor@Work e la piattaforma di invoice financing Whit-e hanno stretto una “partnership industriale con il  Gruppo TeamSystem, per l’integrazione con i suoi gestionali (installati su oltre 250 mila pmi) e sistemi di fatturazione elettronica (venduti a oltre un milione di clienti), al fine di facilitare e scalare massivamente l’origination qualificata di fatture eleggibili per i veicoli di cartolarizzazione di cui Factor@Work è e sarà mandataria”.

Lo ha detto ieri  il ceo di Factor@Work, Riccardo Carradori, in occasione del suo intervento al convegno Prima e oltre il cashless nell’ambito della Milano Finanza Digital Week. Carradori ha aggiunto: “L’individuazione di grandi masse di crediti di standing, insieme all’efficientamento dei processi, porterà a costi più sostenibili per i cedenti, pur preservando rendimenti attrattivi per gli investitori, arrivando a interessare anche gli istituzionali”.

La partnership è di quelle forti, perché contestualmente Fintech Holding, controllata da Isidoro Lucciola e Riccardo Carradori, che sinora controllava al 100% sia FctorWork sia White-e, ha ceduto l’intero capitale delle due società a TeamSystem Financial Value Chain srl,  controllata di nuova costituzione di Teamsystem. Fintech Holding ha a sua volta reinvestito in TeamSystem Financial Value Chain srl per il 49% del capitale, sul quale sono stati poi presi accordi di put e call. L’operazione è descritta nel dettaglio nella trimestrale del gruppo Teamsystem al 31 marzo 2019. Teamsystem è controllata dal fondo Hellman&Friedman e partecipata in minoranza da Hg Capital (si veda altro articolo di BeBeez).

Whit-e è una startup nata a fine 2017 che gestisce un marketplace di acquisto di fatture commerciali emesse da aziende che per varie ragioni hanno difficoltà di accesso al credito, per esempio perché sono passati da un accordo di ristrutturazione, ma che hanno clienti con alto rating e quindi si trovano in possesso di crediti che possono facilmente essere assicurati (si veda altro articolo di BeBeez).

Sino a inizio 2018, Factor@Work aveva acquistato  fatture offerte su varie piattaforme fintech, in primo luogo su Workinvoice, tramite due veicoli di cartolarizzazione, che li cartolarizzavano e poi cedevano i titoli a investitori professionali italiani ed esteri, che venivano assistiti anche nella definizione delle politiche di investimento in base al profilo rendimento-rischio desiderato  (si veda altro articolo di BeBeez). In totale con il primo veicolo sono state acquistate fatture per circa 50 milioni e con il secondo spv fatture per altri 100 milioni.

“Quando siamo partiti, nell’ottobre 2016, il nostro modello di business prevedeva già il presidio dell’intera catena del valore e l’acquisto di fatture non scadute, emesse prevalentemente da pmi, che solo in misura limitata potevano trovarsi in Special Situation (non più di un 10% circa), tramite SPV130 in cui avrebbero inizialmente investito High Net Worth Individuals, Family Offices, Fondi e Sicav/SIF, per aprire poi gradualmente anche agli istituzionali una volta che i volumi transati fossero aumentati in maniera significativa”, ha  spiegato Carradori, che ha proseguito: “Alla fine del 2017 abbiamo lanciato la nostra piattaforma Whit-e, iniziando a integrarla con info provider, assicuratori del credito e servicer, per poi sviluppare gestionali per asset manager e piattaforme white label per factor e banche a partire dal 2018”.

Ora Factor@Work continua ad assistere gli investitori dai quali ottiene i mandati di investimento, ma le fatture commerciali in questione passano tutte per la piattaforma fintech captive Whit-e, sviluppata da programmatori interni al gruppo.

Il modello di business si fonda sul fatto che l’attività di Factor@Work non è in competizione, bensì in cooperazione con le banche, che non possono o non hanno interesse a finanziare quel particolare segmento di aziende con basso merito di credito che per questo non viene per definizione coperto dalle altre piattaforme fintech. Da parte sua, invece, Factor@Work è in grado di ottenere mandati da investitori istituzionali per questo tipo di fatture (al momento sono 21 tra italiani e internazionali), perché ha coinvolto i tre principali assicuratori del credito all’export, Euler Hermes, Coface e Sace, nell’assicurare i crediti che le società che si trovano in special situation vantano nei confronti di aziende con alto rating.

E ora, ha ricordato sempre ieri Carradori, “il prossimo passo sarà quello di creare una sgr in grado di strutturare prodotti di investimento ad hoc sempre su fatture commerciali e con caratteristiche adatte alle esigenze di vari tipi di investitori”.


Solidarietà Veneto punta sull’economia reale. Oltre a private equity e private debt, pensa a immobili e infrastrutture

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Schermata 2019-07-10 alle 08.00.07Solidarietà Veneto, il fondo pensione contrattuale del mondo produttivo veneto, punta forte sull’economia reale. Il fondo pensione ha infatti annunciato ieri una serie di novità finalizzate a perseguire maggiori rendimenti pur contenendo il rischio, grazie alla diversificazione soprattutto attraverso investimenti nell’economia reale, ambito nel quale Solidarietà Veneto è stato apripista in Italia fin dal 2013 (si veda qui il comunicato stampa).

“Grazie all’esperienza maturata, il fondo oggi è pronto a sviluppare ulteriormente tale segmento, ma anche a introdurre due nuove asset class: le infrastrutture e l’immobiliare, idealmente cercando di neutralizzare l’impatto ambientale”, si legge nella nota diffusa ieri. E il direttore del fondo, Paolo Stefan, ha sottolineato: “E’ un approccio fortemente innovativo per il nostro Paese, ma che è quasi consuetudine, se si allarga lo sguardo oltre le Alpi”.

Già tempo fa Solidarietà Veneto aveva dato mandato a Finint Investment Partners sgr affinché gestisse per suo conto una quota di patrimonio in strumenti di private debt emessi da società italiane non quotate. Successivamente ha iniziato a investire in fondi mobiliari chiusi in via diretta. E il primo passo su questa strada l’ha fatto investendo nel Fondo Sviluppo pmi nato dalla sinergia delle finanziarie regionali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia per il tramite della loro sgr (FVS sgr). Dopodiché ha sottoscritto il fondo APE III, gestito da Assietta Private Equity sgr e poi ancora i fondi Alcedo IV (Alcedo sgr) e Alto Capital IV (Alto Partners sgr).

Le novità non riguardano soltanto gli strumenti di investimento: il fondo sostituisce anche due dei nove gestori delle risorse: con l’inizio di luglio ricomincia la collaborazione con Groupama ed Eurizon: due case di investimento che in passato hanno infatti già collaborato con Solidarietà Veneto e che sono risultate vincitrici dei bandi di gara avviati dal Fondo la scorsa primavera.

 


Materassificio Montalese emette minibond da 2,5 mln. Li sottoscrive Sici sgr

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Antonio Caso e Paolo Luchi, rispettivamente ad e Direttore Commerciale e Marketing di Materassificio Montalese
Antonio Caso e Paolo Luchi, rispettivamente ad e Direttore Commerciale e Marketing di Materassificio Montalese

Antonio Caso e Paolo Luchi

Materassificio Montalese spa, società toscana specializzata nella produzione e commercializzazione di materassi e sistemi letto tramite il marchio PerDormire, ha emesso un minibond da 2,5 milioni di euro, sottoscritto per intero e strutturato dal fondo Rilancio e Sviluppo gestito da  SICI sgr (si veda qui il comunicato stampa). Si tratta del primo prestito obbligazionario della società.

Il bond ha una durata di 5 anni, di cui uno di preammortamento, un rendimento variabile indicizzato allo sviluppo dell’impresa, e concorre al finanziamento del piano di crescita della società, che prevede il rafforzamento della strategia B2C tramite l’ampliamento della rete di vendita diretta, l’incremento della capacità produttiva e l’ottimizzazione della logistica.

“I proventi di questa operazione consentiranno alla società di rafforzare la nostra strategia, fondata su un prodotto di design italiano, su qualità e tecnologie all’avanguardia, su una filiera produttiva al 100% italiana, su un concetto di Retail 4.0, su importanti investimenti in ricerca e sviluppo e in formazione delle risorse umane”, hanno dichiarato Antonio Caso, socio di maggioranza e amministratore della società e Paolo Luchi, direttore commerciale e marketing.

Materassificio Montalese è stato fondato nel 1971 a Montale (Pistoia) dalla famiglia Caso, specializzandosi nella produzione artigianale e nella distribuzione di materassi e letti 100% made in Italy e diventando oggi uno dei principali player del mercato con una significativa presenza anche all’estero. L’azienda gestisce una rete di 120 punti vendita di cui 75 diretti e conta 283 dipendenti. Nel 2018 ha conseguito ricavi per 70 milioni di euro (+30% dal 2015, con una quota di export del 30%) e un ebitda del 6%.

Sici sgr gestisce oggi quattro fondi per un valore nominale complessivo di circa 140 milioni di euro. Il Fondo Rilancio e Sviluppo è indirizzato allo sviluppo delle imprese non quotate dell’Italia Centrale tramite investimenti in equity, semi-equity e minibond destinati a sostenerne lo sviluppo e a rafforzarne la struttura patrimoniale e finanziaria.

Nel marzo scorso il fondo ha sottoscritto il primo minibond emesso dal produttore toscano di nastri adesivi Magis, del valore di 7 milioni di euro, insieme al fondo di private debt PMI Italia II di Finint Investments sgr e a Iccrea Banca Impresa (si veda altro articolo di BeBeez).

A oggi, SICI ha perfezionato 63 operazioni di private equity, venture capital e private debt e ha oggi in portafoglio 12 investimenti.  Nel gennaio scorso il Fondo Toscana Innovazione di SICI ha ceduto la sua partecipazione in WinMedical, impresa specializzata nello sviluppo di dispositivi medici indossabili, che aveva in portafoglio dal 2011 (si veda altro articolo di BeBeez).


Mirko Tramontano lascia New Credit Management e lancia il gestore di crediti My Credit

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E’ natamycredit My Credit, la nuova società specializzata nell’investimento e nella valorizzazione di asset e portafogli Npl e Utp secured (si veda qui il comunicato stampa). L’ha lanciata Mirko Tramontano, già amministratore delegato di New Credit Management spa, servicer di credito bresciano fondato da Pietro Calderaro, Mauro Di Vita e dallo stesso Tramontano.

Quest’ultimo ha spiegato: “My Credit nasce con l’obiettivo di strutturare la valorizzazione dei crediti ipotecari e si rivolge prevalentemente a mercati bancari locali, contesti nei quali la nostra conoscenza del territorio e la rete commerciale che ci supporta, diventa decisiva per garantire un exit in tempi rapidi”.

My Credit, con sede a Brescia, punta a gestire asset single name di valore lordo superiore a un milione di euro, prevalentemente residenziali; portafogli di Utp e Npl residenziali retail; portafogli di Npl e Utp con un valore lordo del singolo asset di oltre un milione di euro, soprattutto residenziale. La nuova società comprende anche le società Make Your Credit e Build your Credit (ramo immobiliare). My Credit è in grado di offrire analisi di mercato, supporto legale per ogni operazione, verifiche di cantiere grazie alla controllata Build your Credit; una exit massima prevista in 2 anni.

Il portafoglio preesistente di New Credit Management (NCM) resterà in gestione a quest’ultima. Nel febbraio scorso NCM ha emesso strumenti finanziari partecipativi per 14,9 milioni di euro. L’emissione è servita a finanziare l’acquisto di Npl secured: 10 milioni erano destinati all’acquisizione di posizioni con valore lordo superiore a 500 mila euro, mentre 4,9 milioni dovevano essere investiti in acquisizione e valorizzazione di crediti retail (si veda altro articolo di BeBeez). A oggi il  70% dei portafogli acquisiti è già stato liquidato, mentre il restante 30% sarà dismesso entro fine anno.



Lorenza Talpo nuova socia della boutique di banking e finance londinese Italian Legal Services

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Lorenza Talpo

Lorenza TalpoLorenza Talpo è entrata nello studio legale con sede a Londra Italian Legal Services in veste di socia (si veda il comunicato stampa). Salgono così a tre i soci della boutique di banking & finance fondata da Norman Pepe con il partner Fabrizio Occhipinti.

L’avvocato Talpo proviene da Paul Hastings e prima ancora da Clifford Chance, BonelliErede e Pirola, Pennuto, Zei, vanta un’esperienza ventennale in finanza strutturata, specie con sottostante immobiliare, e più di recente ha seguito importanti operazioni nel settore degli attivi deteriorati (tra cui Sandokan e Pillarstone) e dei CMBS (Taurus 2015 IT).

Italian Legal Services è legata da un accordo quadro allo studio legale milanese Gitti and Partners ed è stata fondata da Norman Pepe, che nel maggio 2017 aveva lasciato lo studio londinese RCC per entrare come partner in Gitti, proprio per dare avvio alla presenza dello studio nella City.

In precedenza Pepe era stato in Paul Hastings, BonelliErede e Freshfields. Mentre Occhipinti ha lavorato per RCC, BonelliErede, Clifford Chance e Ristuccia & Tufarelli.

Con questa espansione, ILS si candida, per numero e seniority dei propri resident partner, come studio legale italiano di riferimento per la clientela internazionale basata a Londra e la ricerca di servizi legali personalizzati nel settore della finanza strutturata e dell’investimento in portafogli di crediti performing, UTP e NPLs.

Si vedano per esempio qui i commenti di Pepe e Occhipinti nell’approfondimento sulle novità introdotte dal Decreto Crescita in tema di legge 130 sulle cartolarizzazioni, per lettori di BeBeez News Premium 12 mesiscopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).


Phoenix punta sulle Reoco, all’indomani della riforma delle cartolarizzazioni

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phoenixPhoenix Asset Management, servicer romano specializzato in gestione di portafogli di Npl e Utp, punta sulle Reoco, forte dei nuovi benefici strutturali e fiscali loro riconosciuti dalla riforma della legge sulle cartolarizzazioni (si veda qui il comunicato stampa).

Le Reoco (Real estate owned companies) sono società veicolo (spv) costituite per acquisire, gestire e valorizzare beni immobili che garantiscono i crediti da cartolarizzare. Il Decreto Crescita, come noto, ha modificato la legge 130/1999 sulle cartolarizzazioni, introducendo una serie di agevolazioni in tema di Utp e di Reoco (si veda sul tema l’Insight View di BeBeez News Premium 12 mesiscopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).

In tema di Reoco, tra le varie novità, la norma stabilisce che i beni e diritti trasferiti alla Reoco o le somme da esse derivanti costituiscono un patrimonio separato da quello delle società. Questo comporta che non possa essere aggredito da parte di altri creditori rispetto alla società di cartolarizzazione e che qualsiasi reddito prodotto dal patrimonio non sia imputabile alla Reoco. Quest’ultima, quindi, è considerata fiscalmente neutra, nel senso che il reddito prodotto dal suo patrimonio segregato è escluso dalla tassazione sul reddito di impresa.

“La nuova normativa sulle Reoco porta notevoli benefici al settore immobiliare anche in materia fiscale, tra cui la neutralità fiscale dell’operazione della Reoco (a beneficio della cartolarizzazione) e le agevolazioni sugli acquisti di immobili residenziali realizzati dalle Reoco, oltre a un’imposta fissa di 200 euro anziché del 9%, beneficio esteso anche a chi acquisterà l’immobile come prima casa, oppure in caso di acquirente corporate, dichiari divolerla rivendere entro 5 anni dall’acquisto”, ha commentato infatti Steve Lennon, fondatore e CIO di Phoenix Asset Management.

Phoenix, seppur in mancanza di indicazioni legislative sui loro aspetti fiscali e contabili, aveva costituito delle Reoco fin dal 2018. Tra queste, rientra la Valereo srl, costituita ai sensi della nuova norma nel novembre 2018, che ha già gestito numerosi interventi in asta, difendendo con successo il valore dei beni immobiliari e quindi dei relativi crediti. Già nei primi mesi del 2019 sono state presidiate molteplici aste a difesa dei beni immobiliari per un controvalore in eccesso di 7,5 milioni di euro. Sono stati riscontrati esiti positivi sia in termini di aggiudicazioni da terzi a valori ben oltre il prezzo base d’asta, sia in termini di aggiudicazioni proprie svolte allo sviluppo del business case immobiliare, già delineato nei dettagli prima della partecipazione in asta. La strategia Real Estate è inoltre supportata da una Business Unit Real Estate dedicata.

“Phoenix ha sviluppato un progetto in grado di coniugare, in ottica sinergica, specifiche competenze immobiliari con la gestione del credito in linea con l’evoluzione del contesto di mercato. Abbiamo infatti sviluppato una business unit Real Estate dedicata a tutti gli aspetti immobiliari dei nostri portafogli, curando l’analisi dei beni, la vivacizzazione delle aste, la  borrower collaboration, la gestione e valorizzazione dei beni rimpossessati in asta, grazie alle novità introdotte dalle Reoco”, ha spiegato Lennon.

Phoenix Asset Management è stata fondata da Steve Lennon, Paolo Lo Giudice e Roberto Tavani. Dal marzo 2018, è controllata da Prime Credit 3 e Oxalis Holding, con i tre fondatori che mantengono una partecipazione. PC3 è un veicolo lussemburghese di private equity specializzato nei servizi finanziari che investe prevalentemente in credito distressed e in particolare in Npl, altri crediti, leasing altri strumenti di debito deteriorati, che fa capo ad Anacap Group. Oxalis è invece una piattaforma di investimento di fondi controllati dal colosso Usa dell’asset management Pimco (si veda altro articolo di BeBeez). Phoenix gestisce 10 miliardi di euro di crediti, suddivisi in 15 portafogli di Npl o Utp. Inoltre, ha curato la due diligence per conto di investitori internazionali di portafogli di crediti deteriorati per un valore superiore ai 25 miliardi di euro.


Fabrica sgr compra per Inarcassa un green building a Milano

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green buildingIl Comparto Uno del Fondo Inarcassa RE, fondo immobiliare gestito da Fabrica sgr e interamente sottoscritto da Inarcassa (Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti), ha acquisito un green building uso uffici a Milano (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione è stata condotta con la consulenza dello Studio Legale Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP per le attività di carattere legale, di Axia RE spa per le attività di carattere tecnico e del team Capital Market di Prelios Agency per gli aspetti legati alla vendita.

L’immobile è situato in via Algardi 2-4, in prossimità del distretto uffici CityLife. Si tratta un cielo-terra interamente locato con contratti di locazione pluriennali a Sorgenia e alla società ingegneristica Sirtec Nigi spa. Il complesso, è articolato in due corpi di fabbrica uniti tra loro ma funzionalmente indipendenti di 4 e 6 livelli fuori terra. Ha una superficie totale di 8.400 mq e un centinaio di posti auto. Tra il 2013 ed il 2017 è stato sottoposto ad un importante intervento di riqualificazione che ha comportato, tra l’altro, un sostanziale miglioramento delle prestazioni energetiche, attestato nel 2019 dall’ottenimento della Certificazione BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method) Very Good”. Tra le dotazioni green, un impianto fotovoltaico in copertura delle aree di parcheggio e 10 postazioni di ricarica per la e-mobility.

Il Comparto Uno del Fondo Inarcassa RE è un fondo immobiliare chiuso che investe in immobili di qualsiasi tipo o natura situati nei Paesi UE, sia direttamente sia indirettamente  tramite l’acquisto di quote di altri fondi e partecipazioni in SIIQ e SIINQ. E’ stato costituito nel novembre 2010 e scadrà nel 2031, salvo proroghe (si veda qui la scheda del fondo).

Fabrica sgr  vanta 3,8 miliardi di patrimonio in gestione attraverso 14 fondi immobiliari. E’ partecipata pariteticamente dalla Fincal di Francesco Gaetano Caltagirone e da Azufin, la holding della figlia Azzurra. Ricordiamo che nel dicembre scorso, tramite il Fondo Cicerone, Fabrica sgr ha comprato tre immobili a Milano e Torino per un valore totale di 220 milioni di euro  (si veda altro articolo di BeBeez).


October lancia un Eltif da 250-300 mln di euro, il suo quarto fondo di direct lending dedicato alle pmi europee

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October-logo
Importi investiti in Italia per categoria di rischio del progetto

Finanziamenti erogati da October in Italia suddivisi per categoria di rischio del progetto

La piattaforma P2P lending per il finanziamento alle pmi October ha lanciato un October SME IV, un Eltif (European Long Term Investment Fund, si veda altro articolo di BeBeez), da 250-300 milioni di euro, dedicato alle pmi italiane e europee. Lo riferisce Affari&Finanza. Il primo closing del veicolo è previsto a settembre mentre la raccolta si chiuderà a fine 2020. Il fondo investirà in Italia, Francia, Spagna, Olanda e Germania in oltre 500 operazioni con un importo minimo di 100mila euro. Avrà una durata di 2 anni per gli investimenti e 6 anni per il disinvestimento.

Si tratta dell’ultimo fondo di una serie per October, con anche i fondi precedenti che erano stati strutturati come Eltif: il primo Eltif era stato lanciato nel 2016 con il nome di Lendix SME Loans fund II (si veda qui il comunicato stampa di allora), Attualmente la piattaforma di lending sta investendo Lendix SME Loans fund III da 200 milioni di euro, di cui aveva annunciato il closing nel gennaio 2018 e che era stato sottoscritto da Zencap Asset Management, Matmut Frères Investissements, Groupama, Fondo Europeo per gli Investimenti, Eiffel IM, Decaux Frères Investissements e CNP Assurances (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttii fondi di October coinvestono con i privati nei prestiti offerti sulla piattaforma.

October sta inoltre per lanciare un altro Eltif dedicato specificamente all’Italia, così come dichiarato a BeBeez e Milano Finanza lo scorso novembre da Andrea Bianchi, direttore generale di ConfidiSystema!, che ha già sottoscritto parte delle quote dedicate ai confidi (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima iniziativa rientra nel trend che sta vedendo molti operatori finanziari italiani e internazionali lanciare prodotti con focus sui private asset dedicati alla clientela italiana private (si veda altro articolo di BeBeezqui l’Insight View per i lettori di BeBeez News Premium 12 mesiscopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).

Fondata nel 2014 da Oliver Goy, October è la piattaforma europea di finanziamento online per le pmi leader in Europa continentale (fonte: Altfi), con oltre 318 milioni di euro di prestiti erogati dall’inizio dell’attività nel maggio 2015.  A fine ottobre 2018 la società ha cambiato nome da Lendix in October (si veda altro articolo di BeBeez). La piattaforma è attiva anche nei Paesi Bassi, che si affiancano così a Italia, Francia e Spagna, mentre entro la fine di quest’anno l’obiettivo è arrivare a coprire sette paesi. L’espansione territoriale era infatti uno dei primi obiettivi citati da October nel giugno 2018, in occasione dell’annuncio dell’ultimo round di finanziamento da 32 milioni di euro dai venture capital e da altri investitori (tra cui la CIR di Carlo De Benedetti, si veda altro articolo di BeBeez).

In Italia, dove l’attività è partita solo nel maggio 2017, i rimborsi a fine giugno sono stati superiori a 12 milioni di euro, a fronte di finanziamenti complessivi da inizio attività per oltre 50 milioni, distribuiti su 88 prestiti. Dopo i 7,7 milioni di euro erogati nel 2017, October ne ha erogati oltre 27 nel 2018 e altri 15,2 milioni nei primi sei mesi del 2019 (i lettori di BeBeez News Premium 12 mesi possono consultare i dati del settore nel Report di BeBeez su Private Debt e Direct Lending 2018, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese). A fine giugno 2019 la società ha erogato finanziamenti complessivi per 646 progetti di imprese situate in Francia, Spagna, Italia e Olanda per oltre 318 milioni di euro, rimborsando ai prestatori 129,6 milioni.


Prelios sgr compra un portafoglio immobiliare da 200 mln di euro. Al suo interno, anche la ex sede Unicredit di via Tupini a Roma

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La ex sede di Unicredit in viale Tupini 180 a Roma
La ex sede di Unicredit in viale Tupini 180 a Roma

La ex sede Unicredit di viale Tupini 180 a Roma

Prelios sgr ha acquisito un portafoglio immobiliare da 200 milioni di euro. Lo riferisce il quotidiano MF Milano Finanza. Li ha venduti il fondo pensione del personale dell’ex Banca di Roma.

Tra gli immobilisituati in tutta Italia, rientra il palazzo di viale Tupini 180 a Roma, con vista sul laghetto dell’Eur. Si tratta di un grande e famoso edificio caratterizzato dalle vetrate di cristallo, che per anni è stato tra le sedi di prestigio prima di Banca di Roma e poi di Unicredit, che di recente ne è uscita dopo aver razionalizzato le proprie sedi romane. L’immobile è in corso di ristrutturazione, al fine di riposizionarlo in termini di efficienza, funzionalità e servizi integrati per i conduttori. L’obiettivo è offrire un asset iconico e nuovo nel panorama immobiliare dell’Eur, dove si stanno insediando importanti aziende nazionali e internazionali, alcuni dei quali si sono già dimostrati interessati alla locazione del palazzo.

Prelios ha un rapporto ormai quadriennale con il fondo pensionistico dell’ex Banca di Roma. All’inizio del 2015 aveva vinto un beauty contest i e aveva costituito il fondo Aurora, al quale il fondo pensione aveva apportato un portafoglio immobiliare del valore di circa 55 milioni di euro in cambio di quote del fondo. Grazie alle ultime operazioni (compresa quella romana) Prelios sgr, guidata dal direttore generale Andrea Cornettidovrebbe superare i 5 miliardi di patrimonio gestito, in crescita rispetto ai 4,4 miliardi di fine 2018.

Nel maggio scorso, attraverso il suo fondo Niche, Prelios ha comprato gli attivi parte del fallimento di Porta Vittoria spa, la società riconducibile all’immobiliarista Danilo Coppola dichiarata fallita nel 2017. Il fondo Niche, sottoscritto interamente da York Capital, completerà quindi lo sviluppo immobiliare che coinvolge un’area di complessivi 139 mila metri quadrati (si veda altro articolo di BeBeez).

Insieme a Fercam, la sgr dovrebbe inoltre rilevare gli asset immobiliari di Artoni Trasporti spa e Artoni Group spa, società di trasporti ammesse dal Tribunale di Reggio Emilia alla procedura di amministrazione straordinaria rispettivamente nel giugno e nell’ottobre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Il condizionale è ancora d’obbligo perché, sebbene la gara fosse stata vinta lo scorso aprile da Fercam-Prelios, Gruber Logistic, altro importante operatore altoatesino del settore dei trasporti e uno dei partecipanti alla gara dell’autunno scorso, ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro l’esito della procedura competitiva. Il commissario straordinario Franco Maurizio Lagro aveva scelto appunto quella di Fercam e del suo partner immobiliare Prelios: 48 milioni di euro per 14 filiali Artoni con 143 dipendenti e per il patrimonio immobiliare del gruppo. Così il Tribunale di Reggio Emilia ha deciso di prorogare di tre mesi, ossia fino al 19 luglio 2019, la cessione dei complessi aziendali e degli immobili di Artoni (si veda qui TrasportoEuropa).


Abu Dhabi Investment Authority compra da CVC il 30% di Domestic & General. Bridgepoint va in maggioranza di Qualitest

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Abu Dhabi Investment Authority

CVC Capital PartnersCVC Capital Partners cederà il 30% della britannica Domestic & General, specialista per l’assistenza ai possessori di elettrodomestici, a Luxinva sa, una newco di proprietà della Abu Dhabi Investment Authority  (si veda qui il comunicato stampa). I fondi CVC continueranno a rimanere azionisti di maggioranza di D & G tramite CVC Fund VII. L’acquisizione dovrebbe concludersi entro la fine del 2019, subordinatamente al consueto controllo delle fusioni e alle autorizzazioni normative. I piani di assistenza per gli elettrodomestici di D&G proteggono le persone e le famiglie dai costi imprevisti delle riparazioni e dalla eventuale necessità di sostituzione degli apparecchi. Con una presenza in 11 paesi in Europa e in Australia, D & G “protegge” circa 23 milioni di apparecchi presso circa 16 milioni di clienti. Ha una posizione di leadership nel Regno Unito ed è presente in una famiglia su 3. Dall’investimento di CVC Funds nel 2013, D & G ha incrementato il fatturato da 633 milioni di sterline a 811 milioni, ha ampliato le sue attività in tutta Europa e sta attualmente esplorando ulteriori opportunità internazionali. D & G ha anche investito in modo significativo nell’accrescere il servizio clienti, l’infrastruttura tecnologica e le capacità digitali per supportare il perseguimento dei suoi ambiziosi piani di crescita.

 

bridgepointBridgepoint comprerà la maggioranza di Qualitest, il più grande produttore di software in outsourcing e test di qualità in outsourcing al mondo. A vendere è Marlin Equity Partners (si veda qui il comunicato stampa). Qualitest, fondata nel 1997 e con una piattaforma di distribuzione di servizi che copre Stati Uniti, Regno Unito, Israele, Romania e India, offre una vasta gamma di soluzioni ingegneristiche e di test di qualità basate su intelligenza artificiale, implementando modelli di engagement su misura per le precise esigenze di test di industrie chiave e piattaforme tecnologiche. L’azienda serve alcuni dei più innovativi marchi di medie e grandi dimensioni nei settori della tecnologia, dei servizi finanziari, della vendita al dettaglio, delle telecomunicazioni, della sanità, delle assicurazioni, aerospaziale, dei media e delle utilities. I brand si stanno rivolgendo sempre più spesso a Qualitest per aiutarli a navigare in un panorama caratterizzato da software in continua evoluzione in cui offrire un’esperienza cliente superiore dipende sempre più dalla tecnologia e la minaccia di attacchi informatici oltre alle violazioni dei dati è sempre presente. L’esperienza di Qualitest consiste nel mitigare i rischi aziendali associati alle versioni del software. L’ulteriore investimento consentirà a Qualitest di accrescere la propria quota di mercato accelerando la propria strategia di acquisizione globale, rafforzando lo sviluppo dei propri prodotti e investendo ulteriormente in talenti.


Ci stiamo avvicinando a una bolla immobiliare in Giappone? Lo sostiene S&P Global Ratings. Europa Capital compra uffici a Stoccolma

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S & P Global Ratings

S & P Global RatingsLe aziende immobiliari giapponesi stanno entrando in territorio pericoloso. Questa è l’opinione di S&P Global Ratings, che in un suo recente apporto ha detto che i livelli del debito del settore ora eclissano quello dell’era della bolla immobiliare. Si veda Japan Times. Erano gli anni 80 del secolo scorso, quando i titoli dei giornali proclamavano che i terreni del Palazzo Imperiale di Tokyo valevano più di tutti gli immobili in California. “Il mercato immobiliare giapponese è in crescita e pronto a scendere”, ha detto S&P. “Sebbene le condizioni nel mercato degli affitti degli uffici siano solide, ci sono segnali di un rallentamento degli utili societari. Inoltre, ci aspettiamo importanti rialzi negli uffici centrali di Tokyo nel periodo 2020/2023.” Le aziende più a rischio sono Mitsubishi Estate Co., Mitsui Fudosan Co., Sumitomo Realty & Development Co. e Nomura Real Estate Holdings Inc. Sebbene i tassi di interesse in Giappone siano bassi da anni, i finanziatori nazionali hanno visto la loro redditività indebolirsi a causa della contrazione ulteriore dei margini di interesse. Hanno aumentato i prestiti agli sviluppatori perché la domanda da parte di altri clienti corporate rimane relativamente debole. E gli sviluppatori si sono concentrati sui “centro-città”, intraprendendo grandi progetti di riqualificazione o aumentando le acquisizioni. “Se le banche riducono i loro prestiti alle società immobiliari con il peggioramento delle condizioni finanziarie, potrebbero abbassare i prezzi degli immobili e aumentare i costi di finanziamento del debito”, ha affermato la società di rating. “Questo, a sua volta, potrebbe peggiorare la posizione finanziaria delle major immobiliari”.

 

europa capitalEuropa Capital, in collaborazione con NCAP, un gestore patrimoniale scandinavo, ha comprato un edificio per uffici a Stoccolma per conto del fondo paneuropeo Europa Fund V. A vendere è stata la compagnia assicurativa svedese Gamla Livförsäkringsaktiebolaget SEB Trygg (si veda qui propertyfundsworld). L’immobile posto al numero 13 di Brädstapeln, comprende 12.000 mq di spazi per uffici disposti su 6 piani, con 114 mq di vendita al dettaglio al piano terra e la possibilità di espandere lo spazio totale affittabile. La struttura è stata costruita nel 1972 e ristrutturata nel 2003. Situata sull’isola di Kungsholmen, nel centro di Stoccolma, il numero 13 di Brädstapeln è a pochi passi dal canale dalla nuova stazione della città di Stoccolma, la stazione ferroviaria più frequentata della Svezia. Europa Capital, coadiuvata da NCAP, realizzerà un vasto programma di gestione patrimoniale relativo alla struttura, che la vedrà sottoposta a un completo rinnovamento per dotarla dei più moderni standard. Hugo Black, Partner di Europa Capital, ha affermato: “Stoccolma è un mercato chiave per noi grazie alle sue dinamiche di mercato favorevoli, tra cui una popolazione urbana in rapido aumento e una crescita del PIL più alta rispetto agli altri paesi nordici, rendendolo uno dei più interessanti città per gli investimenti in Europa.  “L’occupazione negli uffici è cresciuta di oltre il 17% a Stoccolma dal 2010, ma l’offerta di uffici è cresciuta solo del 5%. Ci sono opportunità limitate di creare una nuova fornitura di spazi per uffici in città, quindi intraprendendo una ristrutturazione completa di Brädstapeln 13 crediamo di poter capitalizzare la forte domanda degli occupanti e offrire così un’opportunità di investimento convincente “.



Da Friulia 90 mln di euro per le pmi della regione, mentre investe un mln nei prodotti biologici di Biolab e 1,5 mln in un minibond dello stracchino di Venchiaredo

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Da sinistra, Marco Signori, direttore generale di Friulia spa, Federica Seganti, presidente Friulia spa e Massimiliano Fedriga, presidente della Regione FVG

Friulia, la finanziaria del Friuli Venezia-Giulia, ha annunciato che metterà a disposizione delle pmi della regione 90 milioni di euro. Lo prevede il piano industriale 2019-2022, presentato lo scorso 9 luglio da Marco Signori, direttore generale di Friulia spa, Federica Seganti, presidente Friulia spa e Massimiliano Fedriga, presidente della Regione FVG (si veda qui i comunicato stampa). A oggi Friulia può contare su un patrimonio che ammonta a 640 milioni di euro, fondi propri che saranno messi a disposizione delle imprese del territorio, incluse le pmi e le microimprese. Gli obiettivi del piano sono  ampliare la platea di imprese beneficiarie, raggiungendo circa 70 imprese in portafoglio e concorrere all’erogazione di finanziamenti ad un target stimato di oltre 130 giovani imprese in fase di crescita tramite gli strumenti di finanza agevolata.

In particolare, Friulia metterà a disposizione strumenti per facilitare l’accesso al credito (minibondtranched cover e liquidity facility), il money & coaching (il finanziamento finalizzato al rilancio aziendale), il replacement (il sostegno nella delicata fase del passaggio generazionale) e il project financing. Grazie alla partnership tra Friulia e l’Agenzia Lavoro & Sviluppo Impresa, saranno favoriti nuovi investimenti e insediamenti produttivi. Infine, la Finanziaria accompagnerà le pmi nell’ingresso ai mercati internazionali, potendo contare sui servizi della controllata Finest che saranno ulteriormente implementati per supportare l’export delle imprese del territorio già prima dell’apertura di una sede all’estero.

biolabLe imprese partecipate da Friulia sono soprattutto pmi (80%), che  producono un fatturato aggregato pari a 1,8 miliardi di euro,  equivalente a circa il 7,1% dei ricavi totali di tutte società di capitali del Friuli Venezia Giulia, e offrono complessivamente 7.000 posti di lavoro (il 6,7% dei dipendenti nel settore privato della Regione).

Tra le ultime operazioni annunciate ci sono gli investimenti in Biolab, azienda di Gorizia che produce e commercializza prodotti biologici, e in Venchiaredo, società della provincia di Pordenone specializzata nella produzione di stracchino.

In particolare, in Biolab Friulia ha investito nei giorni scorsi un milione di euro , sottoscrivendo un aumento di capitale da 700 mila euro ed erogando un finanziamento fino a 300 mila euro di durata quinquennale (si veda qui il comunicato stampa). Biolab è un’azienda leader nel settore degli alimenti biologici, grazie ai suoi prodotti di gastronomia, affettati e alimenti a base di Seitan e Tofu, particolarmente indicati per vegetariani e vegani. Le diverse specialità sono commercializzate con i 3 marchi di proprietà di Biolab (Biolab, Liveg e Una Rosa di Sapori). Inoltre, l’azienda commercializza i prodotti derivanti dalla trasformazione della rosa di Gorizia, radicchio tipico goriziano. E’ stata fondata nel 1991 da Massimo Santinelli. Il suo fatturato nel 2018 ha raggiunto gli 8,4 milioni di euro (+11% rispetto al 2017).

Schermata 2019-07-11 alle 07.29.53Quanto a Venchiaredo, Friulia lo scorso giugno  ha sottoscritto un prestito obbligazionario da 1,5 milioni di euro per il piano di sviluppo della società (si veda qui il comunicato stampa). La finanziaria regionale conferma così la sua presenza a sostegno dell’azienda friulana, dopo che nel 2016 aveva sottoscritto un aumento di capitale per 1,2 milioni di euro. L’intervento di Friulia si inquadra nel più complesso piano di riassetto societario di Venchiaredo, che ha portato Granarolo ad acquisire il controllo del 72,3% delle azioni, dopo un primo investimento nel 2017, quando aveva rilevato dalla svizzera Emmi il 24% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez) e dopo che lo scorso aprile Granarolo aveva comprato un ulteriore 33,47% da Cooperativa Venchiaredo  (si veda qui il comunicato stampa). Venchiaredo è nata nel 1968, quando alcuni agricoltori, che tutt’ora forniscono il latte alla società, hanno dato vita a una cooperativa per la lavorazione del latte. Nel 2005, nell’ambito di un piano di ristrutturazione aziendale a cui ha partecipato anche Friulia, è nata la Venchiaredo spa. I dati di bilancio mostrano oggi un trend positivo, con ricavi che nel 2018 hanno raggiunto i 26,9 milioni di euro, con 80 dipendenti e 36 milioni di litri di latte trasformati  all’anno, tra latte standard (60%), biologico (30%) e alta qualità (10%).


Private capital europeo con oltre 1600 mld euro di asset in gestione. Private equity e venture hanno ancora 211 mld da investire. Lo calcola Preqin

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Schermata 2019-07-11 alle 07.49.17

Schermata 2019-07-11 alle 07.49.17A fine giugno 2018 (ultimo dato disponibile) il patrimonio in gestione ai fondi di private capital con focus sull’Europa aveva raggiunto quota 1.620 miliardi di euro da 1.545 miliardi di dicembre 2017. In particolare, i fondi di private equity e venture capital avevano 559 miliardi di euro in gestione dai 516 miliardi di sei mesi prima, mentre i fondi di private debt si fermavano a 135 miliardi (da 118 miliardi). Lo calcola Preqin nel suo recente studio “Markets in focus: alternative assets in Europe“.

Sempre a fine giugno 2018, la dry powder (la liquidità disponibile per i deal) dei fondi di private capital con focus sull’Europa stava a livelli record a quota 411 miliardi di euro, con quella a disposizione dei fondi di private equity e di venture capital che ammontava a 211 miliardi.

Schermata 2019-07-11 alle 07.45.24

Con tutti questi capitali a disposizione i fondi di private equity e di venture capital hanno raggiunto il record storico di investimenti nel 2018, rispettivamente con 120 miliardi di euro per i buyout e altri 20 miliardi riferiti al venture capital. E negli ultimi 5 anni sono stati siglati deal di private equity e venture capital per una media di 100 miliardi l’anno. Sono aumentati anche i valori medi dei buyout dai 211 milioni del 2014 ai 328 del 2018. Nel primo trimestre di quest’anno sono già a quota 309 miliardi. Per quanto riguarda il venture capital, la dimensione media delle operazioni è salita da 4,7 a 7,8 milioni nello stesso periodo; nel primo trimestre di quest’anno è a quota 10 milioni. Infine, è aumentato anche il numero di operazioni: 1901  buyout e 2.941 round di venture capital.

pdSembra invece essere finito invece il trend ascendente in Europa del private debt, che ha raggiunto numeri record nel 2017. Nonostante i deal per 5,3 miliardi di euro nel 2018 segnalino un mercato in forma, l’incertezza dovuta anche alla Brexit può scoraggiare la ricerca di operazioni interessanti e un utilizzo efficace del capitale. Nel 2018 il maggior numero di operazioni si è registrato nell’Europa dell’Ovest e in UK, ma sono in calo rispetto al record del 2017. Nel primo trimestre di quest’anno il settore è partito molto bene in Gran Bretagna e sembra che la fiducia nelle prospettive inglesi stia crescendo.

Gli investimenti del Pere (Private equity real estate) sono cresciuti negli ultimi anni. Dal risultato del referendum sulla Brexit del 2016, sono scesi i deal in Gran Bretagna e saliti quelli in altri paesi dell’Europa dell’Ovest, al punto che i secondi hanno sorpassato i primi nel 2016 e 2017. Così molti mercati immobiliari piccoli, quali Italia e Spagna, sono cresciuti recentemente, ma sono soprattutto Francia e Germania hanno attratto gli investimenti di tipo Pere. Tuttavia va ricordato che 4 dei 5 maggiori deal dello scorso anno sono avvenuti in Regno Unito. Il segmento del settore immobiliare più interessante per gli investitori è stato quello degli uffici (52,5 miliardi di euro di deal del Pere), seguito dagli immobili commerciali (17 miliardi). Le prospettive per il real estate europeo comunque restano positive.

pere


Clifford Chance trasferisce la sua sede milanese in Broletto16, l’immobile di Invesco Real Estate

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Broletto16_Clifford Chance

Broletto16_Clifford ChanceLo studio legale Clifford Chance si è trasferito nella nuova sede milanese in via Broletto 16, adiacente all’area di Piazza Cordusio (si veda qui il comunicato stampa).

I nuovi uffici, progettati su misura per ospitare le circa 140 persone di Clifford Chance sono ospitati da Broletto16, il prestigioso edificio di proprietà di Invesco Real Estate, che l’ha comprato da InvestiRe Immobiliare sgr nel 2015 per 34 milioni di euro, quando era ancora affittato a Unicredit, e l’ha poi riqualificato in linea con i più elevati standard qualitativi e di sostenibilità ambientale nel mondo. Si tratta infatti di uno dei pochi edifici LEED PLATINUM (pre-certificazione di Leadership in Energy and Environmental Design) nel centro storico di Milano e persegue livelli di eccellenza in termini di sostenibilità.

Il progetto ha richiesto oltre due anni per la sua realizzazione, la costituzione di tre comitati interni e il coinvolgimento di circa 50 persone dello studio – tra soci, figure manageriali e collaboratori, con il supporto di consulenti esterni tra cui lo studio di architettura ReValue che ha progettato gli spazi di Clifford Chance, la società di consulenza immobiliare CBRE e la società di change management Methodos.

A Clifford Chance sono dedicati cinque piani di Broletto16 (su un totale di sette): dal terzo al settimo, costituiti da due piani uffici comunicanti, cui si aggiungono un piano totalmente dedicato ai clienti e agli ospiti esterni, e un piano per le persone dello Studio che offre numerosi servizi come palestra, recharge area, bar lounge, spazi all’aperto e un rooftop a uso esclusivo.

 


Challenger bank, N26 entra nel mercato Usa. E lancia in Italia il servizio di deposito e prelievo Cash26

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n26La banca mobile tedesca N26 ha lanciato ieri la sua app negli Usa. Il lancio era stato preannunciato in occasione del round del gennaio scorso raccolto dalla banca (si veda altro articolo di BeBeez). L’ingresso in questo nuovo mercato avverrà gradualmente: i primi ad avere accesso al prodotto saranno 100 mila clienti americani in lista d’attesa. Il lancio pubblico avverrà quest’estate (si veda il comunicato stampa).

N26 opererà negli Usa attraverso la controllata N26 Inc., dove lavorano più di 50 persone. La prima versione del prodotto americano include un conto N26 tramite Axos Bank, una banca regolata dal governo federale e aderente al FDIC, insieme ad una carta di debito Visa. Nel corso dell’estate sarà introdotto anche il conto premium Metal. La società punta a raccogliere feedback dai clienti Usa e a imparare dal mercato americano, per poi applicare quanto appreso anche in Europa. “Il lancio negli Stati Uniti costituisce un importante traguardo per N26 per cambiare l’esperienza bancaria a livello globale e raggiungere più di 50 milioni di clienti nei prossimi anni”, ha dichiarato il cofondatore e CEO Valentin Stalf. In futuro, la società punta a entrare in Brasile, che ospita già a San Paolo un suo ufficio.

Per quanto riguarda l’Italia, N26 ha lanciato il 15 maggio scorso il suo servizio CASH26, già attivo in Germania e Austria, che permette di prelevare e depositare sul conto direttamente dalle casse di 126 supermercati Pam e Panorama Supermarket (si veda il comunicato stampa). Nel corso dei prossimi mesi, la rete di negozi convenzionati sul territorio italiano sarà ampliata; i clienti potranno utilizzare il servizio anche in Germania e Austria.  CASH26 è fornito in collaborazione con Cash Payment Solutions GmbH, che opera con il marchio ViaCash in Italia e Barzahlen in Germania e Austria. Per quanto riguarda i costi, i1905_Cash26_Blog OG_IT prelievi sono sempre gratuiti e hanno un limite massimo di 900 € nelle 24 ore (200 € a transazione). Per i depositi, il tetto massimo giornaliero è di 999 € (minimo 50 € a operazione). In questo caso, i primi 100 € del mese sono gratuiti, mentre in caso di depositi extra si paga una commissione dell’1,5%.

“CASH26 va incontro alle esigenze dei clienti italiani, ancora molto legati all’uso del contante, soprattutto quando si tratta di piccole e medie spese quotidiane. I clienti N26 potranno prelevare e depositare denaro presso i punti vendita abilitati usando esclusivamente il loro smartphone. Non sarà nemmeno più necessario avere con sé la carta o il portafoglio”, ha spiegato Andrea Isola, General Manager Italy di N26. In Italia, la società offre anche il conto N26 a zero spese, il conto N26 Black a 9,90 euro al mese, N26 Metal a 16,90 euro al mese; n26 Business per freelance e liberi professionisti e N26 Business Black per freelance nomadi digitali. I suoi clienti italiani, quasi 500 mila sono soprattutto under 35 (60%). N26 è diffusa sopratutto nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli, Firenze e Torino, dove ha effettuato maggiori attività di comunicazione. A settembre punta a lanciare l’Iban locale, che sostituirà quello tedesco e permetterà ai clienti di N26 di utilizzare il loro conto come principale.

N26 è stata fondata nel 2013 da Valentin Stalf e Maximilian Tayenthal e nel 2015 ha lanciato il suo primo prodotto. Attualmente, N26 ha più di 3,5 milioni di clienti in 24 mercati in Europa, tra cui l’Italia. Conta più di 1300 dipendenti dislocati in 5 sedi: Berlino, New York, Barcellona, Vienna e San Paolo. N26 ha raccolto oltre 500 milioni di dollari dai più importanti investitori del mondo. Nel marzo 2018 ha raccolto 160 milioni di dollari Usa in un finanziamento di serie C guidato da Allianz X, l’unità di investimento digitale del Gruppo Allianz, e Tencent Holdings Ltd, leader cinese nella fornitura di servizi internet a valore aggiunto (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio scorso ha incassato un mega-round di serie D da 300 milioni di dollari, guidato dal venture newyorkese ​Insight Venture Partners, cui hanno partecipato anche il  fondo sovrano di Singapore ​GIC e alcuni investitori già presenti nel capitale della banca (si veda altro articolo di BeBeez).

 


Arrow Global compra dalla fallita FIM Group il progetto residenziale I Giardini Sospesi di Varese

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giardini sospesiGSM Eco-Immobiliare, società di Arrow Global Italia, ha comprato il progetto immobiliare residenziale I Giardini Sospesi a Varese, in partnership con il gestore Appian Investment Partners (si veda qui il comunicato stampa). Sagitta sgr (Gruppo Arrow Global in Italia, si veda altro articolo di BeBeez) è stata l’advisor immobiliare dell’operazione.

GSM è subentrata alla F.I.M. Group, che deteneva precedentemente la proprietà dell’area e che aveva già avviato i lavori, sospesi poi nel 2017 a seguito del dichiarato fallimento della società.

Il progetto, che sarà commercializzato sul mercato con la nuova denominazione Borghi18, sarà completato e aperto al pubblico nelle prossime settimane, quando cominceranno anche le vendite. Le consegne degli appartamenti avverranno in meno di due mesi.

Massimiliano Ciferri Ceretti, presidente di GSM Eco-Immobiliare, e country leader Italy del Gruppo Arrow Global Italia ha commentato: “L’operazione conferma la crescente presenza del gruppo in Italia e il forte interesse a investire in una operazione di rilancio immobiliare di grande livello qualitativo quale quella dei Giardini Sospesi di Varese, realizzata grazie alla partnership con Appian”.

Arrow Global è un primario investitore, asset manager e credit servicer europeo di matrice anglosassone specializzato nell’acquisto, gestione e valorizzazione dei crediti non performanti sia attraverso un’ottica single name sia di portafoglio. E’ presente in 5 paesi europei (UK, Irlanda, Benelux, Portogallo e Italia) e impiega oltre 2.100 persone. In Italia è presente con le realtà Arrow Global Italy, Zenith Services, Europa Investimenti, Parr Credit e Sagitta sgr, impiegando circa 400 persone (si veda altro articolo di BeBeez).

Appian Investment Partners è una società di consulenza direzionale basata a Roma specializzata nella valutazione, strutturazione e gestione in outsourcing di investimenti in crediti problematici corporate. I suoi principali clienti sono fondi di investimento banche e imprese.


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