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TeamLab, il collettivo di tech-art giapponese, aprirà una mostra a NY l’anno prossimo.

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TeamLab

TeamLabFai come fanno i giapponesi. Togliti le scarpe e salta prima in piedi. TeamLab, il collettivo di tech-art che ha aperto due mostre di luce spettacolari nei musei di Tokyo negli ultimi due mesi, afferma che riprodurrà una delle sue installazioni, intitolata “Planets“, a Brooklyn’s Industry City nell’agosto 2019. Si veda Bloomberg. “Volevo scegliere la città migliore per far sì che più persone venissero a vedere il nostro museo digitale, ed è allora che ho pensato: New York”, ha dichiarato Takumi Nomoto, chief creative officer della mostra. All’attrazione “Planets” di teamLab a Tokyo, sponsorizzata dal conglomerato dei media DMM.com, i visitatori navigano in un labirinto di stanze buie e vuote, entrando in o su installazioni di luce caleidoscopica che vengono attivate da sensori di movimento e proiettate su ogni superficie dello spazio. Gli ospiti sono tenuti a rimuovere le scarpe prima di entrare, proprio come se fossero alla porta di qualsiasi casa o appartamento giapponese. Il tema senza scarpe continuerà nella versione di Brooklyn della mostra, secondo Nomoto, che dice di essere entusiasta di vedere la reazione dei visitatori dei musei oltreoceano. Camminare a piedi nudi dello spazio darà ai visitatori un’esperienza più completa dello spettacolo, che offre diverse trame del pavimento oltre alle luci. In un’installazione, chiamata “Koi Infinity Pond”, o stagno delle carpe, i visitatori sono invitati a camminare attraverso una piscina di acqua alta fino alle ginocchia. I pesci proiettati digitalmente nuotano sulla superficie, creando linee colorate attraverso lo spazio. La carpa si dissolve in fiori quando viene toccata. Un’altra mostra chiamata “Floating in the Falling Universe of Flowers” utilizza superfici specchiate e più immagini digitali per dare l’illusione di essere sospese all’interno di un vortice di petali di fiori che cadono – una sorta di sessione psichedelica di visione dei fiori di ciliegio. “Quando abbiamo costruito questo”, ha detto Nomoto, “abbiamo immaginato che avrebbe mostrato agli ospiti che il tempo non si ferma mai, ma proprio come le stelle, o i fiori in questo caso, noi umani non viviamo per sempre e la vita è così preziosa.”



Carlyle raccoglie 4 miliardi di dollari per l’energia. I VC fanno a gara per entrare in Nervos Network. Eurazeo in 2 RH.

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Carlyle Group

Carlyle GroupL’azienda di private equity Carlyle Group LP sta cercando di raccogliere un fondo di 4 miliardi di dollari per investire in attività petrolifere e del gas al di fuori del Nord America, secondo quanto riportato dal Financial Times martedì.  Si veda dealstreetasia. Il fondo sarà utilizzato per acquistare società nella catena di approvvigionamento energetico e attraverso queste società verranno acquisite attività in esplorazione e produzione, raffinazione, marketing e servizi petroliferi, secondo quanto riferito dal FT. Carlyle non ha inteso commentare la notizia. “Non così tanti investitori stanno distribuendo denaro in Africa, nel Mare del Nord e in Russia, quindi c’è un’opportunità”, ha detto al quotidiano un investitore istituzionale, con conoscenza diretta del nuovo fondo. Secondo il rapporto FT, il team londinese di Carlyle sta esplorando investimenti in Europa, Africa, America Latina e Asia. Due dei massimi dirigenti della compagnia hanno incontrato gli investitori martedì, secondo il rapporto, citando due persone al raduno. Nel 2013, la società aveva lanciato Carlyle International Energy Partners (CIEP), il fondo di investimento per l’energia all’estero del gruppo, con 2,5 miliardi di dollari e ha realizzato una serie di operazioni di alto profilo. Reuters ha riferito a novembre che la società con sede a Washington stava raccogliendo 1 miliardo di dollari per un nuovo fondo da investire in petrolio e gas al di fuori degli Stati Uniti.

Nervos NetworkLa startup cinese Nervos Network, attiva nel mondo Blockchain, ha raccolto 28 milioni di dollari in una serie di finanziamenti da parte di investitori multipli, tra cui Sequoia Capital China e l’investitore statunitense di criptovalute Polychain Capital, secondo quanto riportato dai media. Si veda dealstreetasia. Altri investitori a partecipare al round di finanziamento includono Wanxiang Blockchain, startup cinesi di blockchain come i servizi di portafoglio Bixin e imToken, Matrix Partners China e Ceyuan Ventures. Questo è uno dei pochi recenti investimenti fatti da Sequoia per il targeting di startup blockchain. La società di venture capital avrebbe condotto all’inizio del mese una serie B di 300-400 milioni di dollari per Bitmain Technologies Ltd. Un anno fa, Polychain Capital ha raccolto 200 milioni di dollari da Sequoia Capital. L’anno scorso, l’azienda insieme a Andreessen Horowitz ha anche investito in MetaStable Capital, un hedge fund di criptovaluta. I proventi dell’ultimo finanziamento saranno utilizzati da Nervos per espandere il suo team di prodotto e ingegnerizzazione e per accelerare lo sviluppo della propria infrastruttura blockchain aziendale, hanno aggiunto i rapporti. The Nervos Network è un set di infrastrutture progettato per applicazioni aziendali che supportano una rete economica crittografata. Funziona come una catena ibrida, combinando aspetti di una catena pubblica e una catena basata su autorizzazione. “Nervos è il mio nuovo impegno per portare il decentramento alla realtà. Proponiamo un nuovo paradigma che abbiamo chiamato Modello cellulare per l’applicazione decentralizzata per rendere lo sviluppo più flessibile, più scalabile e più accessibile alle aziende reali “, ha affermato uno dei fondatori di Nervos. Jan Xie sulla sua pagina di LinkedIn.

EurazeoIl gruppo 2 RH, leader francese dell’equipaggiamento moto e outdoor, si offre i mezzi di accelerare il proprio sviluppo con l’ingresso di Eurazeo PME nel suo capitale sociale. Il gruppo 2RH (holding dei marchi SHARK, Bering, Basgter, Segura e Cairn) ha appena confermato l’ingresso nel suo capitale sociale, con quota maggioritaria, di Eurazeo PME. Qui il comunicato ufficiale. Eurazeo si unisce quindi a NAXICAP e all’attuale staff dirigenziale. Questa operazione permetterà a 2R Holding di accelerare la propria traiettoria di sviluppo, consolidando la sua posizione di leader sul mercato francese ed europeo, in particolar modo grazie a operazioni di crescita esterna.


Nuovo round da 7,5 mln $ per TrueLayer, la startup fintech con cuore italiano che facilita l’open banking

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truelayer

truelayerTrueLayer, la startup fintech londinese fondata nel 2016 dagli italiani Francesco Simoneschi (ceo) e Luca Martinetti (cto), ha annunciato questa mattina un nuovo round di investimento da 7,5 milioni di dollari, guidato dal fondo di venture capital britannico Northzone (scarica qui il comunicato stampa).

Questo round arriva dopo il seed round da un milione di dollari del febbraio 2017 da parte di Connect Ventures e un altro round da 3 milioni di dollari da parte di Anthemis, il venture capital britannico dedicato al fintech, con il quale Unicredit ha siglato nel 2016 un accordo di coinvestimento da 200 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).

Northzone, che ha al suo attivo investimenti in startup del calibro di Spotify, Zopa, MarketInvoice eLastminute.com, è stato seguito nel round sia da Connect sia da Anthemis.

TrueLayer produce le cosiddette APIs (Application Programming Interfaces), cioé interfacce informatiche che consentono di sviluppare applicazioni e servizi che utilizzano dati messi a disposizione dall’infrastruttura tecnologica di un’istituzione finanziaria terza, tipicamente una banca, in virtù di quanto previsto dalla seconda Direttiva Ue sui servizi di pagamento (PSD2), che in sostanza sancisce l’ingresso nell’era dell’open banking e quindi la possibilità per aziende e privati di accedere a nuovi servizi di informazione e di pagamento in tempo reale sui propri conti correnti.

Nella pratica, la data del big bang è stata fissata il 14 settembre 2019, cioè 18 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del Regolamento della Commissione sulle norme tecniche per la cosiddetta strong customer authentication (autenticazione forte del cliente) e per gli standard di comunicazione comuni e sicuri (sul tema si veda anche il video del Caffé di BeBeez dell’ottobre 2017 e altro articolo di BeBeez). A quel punto le terze parti, che dovranno essere iscritte nei registri delle autorità di vigilanza, potranno essere libere di entrare nei sistemi delle banche per leggere le informazioni dei conti dei clienti e operare su di essi in modo da poter fornire agli utenti servizi dispositivi di ordini di pagamento  e quelli di informazione sui conti.

I nuovi capitali raccolti saranno utilizzati da TrueLayer per espandere l’attività in Europa, a partire da Germania e Francia, oltre che per incrementare il team e sviluppare nuovi prodotti. Dallo scorso anno al team di TrueLayer si è aggiunta come coo Shefali Roy, molto nota nel settore dopo aver lavorato come chief commercial officer in Apple e in Stripe. Dallo scorso gennaio, True Layer ha già stretto accordi con partner del calibro di  Monzo, Starling Bank, Zopa, ClearScore, Canopy, Plum, BitBond, Emma, Anorak e CreditLadder.

 


Vertis Venture 3 Tech Transfer investe nella realtà aumentata di VRMedia

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VRMedia

VRMediaIl fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer, gestito da Vertis sgr, con l’advisory esclusiva di Venture Factory, ha annunciato ieri l’investimento in VRMedia srl, società spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che sviluppa una nuova piattaforma per l’uso di tecnologie di realtà aumentata e dispositivi indossabili nell’ambito della manutenzione di impianti industriali (scarica qui il comunicato stampa).

VRMedia è stata fondata nel 2008 da un team di ricerca del laboratorio di robotica percettiva di Pisa composto da Sandro Bacinelli (presidente e ceo), Franco Tecchia, Monica Vignoni, Marcello Carrozzino e Massimo Bergamasco.

La sua piattaforma permette a tecnici sul campo di eseguire le più complesse attività di manutenzione sotto la guida di un esperto remoto, condividendo dati, informazioni, schemi tecnici, video e immagini termiche; il sistema di VRMedia può operare anche da zone remote, nella completa sicurezza della trasmissione dei dati, permettendo significativi risparmi di tempo e costi, aumentando la produttività degli impianti.

Per il fondo si tratta del secondo investimento, dopo quello in ToothPic srl, startup spin-off del Politecnico di Torino e incubata all’interno di I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino (si veda altro articolo di BeBeez).

Anchor investor di Vertis Venture 3 Tech Transfer è ITAtech, la piattaforma di investimento finalizzata a trasformare progetti di ricerca e di innovazioni tecnico-scientifiche pubbliche e private in nuove imprese ad alto contenuto tecnologico sponsorizzata dal  Fondo Europeo per gli Investimenti e da Cassa Depositi e Prestiti (si veda altro articolo di BeBeez).

 


Cdp e Fei lanciano il fondo Caravella a supporto degli investimenti dei business angel in Italia

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EAF

EAFCassa depositi e prestiti e il Fondo Europeo per gli Investimenti hanno annunciato ieri il lancio del fondo Caravella, che punta a sostenere finanziariamente i business angel che investono parte delle proprie risorse personali start up italiane, con particolare focus nella loro fase d’avvio, e in pmi innovative per supportare i loro investimenti in innovazione e sviluppo (scarica qui il comunicato stampa).

Il sostanza, il fondo coinveste con i business angel in modo da aumentare la loro capacità di investimento in nuove idee imprenditoriali. Tuttavia, invece di coinvestire deal per deal, il fondo siglerà accordi di coinvestimento di lungo termine con ciascun business angel, stabulendo un ammontare predeterminato di equity che sarà messo a disposizione di ciascun business angel per futuri investimenti. La struttura del fondo è la stessa che è già stata utilizzata per analoghi fondi nell’ambito del programma del Fei volto a finanziare l’angel investing in Europa e già operativo in Germania, Spagna, Austria, Olanda, Irlanda, Danimarca e Finlandia. Caravella sarà gestito operativamente dalla management company indipendente European Angels Fund GP sarl e si avvarrà dell’esperienza del FEI come advisor. A oggi la piattaforma ha una potenza di fuoco di 320 milioni di euro, di cui 200 milioni già impegnati in accordi siglati con 80 business angel, i quali a loro volta hanno già costruito un portafoglio complessivo di 340 coinvestimenti.

Del fondo Caravella si era parlato per la prima volta nel marzo 2015, quando Fondo Italiano d’Investimento sgr (partecipata al 43% da Cdp) aveva annunciato i primi quattro investimenti del Fondo di fondi di venture capital per un totale di 50 milioni, che erano appunto stati suddivisi tra i fondi Caravella, Stark Ventures One, Primomiglio e Innogest Capital II  (si veda altro articolo di BeBeez). Allora era stato spigato che  il progetto Caravella, rientrava nell’accordo di collaborazione firmato tra Fondo Italiano e Fondo Europeo per gli Investimenti nel novembre 2014 (si veda altro articolo di BeBeez). In quell’occasione era stato spiegato che al seed capital sarebbe stato dedicato un fondo della dimensione di circa 30 milioni, che sarebbero stati investiti sistematicamente al fianco di business angel selezionati congiuntamente da FII e Fei, sulla scorta del modello già utilizzato da Fei nel mercato europeo, nell’ambito della European Angels Fund initiative varata a inizio 2012.


York Capital Management è solo l’ultimo tra gli interessati alla piattaforma di Abraaj Group. Comincia a trapelare qualche programma sul futuro di Anbang.

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Abraaj Group

Abraaj GroupUn altro offerente americano si unisce alla corsa per i diritti di gestire una rete di fondi dei mercati emergenti in palio nella liquidazione della società di private equity con sede a Dubai Abraaj Group. Si veda dealstreetasia. L’hedge fund di New York York Capital Management, gestito da Jamie Dinan, ha annunciato un’offerta di 45 milioni di dollari per la piattaforma di asset-management di Abraaj, che darà al vincitore un facile accesso a più di una dozzina di paesi in via di sviluppo in tutto il mondo. La rete offre “un ingresso relativamente economico per una società statunitense o europea per accedere rapidamente a un gran numero di mercati emergenti, e pagherà anche per alcuni dei costi sostenuti dal vicino crollo di Abraaj”, ha detto Richard Segal, un anziano analista presso Manulife Asset Management Ltd. a Londra. Abraaj è stata la più grande società di private equity del Medio Oriente fino a quando le accuse di aver gestito in modo errato centinaia di milioni di dollari di denaro dei clienti l’hanno portata al collasso nel giro di pochi mesi. Ora i liquidatori nominati dal tribunale, PricewaterhouseCoopers e Deloitte, stanno tentando di vendere i beni della società, in parte per rimborsare i creditori che si aspettano oltre 1 miliardo di dollari. York Capital – che ha gestito un fondo multi-strategia dal 1991 – si unisce a una crescente lista di contendenti per la piattaforma di gestione dei fondi, tra cui la società di private equity Cerberus Capital Management, con sede a New York, che ha dichiarato un’offerta inferiore a $ 25 milioni. Finora, il miglior offerente è l’unità di gestione del capitale di Abu Dhabi Financial Group con 55 milioni di dollari.

AnbangLa società cinese Anbang Insurance Group Co Ltd sta cercando di scaricare proprietà estere del valore di circa 10 miliardi di dollari per finanziare il suo bilancio come parte di un salvataggio sostenuto dal governo, tre persone con conoscenza della questione hanno detto. Si veda dealstreetasia. Le vendite inizieranno probabilmente entro un mese, hanno detto le persone, che hanno rifiutato di essere identificate perché non erano autorizzate a parlare con i media. Il Waldorf Astoria di New York, acquistato nel 2014 per 1,95 miliardi di dollari, non fa parte della vendita, hanno detto. L’hotel è attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione. Le vendite arrivano man mano che il governo presta maggiore attenzione alle imprese cariche di debito con investimenti esteri. Alcuni conglomerati, come HNA Group Co Ltd e Dalian Wanda Group Co Ltd, hanno recentemente venduto immobili stranieri per pagare il debito. Anbang è stata una delle società più acquisite della Cina, negli ultimi anni ha firmato oltre 30 miliardi di dollari di contratti. Ma a febbraio, il governo ha affermato che avrebbe preso il controllo dell’assicuratore per almeno un anno, accusando la gestione di attività illegali che, a suo dire, metteva a rischio l’impresa. L’ex presidente Wu Xiaohui, che ha ideato la corsa agli accordi all’estero, è stato condannato a maggio a 18 anni di carcere per frode e appropriazione indebita. Sta facendo appello alla condanna. Da allora, banchieri e analisti si aspettano che Anbang si sottoponga a ristrutturazioni che comportino il disinvestimento delle attività prima che il governo cerchi gli investitori per la ri-privatizzazione. Tuttavia, fino ad ora non si conoscevano né le dimensioni né i tempi delle vendite. Anbang ha detto a Reuters che stava esaminando le sue attività all’estero e che non avrebbe commentato le speculazioni di mercato. “La revisione è un esercizio complesso e completo. Al momento non disponiamo di un piano di ottimizzazione degli asset specifico, né di un calendario specifico “, ha affermato Anbang in una dichiarazione inviata per posta elettronica, nella quale affermava anche di avere” sufficiente flusso di cassa”. China International Capital Corp Ltd (CICC) e UBS Group AG sono state nominate consulenti per le vendite di investimenti in patria e all’estero, ha affermato il popolo. È probabile che la coppia tocchi altre banche alla ricerca di acquirenti, hanno detto. CICC e UBS non hanno voluto commentare. Il portafoglio estero di Anbang comprende le proprietà di Strategic Hotels & Resorts – acquistate per $ 6,5 miliardi nel 2016 – come il Four Seasons Washington e il JW Marriott Essex House Hotel di New York. L’assicuratore possiede anche il Four Seasons Hotel di Mosca e gli edifici per uffici Bentall Centre a Vancouver e 70 York St a Toronto, secondo i dati e i resoconti dei media di Thomson Reuters. Oltre agli immobili, gli acquisti all’estero di Anbang includono assicuratori in Belgio, Paesi Bassi e Corea del Sud.


Secondo la casa d’aste John Pye Property starebbe nascendo una nuova tipologia di investitore immobiliare. Savills Investment Management compra centro di logistica a Bordeaux.

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John Pye Property

John Pye PropertyUn aumento del numero di proprietà economiche in arrivo sul mercato e il crescente potere del mercato immobiliare digitale stanno dando origine a una nuova generazione di investitori immobiliari, secondo la società d’asta John Pye Property. Si veda propertyfundsworld. Con la ricerca che dimostra che ora è disponibile una gamma più ampia di proprietà interessanti rispetto a cinque anni fa, un numero sempre maggiore di investitori alle prime armi si sta facendo coinvolgere nel mercato. Richard Reed, responsabile di John Pye Property, afferma che l’idea di un investitore immobiliare “stereotipato” non è più precisa, con innovazioni tecnologiche che aprono il mercato a un pubblico completamente nuovo. Dice: “L’immagine di un uomo di mezza età in giacca e cravatta con un portafoglio di medie dimensioni sta cedendo il passo a una nuova razza di investitori. Con l’emergere del mercato immobiliare online e una varietà sempre crescente di proprietà che sono adatte al buy-to-let, gli investitori nel 2018 devono diventare esperti di digitalizzazione e preparati a pensare fuori dagli schemi quando si tratta di effettuare il loro acquisto.”  Uno di questi investitori è Ashley Dawn di Starling Investors, che ha iniziato il suo viaggio di investimento nel 2017 e si occupa di immobili nel South Yorkshire. Dice: “Gli investitori immobiliari accolgono il maggior numero possibile di modi di acquistare case. Le aste online sono sicuramente un passo nella giusta direzione e aiutano a mantenere gli investimenti immobiliari aggiornati con le moderne tecnologie.”
Ashley ha utilizzato una strategia di proprietà mista e ha investito come un modo per darle il reddito passivo per essere più finanziariamente libero e spendere più tempo per le sue altre passioni, come viaggiare e coltivare. ” Credo che la proprietà sarà sempre un buon investimento e penso che le persone abbiano iniziato a rendersi conto che l’immobiliare è un investimento molto più sicuro per la pensione e offre maggiore sicurezza e maggiori rendimenti rispetto a molte altre opzioni commerciali o di investimento disponibili.” Un recente sondaggio condotto da John Pye Property ha rilevato che la maggioranza di coloro che si trovano nel cuore della scena immobiliare del Regno Unito vedono un’immagine positiva dell’attuale mercato, con il 62% degli intervistati che ha notato un aumento del numero di proprietà accessibili disponibili.

Savills Investment ManagementSavills Investment Management (Savills IM) ha acquisito un centro di distribuzione a Beychac-et-Caillau, Bordeaux, per conto del suo Fondo europeo di logistica 2 (ELF 2), per 33,0 milioni di euro. Si veda propertyfundsworld. Il venditore della proprietà era Northwood Investors, rappresentata da STAM Europe. La proprietà è un moderno centro di distribuzione che copre 35.600 metri quadrati ed è affittata a lungo termine a una filiale del Gruppo Carrefour. È il più grande di sei centri logistici occupati dall’inquilino e beneficia di una posizione privilegiata con forti collegamenti di trasporto, tra cui la tangenziale di Bordeaux. Laurent Vouin, responsabile di Francia e Belux, Savills Investment Management, afferma: “Siamo molto lieti di aver chiuso questa transazione, rispettando le scadenze del venditore e gli obiettivi del nostro fondo. Stiamo riscontrando una forte domanda da parte dei nostri clienti di asset logistici di base con dimensioni comprese tra 25 e 100 m. Come tale, abbiamo diversi accordi in corso in questo settore e continuiamo a guardare ad altre opportunità”. KPMG, Savills BPC, De Pardieu, Allez & Associés Notaires e JLL Valuation hanno agito in qualità di consulenti di Savills IM. BNP Paribas Real Estate e notaio Attal et associés Notaires ha consigliato il venditore.

 


Le scarpe antinfortunistiche U-Power emettono minibond da 10 mln. Lo sottoscrive Unicredit

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U-Invest

U-InvestU-Invest srl,  holding del gruppo specializzato nella produzione e commercializzazione di scarpe e abbigliamento per l’antinfortunistica proprietario dei marchi U-Power, Jallatte, Aimont e Lupos, ha emesso un minibond da 10 milioni di euro, che è stato interamente sottoscritto da Unicredit.

Il prestito obbligazionario ha una durata di 4 anni con struttura bullet (cioé rimborso del capitale in un’unica soluzione a scadenza) e paga una cedola annuale variabile pari al tasso euribor 3 mesi più 190 punti base. L’operazione servirà in parte a rifinanziare l’indebitamento finanziario in essere e finanziare il programma d’investimenti del gruppo.

Contestualmente alla sottoscrizione del bond, la banca ha anche erogato un finanziamento a medio lungo termine della durata di 5 anni con struttura amortizing (rimborso del capitale a rate) suddiviso in due tranche.

Con sede a Paruzzaro, in provincia di Novara, U-Invest è stata fondata nel 1950 con il nome Almar dal padre dell’attuale amministratore unico Pier Franco Uzzeni.

Nel 2000 Uzzeni aveva venduto il gruppo Almar a CVC Capital Partners, restandone comunque alla guida per i successivi 5 anni.  CVC aveva fuso Almar con Jallatte che già possedeva dal 1998, dando luogo a JAL Group. I livelli di leva tipica dei primi anni 2000 si erano però rivelati critici nel 2005 e il gruppo era andato in default, cosicché le banche finanziatrici e i fondi hedge, che avevano sottoscritto il debito, lo avevano convertito in equity e  avevano preso il controllo del JAL Group.

Nel 2010 il fondo Progressio II aveva rilevato il gruppo, ancora in situazione critica, dal portafoglio delle banche e degli hedge, con l’idea di rilanciarlo. Purtroppo, però, la rivoluzione tunisina del dicembre 2010 e dei primi mesi 2011 ha creato dei grossi problemi ai tre stabilimenti di JAL Group in Tunisia, con i lavoratori che sono ribellati al piano di riorganizzazione e hanno di fatto bloccando la produzione, lasciando il gruppo con circa 20 milioni di ordini inevasi, che hanno a loro volta mandato in crisi di liquidità JAL. Tanto da portarlo al concordato a fine 2013.  Intanto Uzzeni nel 2006 aveva fondato U-Power e a inizio 2014 ha colto l’occasione per ricomprarsi dal concordato il suo ex gruppo.



Mostra di Oscar Gutierrez per il centenario della nascita di Mandela.

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Ballando Nelson Mandela, Soweto 2000. © Oscar Gutierrez. Immagine per gentile concessione del fotografo.

Per celebrare il centenario della nascita dell’ex presidente Nelson Mandela, nel luglio 1918, il famoso fotografo Oscar Gutierrez lancerà la sua mostra sul meglio di quelle fotografie. Questi scorci nei momenti di Madiba furono catturati da Gutierrez nel corso dei molti anni trascorsi a seguire la prima democrazia del Sud Africa.

Dice Gutierrez

“Le fotografie catturano Nelson Mandela e altri luminari sudafricani dalle fasi iniziali dei negoziati sulla costituzione del Sudafrica, le prime elezioni democratiche e i momenti importanti che hanno formato il Sudafrica democratico”.

Dice Gutierrez:

“Tenere questa mostra durante il mese del centenario della nascita di Nelson Mandela mi fa molto piacere, perché il Sudafrica è diventato la mia casa. Questa mostra è il mio modo di celebrare un Sud Africa che mi ha abbracciato e mi ha dato l’opportunità di celebrare la nascita della democrazia che ho vissuto quando sono arrivato nel Paese”.

La mostra intitolata “Iconic” va dall’8 al 15 luglio 2018 alla galleria Upstairs @ Bamboo a Melville Johannesburg.

La mostra è a cura di Oscar Gutierrez, in collaborazione con Makgati Molebatsi di Mak’Dct Art Advisory & Agency.

Le fotografie sono in vendita e il 5% di tutto il ricavato andrà alla Fondazione Nelson Mandela.

 

A proposito di Oscar Gutierrez

Originario del Guatemala, Oscar Gutierrez arrivò in Africa del Sud nel 1994 per incarico come fotoreporter di giornali e non se ne andò mai. Inizialmente visse in Mozambico ma successivamente si trasferì in Sud Africa. Gutierrez ha coperto e catturato eventi e questioni in politica, arte, cultura, religione e momenti sociali, sviluppando un immenso archivio di momenti significativi nella storia contemporanea del Sud Africa.

Prima del 1994, Gutierrez ha sviluppato una vasta gamma di esperienze come fotografo, estendendosi dal lavoro al Goddard Space Flight Center della NASA negli Stati Uniti per affinare il suo mestiere di fotografo di uno studio commerciale. La sua formazione comprende una laurea in Belle Arti specializzata in fotogiornalismo dal Rochester Institute of Technology, Rochester, New York, così come la candidatura MA in Belle Arti.

 

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Nelson Mandela e Walter Sisulu ad una conferenza del Partito comunista sudafricano (SACP). © Oscar Gutierrez. Immagine per gentile concessione del fotografo.


Ifis Npl compra 600 mln di Npl, di cui 537 mln da Unicredit e 16,5 da Banca Carrefour

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Ifis

IfisBanca Ifis, tramite la controllata Ifis Npl, ha acquistato da Unicredit ed altri tre player quattro portafogli di crediti deteriorati per un totale di circa 600 milioni di euro, corrispondenti a più di 27.500 posizioni. In seguito agli acquisti effettuati, il portafoglio proprietario di Ifis Npl è salito così a oltre 13,4 miliardi di euro oltre 1,5 milioni di posizioni (scarica qui il comunicato stampa).

Nel dettaglio, Unicredit ha ceduto un portafoglio di crediti misti secured e unsecured da 537 milioni di euro composto da oltre 20 mila posizioni, di cui conti correnti (42%), prestiti personali (30%), altro (28%).

Un secondo portafoglio da 25,3 milioni di crediti consumer unsecured rientra nel contratto di forward flow con una delle principali società di credito al consumo italiane ed è composto per il 75% da prestiti personali e per il 25% da prestiti revolving e di carte di credito, per un totale di oltre 3.600 posizioni.

Un terzo portafoglio da 16,5 milioni di crediti al consumo e corrispondente a circa 3.100 posizioni è stato invece venduto da Carrefour Banca. Il portafoglio è composto principalmente da carte di credito (48%) e prestiti personali (50%).

L’ultima operazione riguarda infine un portafoglio da 12,4 milioni di euro di crediti bancari unsecured spalmati su 823 posizioni e acquistato sul mercato secondario da una società italiana attiva nella valutazione dell’acquisto di crediti vantati verso procedure concorsuali. I crediti sono verso clientela corporate (60%) e retail (40%).


LVenture e gli angeli di APG investono 200k euro in GenomeUp

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GenomeUpGenomeUp, startup biotech specializzata nell’analisi del corredo genetico, ha raccolto un round di investimento da 200 mila euro, di cui 60 mila euro provenienti da LVenture Group e il resto da alcuni soci di Angel Partners Group e da terzi investitori (scarica qui il comunicato stampa).

GenomeUp ha sviluppato una piattaforma che, grazie all’intelligenza artificiale, analizza il corredo genetico dei pazienti, individua eventuali mutazioni del DNA e compara i risultati con la letteratura scientifica più aggiornata. GenomeUp permette dunque a ospedali, laboratori, centri di ricerca e medici privati di ridurre i tempi e i costi di diagnosi estremamente complesse, supportandoli nella definizione della migliore terapia per i loro pazienti. A oggi GenomeUp può vantare collaborazioni con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Tor Vergata di Roma, dove la fase di testing ha prodotto risultati significativi, riducendo sensibilmente i costi e le tempistiche delle analisi effettuate.

La startup, nata nell’ambito della ricerca universitaria,è guidata dal ceo Simone Gardini e ha da poco concluso il programma di accelerazione di LUISS EnLabs (acceleratore d’impresa di LVenture Group).


Spaxs, ecco il piano strategico e il team della nuova banca

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spaxs

spaxsSi terrà questa mattina alle 11 a Milano presso la sede di Boston Consulting Group la presentazione alla comunità finanziaria della business combination tra Spaxs e Banca Interprovinciale e il piano strategico 2018-2023 della nuova banca che ne nascerà. Mentre è stata fissata per il 31 agosto in seconda convocazione (8 agosto in prima) l’assemblea dei soci di Spaxs per approvare l’operazione (scarica qui il comunicato stampa).

La business combination come noto riguarderà l’acquisto di circa il 99,3% del capitale sociale di Banca Interprovinciale, in parte in contanti (circa 44,7 milioni di euro per l’acquisto di circa il 79,9% del capitale sociale) e in parte mediante conferimento in Spaxs di azioni della banca (pari a circa il 19,4% del capitale sociale). A questo fine,  Spaxs ha deliberato un aumento di capitale a pagamento per 10,86 milioni (incluso sovrapprezzo), mediante emissione di massime 987.128 nuove azioni Spaxs a un prezzo di 11 euro per azione, riservato ad azionisti di Banca Interprovinciale da liberarsi mediante conferimento di massime 8.411 azioni della banca. La quota di acquisto del capitale della banca è stata via via aggiustata al rialzo a fine aprile rispetto al primo annuncio di inizio aprile (scarica qui il comunicato stampa), quando si era parlato del 91,3% (si veda altro articolo di BeBeez).

La Business Combination con Banca Interprovinciale è finalizzata alla creazione di un nuovo modello di banca, fortemente innovativa e specializzata. Nel dettaglio, la banca si rivolgerà al segmento delle pmiI italiane con buone prospettive industriali, anche se di rating non elevato o senza rating, cui offrirà servizi di invoice e crossover lending. Offrirà inoltre servizi di turnaround, acquistando e gestendo crediti verso imprese già classificati come deteriorati (Unlikely To Pay), ma con prospettive di ritorno in bonis, combinando soluzioni di debito con adeguata attività di advisory. La banca sarà anche attiva nell’acquisito e gestione di crediti NPL focalizzandosi principalmente su portafogli corporate, garantiti e non garantiti. Infine, offrirà una serie di servizi di digital banking attraverso una piattaforma supportata dalle tecnologie più innovative.

In un comunicato diffuso questa mattina presto (scarica qui il comunicato stampa), Spaxs anticipa che a regime, la banca si propone di conseguire un utile netto di circa 300 milioni di euro con un Roe nell’intorno del 25%. La banca intende raggiungere un risultato soddisfacente già nel 2020, anno in cui è atteso un utile tra i 40 e i 50 milioni di euro e un 6-7% di Roe.

Gli attivi sono stimati in crescita con un primo obiettivo indicato tra i 3,8 e i 4,6 miliardi di euro al 2020 e a circa 7 miliardi di euro a regime, con una gestione del rischio prudente grazie a regole stringenti che prevedono una piena corrispondenza nelle scadenze di attività e passività e una buona diversificazione delle fonti di finanziamento.

La banca intende mantenere un solido profilo di patrimonializzazione, con un CET1 ratio che si manterrà costantemente superiore al 15% durante tutto l’arco di piano. Tale obiettivo include una politica di dividendi conservativa, con distribuzione di dividendi crescenti a partire dall’esercizio 2022, una volta raggiunto un valore di patrimonio netto di 1 miliardo di euro, con pay-out del 20% nel 2022 e del 25% nel 2023.

Le tre aree di attività avranno diverse velocità di entrata a regime: più veloce sarà la Divisione Npl, che rappresenterà il principale contributo all’utile ante imposte nel 2020. Successivamente, a regime, la banca sarà pienamente diversificata, con un contributo equilibrato al risultato economico tra Npl e pmi, con la divisione Retail che avrà invece un ruolo decisivo per la raccolta finalizzata al sostegno delle attività della banca.

Quanto al management, Corrado Passera guiderà la nuova banca nel ruolo di amministratore delegato. Andrea Clamer, che ha promosso Spaxs al fianco di Passera, guiderà la divisione Npl, forte di una esperienza decennale nel settore avendo guidato come Head of NPL Division il team di Toscana Finanza e di Banca Ifis. Enrico Fagioli Marzocchi, che guiderà la divisione pmi, ha una significativa esperienza nel mondo del credito alle imprese, inclusa la gestione del credito problematico e le ristrutturazioni, avendo ricoperto, tra gli altri, la carica di responsabile della Direzione Crediti ed Assets Problematici del Gruppo MPS e recentemente la carica di ceo della joint-venture tra Quaestio e Cerved. Carlo Panella, a cui è affidata anche la responsabilità dell’Information Technology, guiderà la divisione Retail dopo essere stato Direttore Generale di CSE Consulting e precedentemente direttore generale di WeBank. Infine Francesco Mele ha assunto la carica di Chief Financial Officer & Central Functions dopo un’esperienza come Cfo del Gruppo MPS e precedentemente una lunga esperienza in investment banking con particolare riferimento alla clientela financial institutions.

(articolo modificato alle ore 8:27 del 20 luglio 2018, si aggiungono informazioni sui target del piano e sul team)


La superconcessionaria auto Brandini quota 300 mila euro di minibond short-term

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brandiniBrandini spa, tra i top deal italiani di auto nuove e usate, ha quotato nei giorni scorsi all’ExtraMot Pro un minibond short-term da 300 mila euro, a scadenza gennaio 2019 con cedola 4%. Advisor di Brandini per l’operazione è stato Frigiolini & Partners Merchant. Il Documento di ammissione spiega che i proventi dell’emissione serviranno a finanziare il capitale circolante della società.

Fondata nel 1917 a Firenze da Cesare Brandini Marcolini, la società vende auto nuove e usate dei  marchi Jeep, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Abarth, Lancia, Nissan e Infiniti nelle province di Firenze, Pistoia e Grosseto e opera anche nel resto d’Italia grazie alla rete di agenti, che lavorano in esclusiva per il business center dedicato alla vendita e consulenza alle aziende. Tramite società controllate e collegate, Brandini tratta anche i marchi Opel, Opel Veicoli Commerciali, Peugeot, Peugeot Veicoli Commerciali, Citroën, Citroën Veicoli Commerciali e DS Automobiles.

Brandini ha chiuso il 2017 con 275,6 milioni di euro di ricavi con oltre 15 mila auto vendute, 7,5 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 28 milioni.

 


La cooperativa del pecorino romano emette 1,75 mln euro di minibond

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pecorinoCooperativa Allevatori Ovini, società cooperativa agricola di base ad Oristano fondata nel 1966, con 700 soci cooperatori e  attiva nella produzione di vari tipi di formaggi ovini, in particolare pecorino romano DOP, ha emesso un minibond da 1,75 milioni di euro che è stato cartolarizzato dal veicolo di cartolarizzazione CheeseTake srl, il quale a sua volta ha emsso titoli asset backed che sono stati sottoscritti da sei investitori qualificati tra cui Sfirs spa, la società finanziaria della Regione Sardegna.

A garanzia del 50% del valore nominale del minibond è stato costituito un pegno rotativo sul magazzino, mentre Confidi Sardegna ha prestato garanzia per un ulteriore 30%valore del bond.

La Cooperativa ha chiuso il 2016 con 27,2 milioni di euro di ricavi, 1,2 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 19,9 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

La cooperativa e l’spv sono stati assistiti nell’operazione sul piano legale da Paul Hastings e Grimaldi Studio Legale. Banca Finint svolgerà il ruolo di agente dei pagamenti e, attraverso la sua controllata Securitisation Services, fornirà assistenza al veicolo di cartolarizzazione durante la vita dell’operazione svolgendo i ruoli di servicer, corporate services provider, rappresentate dei portatori dei titoli edagente di calcolo (scarica qui il comunicato stampa).


Picasso alla Tate Modern con “Picasso 1932: Love Fame Tragedy”.

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Picasso 1932

Un viaggio mese per mese attraverso l’anno delle meraviglie di Picasso. Il 1932 fu un periodo intensamente creativo nella vita dell’artista più influente del XX secolo.

Questa è la prima mostra personale di Pablo Picasso alla Tate Modern. Ti porterà faccia a faccia con più di 100 dipinti, sculture e disegni, mescolati con fotografie di famiglia e rari scorci nella sua vita personale.

I miti intorno a Picasso sono spogliati per rivelare l’uomo e l’artista nella sua piena complessità e ricchezza. Lo vedrai come non mai.

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Pablo Picasso: Nudo in poltrona nera (collezione privata) per concessione della Galleria Richard Gray.

‘Dipingo il modo in cui alcune persone scrivono un’autobiografia. I dipinti, finiti o meno, sono le pagine del mio diario. ” Pablo Picasso

A cura di Achim Borchardt-Hume, Director of Exhibitions e Nancy Ireson, Curator, International Art con Laura Bruni e Juliette Rizzi, Assistant Curators, Tate Modern.

La mostra è organizzata da Tate Modern in collaborazione con il Musée national Picasso-Parigi, dove è stata curata da Laurence Madeline con Virginie Perdrisot-Cassan, Curator of Sculpture and Ceramics.

E’ possibile poi ascoltare i curatori Achim Borchardt-Hume e Nancy Ireson che ti guidano attraverso l’anno delle meraviglie di Picasso, affiancato dalla conservatrice dei dipinti Annette King e dallo storico della cultura Andrew Hussey. Ritiro dall’ingresso della mostra.

Quando: 8 marzo – 9 settembre 2018

Orari di apertura prolungati ora prenotati per date selezionate in agosto e settembre

Visioni mattutine dei membri ogni fine settimana dalle 08.00

PREZZI: £ 22 / GRATUITO per i soci

I membri non hanno bisogno di prenotare in anticipo

Concessione £ 20 (£ 22 con donazione)

 



BeBeez Magazine n.26/2018, il magazine di round up settimanale di BeBeez

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E’ disponibile qui il ventiseiesimo numero di BeBeez Magazine, il magazine di round up settimanale di BeBeez, che riporta un estratto di tutte le notizie apparse sul sito dal lunedì al venerdì mattina.

Per scaricare il magazine clicca qui

Mag26


Wolfgang Tillmans espone in Africa

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wolfgang1L’artista tedesco Wolfang Tillmas ha in corso un tour espositivo in Africa, la prossima mostra sarà a Johannesburg, Sud Africa. L’ultima esposizione di opere di Wolfang Tillmans, Fragile, visiterà numerose città africane nei prossimi anni. Dopo le esposizioni a Kinshasa e Nairobi, l’artista tedesco si sposterà a Johannesburg, Presentata dall’Istituto Tedesco per la Cultura ed il Goethe-Institute Fragile sarà in mostra dal prossimo 8 luglio. L’opera di Tillmans ha una posizione preminente nel mondo dell’arte contemporanea ed il suo approccio artistico si è evoluto costantemente dai primi anni ’90. Grazie alla sua grande fantasia ha ridefinito in continuazione wolfgang2la fotografia, sia per quanto riguarda l’immagine che per i materiali. Il suo linguaggio espressivo si è sviluppato non solo per la sua profonda osservazione dell’uomo nella complessità del mondo ma, anche nell’intensa ricerca preparatoria e la sua costante crescita nell’utilizzo degli strumenti disponibili oltre che nel potenziale tecnico ed estetico. La familiarità, l’empatia, l’amicizia e la vicinanza con i soggetti sono tutti visibili nelle sue opere. La dedizione al tema della libertà di Tillmans da una parte e l’approccio privo di timori e le ampie vedute dall’altra definiscono il suo approccio artistico. Abbraccia gli errori e le rotture nel suo lavoro, spesso sfociando Wolfgang3nello sviluppo di nuovi processi, e da questo riconosce la fragilità che ci sostiene come individui. ‘Fragile’ offre una panoramica completa delle molteplici e sfaccettate forme di espressione artistica che Tillmans abbraccia. Dalle stampe di grandi dimensioni agli oggetti scultorei, dalle videoproiezioni e la musica, fino al suo lavoro curatoriale nel realizzare la mostra. La selezione per questa mostra itinerante comprende oltre 200 opere dal 1986 al 2018. Wolfang Tillmans nasce nel 1968 a Remsheid, Germania, prima ancora di fotografare, Tillmans si avvicina al mondo delle immagini manipolando con una fotocopiatrice materiali tratti da riviste e quotidiani. Le sue immagini degli anni ’80 raccontano le subculture giovanili e i loro contesti: dai Gay Pride al mondo dei club e della techno. Composta da fotografie di strada, ritratti, still life e paesaggi, la sua intera opera assume la forma di un flusso in continua evoluzione che si rinnova grazie alla natura aperta e mai statica delle immagini. Le fotografie entrate in collezione sono emblematiche della varietà sperimentale di Tillmans che negli ultimi decenni ha sondato la materialità della fotografia, i processi chimici e i suoi aspetti formali, utilizzando anche pratiche off camera. In particolare Conquistador III appartiene alle edizioni speciali realizzate a partire da immagini uniche poi ri-fotografate, esito di incidenti o di errori provocati dalla luce o dai reagenti chimici nel processo di stampa. La più recente Lux, invece, testimonia il suo ritorno alla figurazione.

(a cura di Paolo Bongianino)


E’ ufficiale, Idea CCR II va al controllo di Snaidero. Iniettati 25 mln euro di nuova finanza

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snaideroDopo il via libera del Tribunale di Udine a fine giugno alla procedura di ristrutturazione del debito di Snaidero Rino spa (si veda altro articolo di BeBeez), il noto marchio italiano di cucine è passato sotto il controllo del fondo Idea Corporate Credit Recovery II, gestito da Dea Capital Alternative Funds sgr (scarica qui il comunicato stampa).

Vincenzo Manganelli e Federico Giribaldi, rispettivamente, managing director e investment director del fondo hanno spiegato che l’intervento di Idea CCR II riequilibra la situazione finanziaria della società  con “circa 13 milioni di euro di nuove risorse finanziarie a supporto del piano industriale, di cui 9 milioni destinati a investimenti e riduzione dell’indebitamento per complessivi 12 milioni con una patrimonializzazione di pari importo”.

Il nuovo consiglio di amministrazione sarà composto da Massimo Manelli in qualità di amministratore delegato, Edi Snaidero che rivestirà la carica di èresidente e da Vincenzo ManganelliSalvatore SpinielloMaurizio Merenda come consiglieri.

I consulenti che hanno assistito l’operazione sono Kpmg, Studio Pecile, studio GMR, Studio Giovannelli & Partners e Latham Watkins.

Il fondo Idea CCRII in precedenza aveva siglato con le banche creditrici di Snaidero (tra cui UniCredit, Mediocredito, Mps, Banco Bpm e Bnl BnpParibas) un accordo per acquisire il debito della società per un corrispettivo attorno al 65% del valore nominale.  Il tutto nell’ambito di un accordo con un gruppo di banche che hanno poi ceduto al  fondo (si veda altro articolo di BeBeez) i crediti non solo verso Snaidero, ma anche verso altre aziende, così come era accaduto in occasione del lancio del primo fondo (si veda altro articolo di BeBeez).

Fondata da Rino Snaidero nel 1946 e presieduta oggi dal figlio Edi, Snaidero produce e distribuisce con i marchi Snaidero in Italia, Arthur Bonnet e Comera in Francia, Rational in Germania e Regina in Austria.  Il gruppo ha chiuso il 2016 con 126,6 milioni di euro di ricavi e un ebitda tornato positivo per 2,5 milioni, ma con un debito finanziario netto attorno ai 25 milioni.


Le 176 pmi che non potranno rimborsare i loro debiti. Analisi Leanus sui prossimi Npl

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L’aggregato delle pmi a rischio di traformarsi in Npl per le banche italiane, selezionate da Leanus
L’aggregato delle pmi a rischio di traformarsi in Npl per le banche italiane, selezionate da Leanus

L’aggregato delle pmi a rischio di traformarsi in Npl per le banche italiane, selezionate da Leanus

Ci sono 176 pmi italiane che difficilmente saranno in grado di ripagare integralmente i loro debiti o che comunque sono in condizioni tali da richiedere un intervento straordinario. Si tratta insomma di potenziali nuovi Npl o Utp (unlikely-to-pay) sui libri delle banche italiane.

Emerge dall’analisi dei primi 100 mila bilanci 2017 disponibili, analizzati da Leanus, depositati dalle aziende italiane con fatturato compreso tra uno e 200 milioni di euro.  Si tratta di una percentuale bassa, se si considera che, utilizzando gli stessi criteri, nel febbraio 2017 Leanus aveva selezionato 5.103 pmi che erano in quella stessa condizione, sulla base dell’analisi di 180 mila bilanci 2015 (vedi altro articolo di BeBeez). Ma in quel caso, appunto, i bilanci depositati 2015 erano ormai la totalità, mentre ora ne mancano molti e di solito le aziende che depositano i bilanci più tardi rispetto ai tempi regolari sono anche quelle che hanno qualche difficoltà.

I principali criteri utilizzati per la selezione sono stati: riduzione del capitale sociale e/o patrimonio netto negativo, posizione finanziaria netta pari ad almeno il 50% dei ricavi, liquidità sui ricavi inferiore al 3% e Leanus Score (indicatore proprietario del profilo economico, patrimoniale e finanziario delle imprese) pessimo. Quest’anno sono sinora andate in default 54 aziende e di queste la metà (27) facevano parte della lista dele pmi individuate dallo studio di Leanus del febbraio 2017 (si veda qui l’elenco delle 27 aziende).

In totale queste aziende cubano un monte debiti di 1,2 miliardi di euro, di cui 255 milioni nei confronti de sistema bancario, 300 milioni verso i fornitori e i restanti verso fisco e altri creditori.

Complessivamente, il 70% delle 176 imprese si trovano nel Nord Italia, il 22% nel Centro e il rimanente 8% si distribuisce tra Sud e isole. Ai primi posti della classifica Lombardia (56 pmi), Veneto (20), Emilia Romagna (16). La maggiore concentrazione delle imprese in difficoltà si registra nuovamente nel settore delle costruzioni (8 imprese) con una quota pari a solo il 4,6%; segue alberghi e strutture simili (5 imprese, pari al 2,9%) e Ristorazione (5 2,9%).

Per conoscere il nome delle 176 imprese che rischiano di trasformarsi in Npl per le banche italiane e consultare le analisi delle singole imprese online, registrati gratis su Leanus, effettua l’upgrade al profilo Premium e nella finestra di ricerca in alto a destra scrivi “Le prime 170 imprese che non potranno pagare i debiti (Npl)” (clicca qui per usufruire dell’offertra BeBeez per Leanus valida sino al 31 luglio).

Fotografato il fenomeno e compresa l’effettiva dimensione, bisogna comprendere quali azioni e da parte di quali interlocutori possono aiutare tali imprese a invertire la rotta e a mettere al sicuro le aziende e i quasi 90mila dipendenti che vi lavorano, oltre che a garantire il rientro da parte dei creditori.

Per farlo è necessario segmentare ulteriormente le imprese per associare a ciascun sottoinsieme terapie e strategie mirate, cercando laddove possibile, di far si che all’azione di recupero partecipino tutti gli interlocutori coinvolti, ciascuno con le proprie capacità e possibilità di azione.

Alla comprensione delle cause reali della crisi, la legge fallimentare attribuisce un ruolo così importante da imporre che proprio a tale aspetto sia dedicato un intero capitolo della domanda di ammissione alle procedure concorsuali . E questo perché solo se si comprendono le cause della crisi, allora è possibile predisporre un piano di intervento.
Ebbene, in genere, escludendo le cause dipendenti da azioni perseguibili legalmente da parte degli amministratori e indipendentemente dal contesto competitivo, le imprese vanno in crisi perché non affrontano tempestivamente i segnali di peggioramento, rimandando a tempi successivi eventuali interventi decisivi.

Le analisi effettuate da Leanus per BeBeez su campioni altamente rappresentativi di imprese in crisi, dimostrano che i segnali di deterioramento iniziano almeno 3 o 4 anni prima dell’effettivo tracollo. Un tempo sufficiente per anticipare il problema, ma solo a condizione che si cambi la concezione del rapporto tra banca e impresa.


Nuovo consiglio direttivo Aifi. Cipolletta riconfermato presidente

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Innocenzo Cipolletta
Innocenzo Cipolletta

Innocenzo Cipolletta

Si è insediato lo scorso venerdì 20 luglio il nuovo consiglio direttivo di AIFI, l’Associazione Italiana del Private equity, venture capital e private debt, che reserà in carica per i prossimi tre anni (scarica qui il comunicato stampa).

Il presidente uscente, Innocenzo Cipolletta, è stato riconfermato nel suo ruolo, mentre il nuovo consiglio è oggi composto da: Marco Canale (Value Italy), Fabrizio Carretti (Permira), Giuseppe Donvito (P101), Stefano Ghetti (Wise), Giovanni Landi (Anthilia Capital Partners), Massimiliano Magrini (United Ventures), Eugenio Morpurgo (Fineurop), Leone Pattofatto (CdP Equity), Filippo Penatti (The Carlyle Group), Stefano Romiti (Antares AZ I), Mauro Roversi (Ambienta), Lorenzo Stanca (Mandarin Capital Partners), Luisa Todini (Green Arrow Capital) e Renato Vannucci (Vertis).


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