
Sono scesi a 10,4 miliardi di euro i crediti deteriorati lordi del gruppo Banco Bpm a fine settembre (da 10,66 miliardi a fine giugno), portando l’NPE ratio al 9,4% (dal 9,7%), con gli Utp scesi a 6,95 miliardi (da 7,25) e le sofferenze a quota 3,36 miliardi (da 3,3 miliardi). A livello di esposizione netta, invece, il totale dei crediti deteriorati è sceso a 5,96 miliardi (dai 6,19 miliardi di fine giugno), con un NPE ratio netto del 5,6% (dal 5,9%).
Lo si legge nei risultati trimestrali presentati ieri dalla banca (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti), che evidenziano chiaramente il lavoro fatto nei mesi passati sul fronte della riduzione delle sofferenze, che oggi appunto sono circa la metà degli Utp in termini lordi e circa un terzo in termini netti (4,37 miliardi di Utp netti contro 1,49 miliardi di Npl)
Ricordiamo infatti che Banco Bpm lo scorso aprile ha siglato un accordo con Illimity affinché questa comprasse un portafoglio di Npl derivanti da contratti di leasing del valore lordo di circa 650 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
A febbraio invece ha cartolarizzato il portafoglio da 7,4 miliardi di euro di NPL del Progetto ACE (si veda altro articolo di BeBeez). Si è trattato del primo passo previsto dall’accordo siglato a dicembre 2018 con Credito Fondiario e il fondo Elliot. La cartolarizzazione, è stata condotta tramite l’spv Leviticus e ha emesso tre classi di titoli abs (senior, mezzanine e junior), per un importo totale di 1,9 miliardi di euro, per un prezzo medo quindi del 25,68%. La classe senior del portafoglio (titoli di Classe A) beneficerà del regime della garanzia prevista dallo Stato italiano GACS. Elliot si è impegnato a sottoscrivere il 95% dei titoli junior. Lo scorso giugno, poi, Credito Fondiario è entrato a far parte della compagine sociale della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati di Banco Bpm, First Servicing (che ha modificato la propria denominazione in CF Liberty Servicing spa) con una quota pari al 70% del capitale. La piattaforma di gestione gestirà come servicer il portafoglio acquisito da Elliott, lo stock residuo degli Npl di Banco Bpm e, nei prossimi 10 anni, l’80% dei nuovi flussi di crediti deteriorati.